MaM
Messaggio del 25 luglio 2019:Cari figli! La mia chiamata per voi è la preghiera. La preghiera sia per voi gioia e una corona che vi lega a Dio. Figlioli, verranno le prove e voi non sarete forti ed il peccato regnerà ma se siete miei, vincerete perché il vostro rifugio sarà il Cuore di mio Figlio Gesù. Perciò figlioli, ritornate alla preghiera affinché la preghiera diventi vita per voi, di giorno e di notte. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



La storia di Chiara è la storia della vittoria della vita sulla morte, sul dolore e sulla disperazione. Chiara muore a 28 anni per un carcinoma alla lingua, scoperto quando è al quinto mese di gravidanza: rimanda le cure per dare alla luce suo fi glio. E lo fa con consapevolezza e gioia, dopo che due altri suoi bambini sono già in Cielo. Una vicenda che è testimonianza esemplare, limpida e determinata di come sia sempre possibile scegliere la vita e di come l’amore, come scrive Chiara nella lettera per il fi glio, “è il centro della nostra vita, perché nasciamo da un atto d’amore, viviamo per amare e per essere amati, e moriamo per conoscere l’amore vero di Dio”.
Quante volte gli automobilisti dopo aver "miracolosamente" trovato un parcheggio, hanno dovuto scarpinare per le strade vicine in cerca della colonnina del parchimetro, "pregando" di avere le monete necessarie al pagamento della sosta e "affidandosi a qualche santo" per riuscire a concludere le laboriose operazioni prima che l'ufficio postale o il laboratorio di analisi o il supermercato cui si era diretti chiudesse? Nelle grandi città è la norma, ma il parcheggio è spesso un problema anche nei piccoli centri. Le preghiere dei 1200 abitanti di San Lorenzo di Rovetta, nell'alta Valle Seriana, provincia di Bergamo, devono essere arrivate "molto in alto" e qualcuno è intervenuto in loro aiuto. Il parroco don Guido Rottigni ha deciso che il parcheggio di proprietà della parrocchia resterà a disposizione del pubblico, ma soggetto a una particolare forma di pagamento (Eco di Bergamo 16 gennaio). Come afferma la regolamentare segnaletica affissa sopra lo spiazzo della parrocchia, sotto la grande "P" in campo blu che indica "Parcheggio", la tariffa richiesta è "ogni sosta 1 Ave Maria".
Si preannunciava una serata strana e complicata. Eve Tushnet, una nota intellettuale cattolica omosessuale, è arrivata solo pochi minuti prima del suo discorso al Catholic Information Center e si è seduta da sola su una sedia nella parte anteriore di una cappella che fa anche da auditorium. Non ha parlato con nessuno.
Suonavano con vigore, e non a caso gli Screeching Weasel seguivano nel 1986 negli Stati Uniti la scia avviata anni prima dai Sex Pistols per insediare il punk nel Regno Unito. Non sappiamo se Sid Vicious sia riuscito a raggiungere la pace anelata prima di morire per l'overdose somministratagli dalla madre. È però accaduto al leader della band nordamericana, Ben Weasel, che dichiara: “Cerco di ricordare di ringraziare Dio per le cose belle della mia vita e, quando mi sento un po’ più devoto, anche per quelle schifose”.
Premessa: quando si cerca di quantificare il numero dei ‘protestanti’ in Europa (e anche nel resto del mondo), si presentano subito difficoltà non minime, derivate prima di tutto dal fatto che nel mondo originato dalla Riforma protestante del XVI secolo si muovono – oltre alle ‘sigle’ storiche connotate dal nome del loro fondatore (luterani, calvinisti) – le tante altre denominazioni nate in secoli successivi, come ad esempio i battisti, i metodisti, i mormoni. Non solo: più recente è il diffondersi dei pentecostali e di tutta una miriade di sigle che si rifanno a un protestantesimo ‘libero’,‘evangelico’, di risveglio’. Sono del resto queste ultime che stanno dilagando in America latina, strappando milioni di fedeli al cattolicesimo.
Nessun divieto, ma vive raccomandazioni in Russia a «non pubblicare caricature su temi religiosi» sono arrivate, il 16 gennaio, da parte dell'agenzia federale per il controllo dei media, la Roskomnadzor (Asianews, 16 gennaio). Dopo giorni in cui su internet si parlava di «divieti» diramati da alcuni uffici regionali dell'agenzia (Ansa, 15 gennaio), Mosca ha tenuto a precisare che pur «esprimendo solidarietà a tutti gli avversari di ogni tipo di estremismo e terrorismo», si chiede ai media della Federazione russa di «non pubblicare vignette che possono violare la legge».
E' stata quella visione avuta sulla tomba della piccola Sara Mariucci, originaria di San Martino in Colle, frazione di Gubbio, a cambiare la vita e il destino di Antonella M. (nome di fantasia) guarita inspiegabilmente da un cancro? La storia del presunto miracolo sta facendo il giro dell'Umbria, rimbalza tra i social network e le cronache locali. Ma ben presto si appresta a diventare un caso nazionale. Perché anche il vescovo di Gubbio, monsignor Mario Ceccoballi, in un'intervista al Corriere dell'Umbria (18 gennaio) ha confermato che qualcosa di strano è accaduto.
Il premier Matteo Renzi, il capo dello Stato, magari anche papa Francesco. Se un passante, ignaro di tutto, fosse capitato oggi per caso a Milano, davanti a Palazzo Lombardia, intorno alle 15, avrebbe pensato che all’interno della sede della Regione ci fosse una di queste personalità. Transenne dappertutto, servizio d’ordine per controllare chi entra e chi esce, una grande folla, cori, contestazioni, camionette delle forze dell’ordine, centinaia di poliziotti, molti in assetto antisommossa. E invece in auditorium Giovanni Testori c’era un convegno sulla famiglia. Anzi, un «convegno banale con contenuti semplici», come sottolinea il presidente della Regione Roberto Maroni intervenuto a fine incontro. Il governatore ha proposto al direttore di Tempi Luigi Amicone di prendersi la responsabilità di promuovere un forum permanente sulla famiglia, e, in barba alle polemiche sull’uso del logo Expo, ha lanciato l’idea di organizzare un convegno simile durante la rassegna espositiva internazionale.
La regione Lazio ha appena stanziato oltre cinquanta milioni di euro per ampliare la rete di asili nido pubblici e convenzionati; intanto la riforma dell’Isee, l’indicatore del reddito fondamentale per accedere alle agevolazioni per spese come servizi per l’infanzia e tasse universitarie, rischia di escludere il 20 per cento dei vecchi beneficiari (e sono solo stime, perché per ora sulla riforma, voluta dal governo Letta e in vigore dal primo gennaio di quest’anno, c’è più confusione che altro).
C’era da aspettarselo, dopo la nuova caricatura di Maometto pubblicata da Charlie Hebdo: imam, personaggi politici e portavoce dei movimenti islamisti hanno reagito all’ulteriore affronto con dichiarazioni di condanna e chiedendo ai fedeli di protestare pubblicamente dopo le preghiere del venerdì, giorno di particolare devozione per i musulmani. Al richiamo di leader religiosi e politici, masse di fedeli hanno risposto riempiendo strade e piazze: uomini, donne, tantissimi giovani, persino molti bambini. Le manifestazioni popolari più imponenti si sono verificate in Niger, Pakistan, Somalia, Yemen, Senegal, Mali, Mauritania, Algeria, Sudan e nella repubblica autonoma di Inguscezia. Decine di migliaia di persone sono sfilate e continuano a farlo brandendo cartelli su cui è scritto, in inglese e in francese, con la stessa grafica dei manifesti “Je suis Charlie”: “Io sono Musulmano” e, più in piccolo, “e amo il mio Profeta”. Su altri si legge “Condanniamo gli atti anti islamici”, in altri ancora “Stop Charlie”, “Io sono Maometto”, “Io sto con Maometto”, “Io sono Kouachi”. Su striscioni e manifesti molte frasi inneggiano a Maometto: “Il nostro Profeta in Paradiso, i vostri Charlie all’inferno”, “Non insultate i profeti di Dio, grazie”, “Non amo chi prende in giro la mia religione”, “Sono con Maometto, che la pace sia con lui”, “No alla violenza, no a Charlie, pace e bene sotto la guida di Maometto”, “Noi amiamo e sempre ameremo il nostro Profeta”…
La giornata del 18 gennaio 2015, terza del viaggio di Papa Francesco nelle Filippine, è stata dedicata all’incontro con trentamila giovani nel campus dell'Università Santo Tomas di Manila e alla Messa celebrata sul parco permanente Quirino Grandstand dell’immenso Parco Rizal di Manila di fronte a oltte sette milioni di persone. Il Papa entra così nel Guinness dei primati per avere raccolto la più grande folla mai radunata da un leader vivente – folle maggiori si sono infatti radunate in occasioni dei funerali dell’ayatollah Kohmeini in Iran nel 1989 e dell’uomo politico indiano C.N. Annadurai nel 1969 - superando il precedente record stabilito da san Giovanni Paolo II nel 1995 sempre a Manila, quando erano affluiti per la Giornata Mondiale della Gioventù cinque milioni e mezzo di fedeli.