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Messaggio del 2 marzo 2014:"Cari figli vengo a voi come Madre e desidero che in me come Madre troviate dimora, conforto e riposo. Perciò, figli miei, apostoli del mio amore, pregate! Pregate con umile devozione, obbedienza e totale fiducia nel Padre Celeste. Abbiate fiducia, come anch’io ho avuto fiducia quando mi è stato detto che avrei portato la benedizione della promessa. Che dal vostro cuore giunga sempre sulle vostre labbra un “Sia fatta la tua volontà”. Perciò abbiate fiducia e pregate, perché io possa intercedere per voi presso il Signore, affinché vi dia la Benedizione Celeste e vi riempia di Spirito Santo. Allora potrete aiutare tutti coloro che non conoscono il Signore. Voi, apostoli del mio amore, li aiuterete a chiamarlo “Padre” con piena fiducia. Pregate per i vostri pastori e confidate nelle loro mani benedette. Vi ringrazio.

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Una volta giunti a Siena intorno al 1250, ai monaci Serviti venne affidata dal vescovo la chiesa di San Clemente, situata sul poggio di Castel Montorio all’interno delle mura. Anche il Comune, nonostante la sua inclinazione ghibellina, donò materiali e laterizi per l’erigendo edificio e nel 1300 fu addirittura proclamata un’indulgenza per chi avesse contribuito alla costruzione.
L’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha votato il “Rapporto annuale sui diritti umani e la democrazia nel mondo 2014 e la politica dell’Unione europea in materia”. L’eurodeputato popolare slovacco Miroslav Mikolasik ha proposto un emendamento contro la maternità surrogata che è passato. Il testo dell’emendamento afferma che il Parlamento «condanna la pratica della surrogazione, che compromette la dignità umana della donna dal momento che il suo corpo e le sue funzioni riproduttive sono usati come una merce; ritiene che la pratica della gestazione surrogata che prevede lo sfruttamento riproduttivo e l'uso del corpo umano per un ritorno economico o di altro genere, in particolare nel caso delle donne vulnerabili nei paesi in via di sviluppo, debba essere proibita e trattata come questione urgente negli strumenti per i diritti umani» (paragrafo 114).
Il 22 dicembre 2005, Benedetto XVI rivolgeva uno storico discorso alla Curia Romana, nel quale offriva le “chiavi” della storia e della fede, per la corretta interpretazione del Concilio ecumenico Vaticano II. Cosa ha prodotto? Una parte della Chiesa cattolica lo ha condiviso, mentre l'altra ha continuato a percepire quell'avvenimento come una rottura con la Chiesa precedente. Il solco si è approfondito, quasi uno scisma di fatto.