La statua della Madonna di Fatima è a Roma. Quinta tappa della sua Peregrinatio è la storica Basilica di San Sebastiano alle Catacombe, sulla via Appia Antica, in occasione del terzo centenario della Parrocchia.
Con il saluto commovente dei fedeli, tra lo sventolio di fazzoletti bianchi, la Madonna Pellegrina è partita domenica scorsa, 18 maggio, dalla Parrocchia di Santa Margherita Maria Alacoque in Tor Vergata alla volta della nuova comunità ospitante.
La statua, accompagnata dai collaboratori del Movimento Mariano Messaggio di Fatima, è giunta presso le Catacombe di San Callisto. Accolta dal Parroco, dal vice-Parroco e da tutto il clero, si è avviata tra i viali immersi nella campagna romana, verso la Basilica, attraversando luoghi trasudanti storia, che hanno visto in passato numerosi martiri della Chiesa.
La sharia entra in vigore nelle Maldive e stravolge subito il sistema penale del paese introducendo la sentenza capitale anche per i bambini di 10 anni. Questa, secondo la legge islamica in vigore dal 27 aprile, verrebbe applicata ai minori colpevoli di omicidio ed eseguita al compimento della maggiore età. La prospettiva è dunque che i bambini condannati trascorrerebbero tutti gli anni dell'adolescenza nel braccio della morte.
Stamane il Pontefice si è recato in forma privata a Santa Maria Maggiore. Dopo aver pregato ha lasciato un mazzo di rose ai piedi della Vergine. E' l'ottava visita nella Basilica romana
Il Patriarca ecumenico ad AsiaNews: "Servono risposte comuni per le sfide e le tragedie che colpiscono tutto il mondo cristiano, senza distinzione confessionale". Il ricordo del viaggio di Atenagora verso Costantinopoli, quando chiese di sorvolare il Vaticano prima del suo insediamento. E quello del Concilio di Nicea, il primo "veramente ecumenico", che nel 2025 compirà 1.700 anni: "Incontriamoci tutti per celebrare la Chiesa indivisa".
Quello che si sente dire, non di rado, anche in ambienti cattolici, è che la concessione della comunione ai divorziati risposati è un’esigenza dovuta ai tempi. Troppe sono oggi le persone divorziate risposate, per mantenere in vita vecchie regole e vecchi schemi.
Si tratta con tutta evidenza di una idea debole, per la quale la verità è sottomessa all’arbitrio del numero. Fu utilizzata dai radicali al tempo del divorzio (“sono già milioni i divorzi de facto, per ignorare ancora la possibilità di un divorzio riconosciuto”, si diceva già allora), e sempre dagli stessi per legalizzare l’aborto: “poiché gli aborti clandestini sono ormai la norma, tanto vale regolarizzare l’aborto tout court”.
Sono sempre meno i malati e i disabili che visitano Lourdes, la città dove nel 1858 la Madonna apparve a una contadina di nome Bernadette. Ma non si tratta di una crisi di fede. Anzi. «Le domande aumentano, solo che per incrementare il servizio dell’alta velocità le ferrovie francesi (Sncf) stanno sopprimendo i treni speciali», spiega a tempi.it Salvatore Pagliuca, presidente di Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes), nata 110 anni fa per «vivere la speranza con chi soffre».
Oggi il rapporto della Commissione sulla tortura. Sarà un altro attacco al magistero cattolico su aborto e sesso? Intervista a monsignor Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede