Quella di comunicare con i morti è una tentazione -- forse la più antica -- che l'Uomo abbia mai avuto. Risale a tempi molto antichi. Intercettare l'aldilà, parlare con il caro estinto, vivere nella speranza che i nostri cari siano sempre materialmente con noi ancora oggi suscita interesse. Ma spesso il rischio di comunicare con i defunti è quello di praticare lo spiritismo. Diverso invece è il caso di santi e sante a cui le anime dei defunti si presentavano spontaneamente. Come il caso di Natuzza Evolo, di Faustina Kovalska, di padre Pio o di Teresa Neumann. Conduce David Murgia.
Formalmente datato 24 gennaio 2014, è stato diffuso il 23 gennaio il messaggio di Papa Francesco per la quarantottesima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Continuando in una tradizione inaugurata dal beato Giovanni Paolo II (1920-2005) e da Benedetto XVI, Francesco ha proposto un giudizio su Internet alla luce del Magistero della Chiesa. Il lettore che sta leggendo questo articolo è su Internet, e sarà dunque interessato a sapere che il Papa gli dice che fa bene a dedicare del tempo alla rete, ma senza abusarne e con una consapevolezza che - insieme ad aspetti positivi - Internet presenta anche dei rischi.
Dopo il miracolo approvato da papa Francesco e reso noto con il decreto della Congregazione delle Cause dei Santi del 5 luglio 2013, la Santa Sede ha ufficialmente comunicato, martedì scorso, che il Santo Padre ha accolto la richiesta del Prelato dell’Opus Dei, monsignor Javier Echevarría, stabilendo che, il secondo “Presidente generale” dell’Opera dopo san Josemaría Escrivá (1902-1975), cioè don Álvaro del Portillo (1914-1994), sarà beatificato a Madrid, sua città natale, il 27 settembre 2014.
Il sacerdote spagnolo che è stato per molti anni il “braccio destro” del fondatore dell’Opus Dei monsignor Escrivá de Balaguer (canonizzato da Giovanni Paolo II nel 2002), e suo successore nella guida dell’Opera (1975-1994), sarà elevato all’onore degli altari con una cerimonia che sarà presieduta dal Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato.
Sicilia, le norme che la Regione ha ideato per estendere alle coppie di fatto i benefici destinati alle famiglie sono stati bocciati dal Commissario dello Stato, poiché violano la Costituzione. La stroncatura arriva dal prefetto Carmelo Aronica, che ha rimandato il 70 per cento della manovra finanziaria promossa dal Parlamento siciliano.
Papa Francesco ha ricevuto oggi in udienza il Centro italiano femminile (Cif) in occasione del 70esimo anniversario di fondazione. Nell’occasione il Pontefice ha parlato dell’«indispensabile apporto della donna» nella Chiesa e nella società, riprendendo quanto affermato in merito dal Concilio Vaticano II e da Giovanni Paolo II nella Mulieris dignitatem. Il ruolo della donna ha «conosciuto mutamenti notevoli», ha osservato il Santo Padre. Che poi ha ricordato: «Mi sono rallegrato nel vedere molte donne condividere alcune responsabilità pastorali con i sacerdoti nell’accompagnamento di persone, famiglie e gruppi, come nella riflessione teologica; ed ho auspicato che si allarghino gli spazi per una presenza femminile più capillare ed incisiva nella Chiesa».
Quello che si è svolto ieri a Roma tra papa Francesco e l’ultra-ateo presidente francese François Hollande è stato un incontro in una «atmosfera cordiale, tenuto conto che sui temi di fondo – matrimonio e adozione per gli omosessuali, aborto, fine vita – le posizioni sono inconciliabili». Così riferisce Dominique Quinio, direttrice del quotidiano cattolico d’oltralpe La Croix, che era una delle dieci persone della delegazione francese ricevuta in Vaticano, e che in una intervista pubblicata dal Corriere della Sera aggiunge qualche dettaglio al poco che è emerso finora circa il clima e i contenuti del colloquio.
Spottone di Repubblica a un libro divulgativo sulla pseudo-tecno-scienza. Un grazioso “Like a virgin” che «fa circuitare la Madonna e Madonna. In nome del parto virginale».
Durante i Vespri per la conclusione della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, papa Francesco elogia il cammino ecumenico intrapreso dai suoi predecessori.
Uno strumento di persecuzione che rischia di divenire ancora più efficace. La cosiddetta legge sulla blasfemia potrebbe mietere un maggiore numero di vittime se solo il governo dovesse accettare la proposta avanzata dalla Corte federale per la sharia di estendere la pena di morte come punizione per chi profana il Corano. Attualmente il codice penale pachistano – ai commi b e c dell’articolo 295 - prevede la condanna capitale unicamente per chi insulta il profeta Maometto, mentre i reati contro il libro sacro dell’islam sono puniti con la detenzione a vita.