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Messaggio del 30 ottobre 1983:Perché non vi abbandonate a me? So che pregate a lungo, ma abbandonatevi veramente e completamente a me. Affidate a Gesù le vostre preoccupazioni. Ascoltate ciò che egli vi dice nel Vangelo: “Chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita?” Pregate anche la sera, al termine della vostra giornata. Sedetevi nella vostra stanza e dite il vostro grazie a Gesù. Se alla sera guardate a lungo la televisione e leggete i giornali, la vostra testa si riempirà solo di notizie e di tante altre cose che vi tolgono la pace. Vi addormenterete distratti e al mattino vi sentirete nervosi e non avrete voglia di pregare. E in questo modo non c’è più posto per me e per Gesù nei vostri cuori. Se invece alla sera vi addormentate nella pace e pregando, al mattino vi sveglierete col cuore rivolto a Gesù e potrete continuare a pregarlo nella pace.

Notizie dai giornali cattolici



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Continuano a rincorrersi voci sulla sorte di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita scomparso in Siria nel luglio 2013. L'ultima, diffusa dall'Osservatorio siriano per i diritti umani, accende una luce di speranza. Secondo la testimonianza di un disertore dell'Isis, il sacerdote sarebbe detenuto in una prigione del Califfatto di al-Tabqa, controllata dal gruppo conosciuto come brigata uzbeka e si troverebbe nella provincia nordorientale di Raqqa. Il disertore afferma di aver visto padre Dall'Oglio a settembre poco prima di fuggire dalle trincee.
Nell’omelia mattutina, Papa Francesco evoca le parabole del figliol prodigo e della pecora smarrita, segni di un Padre che attende senza sosta di riabbracciare i suoi figli
La dottoressa Anca-Maria Cernea, medico presso il Center for Diagnosis and Treatment-Victor Babes e Presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici di Bucarest (Romania), ha presentato al sinodo, il 17 ottobre, il seguente appello a papa Francesco e ai padri sinodali
Di tanto in tanto, emerge nei media qualche caso di un sacerdote omosessuale che innalza la bandiera dei cosiddetti “diritti gay”, tra i quali il “diritto al sacerdozio”. In primo luogo, bisogna chiarire che il sacerdozio cattolico non è un “diritto” per nessuno: né per gli omosessuali né per gli eterosessuali. Il sacerdozio cattolico è una vocazione, una chiamata personale e intrasferibile, fatta da Cristo a chi vuole.
Cosa lega la conversione di un massone alla pratica dei “Primi venerdì” a cui sono legati i devoti del “Sacro Cuore di Gesù”? Ce lo racconta il compianto padre salesiano don Giuseppe Tomaselli nei suo libretto “Il Sacro Cuore. Mese al Sacro Cuore di Gesù”. La pratica dei “Primi venerdì”, spiega don Giuseppe, nasce affinché le anime rendano al Signore il delicato atto di riparazione nel giorno in cui si ricorda la sua morte in Croce.
Daniele Maria Piras è un giovane francescano in formazione. Ha 32 anni ed è originario di Carbonia, in Sardegna. Prima di sentire la chiamata di Dio e di entrare nell’Ordine dei Frati Minori, la sua vita è stata caratterizzata dal dolore, da una profonda sofferenza e dalla mancanza di senso. “Fin da quando ero piccolo la mia famiglia, soprattutto per problemi economici, viveva grosse difficoltà relazionali, anzi tutto tra mamma e papà. Conclusa la scuola media, incominciai a lavorare con mio padre nella sua impresa edile; in quegli anni, per fuggire dalle fatiche familiari, iniziai a frequentare ‘cattive compagnie’: per stare al passo con loro, iniziai a bere, a fare uso di droghe leggere e poi pesanti, anche per anestetizzare il dolore che portavo nel mio cuore”, ha raccontato Daniele in un’intervista alla rivista dei francescani “Porziuncola”.
Nel 1984 il cardinale Joseph Ratzinger aveva risposto alle domande di Vittorio Messori e ne era nato il famoso “Rapporto sulla fede” (Edizioni San Paolo). Il contesto storico in cui si muovevano un po’ tutte le domande del giornalista era il post-concilio. Le risposte di Ratzinger erano fortemente indirizzate a fornire la corretta interpretazione del Concilio, secondo le esigenze di una restaurazione intesa non come un tornare indietro ma come la ricerca di un nuovo equilibrio dopo le esagerazioni dell’abbraccio al mondo.
Prime pagine dei quotidiani. Scontro fra partiti che sorreggono la maggioranza di governo e all’interno di ciascuno di essi. Incertezze e divisioni pure nelle forze politiche di opposizione. Levate di scudi perché i vescovi italiani sottolineano l’ovvio. Uno dei sintomi più evidenti della crisi della politica e delle istituzioni è costituito dal clamore così forte per una questione che interessa una frazione piccolissima di residenti in Italia, e che trova già ampia risposta nell’ordinamento vigente.
Tra i tanti messaggi usciti in questi giorni dal Sinodo non mancano quelli che, pur essendo presentati come meri adattamenti “pastorali” alla mutata situazione sociologica, propongono in realtà un radicale cambiamento della dottrina dogmatica e morale della Chiesa, in particolare per quanto riguarda i sacramenti del Battesimo, della Penitenza, del Matrimonio e dell’Eucaristia. Le obiezioni che sono state sollevate da importanti Pastori all’interno del Sinodo (basi pensare al Prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, cardinal Gerhard Müller), preceduti e seguiti da autorevoli teologi all’esterno di esso, non sono certamente dettati da pregiudizi ideologici o da prese di posizione conservatrici, ma solo dalla doverosa difesa di quegli elementi essenziali del dogma e della morale cattolica che l’azione pastorale non può mai obliterare, ma deve invece sempre riproporre opportunamente ed efficacemente affinché il Popolo di Dio li comprenda, li ami e li viva in ogni tempo e in ogni luogo.
Oggi inizia la Novena alla Misericordia di Dio per l'intercessione della beata Chiara Badano.