MaM
Messaggio del 6 ottobre 2017:Cari figli, anche oggi desidero invitarvi alla perseveranza nella preghiera. Pregate, cari figli, e aprite i vostri cuori! Desidero ottenere da mio Figlio delle grazie, perciò aprite i vostri cuori per poterle ricevere. Grazie, cari figli, per aver risposto anche oggi alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



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Questa è la storia di Giulia Gabrieli, 14 anni, malata di tumore. Sappiate fin da subito che Giulia ce l'ha fatta. È vero, non è guarita: è morta la sera del 19 agosto, a casa sua, nel quartiere di San Tomaso de' Calvi, a Bergamo, proprio mentre alla Gmg di Madrid si concludeva la Via Crucis dei giovani. Eppure ce l'ha fatta. Ha trasformato i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale che l'ha portata a dialogare con la sua morte: «Io ora so che la mia storia può finire solo in due modi: o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore, che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali. L'importante è che, come dice la beata Chiara Luce, sia fatta la volontà di Dio». Giulia era fatta così: diceva queste cose enormi, che a noi adulti tremolanti sembrano impronunciabili, con la lievità dei suoi 14 anni. Eppure era una ragazza normale. Anzi, rivendicava spesso la sua normalità: era bella, solare, genuinamente teatrale, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un'esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato.
La commissione internazionale d'inchiesta sulle apparizioni di Medjugorje presieduta dal cardinale Camillo Ruini ha concluso i suoi lavori. L'esito dello studio ora verrà sottoposto alla Congregazione per la Dottrina della fede presieduta dal neo-cardinale Gehrart Müller. Lo ha confermato il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Il portavoce vaticano ha spiegato che «ieri, venerdì 17 gennaio, ha avuto luogo l'ultima riunione della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje, costituita presso la Congregazione per la Dottrina della fede sotto la presidenza del cardinale Ruini». La commissione «ha così terminato i suoi lavori», ha aggiunto Lombardi e «come previsto, l'esito dello studio verrà ora sottoposto alle competenti istanze della stessa Congregazione».
Il 9 gennaio sarebbe stato il trentesimo compleanno di Chiara Corbella Petrillo (1984-2012), morta a soli 28 anni “in odore di santità” per aver rimandato le cure del tumore che aveva scoperto durante la gravidanza e non dovere, così, abortire il suo piccolo Francesco. La vicenda umana e cristiana di questa giovane mamma romana, come quella di suo marito Enrico Petrillo, è raccontata nel libro di Simone Troisi e Cristiana Paccini, due loro coetanei ed amici di famiglia, Siamo nati e non moriremo mai più (Edizioni Porziuncola, Assisi 2013, pp. 160, € 12). Il titolo di questa prima e unica biografia finora uscita, riprende una frase inscindibilmente legata alla vita di Chiara che, però, lei non ha pronunciato mai. Scrivono gli Autori: «L’ha fatto Enrico…L’ha ripetuta più volte… perché la sentiva come una buona notizia da dare a tutti» (p. 20). Non a caso con la stessa frase si conclude il racconto che i due amici scrivono su espressa richiesta di Chiara al piccolo Francesco, per cercare di spiegargli la storia della madre e dei due fratelli che, prima di lui, sono nati e, subito dopo il parto, morti per malattie molto gravi.
Vangelo Gv 1, 29-34
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
Il rosario, la fede clandestina e i sacramenti officiati dai capi famiglia. Padre Alfredo Scattolon, missionario del Pime per trent’anni in Giappone, racconta la storia dei cristiani citati da papa Francesco.
Da un lato, pettegolezzi e battutine. Dall’altro, discrezione misericordia. I primi chiacchierano, i secondi fanno.
Quasi 400 sacerdoti ridotti allo stato laicale da Benedetto XVI. Il dato divulgato ieri sera dalla corrispondente dell’Associated Press, Nicole Winfield, necessita di qualche chiarimento. Innanzitutto il numero esatto è 384, ed è il risultato di un calcolo fatto da Ap a partire dai dati pubblicati nel volume Attività della Santa Sede 2012, nel quale sono contenute le attività dell’Ufficio disciplinare della Congregazione per la dottrina della fede. Partendo da tali documenti, l’Ap sostiene che tra il 2010 e il 2012 i sacerdoti riconosciuti colpevoli di abusi su minori (quindi compiuti anche negli anni precedenti) e ridotti allo stato laicale sarebbero stati 260 nel 2011 e 124 nel 2012. Per fare un paragone, basta notare come, fra il 2008 e il 2009, il computo si fosse fermato a 171. Inizialmente, il direttore della Sala stampa del Vaticano, ha contestato tale ricostruzione. Andrea Tornielli, vaticanista della Stampa, scrive, però, che l’ha confermata, così come il vescovo maltese Charles Scicluna, il prelato che per un decennio ha guidato nell’ex Sant’Uffizio la squadra incaricata di vagliare questi casi.
Interpellato dai giornalisti, il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha confermato che ieri ha avuto luogo l’ultima riunione della Commissione internazionale di inchiesta su Medjugorje, costituita presso la Congregazione per la Dottrina della Fede sotto la presidenza del card. Camillo Ruini nel marzo 2010. La Commissione ha così terminato i suoi lavori. Come previsto, l’esito dello studio verrà ora sottoposto alle competenti istanze della stessa Congregazione.