Non solo in medio Oriente. Anche in altri Paesi va avanti, magari in modo più soft e strisciante, la persecuzione dei cristiani.
In Cina, monsignor Vincenzo Zhu Weifang, vescovo di Wenzhou, ha denunciato il governo dello Zhejiang per le demolizioni forzate delle chiese e la distruzione delle croci dalle chiese protestanti e cattoliche della provincia.
Il vescovo, riferisce AsiaNews, ha diffuso una lettera pastorale con la data del 30 luglio dicendo ai suoi fedeli "di non temere ma di avere fede". E il 31 luglio, anche i suoi sacerdoti hanno chiesto alle autorità di fermare la campagna che va avanti ormai da mesi. Fedeli cristiani, sia protestanti che cattolici, sono stati feriti nel tentativo di fermare la polizia mentre distruggeva chiese e croci.
Il virus dell'ebola ha ucciso a Monrovia, in Liberia, fra Patrick Nshamdze, religioso dei Fatebenefratelli e direttore del locale nosocomio. Aveva 52 anni e da 23 faceva parte dell'ordine ospedaliero San Giovanni Di Dio. Lo rende noto il San Giovanni.
Tra gli eroi che hanno dato la vita per gli altri, in questo caso per curare i malati di Ebola, ci sono anche sei donne, sei donne eccezionali, coraggiose e generose, missionarie delle Poverelle di Bergamo. Fecero tutto per amore dei più poveri, nei quali vedevano Cristo. Fino a dare la vita. Per loro il 25 gennaio 2014 si è chiuso il processo diocesano di beatificazione.
Tra le realtà austriache più interessanti degli ultimi anni va annoverato sicuramente l’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa. Fondato a Vienna dalla professoressa Gudrun Kugler nel 2006 con l’obiettivo di monitorare sistematicamente, avvalendosi di un apposito centro di archivio e documentazione, i vari tipi di persecuzione che incontrano i credenti nel Vecchio Continente, pubblicamente oramai apostata dalle proprie radici religiose, ogni anno stampa un Rapporto che raccoglie in ordine cronologico tutti i casi di cui si ha notizia, denunciati dalle vittime o comunque testimoniati da terzi. L’ultimo è stato presentato proprio nelle scorse settimane e ha fatto registrare, cifre alla mano, un significativo aumento dell’emergenza "cristianofobica" certificata. Se nel 2012 erano stati infatti 133 gli episodi accertati, l’anno scorso la cifra è quasi raddoppiata, balzando a 241.
Qualche settimana, ogni sabato a partire dalle 23, presso la chiesa di San Giovanni Battista di Grottammare si recita il rosario in onore di “Maria che scioglie i nodi”. Molti fedeli si ritrovano in chiesa per pregare e cantare insieme. Il momento più suggestivo avviene quando fra il terzo e il quarto mistero i fedeli si mettono in fila per deporre ai piedi dell’immagine di Maria un nastrino con un nodo.
La devozione a Maria che scioglie i nodi è stata introdotta a Grottammare dal signor Mimmo Cuzzilla con l’aiuto del parroco don Giorgio Carini. Il signor Cuzzilla si è avvicinato alla devozione a Maria che scioglie i nodi la notte del 21 ottobre 2005, quando si è ritrovato a recitare il rosario nella chiesa di Sant’Anastasia a Roma. Nella stessa chiesa ha conosciuto colei che poi sarebbe diventata sua moglie. Il signor Cuzzilla ha un sogno nel cuore, quello di costruire la prima chiesa in Italia interamente dedicata a Maria che scioglie i nodi.
Ma qual è l’origine dell’immagine di Maria che scioglie i nodi e della devozione ad essa legata? Questa immagine è stata dipinta nel 1700 dal pittore tedesco Johann Georg Schmidtner per la chiesa di San Pietro, nella città di Augusta, su commissione del facoltoso prelato Hieronymus Ambrosius Langenmante.
Una coppia australiana, non riuscendo ad avere figli, chiede ad una donna thailandese di 21 anni, Pattharamon Janbua, di “affittarle” il suo utero su pagamento al fine di far nascere il bimbo che era stato concepito attraverso fecondazione in vitro.
La donna, la cui famiglia è in serie difficoltà economiche, accetta di prestare il suo utero allo scopo.
Tre mesi dopo che il medico ha iniettato l'ovulo fecondato della donna australiana nel suo utero, la madre surrogata scopre però di aspettare due gemelli.
I medici, durante i controlli di routine, si accorgono successivamente che uno dei due bambini che la donna thailandese ha in grembo ha la sindrome di Down.
Alla notizia che uno dei piccoli sarebbe stato portatore di trisomia 21, la coppia australiana ne richiede l'aborto.
Pattharamon, profondamente buddhista, rifiuta di abortire per motivi religiosi e porta a termine la gravidanza.
Ma dopo che i gemelli vengono alla luce all'ospedale di Bangkok, la coppia committente porta con sé la bimba sana in Australia ed abbandona invece il piccolo Gammy, nato con sindrome di Down.
Gammy, che ora ha sei mesi, ha una seria patologia cardiaca congenita e dovrà affrontare, per salvarsi, una serie di interventi urgenti e cure mediche costose che Pattharamon, la madre surrogata, non può permettersi.
L’Associazione dei medici canadesi, che rappresenta tutti i dottori del paese, ha diffuso i risultati di un sondaggio condotto tra i suoi membri su eutanasia e suicidio assistito. Il 71,5% ha dichiarato di essere contrario alla legalizzazione di entrambi, il 25,8% si è detto a favore mentre il 2,6% non si è pronunciato.
Ho fatto un sogno. Mi trovavo in un paese mediorientale dalle strade polverose, sotto a un cielo color piombo. Sulla porta della mia casa qualcuno nella notte aveva tracciato un segno con il gesso. Quel segno significava che dovevamo andarcene. Partire, scappare anzi, subito, o morire. Nel sogno avevo una grande famiglia, genitori anziani, fratelli […]
Per capire davvero che cosa significa vivere in mezzo alla guerra e essere un cristiano in Siria oggi bisogna ascoltare la testimonianza di Saadi (nome di fantasia per ragioni di sicurezza), che ha accettato di raccontare la sua storia a tempi.it. La sua famiglia vive in un villaggio cristiano vicino ad Hama, minacciato dall’avanzata dei jihadisti che si sono fermati ad appena 15 chilometri di distanza. Il padre è stato rapito da uomini alawiti protetti dal regime di Assad, sua zia è una delle 13 suore di Maloula sequestrate e poi rilasciate da membri di Al Qaeda, un altro suo parente è stato prelevato dai jihadisti e nessuno ha più avuto notizie di lui.
L’obiezione di coscienza in tema di interruzione volontaria della gravidanza continua a rappresentare la vera bête noire della potente lobby abortista. Gli attacchi giungono da tutti i livelli anche in Italia. Ne è un caso il decreto emanato dal Presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, nella sua qualità di Commissario ad acta per la sanità della medesima regione. Già il titolo di quel provvedimento manifesta il consueto velo di pelosa ipocrisia che usualmente ammanta gli atti giuridici in tema di aborto. Basta leggere: «Rete per la Salute della Donna, della Coppia e del Bambino: ridefinizione e riordino delle funzioni e delle attività dei Consultori Familiari regionali». Il grado di ipocrisia non è molto dissimile dall’incipit del titolo della stessa legge 194/78, quella che regola la procedura di aborto in Italia: «Legge per la tutela sociale della maternità (…)».
Anche Papa Francesco, come tanti parroci e sacerdoti nelle loro omelie della domenica, nell'Angelus del 3 agosto ha commentato il Vangelo del miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci (Mt 14,13-21).
«Gesù - ha ricordato il Papa - lo compì lungo il lago di Galilea, in un luogo isolato dove si era ritirato con i suoi discepoli dopo aver saputo della morte di Giovanni Battista. Ma tante persone li seguirono e li raggiunsero; e Gesù, vedendole, ne sentì compassione e guarì i malati fino a sera. Allora i discepoli, preoccupati per l’ora tarda, gli suggerirono di congedare la folla perché potessero andare nei villaggi a comperarsi da mangiare». Ma Gesù risponde: «Voi stessi date loro da mangiare» (Mt 14,16): è il momento famoso in cui si fa portare cinque pani e due pesci, li benedice e comincia a spezzarli e a darli ai discepoli, che li distribuiscono alla gente. Tutti mangiano a sazietà, anzi addirittura ne avanza.
Il 15 agosto si svolgerà in Italia una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati nel mondo. Lo ha deciso la Conferenza episcopale italiana. «Un autentico Calvario – si legge nel comunicato con cui la Presidenza della Cei annuncia l’iniziativa – accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono marchiati per la loro fede e fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici; scacciati dalle loro case ed esposti a minacce, vessazioni e violenze, conoscono l'umiliazione gratuita dell'emarginazione e dell'esilio fino all'uccisione. Le loro chiese sono profanate: antiche reliquie, come anche statue della Madonna e dei Santi, vengono distrutte da un integralismo che, in definitiva, nulla ha di autenticamente religioso. In queste zone la presenza cristiana – la sua storia più che millenaria, la varietà delle sue tradizioni e la ricchezza della sua cultura – è in pericolo: rischia l'estinzione dagli stessi luoghi in cui è nata, a partire dalla Terra Santa».
Giusto un anno fa l’Irlanda varava una nuova legge sull’aborto, The Protection of Life During Pregnancy Act, legge che ampliava i casi in cui si poteva ricorrere all’aborto. Non più solo se la vita della madre era in pericolo, ma anche nel caso in cui la donna dichiarava che si sarebbe uccisa non potendo sopportare l’onere di crescere un figlio. Come avevamo già appuntato l’anno scorso , il caso dell’annunciato “suicidio” sarebbe diventato facile pretesto per chiedere l’aborto sempre e comunque. Una rivoltella caricata a salve da puntare contro i medici per ottenere l’aborto.