Morirono tutte e sei, messe a letto dal contagio di Ebola che in tre mesi nel 1995 provocò la morte di 244 persone in Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo). Avevano scelto di rimanere tra quei malati fino all’ultimo le quattro religiose bergamasche e due bresciane delle Suore delle Poverelle, alle prese anche loro con quel male che sembrava incurabile e che all’epoca era poco conosciuto, presentatosi in una misura minore a quella che stiamo conoscendo in questi mesi, ma pur sempre minaccioso.
Suor Luigina delle Suore Caldee Figlie di Maria Immacolata: «I jihadisti del califfato sono arrivati in forze ieri sera alle 11 e con gli altoparlanti hanno imposto alla popolazione di abbandonare le loro case»
Il grave dramma che stanno vivendo le popolazioni cristiane del nord dell'Iraq, in particolare gli abitanti di Qaraqosh fuggiti precipitosamente dalle loro case nella notte per l'avanzata dei jihadisti dell'Isis, sono al centro dell'attenzione e della preghiera di Papa Francesco. Lo riferisce il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, che durante un briefing con i giornalisti ha letto il seguente messaggio.
Le persone da aiutare sono tante: 309. Ma le porte della chiesa dell’Annunciazione, una parrocchia di Affori nella zona Nord di Milano, si sono aperte per accogliere i profughi
Arcivescovo caldeo: «È una catastrofe, una situazione tragica. Decine di migliaia di persone terrorizzate vengono sfollate mentre parliamo, una cosa che non può essere descritta a parole»