MaM
Messaggio del 25 novembre 2008:Cari figli, anche oggi vi invito in questo tempo di grazia a pregare affinché il piccolo Gesù possa nascere nel vostro cuore. Lui che è la sola pace doni attraverso di voi la pace al mondo intero. Per questo, figlioli, pregate senza sosta per questo mondo turbolento senza speranza affinchè voi diventiate testimoni della pace per tutti. Sia la speranza a scorrere nei vostri cuori come un fiume di grazia. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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La religiosa muore quasi centenaria e al momento del trapasso sul suo braccio sinistro appare la scritta “Maria”. Miracolo o suggestione? In poche ore la notizia ha varcato i confini della città e a rendere omaggio alla salma di suor Giuseppina, all'anagrafe Anna Celsa Manzone, 97 anni, ieri al convento di S. Anna sono arrivate decine di fedeli.
Sul sito della diocesi di Conversano-Monopoli, dov’è vescovo mons. Domenico Padovano, si trova un utile documento in pdf contente il Rosario Meditato per la Vita. Da scaricare e utilizzare il più possibile.
Il 28 maggio del 1941 padre Massimiliano Maria Kolbe arrivò nel lager di Auschwitz. Durante il periodo di prigionia, scrisse una sola lettera alla madre, da cui traspare serenità e un totale abbandono alla volontà di Dio: «Mia cara mamma, verso la fine del mese di maggio sono giunto con un convoglio ferroviario nel campo di Auschwitz. Da me va tutto bene. Amata mamma, stai tranquilla per me e la mia salute, perché il buon Dio c’è in ogni luogo e con grande amore pensa a tutti e a tutto».
Grazie a una collaborazione fra un'editrice e l'arcidiocesi cattolica, il prossimo gennaio aprirà a Nagasaki un museo per celebrare i "Kakure Kirishitan", i cristiani rimasti fedeli a Cristo e alla Chiesa nonostante una feroce persecuzione e la totale assenza di libertà e pratica religiosa. L'iniziativa è nata grazie a Chiyoko Iwanami (66 anni), che oggi vive a Tokyo e che ha voluto rendere omaggio alla testimonianza dei cristiani perseguitati durante lo shogunato Tokugawa del periodo Edo (1603-1867).
... Con la malattia, ho cominciato a pensare alla morte. Non avevo paura di questa cosa... Se dovrà accadere, posso dire che per me è uguale. Certo, mi piacerebbe vivere una vita lunga, realizzare tutti i miei sogni. Però io la morte la vedo come una bella cosa, non ho più paura di morire grazie a Chiara Luce Badano. So che dopo la morte c’è il Signore, ritorno da lui. Lui è tanto buono, mi prende tra le sue braccia. C’è la Madonnina. Che bello conoscerli! Non vedo l’ora di vederli, di poterli conoscere e dirgli grazie per tutto quello che fanno per me. Mi piacerebbe, quando dovrà accadere, se accadrà, vorrei che il Signore mi ricevesse per quella che sono, Giulia Gabrieli. Però, siccome a me piace essere sempre bella elegante, vorrei essere bella, elegante, ma quella che sono. Voglio il vestito che ho indossato alla comunione di Davide, che è tanto bello e mi sta tanto bene. Poì in testa, sono un po’ indecisa se una parrucca o una bandana. Voglio che lui mi riceva per quella che sono. Ci vorrebbe proprio una bandana, sì una bandana bianca. Un bouquet di fiori: quattro lilium, fiori da sposa, una rosa rossa al centro. La mia coroncina del beato Papa Giovanni Paolo II e poi sono a posto: niente trucco, niente di niente. Niente borsa, niente lustrini, così, semplice. Solo con la mia coroncina al collo e basta. Niente bracciali. A parte quello che mi ha regalato Marija di Medjugorje. Basta, solo questo mi serve. Quando si è in Paradiso si prega tutto il giorno, dicono. Dovrei un po’ abituarmici a questa cosa, perché non ne ho tanta voglia, però va beh, le cose verran da sé... E po se si devono mettere le scarpe, voglio le ballerine bianche. Se invece non c’è bisogno, a piedi nudi, piedi nudi per essere a stretto contatto col pavimento che ci sarà. lo mi immagino un pavimento pieno di nuvole. Non vi viene voglia di camminarci a piedi nudi? Eh, eh... Tutto morbido, che ci sprofondi dentro. Ci salti. Di qua, di là, di sù, di giù. Un Paradiso come quello che disegnano nei cartoni animati. Io, il Paradiso, ecco, me lo immagino come: avete presente l’era glaciale? Quello, quando trova la ghianda enorme. che ci sono tutte queste nuvole rosa, questo mega cancello dorato. Così, questo mega cancello dorato e tu, a piedi nudi, apri il cancello... Oh, è bellissimo...
Stephen Sutton è morto ieri mattina. Lo ha annunciato al mondo sua madre in un post apparso nel profilo Facebook dedicato alla sua straordinaria, dolorosa avventura. «Il mio cuore – si legge nel post – scoppia di orgoglio ma è squarciato dal dolore per il mio figlio coraggioso, altruista e ispiratore che è venuto a mancare serenamente durante il sonno nelle prime ore di questa mattina, mercoledì 14 maggio. Il sostegno e l’amore verso Stephen, che non si fermano, saranno di grande aiuto in questo tempo difficile, proprio come lo sono stati per Stephen durante tutto il suo viaggio. Tutti noi sappiamo che lui non sarà mai dimenticato, il suo spirito continuerà a vivere, in tutto ciò che è riuscito a ottenere e a condividere con così tante persone». Questa è la sua storia.
Un diacono permanente cattolico e altre quattro persone in Belgio sono stati assaliti in un bar a Essen, sobborgo di Anversa, da due uomini che la stampa locale designa come “musulmani”. Sono stati picchiati e mandati all’ospedale per una controversia cominciata quando i musulmani, vedendo che il diacono indossava la croce sopra i vestiti, si sono infastiditi e hanno cominciato a insultarlo.
Aveva ragione il Papa: il preservativo non è un strumento efficace per combattere l’Aids. Questa volta a dirlo non è “l’eretico” Benedetto XVI, contro cui si scagliò mezzo mondo, ma la massima autorità degli Stati Uniti per il controllo delle malattie, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), secondo cui la politica trentennale per sconfiggere l’Hiv basandosi sui condom è «fallita». Gli esperti americani vireranno dunque sulla promozione della politica Abc (astinenza, fedeltà, castità)? Niente affatto.
Ha avuto tempo fino a stamattina per abiurare il cristianesimo e convertirsi all’islam. Ma Meriam Yahia Ibrahim, dottoressa cristiana di 27 anni, ha deciso di rimanere cristiana ed è stata condannata a morte in Sudan. «Ti abbiamo concesso tre giorni per abiurare, ma hai deciso di non riconvertirti all’islam. Ti condanno alla morte per impiccagione», ha letto la sentenza il giudice Abbas Mohammed Al-Khalifa rivolgendosi alla donna con il suo nome islamico, Adraf Al-Hadi Mohammed Abdullah.
Il divorzio da breve diventerà brevissimo. Per Donatella Ferranti (Pd), presidente della commissione giustizia della Camera che l’altroieri ha approvato il nuovo testo di legge da discutere in aula il prossimo 26 maggio, si tratta di «un passo avanti di civiltà giuridica», anche se le statistiche dicono che gli italiani non hanno tutta questa fretta di passare dalla separazione al divorzio.
I rosari pro life davanti agli ospedali? Il giudizio più tenero è di «sciacallaggio psicologico antiabortista» ed è pronunciato dal circolo Uaar di Bologna contro la preghiera anti-aborto di lunedì davanti al Sant'Orsola organizzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Un appuntamento fisso da 15 anni, una testimonianza di amore per la vita e la verità che i lettori conoscono bene. Da oggi i rosari nati sotto la spinta di don Oreste Benzi sono sempre più a rischio. Complice la campagna elettorale che non risparmia niente e nessuno. A Bologna non c'è solo l'Uaar che mostra i muscoli e che ribadisce: «Non basta la piaga dei ginecologi obiettori. Ora le donne che chiedono l'interruzione volontaria della gravidanza sono costrette a subire anche le molestie di gruppi di preghiera che le attendono al varco nei pressi dell'ospedale». Si parla in generale di «assedio cattolicista», un neologismo che cerca di spostare la tragedia dell'aborto su fattori confessionali. L'associazione di atei più famosa dello stivale si spinge addirittura a denunciare che «all'interno del Sant'Orsola operano cinque assistenti religiosi scelti dalla Curia e pagati dal Servizio sanitario nazionale, che hanno accesso ai reparti e che possono avvalersi di ulteriori collaboratori». Insomma «aggressioni morali finanziate da fiumi di denaro pubblico».
Si chiama paralogismo, e ai bei tempi in cui si studiava ancora la filosofia - che non si riduce alla storia della filosofia - lo si presentava agli studenti come modello della deduzione sbagliata, in latino «non sequitur», cioè una conseguenza che non segue logicamente dalla premessa. «Mia nonna ha sposato mio nonno, mio nonno è un maschio, dunque mia nonna è un maschio». Il paralogismo è finito in prima pagina a proposito delle dichiarazioni del segretario della Conferenza Episcopale Italiana mons. Nunzio Galantino il quale ha criticato chi protesta contro l'aborto fuori degli ospedali. «Mons. Galantino sembra aprire all'aborto, il Papa ha nominato mons. Galantino, dunque il Papa apre all'aborto». È la stessa logica per cui la nonna diventa un maschio, ma non l'abbiamo sentita solo su «Radio Radicale»: chi osanna il Papa in modo manipolatorio, o chi non perde occasione per parlarne male, continua a riproporci lo stesso ragionamento.
E Costanza fu. All’insegna del buon senso, mercoledì 14 la Luiss ha recuperato l’incontro fra i propri studenti e l’autrice de La Compagnia dell’Agnello. Incontro che era saltato qualche giorno prima: come si ricorderà, a fine febbraio un gruppo di giovani dell’ateneo romano avevano invitato Miriano a parlare loro di famiglia e secolarizzazione; l’appuntamento era stato fissato per il pomeriggio del 6 maggio, ma era stato annullato poche ore prima che si tenesse. Era accaduto che Luiss Arcobaleno, associazione di studenti di area Lgbt, avesse condizionato il proprio placet all’iniziativa alla presenza di qualcuno di loro al tavolo dei relatori; di fronte al rifiuto di Costanza, semplicemente motivato dalla circostanza che lei intendeva parlare di famiglia, non di persone omosessuali, e che trovava singolare che ogni qual volta si tratta della prima si debba obbligatoriamente estendere il discorso alle altre, la replica era stata che allora non se ne faceva nulla. Tempo otto giorni e le porte della Luiss si sono riaperte: la conversazione ha coinvolto qualche decina di iscritti a quell’università, più un po’ di ragazzi venuti da fuori, è stata gradevole e tranquilla, nello stile dell’ospite e nella tradizione dell’ateneo, ed è stata ricca di domande e di interventi da parte di chi ascoltava. A conferma che non vi era veramente nulla da temere, nessuna offesa da scongiurare, e qualcosa di interessante da sentire.
Con gli islamici si riesce certamente a dialogare, anche in un Paese-limite come il Pakistan. Così martedì sera, a Bergamo, Sara Fumagalli, coordinatrice delle missioni dell’Umanitaria Padana Onlus, che ha promosso l’incontro, ha accompagnato la testimonianza di Paul Bhatti. L'esperienza di Bhatti, però, ex ministro federale per l'Armonia nazionale e le minoranze, oggi presidente dell'APMA, All Pakistan Minorities Alliance, va oltre. ?Ci sono valori comuni importanti?, dice a La nuova Bussola Quotudiana, ?su cui si può concretamente costruire la convivenza fra cristiani e musulmani. Il primo di tutti, inderogabile, è il pieno rispetto della vuta umana».
Nel 2003 il Belgio introduce il “matrimonio” omosessuale. Successivamente apre anche all’adozione da parte dei “coniugi” gay. Ad inizio maggio è stata infine approvata la legge sulla co-genitorialità. Si tratta di questo: Tizia e Caia si “sposano”. Poi decidono di avere un bambino con la fecondazione artificiale. Tizia partorisce il bambino. Fino a ieri Caia, per figurare ufficialmente come genitore del piccolo, non poteva far altro che adottarlo. Ora invece scatta la presunzione di genitorialità. È dunque sufficiente che una delle due donne lesbiche partorisca il figlio affinché quest’ultimo automaticamente sia anche “figlio” della seconda donna.
Briefing di padre Lombardi. Per la prima volta papa Francesco e il patriarca Bartolomeo - che si incontreranno quattro volte - reciteranno insieme il Padre Nostro nel Santo Sepolcro. Attesa una dichiarazione congiunta. Il Papa userà auto "normali". "Condanna" della Santa Sede per gli atti vandalici contro luoghi cristiani, che non dovrebbero avere conseguenze sulla visita.