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Messaggio del 21 marzo 1985:Cari figli, desidero continuare a darvi i miei messaggi, e perciò oggi vi invito a vivere e ad accogliere i miei messaggi. Figli, vi amo ed ho scelto in modo speciale questa parrocchia che mi è prediletta in modo particolare, dove sono rimasta volentieri quando l'Altissimo mi ha invitato ad essa. Pertanto vi invito: Accoglietemi, cari figli, perché anche voi siate felici. Ascoltate i miei messaggi! Ascoltatemi! Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

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Secondo gli americani ci vorranno «anni» per sconfiggere lo Stato islamico. I curdi intanto si avvicinano a Mosul, dove gli abitanti sono disperati: «Meglio morire che vivere così»
«Si muore una volta, non due. Il mio messaggio continuerà, anche se mi ammazzano», sentenziano due occhi vispi in un volto serio, davanti a un gruppo di giornalisti. È il volto di Paul Rusesabagina, il direttore dell’hotel de Mille Collines (l’Hotel Rwanda del famoso film di Terry George) che diede rifugio a oltre 1200 hutu e tutsi durante il genocidio del ’94, abituato agli attentati, alle minacce, alle aggressioni e anche alle cerimonie annullate. Non è rimasto troppo sorpreso della decisione del Comune di Torino di cancellare la cerimonia di consegna della cittadinanza onoraria, a seguito della protesta ufficiale dell’ambasciatore, con tanto di minaccia di ritiro del Paese da Expo 2015.
In Inghilterra un nutrito gruppo di deputati ha proposto di vietare in modo esplicito l’aborto selettivo in base al genere, dopo aver scoperto che un terzo delle cliniche inglesi abortisce le bambine. La magistratura ha già dichiarato che non vuole perseguire le cliniche perché «non è nell’interesse pubblico», mentre molte femministe la pensano così: «Se le donne non sono felici del sesso dei figli possono abortire. O accettiamo fino in fondo ogni scelta della madre, oppure no». Sembra un problema quasi filosofico, ma non lo è, come dimostra il caso della Cina.
Mentre il Segretario Generale del Sinodo, cardinale Lorenzo Baldisseri, ci informa che l’Instrumentum Laboris verrà pubblicato in giugno, il cardinale Reinhard Marx, intervistato da America, la rivista dei gesuiti d’oltreoceano, dice che le questioni poste dal Sinodo si riducono ad un problema di “aggiornamento”. «Per trovare in modo nuovo il senso di quanto ha detto Gesù», dice il capo dei vescovi tedeschi e membro del gruppo di 9 cardinali consiglieri del Papa.
“La Nigeria non ha bisogno di truppe né delle Nazioni Unite né dell’Unione Africana per far fronte a Boko Haram. Nel nord est del paese è concentrato quasi il 50% dell’esercito nigeriano, il che dimostra con quanta serietà il governo stia affrontando la situazione”. Il 23 gennaio, con queste parole, il consigliere alla sicurezza nazionale Sambo Dasuki ha chiarito che cosa ne pensa il governo nigeriano di eventuali interventi militari stranieri.
La proibizione a livello internazionale della terapia dell'omosessualità è da anni uno degli obiettivi del movimento gay. Non può essere altrimenti, visto che pretendono di far riconoscere l'omosessualità come normale, naturale e immutabile, in tutto equivalente alla sessualità (etero) normale; parlare di “terapia” significa, infatti, che qualcosa non va, che non è una manifestazione di sessualità normale o sana, e che è suscettibile di cambiamento, di “guarigione”. La loro conclusione è che la terapia è eticamente inaccettabile, e per di più impossibile, perché non si può cambiare la natura di una persona: si può tutt'al più farle violenza. Al contrario, un atteggiamento umano sarebbe quello del presidente Obama: riconoscere alle persone il diritto di “amare come vogliono”.