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Messaggio del 25 settembre 2013:Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. Il vostro rapporto con la preghiera sia quotidiano. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi perciò figlioli la preghiera sia gioia per voi. Allora il vostro rapporto con la vita sarà più profondo e più aperto e comprenderete che la vita è un dono per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vàttene, satana! Sta scritto infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
Papa Francesco inviò nel novembre scorso ai partecipanti a un convegno sulla Dottrina Sociale il seguente messaggio: “La sfera può rappresentare l’omologazione, come una specie di globalizzazione: è liscia, senza sfaccettature, uguale a se stessa in tutte le parti. Il poliedro ha una forma simile alla sfera, ma è composta da molte facce. Mi piace immaginare l’umanità come un poliedro…”. Sfera e poliedro. Due immagini, una metafora geometrica per sintetizzare l’impronta geopolitica di papa Francesco. Impronta che agisce in profondità, stravolgendo le certezze maturate sinora rispetto a un globalismo apparentemente inarrestabile e a un granitico quadro d’alleanze. Ne abbiamo parlato con il generale Giovanni Marizza, docente di Geopolitica e Gestioni delle crisi all’Università “La Sapienza”.
A Kilis, Turchia, i profughi siriani esultano. L’esercito di Bashar Al Assad ha ripreso la loro città natale di Azaz il 28 febbraio scorso, dopo che i terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) l’hanno lasciata per non dover fronteggiare un’altra fazione qaedista con cui sono in guerra: Jabhat Al Nusra.
La Tunisia ne ha abbastanza di “Primavera araba” e rivoluzioni. Ecco perché, per impedire che jihadisti o radicali islamici destabilizzino il paese, il governo ha cominciato a controllare le moschee del paese, una a una, per trovare e rimuovere gli imam estremisti.
Al Lurie Children’s Hospital di Chicago il dottor Garofalo prende in cura, a partire dai tre anni, bambini che si sentono bambine e bambine che vogliono diventare bambini. Viaggio in un labirinto gender
"«Quello che abbiamo realizzato qui è semplicemente il comunismo». Forse Mao Zedong sarebbe entusiasta di quello che ha messo in piedi Xue Feng in un piccolo paesino cinese nello Yunnan, al confine con Laos, Vietnam e Myanmar." Lo Shengmin Chanyuan (Nuova oasi per la vita) è una piccola comune di 150 persone dove si condivide tutto: dalla casa al cibo, senza bisogno di soldi. Ognuno lavora secondo le sue capacità e la sua forza fisica e i frutti vengono messi in comune e spartiti secondo le esigenze di ciascuno. «Le persone danno quel che possono e prendono ciò di cui hanno bisogno», dichiara Xue al New York Times
Reportage dalla Siria al terzo anno di guerra civile. La testimonianza di un sopravvissuto alla strage di Adra, dove 80 civili sono stati trucidati perché appartenenti alle minoranze religiose e dipendenti pubblici.
A un anno dalla rinuncia di Benedetto XVI e dalla elezione di papa Francesco , un punto incontrovertibile spiega l’abbraccio tra i due e la decisione di Francesco di tenere presso di sé (come ha confessato lui stesso al Corriere della Sera) il papa emerito. «Non mi stancherò di ripetere – dice Francesco nella Evangelii Gaudium – quelle parole di Benedetto XVI che ci conducono al centro del Vangelo: “All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e, con ciò, la direzione decisiva”. Solo grazie a quest’incontro – o reincontro – con l’amore di Dio, che si tramuta in felice amicizia, siamo riscattati dalla nostra coscienza isolata e dall’autoreferenzialità».
La caccia all’obiettore continua e quando l’attualità non offre appigli per mettere all’angolo il medico non abortista ecco che i radicali rispolverano un cold case. Nel 2010 una donna, Valentina Magnanti, dichiara che al quinto mese di gravidanza è stata costretta ad abortire da sola, unicamente assistita dal marito Fabrizio, nel bagno dell’ospedale Sandro Pertini di Roma. Il caso è stato riesumato dalla solerte avvocato Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni: «Questa è omissione di soccorso , un reato penale, anche se la coppia ha deciso di non denunciare la struttura. È la dimostrazione di come la legge 194 in Italia non garantisca sempre la presenza di un medico non obiettore nel caso dell’interruzione volontaria della gravidanza». Nel mirino anche la legge 40. La donna, intervistata da Repubblica infatti così commenta: «E tutto questo per colpa di una legge sulla fecondazione ingiusta. […]Ho una malattia genetica trasmissibile rara e terribile, ma in teoria posso avere figli, quindi per me non è previsto l’accesso alla fecondazione assistita, alla diagnosi pre-impianto. A me questa legge ingiusta concede solo di rimanere incinta e scoprire, come poi è avvenuto, che la bambina che aspettavo era malata, condannata. Lasciandomi libera di scegliere di abortire, al quinto mese: praticamente un parto». E poi chiosa: «Pensate la desolazione che troppi devono vivere, obbligati a implorare per un ricovero, per abortire, come me, un figlio desiderato».
Confermato il viaggio di Papa Francesco in Corea del Sud. Sappiamo che il Santo Padre si recherà a visitare un Paese in cui il cristianesimo cattolico è in forte espansione, nonostante un passato, anche abbastanza recente, di dure persecuzioni. Giusto l’altro ieri si celebravano due santi martiri coreani, Marco Chong Ui-bae e Alessio U Se-yong. Catechista, uomo votato alla fede e coraggioso il primo; il secondo, suo allievo, più debole e incline inizialmente a rinnegare la fede per salvarsi la vita (ma anche San Pietro lo fece…); entrambi affrontarono la tortura e il martirio nel 1866. In Corea del Sud, ora c’è libertà di culto e il Papa è atteso dalla popolazione così come dalle autorità politiche.
A un anno dall’elezione di Bergoglio a “vescovo di Roma” si resta perplessi nel vedere il giornale delle banche e della finanza – il “Corriere della sera” – che acclama il “papa dei poveri” il quale tuona contro “il Nord ricco” a cui “più volte in quest’anno ha gridato ‘vergogna’ mettendolo sotto accusa”. Ci si sente presi per il naso. Che gioco stanno facendo? E che dire della “Stampa-Vatican Insider”? Il giornale torinese è il più affetto da quella “francescomania” che Bergoglio deplora. Il quotidiano della Fiat è arrivato addirittura a suonare le fanfare per Gustavo Gutierrez che è stato “riabilitato” in Vaticano: Gutierrez è il padre di quella “Teologia della Liberazione” che mescolava cristianesimo e marxismo e che fu seppellita da Giovanni Paolo II e da Ratzinger.