Lc 2,41-52: Gesù è ritrovato dai genitori nel tempio in mezzo ai maestri.
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
È necessario trovarsi in stato di grazia prima del Natale? L’ordo liturgico afferma che una celebrazione comunitaria della penitenza può risultare assai fruttuosa per i fedeli in questi giorni d’Avvento, in particolare nella settimana che precede il Natale. Cosa significa questo invito? È una direttiva del Vaticano trasmessa dalle Conferenze Episcopali degli altri Paesi?
Il Natale è una festa molto strana. Tutti si scambiano regali, ma in genere l’unico al quale molti non preparano nessun dono è il vero festeggiato. Natale è il compleanno di Gesù. Non solo: è l’evento che ha prodotto un riferimento cronologico al calendario, prima e dopo l’anno dell’Incarnazione.
Stiamo infatti per completare il 2015° anno “dopo Cristo” del computo di Dionigi, che in effetti fu abbastanza preciso: gli si può solo imputare un errore giustificabilissimo di un anno in meno, non certo di sei o sette come sproloquiano molti esperti, esegeti inclusi.
Le Sezioni Unite della Cassazione sono il massimo organo giurisprudenziale del nostro Paese: quando sorge una questione importante e discussa di interpretazione di una legge, questo organo superiore viene chiamato a dire l'ultima parola sull'effettivo contenuto della norma, su ciò che l'ordinamento giuridico prevede, vieta e permette.