Nei giorni scorsi tutti i media, telegiornali compresi, hanno riferito lo strano caso di una scritta, raffigurante la parola maria, apparsa sul braccio di una suora novantasettenne morta all’ospedale di Bassano del Grappa il 13 maggio scorso.
Fatto singolare poi è che la religiosa, Suor Giuseppina dell’Ordine di S. Anna, non solo è tornata al Padre il giorno dell’ultima apparizione della Madonna a Fatima ma è anche nata il 13 ottobre 1917, giorno in cui è avvenuta la prima.
Nonostante l’Ordinario del luogo avesse emanato la direttiva di mantenere il riserbo sulla faccenda, il chiacchiericcio ha attirato l’attenzione della Procura di Vicenza che ha attivato subito un’indagine dei Carabinieri di Bassano, i quali hanno anche scattato delle foto, poi rese pubbliche.
Vigilia del pellegrinaggio di Papa Francesco in Terra Santa. Nazareth non verrà visitata dal Pontefice, anche se è e resta un tassello importantissimo nella storia delle origini del cristianesimo. Pur essendo in Israele, ha ben poco di una città israeliana. Te ne accorgi appena arrivi, dalle case e dai colori che incontri. Le città israeliane sono rosee con i tetti rossi spioventi. Nazareth ha case squadrate, perennemente in costruzione, come sempre quelle arabe: le iniziano, ma non le finiscono mai. Ad ogni matrimonio, ad ogni nuova generazione, si aggiunge un piano. Nel frattempo sono un cantiere continuo. Si sente musica araba, si leggono scritte con caratteri arabi e proprio mentre arriviamo si festeggia un gigantesco matrimonio fra giovani musulmani, con musica sparata a tutto volume e lanci continui di fuochi d’artificio. E all’alba cantano i muezzin dai numerosi minareti.