Vangelo Mt 1, 18-24: Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
La Quaresima è un tempo per “aggiustare la vita”, “per avvicinarsi al Signore”. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di stamani a Casa Santa Marta. Il Papa ha messo in guardia dal sentirsi “migliori degli altri”. Gli ipocriti, ha avvertito, “si truccano da buoni” e non comprendono che “nessuno è giusto da se stesso”, tutti “abbiamo bisogno di essere giustificati”.
A Montelaguardia è stata intitolata una via alla beata Chiara Luce Badano che è deceduta a soli 19 anni dopo una terribile malattia nell'agosto del 1990. Il movimento religioso in festa insieme al sindaco Boccali
La Crimea si affida alla Vergine Maria. All’indomani del referendum che ha decretato la secessione del Paese dall’Ucraina, il vescovo ausiliare della diocesi cattolica di Odessa-Simferopoli, responsabile per la Crimea, mons. Jacek Pyl, ha affidato ieri - alla fine della Messa domenicale e di fronte al Santissimo Sacramento - l'intera nazione e tutte le persone e i popoli che la abitano, alla protezione del Cuore immacolato di Maria. A raccontarlo è il vescovo raggiunto a Simferopoli telefonicamente dall'agenzia Sir.
Intervistato dal Foglio, il cardinale Carlo Caffarra ribadisce l'indissolubilità del sacramento matrimoniale e chiarisce alcuni equivoci sorti riguardo al prossimo Sinodo sulla famiglia
Tutti "abbiamo bisogno di cambiare la vita", di guardare "bene nella nostra anima" dove sempre troveremo qualcosa. "La pietra di paragone per cui noi non siamo ipocriti e ci avviciniamo al Signore" è "avere cura del prossimo: del malato, del povero, di quello che ha bisogno, dell'ignorante". "Gli ipocriti non sanno fare questo, non possono, perché sono tanto pieni di se stessi che sono ciechi per guardare gli altri".
«Sotto ogni aspetto, da ogni angolatura la osservi, Medjugorje è una finestra spalancata sull’eternità» scrive il giornalista Riccardo Caniato nella prefazione dell’ultima sua opera Medjugorie. Paradiso solo andata (Ares). Dopo Maria, alba del terzo millennio. Il dono di Medjugorie e «La Madonna si fa la strada». Civitavecchia nel tempo di Maria, Caniato torna su quello che padre Livio Fanzaga ha definito l’avvenimento del secolo XX e si muove con spirito giornalistico, alla ricerca dei luoghi, dei personaggi, dei fatti accaduti in questi trentadue anni, dal 25 giugno 1981, da quando per sei veggenti sono iniziate le apparizioni della Madonna.
Sono più di 200 le vittime delle stragi compiute in Nigeria tra il 13 e il 15 marzo in sei villaggi di contadini quasi tutti cristiani. Il 13 marzo sono state attaccate le località di Mararrabar Maigora, Kura Mota e Ungwar Rimi, nello stato settentrionale di Katsina. Due giorni dopo è toccato a Ugwar Sankwai, Ungwar Gata e Chenshyi, tre villaggi situati nello stato centrale di Kaduna. Gli autori dei massacri questa volta non sono gli estremisti islamici Boko Haram, ma i pastori Fulani, da sempre in conflitto con le tribù contadine. Che i Fulani siano musulmani e i contadini (Berom, Tarok, Tiv…) cristiani non fa che aggravare le tensioni etniche. Ma la causa delle ostilità tra pastori e contadini è essenzialmente economica: da sempre – succede in tutto il continente – si contendono terre, sorgenti, pascoli da cui dipende la loro sopravvivenza. Inoltre i Fulani, come altre tribù di pastori, considerano la razzia di bestiame un modo con cui periodicamente incrementare le proprie mandrie.