Torna la manifestazione #iostoconipasseggini. Dopo l'exploit in piazza del Campidoglio del 4 ottobre, martedì 14 gli organizzatori, con in testa Gigi De Palo, scendono in piazza per "far riflettere e mettere al centro dell'agenda le politiche demografiche e per la famiglia". Inizialmente nata per protestare contro l'abolizione al Comune di Roma della gratuità per il terzo figlio nelle rette dell'asilo nido, la protesta si è allargata a comprendere tematiche nazionali.
"La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa nel mondo contemporaneo" sarà il tema del Sinodo ordinario che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre 2015. Il tema, deciso da Papa Francesco, è stato comunicato dal cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, all'apertura, alla presenza del Papa stesso, della seconda settimana dei lavori dell'assemblea straordinaria sulla famiglia (5-19 ottobre). "È stato annunciato oggi - ha spiegato il porporato toscano - perché, dopo la relazione post disceptationem (letta questa mattina dal cardinale relatore Peter Erdo, QUI IL TESTO), potete considerare anche l'ampiezza del tema. C'è un ampliamento di quello che era scritto nella relazione e i circoli (i "circuli minores", gruppi di lavoro linguistico, che hanno iniziato venerdì sera i loro lavori e li proseguiranno tutta la settimana, ndr.) possano tenerne conto e anche suggerire quali sono i temi che non sono stati trattati e devono essere trattati in maniera che nella seconda fase".
In un’intervista rilasciata alla sezione in lingua polacca della Radio Vaticana, il presidente dei vescovi della Polonia, l’arcivescovo di Poznan Stanis?aw Gadecki, non ha esitato a dire che la relazione riassuntiva della prima settimana di lavori del Sinodo sulla famiglia, presentata ieri mattina dal cardinale Peter Erdo, si discosta dall’insegnamento di Giovanni Paolo II sulla famiglia e perfino che in esso si possono riscontrare tracce di un’ideologia anti-famiglia. Per Gadecki il testo mette in luce la mancanza di una chiara visione (leggasi confusione) da parte dell’assemblea sinodale).
Nel castello di La Cour, presso Annecy (Francia), da pochi mesi era nato un bambino. Il piccolo, venendo in questo mondo, trovò una sorellina di tre anni, che fu subito assai gelosa verso di lui. Non le piaceva proprio quel “marmocchio” che ora riceveva tutte le attenzioni della mamma e del papà e di altri ancora. E un giorno la bambina gli sferrò un calcio in testa. Un’altra volta, gli gettò una manciata di sabbia negli occhi.
Per la festa del 1º compleanno del piccolo, la sorella doveva offrirgli un mazzetto di fiori. Giunto il momento, lo buttò per terra e lo calpestò tenendo solo una rosa per se stessa, per farsi fotografare con lo sguardo sdegnato. Una vera peste questa bambina. Si chiamava Anna De Guigné ed era nata, figlia di conti, il 25 luglio 1911. Oltre a essere collerica, si rivelò ben presto intelligente, vivace, ardente. Ma proprio non sembrava chiamata a farsi santa.
Invece... Dio compie meraviglie.
I capelli neri tagliati a caschetto, gli occhi vispi e fondi che danno luce a un viso pensoso e bello. La bambina che occhieggia dalla fotografia è Antonietta Meo, “Nennolina” per i familiari e per i suoi numerosi amici sparsi nel mondo, i quali attendono che la Santa Sede - al termine del complesso iter introdotto vari anni fa presso il Vicariato di Roma - si pronunci favorevolmente sulla santità di questa giovanissima serva di Dio elevandola alla gloria degli altari. Nennolina diventerebbe in questo modo la più giovane santa, non martire, della storia della Chiesa. Quasi a suggellare, per così dire, la profezia formulata un giorno da san Pio X: “Io vi dico che vi saranno dei santi fra i bambini!”.
Nennolina ha lasciato un diario e più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria e Dio Padre che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria. Il “sistema” teologico che traspare dai suoi scritti, vergati con mano infantile e nella grafia semplice e spesso incerta dei bambini, è di una bellezza sorprendente, tanto da essere attualmente al vaglio degli studiosi. Qualcuno vorrebbe addirittura che venisse proclamata Dottore della Chiesa.
Ma chi era Nennolina? E qual è la sua storia?
A tutti coloro che si lamentano del Rosario dicendo che è una preghiera monotona, che fa ripetere sempre le stesse parole, che alla fine diventa automatica o si trasforma in una cantilena noiosa e stancante, è bene ricordare un significativo episodio che capitò al celebre Vescovo della televisione americana, monsignor Fulton Sheen. Lo racconta lui stesso così ...
Nella vita del celebre direttore d'orchestra, Dimitri Mitropoulos, famoso in tutto il mondo, si legge questo episodio edificante che rivela la sua speciale devozione al Santo Rosario, a cui aveva legato in modo particolare tutta la sua grande arte di direttore d'orchestra.
In una delle grandi serate di concerti, Dimitri Mitropoulos doveva dirigere l'orchestra della N.B.C. nell'esecuzione della settima Sinfonia di Ludwig Van Beethoven. La fastosa sala della Camegie Hall era piena e strapiena. Erano presenti musicisti e artisti, attori e studiosi dell'arte. Dimitri Mitropoulos era salito sul podio e stava battendo i primi colpi per l'avvio della Sinfonia, quando a un tratto rimase con la bacchetta levata in aria, fermo così per qualche secondo, mentre nella sala tutta la folla, all'oscuro, stava col fiato sospeso in attesa dell'inizio della Sinfonia. Ma di colpo, invece, Dimitri Mitropoulos, abbassò la bacchetta, la posò e, tra la meraviglia di tutti, scese dal podio e, senza dire nulla, si allontanò rapido dietro le quinte.
La sorpresa lasciò tutti interdetti, non sapendo come spiegare una cosa del genere, mai successa in altri casi. Nel grande salone ritornò la luce, e tutti si chiedevano cosa mai fosse successo. Si conosceva bene chi era Dimitri Mitropoulos: un uomo distinto e posato, un artista celebre, uno dei massimi direttori d'orchestra di tutti i tempi, una persona mite e riservata, che abitava in una semplice cameretta al 63° piano di un grattacielo di New York, menando una vita ascetica di cristiano impegnato nella carità, perché devolveva ai poveri tutti gli incassi del suo lavoro di direttore. Come mai ora questo colpo di scena così a sorpresa? Che avesse avuto un malore improvviso?... Nessuno sapeva rispondere.
Dice Gesù (Mt 16,26): "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero se poi perde l'anima sua?". L'affare perciò più importante di questa vita è la salvezza eterna. Volete salvarvi? Siate devoti della Vergine Santissima, Mediatrice di tutte le grazie, recitando ogni giorno Tre Ave Maria.
Santa Matilde di Hackeborn, monaca benedettina morta nel 1298, pensando con timore al momento della sua morte, pregava la Madonna di assisterla in quel momento estremo. Consolantissima fu la risposta della Madre di Dio: "Sì, farò quello che tu mi domandi, figlia mia, però ti chiedo di recitare ogni giorno Tre Ave Maria: la prima per ringraziare l'Eterno Padre per avermi resa onnipotente in Cielo e in terra; la seconda per onorare il Figlio di Dio per avermi dato tale scienza e sapienza da sorpassare quella di tutti i Santi e di tutti gli Angeli; la terza per onorare lo Spirito Santo per avermi fatta, dopo Dio, la più misericordiosa".
La speciale promessa della Madonna vale per tutti, eccetto per coloro che le recitano con malizia, con l'intenzione di proseguire più tranquillamente a peccare. Qualcuno potrebbe obiettare che ci sia grande sproporzione nell'ottenere la salvezza eterna con la semplice recita giornaliera di Tre Ave Maria. Ebbene, al Congresso Mariano di Einsiedeln in Svizzera, P. Giambattista de Blois rispondeva così: "Se questo mezzo vi sembrerà sproporzionato, .dovete prendervela con Dio stesso che ha concesso alla Vergine tale potere. Dio è padrone assoluto dei suoi doni. E la Vergine SS. ma, nella potenza d'intercessione risponde con generosità proporzionata al suo immenso amore di Madre".
«Con il permesso di Allah, conquisteremo Roma, spaccheremo le vostre croci e renderemo schiave le vostre donne. Questa è la promessa che Lui ci ha fatto (…) e Lui mantiene le promesse». Queste parole di Abu Muhammed al-Adnani al-Shami, portavoce dello Stato islamico, pronunciate in un file audio diffuso a fine settembre, sono state riprese in un lungo articolo pubblicato sul quarto numero della rivista dei jihadisti, Dabiq.
A Genova ha ripreso a piovere. Alessandro Cavo, dirigente della sezione pubblici esercizi di Ascom Genova, l’associazione locale della Confcommercio, parla a tempi.it dal secondo piano dell’ufficio cittadino, nel Quadrilatero, il cuore del centro della città della Lanterna: il primo piano del palazzo è inagibile, come tantissimi dei negozi della città. Distrutto dalla valanga di fango che ha travolto la città giovedì sera. «Per il momento la zona è stata evacuata, la città è deserta. È impressionante. Soffia un vento terribile, che odora di fango. Un odore che ti avvolge anche le narici, ti entra in testa. Gela il sangue nelle vene. Non c’è nessuno per strada» racconta Cavo.
Non si è limitato scrivere in francese contro i matrimoni gay, gli uteri in affitto e le tecniche Frankenstein di manipolazione della vita. Il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, dopo aver firmato insieme al collega viennese, il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, un editoriale pro Manif pour tous sul quotidiano parigino Le Figaro (clicca qui), questa volta le ha cantate in chiaro e forte italiano anche al sindaco Giuliano Pisapia. Invitando, lui che è stato eletto sull’onda di una (già deusa) speranza di rinnovamento sociale, a fare qualcosa di realmente popolare e progressista a favore delle giovani coppie milanesi e a smetterla di usare a sproposito la parola “famiglia”.
Per il priore di Bose Enzo Bianchi, con papa Francesco si respira finalmente aria di libertà dopo decenni di repressione. E per il filosofo Massimo Borghesi, papa Ratzinger è addirittura responsabile delle persecuzioni dei cristiani nei paesi islamici (a causa del discorso di Ratisbona). Così intellettuali di diverse provenienze accreditano l'idea di una Chiesa di Francesco in rottura con un passato oscurantista e repressivo. Ma è una immagine caricaturale della Chiesa, che si nutre di falsità teologiche e storiche.
Colpiti stupa, residenze per i monaci e pietre della preghiera. Il timore è che nei santuari vengano ricordati coloro che si sono auto-immolati contro la dominazione di Pechino. Proibita anche l'istruzione buddista a coloro che hanno meno di 12 anni. Nel sud della Cina continua l'opera di distruzione di chiese e croci cristiane.