MaM
Messaggio del 25 luglio 2010:Cari figli, vi invito di nuovo a seguirmi con gioia. Desidero guidarvi tutti a mio Figlio e vostro Salvatore. Non siete coscienti che senza di Lui non avete gioia e pace e neanche futuro e vita eterna. Perciò figlioli, approfittate di questo tempo di preghiera gioiosa e abbandono. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Io e io marito abbiamo tre figli, tutti e tre ancora molto piccoli. Il secondo è un maschio, e sembra particolarmente simpatico. Quando lo vedono per strada mi dicono spesso frasi come questa: “Che bel bambino! Da grande farà sicuramente impazzire le ragazze”. Varie volte ho sorriso e ho risposto: “Magari lo volesse Dio e diventasse sacerdote”.
L'unico bambino canonizzato dalla Chiesa è San Domenico Savio. È stato Pio XII a elevarlo agli altari, ponendo così una pietra miliare nell'agiografia, ma è stato necessario che passassero 30 anni perché San Giovanni Paolo II aprisse nuovamente le porte della santità ai bambini.
Oggi inizia la Novena alla Madonna di Loreto.
«È meraviglioso che la tregua tra gli eserciti sia stata generata da un evento accaduto una notte di duemila anni fa». Tra gli orrori della Grande Guerra, un episodio di straordinaria umanità
L’Europa manda i cacciabombardieri a colpire i miliziani dello Stato Islamico ma poi ne finanzia i miliziani pagando loro sussidi di disoccupazione mentre si trovano in Siria a combattere il jihad. Il paradosso, l’ennesimo di un Occidente che dice di combattere il terrorismo islamico senza però volersi impegnare a contrastare l’estremismo che lo genera, è tornato fragorosamente a venire a galla nella tollerante e politicamente corretta Danimarca dove i servizi d’intelligence hanno rivelato che 28 “volontari” jihadisti partiti per combattere fra le fila dello Stato Islamico in Siria ricevono il sussidio da disoccupati dal welfare di Copenhagen, uno ei più ricchi d’Europa nei confronti degli immigrati.
Abitano sugli altipiani centrali del Vietnam. Per questo li chiamano Montagnards, uomini delle montagne, e anche, sprezzantemente, “moi”, selvaggi. Sono i Degar, un gruppo di etnie minoritarie, da molti secoli confinate nelle inospitali regioni montuose del paese. Le difficoltà derivanti dalle condizioni ambientali avverse tuttavia sono poca cosa al confronto di quel che devono patire per colpa del loro governo. Durante la guerra (1955-1975) tra il Vietnam del Nord, comunista, e il Vietnam del Sud i Montagnards, così come i Hmong che vivono più a nord e in Laos, si erano schierati con i Francesi prima e con gli Stati Uniti poi, sperando così di poter costituire una nazione autonoma. Già bastava perché, dopo l’unificazione dei due Vietnam nel 1975 e l’imposizione del regime comunista, subissero ritorsioni e una dura repressione.
Che male ci sarebbe a costruire una moschea a Milano? In teoria nulla. Si tratterebbe di un’espressione della libertà di religione. In pratica bisogna considerare due aspetti: chi la gestisce e con quali fondi. Ed è implicita la terza domanda: per fare cosa? Abbiamo già visto, su queste colonne, che il Qatar sta finanziando un grande progetto di penetrazione culturale della Sicilia. A Milano sta accadendo la stessa cosa? Se non la stessa cosa, per lo meno qualcosa di molto simile.
C’è più eutanasia sulla carta stampata dei soliti quattro giornali più letti che nelle corsie di tutti gli ospedali del mondo, compresi quelli dove tale pratica è ammessa. Ci riferiamo al caso della 23enne Tugce che, un paio di settimane fa in un McDonalds di Offenbach in Germania, prende le difese di due ragazzine tredicenni importunate pesantemente da alcuni ragazzi poco più grandi di loro. Questi, grazie all’intervento di Tugce, lasciano in pace le ragazzine ed escono dal locale. Tugce alla fine della serata esce anche lei, ma ad attenderla trova uno di loro, un certo Sanel di 18 anni, il quale le tira un pugno al volto. La giovane cade e batte la testa. Viene ricoverata e, come ci riferisce il quotidiano BIld, viene sottoposta ad intervento al cervello. I medici tentano di fermare l’emorragia cerebrale, ma dopo due settimane di ricovero Tugce muore.
Con la terza e ultima giornata di viaggio in Turchia, domenica 30 novembre 2014 Papa Francesco ha messo al centro il motivo principale per cui ha intrapreso la visita pastorale: fare un passo in avanti, auspicabilmente decisivo, nel cammino della piena riconciliazione con le Chiese ortodosse, o almeno – e più realisticamente – con una parte di esse.