MaM
Messaggio del 25 ottobre 2011:Cari figli, vi guardo e nei vostri cuori non vedo la gioia. Oggi io desidero darvi la gioia del Risorto perché Lui vi guidi e vi abbracci con il suo amore e con la sua tenerezza. Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti al mio figlio Gesù. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Gv 14, 1-12: Io sono la via , la verità e la vita.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre».
Nella città di Homs, in Siria «undici Chiese sono state o completamente distrutte o pesantemente danneggiate». Così ha riferito un sacerdote ortodosso al quotidiano libanese The Daily Star. Il pope ha descritto la situazione nel quartiere cristiano al-Hamidiyah come disastrosa, parlando dei saccheggi e delle profanazioni compiute dai militanti islamisti.
"È la virtù di coloro che ripongono la loro fiducia in Dio e non temono la tribolazione, la persecuzione, la fame, il pericolo o la spada; di coloro che sconfiggono la pigrizia con l'entusiasmo, il male con il bene, l'odio con l'amore". Invito a pregare per i minatori turchi e per le vittime del naufragio nel Mediterraneo: "Si mettano al primo posto i diritti umani, preghiamo per questo, si mettano al primo posto i diritti umani e si uniscano le forze per prevenire queste stragi vergognose".
Così la norma che doveva salvaguardare la libertà dei pazienti ha causato l’ennesimo abbandono terapeutico. Mentre le cause legali di questo tipo si moltiplicano
Un gruppo islamista che pubblicizza su internet le azioni terroristiche in Siria del gruppo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), lo stesso che recentemente ha crocifisso due uomini a Raqqa, ha pubblicato una foto che ritrae le nuove reclute dell’Isil nella provincia di Aleppo. E sono tutti ragazzi o bambini.
Una donna cristiana di 27 anni è stata condannata a morte in Sudan per “apostasia” e a ricevere 100 frustate per “adulterio”. La donna, cresciuta dalla madre cristiana dopo che il padre musulmano se ne è andato quando aveva sei anni, è in prigione dal 17 febbraio insieme al figlio di 20 mesi ed è vicina al termine di una seconda gravidanza.
I rosari pro life davanti agli ospedali? Il giudizio più tenero è di «sciacallaggio psicologico antiabortista» ed è pronunciato dal circolo Uaar di Bologna contro la preghiera anti-aborto di lunedì davanti al Sant'Orsola organizzata dalla Comunità Papa Giovanni XXIII. Un appuntamento fisso da 15 anni, una testimonianza di amore per la vita e la verità che i lettori conoscono bene. Da oggi i rosari nati sotto la spinta di don Oreste Benzi sono sempre più a rischio. Complice la campagna elettorale che non risparmia niente e nessuno. A Bologna non c'è solo l'Uaar che mostra i muscoli e che ribadisce: «Non basta la piaga dei ginecologi obiettori. Ora le donne che chiedono l'interruzione volontaria della gravidanza sono costrette a subire anche le molestie di gruppi di preghiera che le attendono al varco nei pressi dell'ospedale». Si parla in generale di «assedio cattolicista», un neologismo che cerca di spostare la tragedia dell'aborto su fattori confessionali. L'associazione di atei più famosa dello stivale si spinge addirittura a denunciare che «all'interno del Sant'Orsola operano cinque assistenti religiosi scelti dalla Curia e pagati dal Servizio sanitario nazionale, che hanno accesso ai reparti e che possono avvalersi di ulteriori collaboratori». Insomma «aggressioni morali finanziate da fiumi di denaro pubblico».
Quella che segue è la lettera di una donna di nazionalità rumena che da più di vent’anni vive nel nord Italia. La conosco da tempo, ma soprattutto mi è noto il suo travagliato percorso di conversione, passato attraverso l’esperienza dolorosa dell’aborto. Mi ha contattato per far pubblicare una sua lettera aperta al segretario generale della Cei, mons. Nunzio Galantino. Quella donna, infatti, è stata colpita dal giudizio rilasciato al Quotidiano Nazionale da parte dello stesso presule (leggi qui), quando ha affermato: «Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il rosario fuori dalle cliniche, che praticano l’interruzione della gravidanza».
La sede sarà inaugurata il prossimo gennaio in occasione dei 150 anni dalla "riemersione" dei "Kakure Kirishitan", i cattolici rimasti per due secoli fedeli all'insegnamento cattolico pur senza alcun contatto con la Chiesa. La zona non è distante dall'area colpita dal bombardamento atomico, un modo per "preservare e tenere viva" la memoria dei cattolici morti durante la II Guerra mondiale.