MaM
Messaggio del 2 dicembre 2012:Cari figli, con materno amore e materna pazienza vi invito di nuovo a vivere secondo mio Figlio, a diffondere la sua pace ed il suo amore, ad accogliere con tutto il cuore, come miei apostoli, la verità di Dio ed a pregare lo Spirito Santo affinché vi guidi. Allora potrete servire fedelmente mio Figlio e, con la vostra vita, mostrare agli altri il suo amore. Per mezzo dell'amore di mio Figlio e del mio amore, io, come Madre, cerco di portare nel mio abbraccio materno tutti i figli smarriti e di mostrare loro la via della fede. Figli miei, aiutatemi nella mia lotta materna e pregate con me affinché i peccatori conoscano i loro peccati e si pentano sinceramente. Pregate anche per coloro che mio Figlio ha scelto e consacrato nel suo Nome. Vi ringrazio.

Notizie dai giornali cattolici



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In una intervista rilasciata a MeridioNews.it (2 dicembre), Don Fortunato Di Noto racconta l'azione di contrasto e prevenzione della violenza sui minori nella sua ventennale attività con l'associazione Meter in Sicilia, realtà che ha sede in 7 province ma punto di riferimento in Italia (con sedi in diverse regioni) e all'estero. Meter ha sempre avuto lo scopo di educare alla cultura dell'infanzia, per prevenire abusi e maltrattamenti, e progettare interventi mirati di aiuto concreto alle vittime degli abusi sessuali e in una strenua lotta contro la pedopornografia on line. Don Di Noto parla della necessità di avere una copertura territoriale a favore dei minori, ma come si dice: nemo propheta in patria...
Il 2 dicembre del 1960, Papa Giovanni XXIII incontrò Geoffrey Francis Fisher, arcivescovo di Canterbury. È il primo incontro fra un papa e il primate della comunione anglicana dal 1559. Ma cosa sono gli “anglicani” e cosa li separa realmente dalla comunione con Roma?
«Non possiamo rassegnarci a un Medio Oriente senza i cristiani, che lì hanno professato il nome di Gesù per duemila anni. Molti nostri fratelli e sorelle sono perseguitati e sono stati costretti con la violenza a lasciare le loro case». Questo è uno dei passaggi più significativi della Dichiarazione congiunta firmata dal patriarca ortodosso ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo e papa Francesco, durante la recente visita in Turchia. Alcuni numeri fanno capire quanto grande sia questa emergenza.
Testimoni hanno riferito di aver visto negli ultimi giorni membri dell’Isil portare alcuni detenuti bendati e ammanettati all’interno della chiesa caldea dell’Immacolata
Sono arrivati all’una di notte, li hanno prelevati mentre dormivano nelle loro tende, hanno separato i musulmani dai cristiani e poi hanno sparato alla testa degli “infedeli”, decapitando quattro di loro. Ennesima strage in Kenya ad opera degli islamisti di al Shabaab, il gruppo terrorista affiliato ad Al Qaeda. L’attacco si è svolto nella miniera di Korome a una ventina di chilometri da Mandera sul confine con Somalia ed Etiopia. Ad essere uccisi sono stati trentasei operai, come riferito dalla polizia e dalla Croce Rossa. Poche ore dopo l’attentato al Shabaab ha rivendicato la sua azione, scrivendo che «quasi 40 crociati keniani sono andati incontro alla loro fine» e promettendo una guerra «senza quartiere, incessante e spietata».
Un tour lungo tutto lo Stivale per dire che gli uteri non si affittano, i figli non si comprano, i malati non si ammazzano. E scoprire un popolo che ama la verità
A Raqqa, roccaforte dello Stato Islamico in Siria, si vive «nella disperazione». La gente è alla fame, i jihadisti «girano per le strade bevendo Red Bull»
L’arcivescovo di Milano a tutto campo: «Come facciamo a dire a dei giovani che il matrimonio è indissolubile, se sanno che ci sarà sempre una via d’uscita?»
La tragica e incredibile vicenda di una ragazza stuprata dai terroristi del califfato islamico. «Tra qualche mese dovrò dare un nome a questo bambino»
No country for families. Ogni diagnosi sullo stato della famiglia, specialmente nel mondo occidentale, evoca immancabilmente pensieri e giudizi analoghi. Senza scomodare ulteriormente Cormac McCarthy, non è forse questo il senso delle parole pronunciate recentemente da papa Francesco? La famiglia, dice il Papa, vive attualmente sotto il tallone di una «cultura del provvisorio». È afflitta da una crisi senza precedenti, che si riallaccia a quella «rivoluzione nei costumi e nella morale» che «ha spesso sventolato la “bandiera della libertà”, ma in realtà ha portato devastazione spirituale e materiale a innumerevoli esseri umani, specialmente ai più vulnerabili».
In Joan Miró “c'è sempre stata una piccola luce che lo spingeva ad andare oltre, a non fermarsi”, sottolinea Pilar Cabañas, dell'Università Complutense di Madrid (Spagna), che ha pubblicato di recente Miró. El camino del arte (edizioni Encuentro). “Cammino di perfezione”, sottolinea la docente, basato sull'ascetica continua dell'artista catalano di rinunciare “a se stesso e a quanto aveva imparato”, perché concepiva l'arte “come un dono ricevuto, come una vocazione e una facoltà di diffondere semi che rendano migliori gli uomini”.
Per questa domenica iniziale d’Avvento RomaSette - l'inserto settimanale di Avvenire - ha scelto come articolo di apertura un testo sull’ormai allarmante dilagare anche nelle scuole romane – dagli asili nido in poi - dell’imposizione dell’ideologia del gender, secondo la quale la differenza tra maschile e femminile è solo una costruzione culturale e dunque va “decostruita” nel senso che ognuno non è quel che è e si vede, ma ciò che si sente e pensa di essere.
Un “paese pacifico”, esempio di “coesistenza culturale e confessionale”. Con queste parole, papa Francesco descrive la Svizzera, introducendo il discorso consegnato ai vescovi elvetici da lui ricevuti stamattina in visita ad limina apostolorum. La Svizzera, ha ricordato il Pontefice, è anche “sede di importanti istituzioni internazionali che lavorano per la pace, per il lavoro, per la scienza e per l’ecumenismo”. Sebbene un gran numero dei suoi abitanti “si tiene a distanza dalla Chiesa, la maggioranza di loro riconosce ai cattolici e ai protestanti un ruolo positivo in ambito sociale”, in particolare per quanto riguarda “il loro impegno caritativo per i poveri e gli esclusi” che è “un riflesso della tenerezza del Padre”. Francesco ha quindi esortato i presuli svizzeri a “mantenere viva la fede” nella loro terra. “Senza una fede viva in Cristo risuscitato, le belle chiese e i monasteri diventerebbero a poco a poco dei musei”, mentre “tutte le opere e le istituzioni encomiabili perderebbero la loro anima, lasciando solo ambienti vuoti e abbandonati”.
Nei prossimi giorni tante famiglie del mondo inizieranno a prepararsi per l’allestimento del presepe. Tante altre famiglie hanno perduto questa illuminante tradizione, forse perchè si è perso il significato della rappresentazione sacra della nascita di Gesù. La difficoltà maggiore di tanti uomini del nostro tempo è quella di contestualizzare, dentro gli avvenimenti del nostro tempo, il misterioso evento della Nascita di Gesù.
Sono circa 8mila coloro che nel fine settimana hanno abbandonato ufficialmente la Chiesa luterana finlandese, a causa delle dichiarazioni dell’arcivescovo luterano di Turku, Kari Mäkinen, che ha espresso la sua soddisfazione per l’approvazione dei matrimoni gay nel Paese scandinavo.
Gli echi di stampa a commento dell’incontro del Papa con il patriarca Bartolomeo a Istanbul hanno fatto sperare i cristiani sensibili alle esigenze dell’ecumenismo che ci sia stato un altro importante passo avanti in direzione della ricomposizione dell’unità tra tutti i credenti in Cristo. Ma, oltre ai commenti giornalistici, che hanno i loro insuperabili limiti intrinseci (vedi quanto ho scritto recentemente sul blog www.isoladipatmos.com), l’opinione pubblica cattolica ha diritto ad avere anche qualche commento rigorosamente teologico.