MaM
Messaggio del 25 settembre 2013:Cari figli! Anche oggi vi invito alla preghiera. Il vostro rapporto con la preghiera sia quotidiano. La preghiera opera miracoli in voi e attraverso di voi perciò figlioli la preghiera sia gioia per voi. Allora il vostro rapporto con la vita sarà più profondo e più aperto e comprenderete che la vita è un dono per ciascuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Se qualcuno vi chiedesse il significato del 1° gennaio, cosa direste? La prima cosa che vi verrebbe probabilmente in mente è che è l'inizio dell'anno nuovo. E forse lo definireste il giorno in cui ci sono più postumi da sbornia in tutto l'anno. Se siete davvero informati sulla vostra fede cattolica, ricordereste che la Chiesa quel giorno onora Maria come Madre di Dio. Avreste ragione su tutte e tre le cose, ma sapevate che c'è molto di più?
Per lo sheikh Younes Laaboudi Laghzawi, che ha parlato alla Gran moschea d’Echirolles à Grenoble, «la nostra religione proibisce ai musulmani di imitare gli infedeli»
«Quaranta, erano solo 40 nel gennaio del 2013 i bambini nati all’estero con l’utero in affitto e portati in Francia dalla coppia all’origine della loro nascita». E oggi quanti sono invece? «Oggi sarebbero 2000 (Libération, 16 dicembre) (…) e domani quanti saranno se non si pone alcun freno allo sviluppo di questo turismo procreativo?». Così si inquieta Astrid Marais, docente di giurisprudenza presso l’università della Bretagna occidentale, in una lettera aperta al primo ministro Manuel Valls pubblicata dalla versione francese dell’Huffington post.
«I nostri santuari distrutti, la violazione dei nostri diritti nazionali, la falsificazione e distorsione della nostra storia, tutti gridano per avere giustizia”». Lettera del patriarca Karekin II
Ad agosto 2013 erano in cinquanta a Brescia. Oggi sono presenti in 150 città e hanno organizzato 199 veglie. Storia di un movimento rumorosamente silenzioso
Parla il comandante Ghiso, a capo di un gruppo di volontari del Dwekh Nawsha: «Abbiamo trascorso il Natale qui, lontano dalle famiglie, in servizio»
In India, quest’anno, i cristiani hanno atteso il Natale in un clima di paura, più ancora che in passato. Sempre più spesso sono infatti oggetto di aggressioni, violenze, abusi da parte dei fondamentalisti indù. Le suore e i sacerdoti che operano in regioni remote temono per la sicurezza dei loro istituti religiosi e per la loro stessa vita. Le scuole missionarie cristiane, anche nei grandi centri urbani, subiscono intimidazioni e sono oggetto di false accuse di proselitismo per il solo fatto che i loro stemmi presentano croci o immagini della Vergine. Si moltiplicano le denunce ai cristiani di convertire a forza gli indù e le “riconversioni” di massa all’induismo di nuovi cristiani, queste sì estorte con la forza dai fondamentalisti.