Sono trapelate in questi giorni alcune indiscrezioni riguardanti la decisione che avrebbe preso Papa Francesco, dopo aver esaminato la documentazione prodotta dalla commissione vaticana sul "caso" Medjugorje.
Padre Kevin Devine, sacerdote inglese residente a Medjugorje, durante un'omelia in occasione del 33° anniversario delle apparizioni, il 25 giugno appena trascorso, avrebbe accennato ad una visita a Roma di Fr Miljenko Steko, durante la quale, dopo essersi presentato come provinciale francescano per la giurisdizione di Medjugorje, il Santo Padre gli avrebbe confidato: "Pregate che abbia preso la decisione giusta".
Il rettore del seminario è il vescovo illecito Giuseppe Ma Yinglin: gli studenti rifiutano di concelebrare con lui e respingono anche mons. Fang Xingyao, che ha partecipato a diverse ordinazioni episcopali illecite. La direzione chiude l'anno senza dare diplomi e rimanda tutti a casa: voci dicono che a settembre alcuni corsi "non ripartiranno". Il precedente del 2000, quando 130 giovani preferirono la fedeltà al Papa piuttosto che il compromesso con il governo.
Secondo Taj Hargey, «il burqa non è un simbolo di multiculturalismo e tolleranza». I politici non agiscono perché «temono di essere accusati di “islamofobia”» ma così «ledono i diritti delle donne»
«Probabilmente se avesse fatto la chemioterapia sarebbe sopravvissuta, ma mai avrebbe avuto la figlia che ha sempre desiderato». Storia di una giovane madre britannica
Nel 1956 il primate Wyszy?ski lanciò l’idea che una copia dell’immagine miracolosa pellegrinasse per il paese: «Visto che non tutti riescono a far visita alla propria Regina a Jasna Góra, che sia Lei a recarsi dai suoi figli là dove vivono, ossia nelle loro parrocchie!». Leonard Torwirt, pittore e restauratore, fu incaricato di dipingere una copia dell’icona miracolosa. Il primate fu molto contento del risultato e il 26 agosto ‘57 la copia, benedetta da Pio XII, iniziò il suo pellegrinaggio per la Polonia. Fino al ‘66 toccò ad una ad una le parrocchie rimanendovi anche per un solo giorno che si trasformava in una vera e propria festa popolare: addobbi lungo le strade e agli edifici (persino quelli pubblici, notavano con disappunto le autorità!), bande musicali, ecc. Ma fu soprattutto l’intenso programma spirituale a inquietare il regime: era chiaro che il tessuto religioso tradizionale resisteva ancora, con la sua profonda devozione mariana e il legame alla Chiesa universale. Le autorità comuniste dapprima cercarono di disturbare e di ostacolare la partecipazione dei fedeli, finché decisero di passare all’azione.
Chi era veramente San Francesco d’Assisi? In che misura il patrono d’Italia ha cambiato la storia della Chiesa? È stato davvero un rivoluzionario o, piuttosto, un fautore della radicalità evangelica? Perché è una figura ancora così attuale? Perché Jorge Mario Bergoglio ha assunto il suo nome, al momento dell’elezione a Romano Pontefice? A queste e ad altre domande, ha dato risposta padre Raniero Cantalamessa, nel suo ultimo libro Innamorato di Dio. Il segreto di San Francesco, edito da Zenit Books e in uscita alla fine di giugno. A colloquio con ZENIT, il Predicatore della Casa Pontificia ha anticipato in esclusiva i contenuti del suo saggio, che si annuncia come una delle più approfondite opere su uno dei santi più amati del mondo.
La "N", come Nazareno, tracciata in arabo a marchiare le case dei cristiani, a segnalare il nemico da cacciare, uccidere, affamare. Le scritte sui muri di Mosul, capitale del califfato islamico, ricordano le stelle gialle cucite dai nazisti sulle casacche degli ebrei. In dieci anni la presenza dei cristiani si è ormai ridotta al lumicino. E la stessa cosa sta accadendo nel nord della Nigeria, dove i terroristi islamici di Boko Haram dettano legge: più di 10mila cristiani uccisi. E Onu, Usa ed Europa - per cinici calcoli politici o per ideologia - stanno a guardare.
La denuncia fatta ad AsiaNews dalla Chiesa locale. L'arcivescovo, mons. Bernard Moras, esprime "dolore profondo per l'atto disumano subito da questa giovane ragazza. Questo atto è una macchia vergognosa per la dignità delle nostre donne, della società e della nazione". Tre uomini si sono introdotti nel convento e hanno violentato la ragazza, ora ricoverata.