Il 30 agosto la Commissione toponomastica del Comune di Perugia ha approvato la proposta, avanzata dal consigliere comunale Leonardo Varasano, di intitolare una via, in zona Montelaguardia, alla beata Chiara “Luce” Badano.
Proclamata beata nel settembre del 2010, Chiara Badano – soprannominata Chiara “Luce” da Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari – morì nel 1990 ad appena 18 anni per un terribile tumore osseo.
«Forgiata dalla sofferenza, la giovane focolarina di Sassello – ha commentato il consigliere Varasano –, è un modello di santità possibile nel quotidiano, è la testimonianza delle alte vette di spiritualità ancora raggiungibili». Intitolare una via di Perugia a Chiara “Luce”, ha aggiunto Varasano, «significa proporre, in particolar modo ai più giovani, un esempio di vita alta, una vita di fede e di dono totale».
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Appena la Signora , di nuovo nel suo oratorio, fu scesa dalla nube sulla quale era stata trasportata ed ebbe toccato il suolo, si prostrò ad abbracciare la polvere allo scopo di magnificare l'Onnipotente per quanto la sua destra aveva prodigiosamente operato in quella circostanza a vantaggio di lei stessa, di Giacomo e del regno in cui si era recata. Considerando con la sua ineffabile semplicità che, mentre ancora ella viveva nella carne mortale, si stava costruendo un tempio a lei intitolato perché vi fosse invocata, si annientò a tal punto nella stima di sé al suo cospetto che pareva si fosse completamente dimenticata di essere sua vera madre, creatura impeccabile e infinitamente superiore in santità a tutti i supremi serafini. Si abbassò e apprezzò questi benefici come se fosse stata un vermiciattolo e l'essere più insignificante e peccatore, giudicando che, con un simile debito, doveva sollevarsi al di sopra di se stessa a gradi di perfezione più eminente. Tanto decise e tanto fece, giungendo con la sua sapienza e modestia fin dove la nostra capacità non può innalzarsi.
Sta girando da alcune ore su vari social network e siti la notizia che la Madonna, con un messaggio rilasciato ai veggenti di Medjugorje a cui appare dal 1981, avrebbe chiesto di recitare oggi 31 agosto un Rosario speciale per chiedere la pace in Siria. In realtà, come si deduce da vari siti compreso quello ufficiale che riporta i messaggi della Vergine, l'ultimo messaggio della Madonna è stato lo scorso 25 agosto e non si faceva menzione della Siria. Ieri c'è stata poi una apparizione speciale a un solo veggente, Ivan, ma anche in tal caso non si è parlato di preghiere speciali per la pace in Siria.
Ecco le parole di Ivan sull'apparizione da lui avuta stasera, 30 Agosto 2013, alla Croce blu alle ore 22:00:
«Vorrei evidenziare particolarmente ciò che è più importante dell'incontro di stasera con la Madonna. Anche stasera la Madonna è venuta a noi gioiosa e felice ed all'inizio ci ha salutato tutti col suo materno saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!". Poi ha steso le mani qui ed ha pregato per un tempo prolungato su tutti noi, ha pregato particolarmente su voi malati presenti e su voi sacerdoti. Poi ci ha benedetto con la sua benedizione materna ed ha anche benedetto tutto ciò che voi avete portato perché venisse benedetto. Poi la Madonna ha pregato per un tempo prolungato particolarmente per la santità nella famiglia e per i giovani. Poi io ho raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie ed ho raccomandato in modo particolare tutti voi malati presenti. Poi la Madonna ha continuato a pregare particolarmente per la famiglia e poi se n'è andata in preghiera nel segno della luce e della croce col saluto: "Andate in pace, cari figli miei!"».
Poco prima di morire il noto esorcista ha realizzato un libro-intervista in cui esorta a non cedere nella battaglia con le potenze delle tenebre.
Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, e da qualche settimana nominato Arcivescovo di Reggio Calabria, in cui farà l’ingresso il prossimo 9 settembre, continua a inviare alla sua diocesi degli interventi di formazione nell’arco dell’Anno della fede.
Punto di partenza del testo inviato è la individuazione che “nella parabola del buon pastore, e in genere sempre che parla di sé e della salvezza, che ha portato nel mondo, Gesù mette come condizione essenziale il rapporto con lui. Le pecore devono essere conosciute da lui e lo devono seguire. Vuole che esse stabiliscano con lui un rapporto di assoluta dipendenza e fiducia. Egli si è definito il pastore che porta alla sicurezza dell’ovile, ma nello stesso tempo è la porta che fa entrare nell’ovile”.
Il libro riporta alcune delle più comuni giustificazioni sull’aborto che circolano dagli anni ’70 fino ad oggi. Ma le risposte sono cambiate alla luce delle esperienze delle madri che hanno abortito e delle recenti scoperte scientifiche. Più di trent’anni fa, Giovanni Berlinguer nel suo intervento conclusivo alla Camera alla vigilia dell’approvazione della 194 parlò dell’opportunità di un impegno «di tutti i gruppi promotori a riesaminare, dopo un congruo periodo di applicazione, le esperienze positive e negative di questa legge». Impegno disatteso dalle istituzioni pertanto con Nuove Frontiere onlus abbiamo provveduto a fare un bilancio della L. 194 nei suoi risvolti psicologici, fisici nonché sociali. Il libro invita a riflettere sull’impatto che ha avuto la L. 194 in quarant’anni sui bambini, le madri, i padri, la società ed anche sul diritto. Se poi leggendo il libro scopriste la realtà alternativa all’aborto migliore della scelta abortiva e vi ritrovaste per questo meravigliati, imbarazzati, sconcertati, è ciò che è accaduto a molte persone che apprendendo queste informazioni, con onestà intellettuale si sono rimesse in discussione. Infatti si siano verificate molte conversioni di pro-choice che sono divenuti pro-life. Il libro racconta tutto questo attraversando quaranta anni di storia di esperienze al femminile.
Una delegazione della diocesi di Bouar si è recato a Bohong (a 80 km da Bouar, nell’ovest della Repubblica Centrafricana) da dove domenica 18 agosto i sacerdoti e le religiose della Sœurs de la Charité erano stati costretti alla fuga. Secondo un comunicato inviato all’agenzia Fides, la delegazione prima di arrivare a Bohong ha raggiunto Forte, un villaggio che si trova sulla strada, dove di fronte alla chiesa dei Battisti ha incontrato un gruppo di una cinquantina di persone riunite per fare il censimento degli sfollati rientrati dalla foresta e delle case bruciate. Queste sono ben 206. “Attraversando il villaggio di Forte, abbiamo guardato le abitazioni distrutte e abbiamo pensato alla sofferenze delle persone che, durante la stagione delle piogge devono nascondersi nella foresta, e che al ritorno al loro villaggio troveranno solo scene di desolazione” riferisce il comunicato.
Nuovo tweet del Papa oggi: “Chiediamo a Maria di aiutarci a tenere lo sguardo ben fisso su Gesù, a seguirlo sempre, anche quando è impegnativo”. Nel pomeriggio di ieri, sull'account @Pontifex in nove lingue, era stato pubblicato quest'altro tweet: “La fede non è una cosa decorativa, ornamentale. Avere fede vuol dire mettere realmente Cristo al centro della nostra vita”.
“Desideriamo baciare le catene di coloro che, ingiustamente imprigionati, piangono e sono afflitti per gli attacchi contro la religione, per la rovina delle sacre istituzioni, per la salvezza eterna dei loro popoli”. Il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha citato il messaggio del 1952 di Pio XII alla Chiesa e al popolo di Romania nell’omelia della Messa per la Beatificazione di mons. Vladimir Ghika tenutasi oggi a Bucarest, alla presenza di migliaia di persone. Hanno concelebrato oltre cento sacerdoti, una ventina di vescovi e il cardinale André Vingt-Trois di Parigi. Rappresentate la Chiesa ortodossa e le istituzioni dello Stato. Nella sua omelia il card. Amato ha evidenziato la prospettiva che si apre con la Beatificazione di Vladimir Ghika, la cui festa ricorrerà il 16 maggio di ogni anno, affermando che essa “deve essere vista come segno profetico di riconciliazione e di pace, come memoria di un triste passato da non ripetere in nessun modo e come impegno per costruire un futuro di speranza, di comunione fraterna, di libertà e di letizia”.
Chiese di rito latino e ortodosse, personalità cristiane con all'attivo tante prese di posizione contro le derive dell'Islam politico, ma anche figure che non avevano mancato di mettere in risalto le potenzialità delle primavere arabe. Persino monaci e missionari, giunti in Medio Oriente ispirati dal dialogo con i musulmani vissuto fino alla fine dai monaci di Tibhirine, oggi alzano la voce. Questa volta tra i cristiani sono proprio tutti d'accordo: l'intervento internazionale in Siria assolutamente non lo vogliono. E in questi giorni ne stanno denunciando senza peli sulla lingua le ambiguità e i pericoli per l'intera regione.
Il marito, musulmano, si è sempre battuto per la libertà religiosa e affermava: “Mia moglie e i miei figli devono sentirsi liberi di professare la propria fede”. Dopo la sua morte, i parenti hanno iniziato a esercitare pressioni sulla donna e sulle figlie, sposate con giovani cristiani. Associazioni pro-diritti umani in campo a difesa della famiglia.
In una dichiarazione diffusa oggi, il nuovo segretario di Stato parla di "immeritata fiducia" riposta in lui da papa Francesco, al quale esprime "rinnovata volontà e totale disponibilità a collaborare con Lui e sotto la Sua guida per la maggior gloria di Dio, il bene della Santa Chiesa e il progresso e la pace dell'umanità, affinché essa trovi ragioni per vivere e sperare".
Un mese dopo la storia di Li Fengfei, donna cinese incinta costretta ad abortire in seguito alla somministrazione di un mix di farmaci, ecco una nuova triste storia, frutto della politica del figlio unico. Il fatto è avvenuto nel 2011, ma è stato raccontato dai giornali cinesi solo ora.
Zeng Lili, della provincia di Guangdong, è stata costretta a subire un aborto al nono mese, dopo che il bambino è nato vivo ed è sopravvissuto qualche momento tra le sue braccia, e poi è stato lasciato morire. Una storia terribile, avvenuta dopo che a Zeng Li e a suo marito è stato notificato il telegramma dell’ufficio pianificazione famigliare.