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Messaggio del 10 ottobre 1982:Troppi basano la propria fede su come si comportano i sacerdoti. Se il sacerdote non sembra all'altezza, allora dicono che Dio non esiste. Non si va in chiesa per vedere come agisce il sacerdote o per indagare sulla sua vita privata. Si va in chiesa per pregare ed ascoltare la Parola di Dio che viene proclamata tramite il sacerdote.

Notizie dai giornali cattolici



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Il film documentario sulla Beata Chiara Luce Badano.
Vangelo Gv 6,37-40: Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Gli esorcisti “nel particolare ministero esercitato, in comunione con i propri vescovi”, manifestino “l'amore e l'accoglienza della Chiesa verso quanti soffrono a causa dell'opera del maligno". È quanto scrive Papa Francesco in un messaggio inviato a padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione Internazionale Esorcisti (Aie), che in questi giorni ha tenuto a Roma il suo primo Convegno dopo il riconoscimento giuridico da parte della Congregazione per il Clero, nel giugno scorso. Come riferisce la Radio Vaticana, l'evento, ha visto la partecipazione di 300 esorcisti giunti da tutto il mondo e ha trattato in particolare diffusione e conseguenze di occultismo, satanismo ed esoterismo.
Il 4 novembre si voterà nello Stato americano per decidere se inserire in Costituzione che "il diritto alla vita in ogni stadio di sviluppo deve essere riconosciuto e protetto"
Si tratta di don Jean-Berchomans Nguna della diocesi di Bunia. Il vescovo Uringi: "Tutti i tentativi del clero e dei fedeli per trovarlo non hanno dato risultati"
Le crude testimonianze sono state rilasciate a Human Rights Watch. Intanto, tra molto scetticismo, aleggia l'ipotesi di una tregua tra governo e terroristi
Nella coppia «la stima è più importante dell’astratta parità». Lo dicono alcuni recenti saggi provenienti da ambienti culturali lontani da posizioni confessionali
Oggi indossa l’abito talare e aiuta tante donne alle prese con gravidanze difficili. Eppure, sessant’anni fa, proprio una gravidanza resa difficile da un sinistro suggerimento avrebbe potuto strapparlo al ventre di sua madre. È la storia di mons. Zbignevs Stankevis, arcivescovo di Riga, capitale della Lettonia. L’ha raccontata nel corso di una struggente intervista rilasciata a Rome Reports. “Mia madre aveva quarant’anni e la sua dottoressa le propose di abortire”, spiega il presule ai microfoni dell’agenzia. Le motivazioni dietro questo inopinato consiglio? “Sei vecchia e avere un altro figlio non è una decisione saggia”, le disse.
«Prima la malaria era una maledizione, ora se scopri di averla tiri un sospiro di sollievo. Per dire come in pochi mesi la mentalità di un paese può essere completamente ribaltata». Quello della Sierra Leone è «un popolo che da Ebola uscirà cambiato», dice a tempi.it padre Natale Paganelli, camilliano bergamasco di 58 anni, in missione nel paese africano da trentun anni.
I seguaci del pensiero unico spesso cadono in contraddizione con loro stessi; questo è tipico di chi non possiede fondamenta culturali strutturate, e parla a schiovere di argomenti che non possiede; e tanto meno ne sanno, tanto più ne parlano. Una volta di chi tenesse un simile comportamento si diceva: parla per dare aria alla bocca.
Grazie a un'apprezzabile iniziativa della Fondazione Novae Terrae disponiamo di una ricerca, presentata oggi, sulle opinioni degli italiani in materia di matrimonio, famiglia e unioni omosessuali. La ricerca è stata realizzata dalla Lorien con il metodo Cati (Computer assisted telephone interviews) su un campione di mille intervistati. Se il campione, come si dichiara, è bilanciato, mille interviste non sono poche. Chi legge i risultati deve però tenere conto del fatto che - come dimostra il puntuale fallimento dei sondaggi elettorali, anch'essi effettuati quasi sempre con metodo Cati - pure le migliori indagini telefoniche si scontrano oggi con una certa riluttanza degli intervistati a rivelare le loro vere opinioni nelle risposte, non fidandosi completamente dell'anonimato. I risultati delle indagini Cati o via Internet - comprese, non ho difficoltà a precisarlo, quelle che ogni tanto sono dirette dal sottoscritto - vanno dunque sempre presi con beneficio d'inventario.
Trascorsi dieci giorni dalla chiusura del Sinodo, la disillusione è forte. Le attese di molti si sono infrante. I comunicati e le conferenze stampa avevano alimentato dibattiti e polemiche anche accese. Ma alla fine a una prima impressione sembra che si sia trattato di «una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla» per usare un’espressione di Shakespeare (Macbeth 5,5).
Nel suo discorso del 27 ottobre, papa Francesco, riferendosi anche ai lavori della Pontificia Accademia delle Scienze, ha fatto un lungo riferimento alla teoria del Big Bang, riproponendo tra l’altro la perfetta compatibilità filosofica tra di essa e la fede in un Dio Creatore. Il Papa ha detto, tra l’altro: «il Big-Bang, che oggi si pone all'origine del mondo, non contraddice l'intervento creatore divino ma lo esige. L'evoluzione nella natura non contrasta con la nozione di Creazione, perché l'evoluzione presuppone la creazione degli esseri che si evolvono».
Premi un pedale ed un pene diventerà eretto. Premilo ancora ed eiaculerà. Non si tratta di un gadget di un pornoshop bensì di uno “strumento interattivo educativo” per bambini, uno dei tanti presenti alla mostra “Zizi sexuel” che si tiene presso i padiglioni del Museo della Scienza e dell'Industria di Parigi. La parola francese “zizi” potrebbe essere da noi tradotta come “pisellino”. La mostra è rivolta ai bambini tra i 9 e 14 anni e vuole introdurre queste anime candide alla scoperta del sesso. Come se questi bambini una volta diventati ragazzini non diventeranno dei veri e propri sommozzatori nel mare magnum del sesso.
Va bene, Giovanni Paolo II ha beatificato un'insolita quantità di uomini e donne, molto più dei predecessori. Va bene, dall'ultimo concilio il concetto stesso di santità si è fatto più accessibile, come testimonia il numero non indifferente di nuovi beati laici, madri e padri di famiglia. Va bene, casi come quello recente di Padre Pio dimostrano che la gente non è refrattaria ai modelli di perfezione cristiana, come si tenderebbe a credere. Va bene tutto; ma perché una ragazza apparentemente normale è riuscita a «scardinare le porte del cielo» in pochi mesi? Come ha potuto rifiutare la morfina che i medici volevano somministrarle per lenire i dolori atroci delle metastasi? Voleva avere ancora «qualche cosa da offrire»... Dove trovava la forza? Un'esistenza - altrimenti archiviata con qualche lacrima, un trafiletto sul giornale locale e un coro di «povera ragazza, così giovane» - continua a essere ricordata e imitata. Insomma, c'è la curiosità di capire come una ragazza abbia raggiunto in un niente, in pochi anni, vette di alta spiritualità. Scrivo queste righe dinanzi a una delle sue ultime fotografie, un primissimo piano ripreso mentre giaceva ormai paralizzata nel letto della sua stanzetta di Sassello: Una federa a trama scozzese, azzurra, gialla, rosa e bianca, e lei, che guarda verso il suo interlocutore, col braccio reclinato dietro il capo. Una peluria scura le ricopre il cuoio capelluto; non certo un taglio di capelli all'ultima moda, ma la testimonianza spudorata di una recente chemioterapia. Eppure i tratti del volto non sono quelli di un'ammalata in punto di morte, quanto di una ragazzina maturata in poco tempo. Sorride. Proprio così, sorride di un sorriso che tanti avevano amato. Con lei nella stanza, in quel momento, c'erano tre amici di Genova; avevano scambiato quattro chiacchiere con l'ammalata, avevano vissuto un altro di quei momenti di vangelo "in atto" che la ragazza prediligeva. «Momenti di unità», li chiamava. Il cielo era sceso tra loro: quel sorriso lo testimonia. Ma soprattutto lo testimoniano quei due occhi grandi che non posso non fissare. Hanno un perché, sono sereni, sinceri. Sanno che «la medicina ha deposto le sue armi», ma anche che «tutto vince l'amore». Ecco Chiara Badano, diciottenne. Anzi, Chiara Luce. Come scrive l'Abbè Pierre: «I santi non si limitano a un catalogo, e noi ne incrociamo certamente tutti i giorni». La giovane Badano era probabilmente una di questi. ...