La traccia mariana che andiamo a esaminare questa volta ci porta a Fatima, un villaggio situato al centro del Portogallo, a circa 125 km a nord di Lisbona. Anche se il nome che è tanto caro alla devozione popolare è proprio quello di “Fatima”, i fatti che andremo a esaminare questa sera non si sono svolti precisamente nel villaggio, bensì in una limitrofa località denominata Cova da Iria.
Nella Solennità dell'Immacolata mi vengono in mente le parole di Ann-Marie MacDonald autrice di Come vola il corvo, romanzo di alcuni anni fa, incentrato su un modello aperto di famiglia, i Froelich: cinque figli adottati, e molto amati. La protagonista, Madeleine, sceglie di vivere con una donna... Rispondendo alla domanda su cosa fosse per lei la famiglia l'autrice rispose di pensare che «la famiglia nucleare sia un’invenzione della metà del secolo scorso, fatta proprio in Nord America. Una trasformazione che si è voluta far passare per naturale, ma che in realtà non lo è. Le famiglie che presento nelle mie storie hanno tutte qualcosa in comune: amore, dedizione, impegno. Questi elementi sono per me già sinonimo di famigliaqualcosa in comune. ». (Il Messaggero 29 novembre 2004).
«La beatissima Vergine Maria, sin dal primo istante del concepimento, per singolare grazia e privilegio di Dio e in vista dei meriti di Gesù Cristo, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale». Questo in estrema sintesi il dogma della Immacolata Concezione, proclamato dal beato Papa Pio IX con la bolla pontificia "Ineffabilis Deus" l'8 dicembre 1854.
Un venerdì nero? L’altroieri nelle stesse ore sono arrivate due mazzate. Il declassamento dei titoli di Stato dell’Italia da parte di Standard&Poor’s (ormai spaventosamente vicino al livello “spazzatura”) e la pubblicazione dell’annuale Rapporto Censis che sembra quasi la pietra tombale su questo povero Paese.