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Messaggio del 6 agosto 2021:Senza Dio non avete ne’ futuro ne’ vita eterna per questo convertitevi e ritornate a Dio.

Notizie dai giornali cattolici



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Nato a Canicattì (Agrigento) nel 1952, sacerdote salesiano dal 1979 e missionario dal 1981, monsignor Rosario Vella è dal 2007 vescovo di Ambanja, una delle 21 diocesi del Madagascar. In quest’intervista rilasciata a ZENIT ha offerto la sua testimonianza di figlio di don Bosco: un pastore dedito ai giovani e ai poveri, con una missione educativa che, prima ancora di dare cultura, intende formare le coscienze.
Al via da oggi, lunedì 14 dicembre, la Scuola di Leadership cristiana Giovani e forti… (per non morire)!. Il Rinnovamento nello Spirito Santo, dopo la fruttuosa esperienza del 2013 e 2014, ripropone all'indomani del V Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze un’iniziativa formativa interamente dedicata e riservata a giovani neolaureati o specializzandi che vivono l'esperienza del RnS. Da lunedì 14 fino a domenica 20 dicembre si ritroveranno presso la Casa “Famiglia di Nazareth” a Loreto 40 giovani, le cui candidature sono state selezionate dal Comitato Nazionale RnS sulla base della valutazione dei requisiti inseriti nei curricula dei ragazzi.
Tra le tantissime suggestioni del libro di Messori Ipotesi su Maria un tema mi ha intrigato, tanto da riprenderlo nei miei Medjugorje. Il cammino del cuore e Le lacrime di Maria (sorta di seguito), entrambi Mondadori. Si tratta delle “vite” della Madonna scritte dai mistici. Anzi, dalle mistiche, dal momento che sono quasi tutte donne. Messori parte da un lavoro del mariologo Laurentin, che ne mette in fila sette. Per me è stato obbligatorio farvi riferimento perché, dovendo occuparmi di Medjugorje, sapevo che era (ed è ancora) in arrivo un’ottava “vita” scritta, anche questa da una donna, la bosniaca Vicka, la quale la pubblicherà quando –dice- la Gospa gliene darà il permesso.
Il 12 dicembre il Gambia, uno dei più piccoli stati africani, con una popolazione per circa il 90% di fede musulmana, è diventato una Repubblica islamica, come l’Iran, l’Afghanistan, il Pakistan e la Mauritania. Lo ha stabilito il presidente Yahya Jammeh che, nel darne annuncio, ha spiegato di aver deciso il nuovo nome, Repubblica islamica del Gambia, nel rispetto «dell’identità e dei valori religiosi del Paese» e al fine di evidenziare in maniera netta la rottura con il passato coloniale: «dal momento che i musulmani sono la maggioranza», ha detto, «il Gambia non può permettersi di mantere l’eredità coloniale».