«Dobbiamo portare alla gente l’amore del Signore morto e risorto che scalda il cuore e cura le ferite. Questa non è una frasetta da ripetere ma il metodo e il cambiamento a cui papa Francesco sta chiamando tutta la Chiesa, specie quella italiana». Se Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto, già missionario per 28 anni in Brasile, ha scritto il libro La forza del fascino cristiano e l’ha presentato ieri al Meeting, è solo per un motivo, come riassume don Stefano Alberto: «Ricordare che il cristianesimo non si diffonde mai per proselitismo o per una posizione ideologica, ma per attrazione».
Rimini. «Non sappiamo da dove viene questa gente, probabilmente dall’inferno perché neanche i diavoli saprebbero trovare modi più terribili per far tanto male alla gente». Non usa mezzi termini il vescovo ausiliare di Baghdad dei caldei, Shlemon Warduni, che al Meeting spiega a tempi.it di essere molto preoccupato per la sorte degli iracheni e dei cristiani, cacciati dalle loro case di Mosul e della piana di Ninive dai terroristi dello Stato islamico. Inoltre, afferma, è deluso perché «finora la comunità internazionale e anche i cristiani non hanno fatto niente di pratico per aiutarci».
Probabilmente nessuno dei lettori avrà sentito nominare il Dr. Parker. Nemmeno io avevo la minima conoscenza del soggetto, almeno fino a ieri quando mi sono imbattuto nella sua storia.
Due volte a settimane vola da Chicago, dove vive, in Mississippi per andare a lavorare. Nato a Birmingham, penultimo dei sei figli di una ragazza madre, cresciuto coi buoni pasto in una casa senza luce e col bagno all'esterno. Dopo un periodo in cui ha lavorato come giovane predicatore in alcune parrocchie battiste, dopo essere diventato il primo rappresentante degli studenti di colore in una scuola quasi tutta di bianchi, il futuro Dr. Parker è stato ammesso nel tempio della cultura universitaria americana: Harvard. Lì ha seguito tutta la trafila professionale fino ad arrivare all'apice di docente di ginecologia ed ostetricia, facendo venire al mondo, con la coscienza integra, migliaia di bambini. Poi un giorno sentì, come la chiama lui, "la chiamata di Gesù". E da quel giorno lasciò ogni onore per seguire la nuova vocazione: fare aborti.
"Vergogna, scandalo, ma soprattutto suicidio. Suicidio culturale, suicidio giuridico, suicidio di una civiltà. È questa la prospettiva con cui va letta l’incredibile vicenda del “processo” a Magdi Cristiano Allam per “islamofobia” da parte dell’Ordine nazionale dei Giornalisti. In breve il fatto: nel giugno 2012 l’associazione Media&Diritto presenta un esposto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio per alcuni articoli pubblicati da Magdi Cristiano Allam su Il Giornale tra il 22 aprile e il 5 dicembre 2011 che, secondo l’accusa, sarebbero stati «caratterizzati da islamofobia, in contrasto con quanto stabilito dalla Costituzione italiana all’articolo 19 primo comma e dalla Carta dei doveri del giornalista». "