Giornalmente mi confronto con atei e agnostici e riesco a tenere botta a tante loro obiezioni, ma ce n’è una che mi lascia in difficoltà... peraltro storica... come si concilia la prescienza divina con l’esistenza dell’inferno? Se Dio, rispettandone il libero arbitrio, sa comunque che un’anima è condannata, dov’è il suo amore? Che senso ha allora la vita di quell’anima? È tutto, infine, dunque già scritto?
L'attore e produttore Joe Mantegna ha annunciato che il suo prossimo progetto sarà un film sul santo e mistico Padre Pio da Pietrelcina. L'attore, famoso per i suoi ruoli in Three Amigos e Il Padrino parte III, sta lavorando in collaborazione con la Fondazione San Pio, alla quale verrà devoluta una percentuale degli incassi del film.
Si intitola Sottomissione (per i tipi di Bompiani, uscito ieri nelle librerie) l'ultimo libro di di Michel Houellebecq è la storia parallela di una crisi personale e una collettiva. Quella personale è legata alle vicende del narratore François, un professore universitario che si trova ad affrontare una crisi interiore legata alla convinzione che tutto ciò che compone la sua vita – la carriera, la lettura, il sesso e l’amore – sia incapace di offrirgli felicità e più ancora un orizzonte di senso.
Quella collettiva invece è legata allo stato della democrazia francese (che è specchio di quella europea), che nel 2022 (anno in cui è ambientato il romanzo) è dominata da un partito che vuole instaurare la legge coranica. Le due storie sono una sola in realtà.
Ormai siamo a chi la spara più grossa, la bestemmia. Charlie ha fatto scuola (postuma) e nella stampa è tutto un rincorrersi a dimostrare a chi è più laico/laido, ateo e blasfemo degli altri. Quasi una sfida dopo le incisive parole di papa Francesco e la sua voglia di “prendere a pugni” chi offende le religioni. In Francia la stragi islamiche sembrano aver dato nuovo vigore alla sinistra atea e anticattolica che ha in Liberation la sua migliore rappresentazione. L’altro giorno, lo sciccoso quotidiano della gauche-pâté, se n’è uscito con una copertina che supera di mille maometti anche quelle più dissacranti di Charlie Hebdo.
Dopo lo Sri Lanka, il 16 gennaio 2014 Papa Francesco ha iniziato la sua visita apostolica nelle Filippine. La sua prima giornata è stata dedicata alle famiglie, chiamate alla solidarietà verso i poveri, cuore del Vangelo, ma anche a difendersi contro l’attacco «sempre più» aggressivo di «forze potenti che minacciano di sfigurare il piano creativo di Dio e di tradire i veri valori», ispirandosi a «colonizzazioni ideologiche che cercano di distruggere la famiglia» e «ridefinire la stessa istituzione del matrimonio».