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Messaggio del 20 dicembre 1983:Pregate e digiunate!

Notizie dai giornali cattolici



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Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Grazie all'abbondante dottrina dei testi ispirati ed a quella dei dottori e maestri, la Chiesa cattolica è già av­vertita della vigilantissima malizia e crudeltà con la quale l'inferno si ingegna nella sua astuzia di portare tutti i suoi figli ai tormenti perenni, qualora gli sia consentito. Dalla Bibbia sappiamo anche che il potere infinito di Dio ci aiu­ta affinché, se vogliamo avvalerci del suo invincibile favo­re e sostegno, camminiamo sicuri sino a raggiungere la fe­licità senza fine che egli ci tiene preparata per i meriti di sua Maestà, se da parte nostra ce la guadagniamo. San Paolo dice che ciò è stato scritto per confermarci in tale fiducia e per consolarci con tale certezza, perché la nostra speranza non risulti vana se è accompagnata dalle opere. Per questo l'apostolo Pietro unisce l'una e le altre; infatti, dopo averci invitato a gettare ogni preoccupazione nel Si­gnore, che ha cura di noi, subito soggiunge: Siate tempe­ranti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone rug­gente va in giro, cercando chi divorare.
«Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri», questa è la famosa frase scritta da George Orwell nel romanzo La fattoria degli animali. Uno slogan che centinai di migliaia di polli e tacchini urlerebbero in questi giorni, essendo pronti ad essere sacrificati a causa dell’aviaria. L’obiettivo delle loro grida sarebbe l’ipocrisia di tanti animalisti pronti a farsi pubblicità davanti alle telecamere per liberare i “commoventi” cani destinati alla sperimentazione e che invece spariscono quando si tratta di difendere le galline dall’abbattimento o liberare i topi destinati allo stesso destino. Polli e tacchini purtroppo però non possono aiutarci a vedere la realtà, lo potrebbero solo se umanizzati come nei film di Walt Disney.
L’episcopato polacco propone come termine della prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia la seconda metà di luglio 2016. Lo rende noto il comunicato finale dell’incontro dei vescovi riunitisi a Czestochowa il 26 agosto. Il comitato responsabile per la visita di Papa Francesco in Polonia per la Gmg di Cracovia, operativo già da settembre, sarà presieduto dal cardinale Stanislaw Dziwisz. Per l'evento si prevedono almeno due milioni di giovani di tutto il mondo. “La Chiesa polacca ha bisogno di un tale impulso nuovo e di un nuovo tocco dello Spirito santo”, afferma mons. Stanislaw Budzik, assicurando che “i vescovi accettano con gioia tutte le difficoltà legate alla organizzazione della Gmg in Polonia poiché anch’esse costituiscono un’eccezionale opportunità pastorale”.
In questi giorni è giunta in Giordania una delegazione della Caritas italiana per valutare i bisogni nei campi profughi, che ospitano oltre un milione di siriani. La missione proseguirà fino al 30 agosto toccando anche Gerusalemme e la Cisgiordania per coordinare gli interventi umanitari nella complessa realtà mediorientale.
Oggi il Papa celebrerà a Roma la Messa di apertura del Capitolo generale dell’Ordine di Sant’Agostino. Nel giorno in cui la Chiesa ricorda il vescovo di Ippona, i religiosi agostiniani accoglieranno il Pontefice alle 18, nella Basilica di Sant’Agostino. Fu Innocenzo IV, nel XIII secolo, a dare il primo impulso a diverse comunità eremitiche a riunirsi in un Ordine religioso con la regola e lo stile di vita di Sant’Agostino.
L’apparente imminenza delle operazioni belliche anglo-americane contro la Siria, sembra riproporre gli interrogativi circa il ruolo dell’Italia, pressata tra l’interventismo anglosassone e francese e la posizione della Germania che ancora una volta (come fece in occasione delle guerre contro l’Iraq nel 2003 e la Libia nel 2011) si oppone all’uso della forza privilegiando il tentativo di trovare una soluzione politica. Un approccio certo più vicino a Mosca che vede nell’intervento militare guidato dagli Stati Uniti la volontà politica di far saltare il round di negoziati tra regime siriano e opposizione noto come Ginevra 2.
Lo Stato era già entrato nelle case dei canadesi residenti nella Provincia del Quebec, vietando ai genitori di educare i figli secondo il proprio credo. Così le scuole cattoliche avevano dovuto sostituire l’ora di religione con quella di morale laica programmata dalla Provincia. Ora il partito di maggioranza (Parti Quebecois) ha pronto un disegno di legge che vieterà di indossare qualsiasi simbolo religioso nei tribunali, negli edifici delle forze dell’ordine, nelle scuole, negli asili e negli ospedali. Qualsiasi turbante indiano, velo islamico, crocifisso cristiano o kippah ebreo dovranno sparire. Non si sa ancora in che termini, ma la norma riguarda anche le attività private e religiose.
Al Meeting per l’Amicizia dei Popoli, concluso sabato scorso, c’era anche il cardinale Adrianus Johannes Simonis, arcivescovo di Utrecht, nei Paesi Bassi, ospite fisso orma dell’evento di Rimini a cui ha partecipato per ben 24 volte. Incontrato da ZENIT, il porporato ha raccontato come consideri i movimenti una grazia di Dio per il nostro tempo e come il Meeting di Rimini dia nutrimento culturale alle migliaia di giovani che vi partecipano. Allo stesso tempo, ha espresso il suo rammarico per la situazione della fede in Olanda, anche se - ha detto - con l'arrivo di Papa Francesco si è fermata quella “emorragia” di persone dalla Chiesa cattolica. Di seguito l’intervista.
È straordinario pensare che in soli 33 giorni di Pontificato, Giovanni Paolo I abbia saputo comunicare al mondo tutta la dolcezza, la semplicità e le altre doti umane che Dio gli aveva donato. Oggi, a distanza di 35 anni dalla sua elezione al Soglio di Pietro, avvenuta il 26 agosto 1978, la Chiesa ricorda la figura di questo umile Papa, scomparso tre mesi dopo, il 29 settembre 1978. “Luciani, in quel mese di pontificato ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa” afferma Stefania Falasca, giornalista, vicepostulatrice della Causa di Beatificazione e Canonizzazione di Giovanni Paolo I, in un'intervista alla Radio Vaticana. “Continuo a considerare il pontificato di Luciani come quello di un Papa inedito – prosegue - ha avuto un’efficacia ed una forza, anche innovativa, grandissima”. In virtù di una “formazione solida, tradizionale del Veneto” e dell’esperienza di un uomo “che ha partecipato e vissuto intensamente la stagione del Concilio”, la salita di Luciani alla Cattedra di Pietro fu “una ventata di una nuova primavera per la Chiesa”, sottolinea la Falasca. Tanto che il suo successore Giovanni Paolo II disse che l’importanza del pontificato di Luciani fu “inversamente proporzionale alla sua durata”.
La sua mentalità organizzativa gli fu utile anche in missione. Praticamente continuò a fare il manager, professione che conosceva bene e nella quale aveva ormai acquistato grande esperienza. Mise tutto il suo talento e tutto il suo denaro a disposizione delle missioni, dei poveri, dei lebbrosi che intendeva servire. Per prima cosa, si dedicò alla costruzione di un grande ospedale, al cui progetto aveva cominciato a lavorare mentre era ancora in Italia. Quell'opera resta ancora oggi il massimo complesso ospedaliero dell'Amazzonia brasiliana. Lungo 160 metri, su due piani, l'ospedale ha una capacità di 160 posti. E' dotato di clinica medica, ostetrica, pediatrica, chirurgica, di un gabinetto dentistico, una farmacia e di cinque ambulatori con un reparto d'analisi, un laboratorio dermatologico, una biblioteca medica e una scuola per infermieri.
Le Suore Domenicane di Maria, Madre dell'Eucaristia, hanno fatto il loro ingresso nel top ten dell’industria discografica americana con il loro nuovo album Mater Eucharistiae, conquistando il primo posto nelle classifiche di vendite Classical Overall e Classical Traditional. “Siamo stupite e grate a Dio per averci condotto su questa strada per registrare la nostra musica per il mondo. Ci siamo accinte su questo cammino solo per piacere a Lui con la nostra musica. Siamo veramente commosse dall'ondata di commenti e dalle reazioni che abbiamo ricevuto da chi è stato consolato e colmato di speranza ascoltando Mater Eucharistiae”, ha dichiarato suor Joseph Andrew, vicaria generale.
“Aiutare le varie parti in conflitto a trovare vie per la riconciliazione, avviare il dialogo per delle riforme basate su un sistema pluralista di governo”. Questa è, secondo il patriarca siro-cattolico Youssef III Younan, l’unica via per portare la pace in Medio Oriente. In un’intervista telefonica con il sito Terrasanta.net (26 agosto), il presule ha respinto con decisione un intervento militare in Siria da parte delle potenze occidentali. “Hanno armato i ribelli, incitato alla violenza e avvelenato ancora di più le relazioni fra sunniti e sciiti”, ha dichiarato Younan. “L’Occidente pensa che, con i sunniti al governo, la democrazia rimpiazzerà la dittatura, ma questa è una grande illusione”, ha avvertito il patriarca. “Cambiare il regime con la forza, senza dare sicurezza ai partiti d’ispirazione laica, scatenerà un conflitto peggiore che in Iraq”. “Siamo delusi dalla politica cinica, machiavellica di questi Paesi e dell’Occidente: Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti… non vedono che il petrolio e dimenticano i loro principi”, ha proseguito l’esponente siro-cattolico. “Sono più di due anni che, insieme alla Turchia, vanno dicendo che il regime cadrà: questa è la più grande bugia raccontata alle rispettive opinioni pubbliche o il peggiore errore di calcolo che sia stato fatto negli ultimi dieci anni. Il regime è ancora lì, il Paese è distrutto e più di 100mila persone sono morte”, ha detto.
In visita pastorale alla diocesi di Zakho e Emmadea (Kurdistan), il patriarca caldeo invita tutte le chiese ad aiutare le famiglie in difficoltà. Per il prelato la presenza cristiana è fondamentale per il futuro del Paese. L'invito ai cristiani a non abbandonare il Paese. La storia di Romtha (Musul), villaggio rinato grazie agli sforzi di 35 famiglie cristiane.
Mentre gli Usa sembrano prepararsi a un attacco missilistico dal mare, Assad cerca armi in tutto il mondo. Un vascello libico, proveniente dalla Corea del Nord e diretto in Siria, viene intercettato in Turchia con maschere, armi da fuoco e proiettili. In Israele la popolazione si attrezza per rispondere a un’offensiva chimica, ma le difese a disposizione non bastano.