Non chiedono nulla. Non protestano. Non fanno baccano, anzi, bisbigliano in un angolo. Eppure in qualche modo fanno “rumore”, come la famosa foresta che cresce: in silenzio, ma eccome se cresce... Da venti anni i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII ogni settimana una mattina si ritrovano a recitare il Rosario davanti agli ospedali d’Italia in cui si praticano gli aborti.
Un quarto d’ora di preghiera e via, in punta di piedi, come iniziò a fare il fondatore dell’associazione, don Oreste Benzi. In un’Italia in cui si è "liberi" di tutto e ogni cosa è un "diritto", pare però che la preghiera sia vista da qualcuno come un atto da censurare: da qualche settimana un gruppetto di contestatori/trici si dà appuntamento davanti all’ospedale Sant’Orsola di Bologna e aggredisce il gruppo di 50/60 persone in preghiera, insultando e cercando di impedire il Rosario.
«Signor presidente della Repubblica, gli esseri umani non sono delle cose». Si sono rivolti così a François Hollande decine di professori universitari ed intellettuali francesi per chiedere che l’utero in affitto non venga di fatto legalizzato in Francia. Tra i firmatari dell’appello, ripreso da Libération, spiccano diversi nomi “di sinistra”: Jacques Delors (socialista e presidente della Commissione europea dal 1985 al 1994), Lionel Jospin (ex primo ministro socialista), Yvette Roudy (femminista e socialista, ministro dei Diritti delle donne dal 1981 al 1986), Marie-George Buffet (segretario nazionale del Partito comunista francese dal 2001 al 2010) e Nicole Péry (ex vicepresidente del Parlamento europeo).
Pantalla è una frazione del comune umbro di Todi. È nota per essere sede del nosocomio di zona, l’Ospedale Unico Territoriale della Media Valle del Tevere. Come molti ospedali d’Italia, anche quello di Pantalla ospita (ancora) una cappella per funzioni religiose. Domenica 7 luglio è accaduto un altro di quei fatti inquietanti sul fronte della libertà d’opinione minacciata dalla propaganda omosessualista. Durante la celebrazione della Santa Messa, intorno alle 18.00, i fedeli si accorgono di un medico del reparto Chirurgia che si reca verso la bacheca posta appena fuori dalla cappella, ove era affisso il manifesto intitolato “Con la legge sull’omofobia siamo tutti a rischio!” firmato dal Comitato Direttivo della Manif pour Tous di Siena. Il medico si avvicina alla bacheca e affigge un foglio. Finita la celebrazione, i fedeli, incuriositi dall’accaduto, vanno a leggere il messaggio lasciato dal medico, e restano basiti. Questo il testo scritto su un foglio che porta il logo della “Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 1”, in riferimento al citato manifesto della Manif pour Tous: «Questo manifesto è razzista e edito da un’organizzazione fascista. Vergogna ai religiosi che lo espongono!!». Il caso è grave e meriterebbe di essere segnalato alle forze di polizia, perché l’offesa gratuita ed infondata di “razzista”, integra un reato penale.
Qualche mese fa è stato pubblicato con grande rilievo uno studio statunitense sul linguaggio moderno, del XXI secolo, in un confronto con quello dei nostri bis-bisnonni. Bla, bla, bla, tabelle, ovvietà, comparazioni più o meno intelligenti, per arrivare a quella che veniva venduta come una verità assoluta: il linguaggio, qualsiasi tipo di linguaggio, non va mai censurato, perché così facendo si blocca il libero flusso del progresso delle parole, che hanno una loro vita, che nascono e muoiono, anche se una traccia, pur nascosta che sia, resta sempre.
Il 9 luglio scorso è stata pubblicata l’annuale relazione che il ministro della Salute presenta al Parlamento sullo stato di attuazione della legge 40, norma che disciplina la fecondazione artificiale nel nostro Paese. I dati sono riferiti all’anno 2012. Qualche cifra tra le più significative (ringrazio il dottor Renzo Puccetti per l’assistenza in fase di verifica dei dati). «In generale, aumenta l’accesso alle tecniche di Pma» scrive il ministro Beatrice Lorenzin (si riferisce alle tecniche di II e III livello). Quindi sempre più coppie cercano il figlio in provetta, ben 72.543. Ma quante riescono nel loro intento? Siamo intorno al 17%. Il dato di insuccesso non è molto dissimile da quello del 2004-2005, primo anno in cui legalmente si praticava la fecondazione artificiale. E questo nonostante si possano produrre quanti embrioni si vogliono per ciclo e la crioconservazione del figlio non abbia più limiti grazie alla sentenza della Corte Costituzionale del 2009. Ciò a dimostrare che le aperture alla provetta a colpi di sentenza non ha prodotto i risultati sperati.
Alan Sears è riconosciuto come uno dei più importanti leader - se non, semplicemente, il più importante, nella lotta per la libertà religiosa, la vita e la famiglia in cui i cristiani degli Stati Uniti sono impegnati da diversi decenni, a fronte di leggi che aggrediscono in modo sempre più virulento i principi che Benedetto XVI chiamava non negoziabili. Avvocato, procuratore federale, collaboratore del presidente Ronald Reagan (1911-2004), da vent'anni Sears presiede l'Alliance Defending Freedom (Adf), una coalizione di migliaia di giuristi, con la partecipazione anche di giornalisti e accademici, che intervengono quando la libertà dei cristiani o i diritti della vita e della famiglia sono attaccati. L'Adf ha avuto un ruolo cruciale in migliaia di cause nei tribunali americani, e non solo, compresi casi pilota della Corte Suprema, fra cui il recente caso Hobby Lobby di cui anche La nuova Bussola quotidiana si è occupata. Lo incontro a Naples, in Florida, in occasione dell'”Accademia»”che forma ogni anno diverse centinaia di avvocati e studenti di legge interessati alle cause difese dall'Adf. Sears non concede molte interviste, ritenendo che il lavoro dell'Adf debba essere condotto, per assicurare i risultati, in modo discreto e senza troppa pubblicità per la sua sigla. Ma si tratta di un personaggio chiave per capire non soltanto che cosa succede, e non solo negli Stati Uniti, nell'aggressione mondiale alla libertà religiosa, alla vita e alla famiglia, ma anche che cosa si può fare in concreto per resistere. In questa intervista esclusiva ci spiega che la battaglia non è affatto perduta.
I fedeli hanno trovato la statua di Gesù a Vile Parle con le braccia spezzate. Centinaia di cattolici in protesta per l'arresto - giudicato ingiusto - di un membro della comunità. Il crocifisso era stato vandalizzato anche nel dicembre 2013.
Questa mattina sono stati uccisi una donna a Rafah e un vecchio a Khan Younes. Nella notte l'aviazione israeliana ha compiuto 25 raid. Il 25% dei morti di Gaza sono bambini. Il governo di Netanyahu ha deciso stamane di accettare la tregua. Hamas rifiuta perché vuole anche la fine del blocco della Striscia, l'apertura del passaggio di Rafah e la liberazione di alcuni prigionieri.
Numerose le vittime durante le aggressioni di stamane. Gli uomini armati hanno sparato contro gli abitanti e dato alle fiamme alcuni edifici, tra cui tre chiese
Il governo del Sudan non autorizzerà più la costruzione di nuove chiese nel paese. Lo ha reso noto, nel fine settimana, il Ministro degli Affari religiosi, Shalil Abdullah, spiegando che la decisioneè dovuta al fatto che i luoghi di culto presenti sono sufficienti per una popolazione di cristiani sempre più ridotta.
In un'area in cui un tempo venivano relegati gli oppositori al regime, vedrà la luce l'edificio sacro finanziato da cubani esiliati negli Stati Uniti
Il ministro dell'Istruzione, dopo un incontro con associazioni omosessuali, promette di riattivare la "Strategia Nazionale", documento che prevede l'introduzione dell'ideologia gender nelle scuole