MaM
Messaggio del 25 luglio 2004:Cari figli, di nuovo vi invito: siate aperti ai miei messaggi. Desidero, figlioli, avvicinarvi tutti a mio figlio Gesù, perciò voi pregate e digiunate. Vi invito in modo particolare a pregare per le mie intenzioni, cosicchè possa presentarvi a mio figlio Gesù, e Lui trasformi e apra i vostri cuori all'amore. Quando avrete amore nel cuore, in voi regnerà la pace. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Dopo la riconquista di Ramadi, l’esercito iracheno sta lanciando la sua offensiva a Mosul. Il premier Al Abadi ha promesso che il 2016 sarà “l’anno della vittoria finale”. Auspicio condiviso, sia pure con cautela, dal vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, monsignor Shlemon Warduni. La pace, però, ha puntualizzato il presule in un’intervista alla Radio Vaticana, dovrà essere fatta “per il bene degli iracheni” ma anche per quegli “sciocchi” che hanno lasciato il loro paese “e sono venuti qui a uccidere la gente”.
Salvato alla morte da un gruppo di cristiani quasi ottant’anni fa, mosso dalla gratitudine, George Weidenfeld sta aiutando i cristiani del Medio Oriente a fuggire dall’Isis. Weindenfeld è un ebreo sopravvissuto all’Olocausto, oggi 96enne, che nel 1938, dopo l’annessione dell’Austria da parte della Germania nazista, riparò in Gran Bretagna, accolto dalla Fratellanza di Plymouth e dai Quaccheri, che gli offrirono cibo e ospitalità. Giunto oltremanica appena 18enne, con pochi scellini in tasca, ha saputo rifarsi una vita, diventando dopo pochi anni giornalista e commentatore radiofonico alla BBC. Ha poi fondato la casa editrice Weidenfeld and Nicholson e nel 1976 è stato nominato membro della Camera dei Lord.
Vangelo Gv 1,1-18: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Qui entro in punta di piedi. Proprio non mi viene voglie di far battute. È il nodo alla gola che mi prende quando mi presentano i piccoli per il battesimo. Come ai matrimoni in quel momento regna un clima di sentimentalismo esasperato, un’overdose di tenerezza pari solo alla distrazione. Lì come una ferita sperimento la solitudine di Cristo che fuggiva dalle folle per ritirarsi da solo, a tu per tu con il Padre, unica radice di ogni compagnia vera. Guardo il piccolo e mi chiedo: “Che ne sarà di lui?”, della sua vita, del suo destino? “Che ne sarà di noi, di me?”. E il cuore batte al rallentatore, come se ogni palpito vibrasse di un’eco che non finisce mai.
Ho avuto modo di discutere con una ragazza algerina dei recenti attentati di Parigi; mi ha raccontato due dialoghi con i suoi familiari. All’indomani della strage di Charlie Hebdo e del supermercato ebraico ha chiesto ai genitori: È giusto? Sì, le hanno risposto, perché i nemici del Profeta devono pagare con la morte. Alla stessa domanda posta ai medesimi interlocutori dopo il 13 novembre, la risposta è stata: No, perché non è giusto colpire così, alla cieca. Gilles Kepel, che studia da anni il terrorismo di matrice islamica, ha avanzato l’ipotesi che i primi a considerare un errore gli attentati di Parigi, in cui, tra l’altro, si contano non poche vittime di fede islamica, siano stati proprio gli uomini del Califfato, almeno a giudicare dalle motivazioni generiche con cui ne hanno rivendicato la responsabilità. Tuttavia resta il fatto che un gruppo composito di assassini, alcuni dei quali ben addestrati, ha deciso di compiere un eccidio di questo tipo, colpendo, come si dice, nel mucchio.
La vita è un mistero infinitamente più grande dell’uomo. Dal momento in cui quelle due cellule di mamma e papà si uniscono nel grembo materno, sino a quando, ad ognuno, tocca l’ultimo respiro, la vita è un eccezionale miracolo che va oltre l’uomo. Non un diritto, ma il più grande dei doni. Può così l’uomo giocare al piccolo Frankestein, creando e disfando vite a suo piacimento, eppure non esistono diritti (fasulli) o qualità della vita (millantate) che reggono di fronte all’evidenza: la creazione non è dell’uomo, l’inizio e la fine di ogni vita non sono nelle sue mani.
«Negli ultimi due secoli la chiesa delle condanne aveva rinunciato alla via dell’annuncio per condannare tutto — la modernità borghese, il liberalismo, il capitalismo, il comunismo, la cultura dei diritti, eccetera». È un passaggio esemplare del pensiero di Alberto Melloni messo nero su bianco sul Corriere della Sera del 28 dicembre. Esemplare perché è solo l’ultimo degli interventi di intellettuali, teologi, vescovi che intendono dimostrare come nella Chiesa sia in atto una rivoluzione che taglia drasticamente con il passato: il pontificato di Francesco come la “nuova Chiesa” che finalmente si afferma pur tra mille resistenze. Da qui anche la necessità di inventarsi cospirazioni e nemici, così da poter legittimare qualsiasi balzo in avanti. Melloni stesso – vera guida della progressista “Scuola di Bologna” - è stato ai tempi del Sinodo fra i più attivi cacciatori di cospiratori.
A Madrid arrivano le Regine Maghe. Melchiorra e Gasparra sfileranno per le vie della capitale spagnola. Non è un anticipo di carnevale, bensì l’ultima trovata di Ahora Madrid, partito di area levantina che vuole introdurre le quote rosa anche nel famoso trio dei Re Magi. Dalla mascherata gender è scampato Baldassarre perché tradizione vuole che sia nero e quindi il politicamente corretto non poteva femminizzare anche costui. Gli asiatici e i caucasici invece posso anche darsi al transgender.
Matt Birk, campione di football che non ha esitato a definirsi cattolico e pro life davanti a tutta la Nazione fino al punto di rifiutare di incontrare il presidente Barak Obama per il suo supporto all’industria dell’aborto, sarà tra gli speaker della prossima March for Life di Washington. È già iniziato infatti il conto alla rovescia per la data del 22 gennaio quando centinaia di migliaia di persone marceranno per le vie di Washington Dc per chiedere il rispetto della vita umana e l’abolizione della sentenza che dal 1973 ha reso legale l’uccisione di 57 milioni di bambini non nati.