MaM
Messaggio del 2 maggio 2007:Cari figli, oggi vengo a voi con il desiderio materno che mi date i vostri cuori. Figli miei, fatelo con totale fiducia e senza paura. Io metterò nei vostri cuori mio Figlio e la sua Misericordia. Allora, cari figli, guarderete con occhi diversi il mondo che è attorno a voi. Vedrete il vostro prossimo. Sentirete i suoi dolori e le sue sofferenze. Non volgerete la testa da coloro che soffrono, perché il mio Figlio volge la testa da coloro – da coloro che volgono la testa dagli altri – Figli, non esitate

Notizie dai giornali cattolici



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Fa lo psicologo da trent’anni. È specializzato in psicoterapia cognitivo comportamentale, ha conseguito sette perfezionamenti universitari e tre master, ha scritto anche saggi e insegnato la materia a cui ha dedicato la vita. Ma secondo il Consiglio dell’ordine degli psicologi della Lombardia ci sarebbero lacune nelle sue conoscenze scientifiche. Tanto gravi da fargli meritare una condanna a tre mesi di sospensione. Non appena l’atto sarà formalizzato non potrà lavorare e dovrà anche cancellare da tutti i siti la pubblicità del suo studio. Vittima del provvedimento è Paolo Zucconi, 64 anni, sposato, due figli, udinese d’origine ma con studio a Milano, zona Loreto. La sua colpa? Il 19 luglio 2013, sul sito 'guida psicologi.it' ha osato rispondere a un visitatore che, non si sa quanto ingenuamente, aveva chiesto: «È possibile uscire dall’omosessualità?».
Sabato 17 gennaio nella sede della Civiltà Cattolica, alle 18, si svolgerà una tavola rotonda intitolata «1915-2015: a 100 anni dal genocidio armeno», moderata da padre Francesco Occhetta SJ e a cui parteciperà anche Georges Ruyssens, docente al Pontificio Istituto biblico. Georges Ruyssens è probabilmente uno dei più grandi specialisti del genocidio armeno, compiuto dai «Giovani turchi», e ancora adesso oggetto di una tenace opera di negazionismo da parte del governo di Ankara, a dispetto dell’opinione sicuramente maggioritaria degli storici, alcuni dei quali anche turchi, sulla sua evidenza. Georges Ruyssens ha pubblicato i documenti sul genocidio armeno conservati in Vaticano. Scrive sul suo blog padre Occhetta: «Si tratta di un’opera che possiamo definire colossale. Anni di ricerca silenziosa negli archivi vaticani. La questione armena respira adesso con un polmone della storia rimasto inedito».
“Mamma” fa spesso e volentieri rima con “amore”. Ogni giorno esistono storie che raccontano le vicende eroiche di madri che accudiscono e crescono i loro figli nel silenzio, nella fatica, nel sacrificio. Nel dolore. Lo fanno senza che nessuno glielo abbia ordinato, in virtù di un amore più grande, che “dà la vita per un'altra vita.”
La profezia dei “tre giorni di buio” è stata divulgata da secoli, ma non da santi e beati molto conosciuti quanto, purtroppo, da presunti mistici legati al New-age e al paranormale, o perfino attribuita a chi non l’ha mai annunciata, come per esempio Padre Pio. L’origine della profezia viene attribuita alla beata senese Anna Maria Taigi, una splendida figura di sposa e di madre cristiana morta a Roma nel 1837. Dopo di lei, sembra che anche San Gaspare del Bufalo, santa Faustina Kowalska, le beate Maria di Gesù Crocifisso, Elisabetta Canori Mora, Elena Aiello e la mistica Teresa Musco avrebbero parlato di questa profezia. Ma conferme ufficiali non ci sono. Se si leggono gli scritti di questi santi nulla c’è a questo proposito.
«Tutto è perdonato» recita lo splendido titolo del nuovo numero di Charlie Hebdo, con Maometto che piange in copertina con il cartello «Je suis Charlie» tra le mani. Il giornale è uscito oggi nelle edicole francesi con una tiratura eccezionale di cinque milioni di copie, esattamente una settimana dopo l’attentato terroristico che ne ha decimato la redazione parigina. Ma le note liete del «giornale irresponsabile», come si autodefinisce in prima pagina, si fermano al titolo.
Evviva, esulta il Guardian. Evviva, esultano di rimando i suoi lettori nei commenti. Finalmente anche nelle zone rurali del Laos sono arrivati i programmi di pianificazione familiare e la distribuzione gratuita di preservativi grazie all’Onu e più precisamente all’Unfpa. Bene.
Chi è il più Charlie di tutti? Il tormentone è arrivato alla sua farsa finale, alla zuffa per il copyright, il marchio di fabbrica brevettato e regolarmente depositato. Charlie c'est moi, "Basta con i finti Charlie", intima il Giornale. L'Hebdo impazza, le sue vignette sono qui e in ogni luogo: su Facebook, sui blog, negli instant book: il Corriere della Sera l'annuncia per domani, magari con una breve prefazione di Vauro o Forattini. Le più feroci e blasfeme sono già state pubblicate (la stampa italiana e mondiale ha sfoderato il suo cuor di leone solo a strage avvenuta), almeno quelle che fanno a pezzi il Profeta Maometto e i suoi mullah in terra. Nessuno però, tra i grandi media laici e illuminati, ha ricordato che i vignettari di Charlie menavano gran colpi di matita anche sulla testa dei Papi e della triade a capo della Chiesa cattolica: Padre, Figlio e Spirito Santo. Tanto meno hanno offerto qualche esempio illustrato di questa satira no limits e no religion delle nuove Marianne del lapis made in France.
Resta alta la polemica per la decisione del Comitato tecnico dell’Ema, l’Agenzia europea dei farmaci, che ha dato il via libera alla vendita senza ricetta della cosiddetta “pillola dei cinque giorni dopo”. La deliberazione uniforma la normativa in tutti i Paesi dell’Unione Europea, nei quali, entro il 2015, il farmaco sarà disponibile senza l’obbligo di presentare una prescrizione medica e senza la verifica preliminare di una gravidanza in corso attraverso un apposito test.
É l’effetto Parigi nel dialetto di Cologno Monzese, il Je suis Charlie buttato in satira stracciona come solo a Scherzi a parte sanno fare. Chi siamo noi, devono aver pensato negli studi Mediaset, per non pigliare per i fondelli fondamentalisti islamici, ebrei dal naso adunco e cattolici papalini?
Hanno fatto il giro del mondo le terribili immagini del “leoncino del Califfato”: il bambino-soldato kazako di 10-11 anni che in un video pubblicato dall’IS, lo stato islamico di al Baghdadi, è ripreso mentre spara alla nuca con una pistola automatica a due prigionieri accusati di lavorare per i servizi segreti russi.
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno si registrano nel Paese 3,07 milioni di nuovi casi di tumore: i decessi, sempre su scala annuale, sono 2,2 milioni. Il governo non fornisce l'assistenza medica gratuita promessa dalla Rivoluzione comunista, e l'enorme costo per le cure degli anziani ricade sull'unico figlio lavoratore. Se non cambia rotta, solo per il "fattore tumore", Pechino rischia di perdere una cifra pari a 5,6mila miliardi di dollari nel periodo 2012-2030.