MaM
Messaggio del 3 aprile 1986:Cari figli, Vi invito a vivere la Santa Messa. Molti di voi ne hanno sperimentato la bellezza,ma ciò sono anche coloro che non vengono volentieri. Io vi ho scelto, cari figli, e Gesù nella Santa Messa vi da le sue grazie. Perciò vivete coscientemente la Santa Messa e la vostra venuta sia piena di gioia. Venite con amore ed accogliete in voi la Santa Messa. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



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La Nigeria è fuori pericolo e non corre più il rischio di essere devastata da Ebola. Alla scadenza dei 42 giorni senza nuovi contagi, tarati sull’incubazione del virus che è di 21 giorni, l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto l’annuncio che un popolo intero stava aspettando. Perché Liberia, Sierra Leone e Guinea sono stati falcidiati dal virus mentre la Nigeria ne è uscita senza troppe vittime? Per i giornali nigeriani, gran parte del merito va a Stella Ameyo Adadevoh.
«Abbiamo bisogno della vostra fede». È questo il messaggio che ieri sera il patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphael I Sako ha rivolto alle oltre mille persone accorse ad ascoltarlo a Milano. L’incontro, organizzato da Fondazione Tempi, Diocesi e Centro Culturale di Milano, aveva come titolo “Sperando contro ogni speranza. Testimonianza dal martirio dei cristiani iracheni” e non è durato più di un’ora. «Non bisogna fare cose lunghe che poi la gente si stufa – ha detto Sako –, ma brevi e forti». Aperto dai saluti del vicario Luca Bressan e dell’assessore regionale Cristina Cappellini, l’intervento di Sako si è sviluppato a partire dalle domande poste dall’inviato di Tempi Rodolfo Casadei e coordinato dal direttore del Cmc Camillo Fornasieri.
Si celebra la memoria liturgica di Karol Wojtyla. Qui riportiamo le testimonianze che servirono per aprire il processo che lo portò a essere riconosciuto santo
Rientreranno a fine mese dalla Cina, dopo una permanenza di due settimane, 15 pellegrini olandesi accompagnati dal vescovo ausiliare di Roermond, mons. Everard de Jong. Il viaggio li porterà sui luoghi dove visse e fu ucciso il vescovo di origini olandesi Franz Schraven, bruciato vivo con altri otto compagni dai soldati giapponesi nel ‘37 perché si era rifiutato di “concedere” oltre duecento giovani cinesi come “donne di conforto”.
Ieri, 20 ottobre, il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, amministratore apostolico dell’arcidiocesi Madrid, ha presieduto la cerimonia di traslazione alla parrocchia di Santa Maria de Caná a Pozuelo de Alarcón, comune della comunità autonoma Madrid, dei resti della piccola venerabile. La venerabile Mari Carmen Gonzáles Valerio y Sáenz de Heredia aveva 9 anni. Visse e morì durante la terribile guerra di Spagna (1936-1939) e subì le atroci persecuzioni anticattoliche scatenate dagli anarchici e dai marxisti la precedettero sin dal 1931 e la caratterizzarono. Mari Carmen nacque il 14 marzo 1930, a Madrid. Seconda un’antica usanza, la bambina venne consacrata alla Madonna del Carmine, di cui prese il nome. Fu battezzata poche ore dopo la nascita per paura di perderla e eccezionalmente a soli due anni venne cresimata, con il permesso del Nunzio apostolico mons. Todeschini, amico di famiglia; l’eccezionalità del fatto si giustificava con la percezione, che non ci fosse molto tempo per prepararsi alla lotta per la fede.
A proposito della relazione finale del Sinodo, si è molto discusso su tre paragrafi - 52 e 53, sulla comunione ad alcune categorie di divorziati risposati, e 55, sull'accoglienza delle persone omosessuali - che, non essendo stati votati dai due terzi dei padri sinodali, a norma dell'articolo 26 comma 1 del regolamento del Sinodo come riformato da Benedetto XVI nel 2006 non vanno considerati espressione ufficiale dell'assise sinodale.
Un episodio della vita del beato Giovanni XXIII ci fa ben comprendere come la preghiera del Santo Rosario sostiene e dona la forza di pregare anche a chi è stanco. Forse per noi è facile scoraggiarci se dobbiamo recitare il Santo Rosario quando siamo stanchi, e invece, a rifletterci anche solo per poco, capiremmo che basterebbe un po' di coraggio e di determinazione per fare un'esperienza salutare e preziosa: l'esperienza che la preghiera del Santo Rosario sostiene e fa superare anche la stanchezza. Al papa Giovanni XXIII, infatti, legatissimo alla recita quotidiana delle tre corone del Rosario, capitò che un giorno, per il carico delle udienze, dei discorsi e degli incontri, arrivò a sera senza aver potuto recitare le tre corone. Subito dopo la cena, lungi dal pensare che la stanchezza poteva dispensarlo dalla recita delle tre corone del Rosario, chiamò le tre suore addette al suo servizio e chiese loro: «Ve la sentireste di venire con me in Cappella a recitare il Santo Rosario?». «Volentieri, Padre Santo». ...