26 anni, gioca nel Clan Catanzaro Rugby e sostiene vivamente San Paolo “Lo sport è un esercizio sia fisico sia spirituale. La chiesa non può che appoggiare questo tipo di cammino”
Una conversione dall'islam al cristianesimo avvenuta anche grazie alla musica di Johann Sebastian Bach. È l'esperienza del pianista iraniano Ramin Bahrami, che lo scorso anno ha suonato anche per papa Benedetto XVI nel concerto dedicato al pontefice “Musica e luce”, unico artista classico presente all'evento.
“Anche se per 'ragioni di stato' ero musulmano, mi sono sempre sentito vicino al cristianesimo e ai suoi valori: la mia famiglia, con un padre di origine tedesca, era aperta a tutte le tradizioni tanto che da piccolo a Teheran festeggiavo il Natale”. Poi, qualche tempo fa, “in un momento di profonda depressione” in cui stava pensando di abbandonare le scene, la svolta: “Sono entrato in una chiesa di Venezia e lì ho sentito che il Signore mi cercava”, ha raccontato l'artista (Avvenire, 11 novembre). “Cristo l’ho sempre sentito presente nella mia vita. Una presenza che ho avvertito ancora più forte quel giorno. Da allora ho seguito quella voce e ho capito che non potevo più rimandare la mia risposta a questa chiamata”.
Papa Francesco ha incontrato oggi il cardinale Fernando Filoni, rientrato ieri dalla missione in Iraq come suo inviato personale. Filoni è rimasto oltre una settimana nel Paese, sia nel nord che nella capitale, per portare la solidarietà concreta del Papa agli sfollati iracheni, cacciati dalle loro case dalla violenza jihadista.
I Papa "ha preso a cuore tutte le situazioni di cui gli ho parlato - ha detto il cardinale Filoni alla Radio Vaticana -: le attese dei nostri cristiani, le preoccupazioni e quelle che sono un po' le linee della Chiesa". Voleva "conoscere direttamente da me ciò che ho visto e ciò che ho sentito dopo aver visitato i nostri cristiani, gli yazidi", era "molto attento" e ha "preferito l'ascolto". "Il Papa ha voluto subito accogliermi appena ritornato e questo mostra la sua sensibilità", ha sottolineato Filoni.
Da Quel gran pezzo dell'Ubalda tutta nuda e tutta calda a Natuzza Evolo, una mistica italiana in attesa di beatificazione: spesso il percorso di un uomo di spettacolo prende strade diametralmente opposte. È il caso di Pippo Franco, che nella vita ha fatto praticamente di tutto prima di fossilizzarsi per anni sul Bagaglino: a 20 anni suonava in un complesso musicale per una giovanissima Mina, il decennio successivo ha recitato in diverse commedie sexy all'italiana, negli anni Ottanta è stato il re dei tormentoni musicali come Mi scappa la pipì, per poi condurre le numerose prime serate di comicità con Martufello, Leo Gullotta, tanti comici e uno stuolo di showgirl (addirittura otto in Bellissima, che nel 2009 è stato l'ultimo show tv del Bagaglino). Sparito dalla tv, l'anno scorso ricompare nella lista delle primarie di Fratelli d'Italia per la scelta del sindaco, ma raccoglie 203 voti. Il pubblico però gli preferì Giorgia Meloni, che non ha trascorsi televisivi ma in compenso ha fatto la baby sitter per la figlia di Fiorello tanti anni fa. Ebbene, nella giornata di Ferragosto il comico ha rilasciato un'intervista al magazine Papaboys 3.0 nella quale racconta l'importanza della veggente nella sua vita privata – la moglie dell'attore rischiava 28 anni fa di perdere il bambino – ma di essere sempre stato un cristiano anomalo..
“L’apertura alla Cina” è stata, a parere di molti, uno dei punti chiave del viaggio di Francesco in Corea del Sud. Ma quello del Papa appare attualmente solo un primo passo verso un traguardo difficile da raggiungere: un vero dialogo tra Pechino e la Santa Sede. Un dialogo auspicato già dai suoi predecessori e che Bergoglio vuole sia fraterno prima, poi politico. Un dialogo che si potrà realizzare solo quando cadranno certi muri calcificati nel tempo da paure e pregiudizi. E il trattamento che il governo cinese riserverà ai 300 giovani recatisi “illegalmente” alla Giornata della Gioventù asiatica sarà un banco di prova in tal senso. Di tutto questo ZENIT ne ha parlato con padre Bernardo Cervellera, direttore della nota agenzia Asia News, esperto di Asia ed Estremo Oriente, nella lunga intervista che riportiamo di seguito.
In occasione del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco, fondatore della Congregazione Salesiana, Papa Francesco scriverà un apposito documento. Lo dichiara il Rettore maggiore dei Salesiani, p. Ángel Fernández, in un servizio di Aci Prensa ripreso da Il Sismografo, informando che probabilmente si tratterà di una lettera.
L’articolo di Roland S. Lauder sul New York times: «Chi difenderà i perseguitati? Perché nessuno fa niente? Noi non staremo in silenzio. Questa campagna di morte deve essere fermata»
«Wake up, svegliatevi!». Papa Francesco avrebbe dovuto estendere il suo appello per i giovani coreani ai governanti italiani ed europei. Basta dormire, datevi una mossa se non volete svegliarvi domani con una scimitarra alla gola. Messaggio che dovrebbe far tornare dal mondo dei sogni pure gli oltranzisti del dialogo con l’islam e dell’accoglienza a mani alzate. Troppo tardi: oggi, più che il Papa a dare una scossa alla nostra assopita Italia servirà il terribile video della decapitazione del reporter americano James Foley, messo in rete dagli stessi macellai dell’Isis. Nel video, il reporter è vestito di arancione, inginocchiato vicino a un uomo armato di coltello e vestito di nero. Il terrorista afferma di essere un membro dello Stato islamico, dice che l’esecuzione del giornalista è la risposta ai bombardamenti americani contro le postazioni Isis in Iraq. Dopo Foley toccherà a Steven Joel Sotloff, un secondo ostaggio americano, che verrà decapitato se Washington non fermerà i raid.