Milioni di pellegrini, infinite conversioni. Trent’anni anni di apparizioni. A cadenza quasi regolare. Uno sconosciuto paesino di 3000 abitanti in un angolo della Bosnia Erzegovina, diventa una dei luoghi più visitati al mondo. Un flusso di fedeli che non si è mai interrotto, neanche negli anni bui della guerra fratricida e del disfacimento della Jugoslavia. Il film documentario vuole raccontare la storia di un luogo che a partire dal 24 giugno del 1981 - quando sei ragazzi e ragazze, poco più che bambini, affermano di aver visto e parlato con la Madonna - è al centro del dibattito politico, religioso, medico. Durante questi 30 anni si sono alternate, a volte scontrate, indagini scientifiche e commissioni teologiche, così come si sono confrontate opinioni all’interno della stessa chiesa cattolica. Nel 2010, Papa Benedetto XVI costituisce una nuova commissione internazionale di studio, formata da canonisti, mariologi e cardinali, e presieduta dal cardinale Camillo Ruini. Il 18 gennaio del 2014 la commissione ha consegnato il suo rapporto. La decisione spetta ora a Papa Bergoglio. Ma, al di là della storia, delle polemiche, delle indagini, c’è un’altra verità. Inconfutabile. Sono gli oltre un milione di pellegrini che ogni anno giungono a Medjugorje da ogni parte della terra.
Augusto Del Noce, a partire dal suo libro Il suicidio della Rivoluzione (1978), ci ha spiegato quello sbocco paradossale, quella particolare eterogenesi dei fini per cui «il compimento della rivoluzione coincide con il suo suicidio». Nel marzo del 2010 il presidente Obama aveva firmato un executive order con il quale, in attuazione della sua riforma sanitaria (l’Obamacare), finanziava fra l’altro nello Stato della Pennsylvania un programma di “assicurazione ad alto rischio”, pari a 16 milioni federali, con il quale si sarebbe dovuto coprire anche l’aborto. Pare proprio non sia andata così (l’eterogenesi dei fini…).
Cinque anni a Buenos Aires come ispettore dei salesiani per l’Argentina meridionale prima di essere eletto il 25 marzo scorso, giorno dell’Annunciazione, nuovo Rettor Maggiore e decimo successore di don Bosco. Don Ángel Fernández Artime, asturiano di 54 anni, è onorato e orgoglioso di guidare oltre 15.000 salesiani impegnati in tutto il mondo. «Oggi un salesiano è mosso dalle stesse ragioni di ieri. Se è chiaro come tutto ha avuto inizio, è facile essere salesiani anche nel mondo moderno» esordisce il prelato. Nelle sue parole in un ottimo italiano emergono le due sorgenti della scelta salesiana: «Accanto a una ragione profonda di fede che accompagna la vita dei religiosi è necessario un cuore con una grande passione educativa per i giovani». L’incontro con i giovani resta il «respiro» dei figli del carisma di don Bosco: un respiro che deve essere vissuto come un’urgenza che muove e definisce tutta la vita. «Un respiro che vale anche per me, benché sia chiamato a incarichi “gestionali”, ovvero occuparmi di religiosi, missioni e opere». Se un salesiano non lascia estinguere la fiamma della sua vocazione non potrà mai essere un burocrate della fede.
Il 9 gennaio ricorre la memoria liturgica di una madre speciale. E' Mamma Rosa, la prima beata del pontificato di Benedetto XVI. Donna di valori e virtù esemplari, Eurosia Fabris, questo il suo nome, è indicata come modello di una santità possibile a tutti, perché, da sposa e madre, è vissuta nella semplicità evangelica del dono di sé e del sacrificio per amore. Nel suo ricordo è stato elevato a santuario la chiesa della Presentazione del Signore a Marola, che custodisce le spoglie mortali della Beata Eurosia.
“Ho avuto la gioia di avere tante testimonianze d'affetto, ma le parole di Madre Teresa rimangono per me indelebili: è riuscita, con poche righe, a esprimere il vero senso del mio lavoro”. Esordisce così Carla Fracci, étoile della danza classica, nello svelare in una intervista a “Credere” (4 gennaio) un segreto custodito gelosamente per molto tempo: una cartolina autografa della Beata conservata con cura quasi fosse una reliquia.
La traccia mariana che andiamo a esaminare insieme questa volta cari amici è davvero particolare poiché non si tratta di un santuario già esistente bensì della richiesta di edificarne uno. Intendo dire che ciò di cui ci occuperemo è un’apparizione mariana – come tante ne abbiamo fin qui viste, essendo le apparizioni mariane il primo passo, se così possiamo dirlo, che il Cielo compie per manifestarsi in terra, primo passo in risposta del quale gli uomini del tempo edificano poi un santuario come ricordo e segno della devozione e pietà mariane lì sviluppatesi, spesso ottemperando con tale opera di edificazione a una precisa richiesta della Vergine che domanda che, laddove Lei è apparsa, venga costruito un edificio sacro come memoria della sua venuta e come prolungamento della sua presenza tra gli uomini, al fine di offrire un luogo in cui i pellegrini possano ritrovarsi per offrire le loro preghiere, necessità e intenzioni a Dio per intercessione della Madonna. Orbene, per quanto vedremo questa volta, non potremo trattare del santuario corrispondente poiché ancora se ne attende l’edificazione, pur avendo ottenuto le apparizioni in questione ufficiale riconoscimento di soprannaturalità da parte della autorità ecclesiastica competente.
Prima dell'Angelus, Francesco torna sul Messaggio per la Giornata mondiale della Pace: "Non più schiavi, ma fratelli". Lo sfruttamento "è una piaga sociale che mortifica i rapporti interpersonali e impedisce una vita di comunione". Ancora "troppi conflitti insanguinano il mondo. Non c'è futuro senza propositi e progetti di pace!". Annunciati i nomi dei 20 nuovi cardinali (15 più cinque emeriti): fra questi i vescovi di Hanoi, Yangon, Bangkok.