Le ultime settimane hanno visto riaccendersi in India il dibattito attorno alla questione della libertà religiosa e delle conversioni, argomenti tradizionalmente molto delicati in una società, come quella indiana, che da sempre ha difeso la sua laicità a fronte della ricca presenza multi religiosa. Gli indù, infatti, restano una netta maggioranza (il 78 per cento) rispetto ai musulmani (13 per cento) e ai cristiani (poco più del 2 per cento) e ad altre affiliazioni religiose (sikhs, gianisti, buddhisti ed ebrei). La vittoria nelle elezioni della scorsa primavera del Bharatya Janata Party, che si ispira all’ideologia dell’Hindutva, che prevede che l’India sia patria dei seguaci del Sanatana Dharma, le religioni con radici vediche, normalmente sintetizzate nel termine ‘induismo’, aveva fatto prevedere ai più che la questione religiosa sarebbe riemersa.
È di almeno 16 morti il bilancio di un attentato suicida compiuto ieri 10 gennaio a Maiduguri, la capitale dello stato del Borno. A rendere più spaventosa la notizia è il fatto che a indossare la bomba era una bambina di dieci anni. L’attentato non è stato ancora rivendicato, ma tutti accusano i terroristi islamici Boko Haram.
"Preghiamo per quelle mamme - sono tante, purtroppo - che non sono in condizione di dare da mangiare ai loro figli. Preghiamo e cerchiamo di aiutare queste mamme"." E' tanto importante pregare lo Spirito Santo perché ci insegna a portare avanti la famiglia, perché questi bambini crescano in questa atmosfera della Trinità Santa".