Avevamo avuto modo di ascoltare e raccontare le azioni di Gigi De Palo, da assessore alla Famiglia a Roma tra il 2011 e il 2013, poi consigliere capitolino, sempre in prima linea nella difesa delle famiglie e dei loro diritti con la campagna “Io sto coi passeggini“. Al centro del suo impegno la concretezza della Dottrina Sociale della Chiesa che si era messo ad insegnare dentro e fuori il Grande Raccordo Anulare. Già presidente delle Acli di Roma, da poche settimane è diventato il nuovo presidente nazionale del Forum delle Famiglie. E’ sposato ed ha quattro figli.
Si chiama Karim Mokhtari. Avrebbe potuto ingrossare le fila dei giovani immigrati francesi, di seconda o terza generazione, che sacrificano la propria vita sull’altare di un presunto jihadismo. Avrebbe potuto far esplodere la sua rabbia dovuta all’emarginazione sociale impugnando il Corano e con l’altra mano un’arma da fuoco. Avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. O meglio, ha conosciuto il traviamento ma vi si è sottratto prima che fosse troppo tardi. Karim Mokhtari si è immerso nelle viscere della colpa e ha saputo risalire la china della redenzione.
San Shrestha Sharma ha deciso di convertirsi al cristianesimo perchè “tra i cattolici ho trovato molti più amici rispetto alla mia famiglia e ai miei parenti”; Sonika B.K. vuole essere battezzata insieme a sua madre “perché la religione cattolica mi rispetta e apprezza di più rispetto alla tradizione culturale dell’induismo, dove le classi povere non possono sollevare la testa e sono soggette a ogni tipo di odiosa discriminazione”.
San Shrestha e Sonika sono due giovani nepalesi, di 26 e 22 anni, che hanno deciso di diventare cristiani e attendono il rito del battesimo con ansia e trepidazione. Con loro, un’altra decina di ragazzi celebrerà il proprio ingresso nella comunità cristiana durante la notte di Natale. Tutti loro sono entusiasti di poter “diffondere il messaggio di Dio in tutto il Paese con ruolo attivo”.
Vangelo Lc 3,10-18: E noi che cosa dobbiamo fare?,
In quel tempo, le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche, ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.
Il Corriere della sera ha pubblicato lunedì 7 dicembre una bella foto familiare per sminuire l’impatto sull’opinione pubblica dell’appello delle femministe di “Se non ora quando” firmato da decine di intellettuali, attori, politici di sinistra contro la pratica dell’utero in affitto che sfrutta la miseria e la disperazione di donne costrette a vendere il frutto della loro gravidanza, il loro figlio, alle ricche coppie gay dell’occidente.
Sconcezze da Correttore di bozze sulla maternità surrogata come «atto di civiltà». E sulla pazzia dell’uomo che ha fatto una strage in una clinica per aborti Usa
In caso di crisi cardiorespiratorie, i medici inglesi del Queen Elizabeth the Queen Mother Hospital di Margate, Kent, avevano deciso di non rianimare il 49enne Andrew Waters perché «ha la sindrome di Down, non è in grado di deglutire, è allettato e ha difficoltà cognitive». Per questa decisione, presa nel 2011 senza comunicarlo alla famiglia, si sono finalmente scusati dopo che i parenti di Waters hanno fatto causa all’ospedale.
Ieri la chiesa dell’Immacolata concezione di Aden, importante città portuale dello Yemen e sede del governo, è stata fatta saltare in aria. Nessuno ha rivendicato ufficialmente il crimine, ma solo pochi giorni prima lo Stato islamico era riuscito ad assassinare il governatore.
Era il settembre del 2014, quando nove tedeschi di religione islamica venivano arrestati a Wuppertal. Avevano organizzato un servizio di ronde di quartiere, per far rispettare le regole della sharia, la legge coranica. Ora il tribunale di primo grado ha emesso la sentenza di assoluzione: a quanto pare, con il loro servizio di ronde islamiche, non avrebbero infranto alcuna legge. La pubblica accusa ha fatto ricorso in appello.