MaM
Messaggio del 2 novembre 2009:Cari figli, anche oggi sono tra di voi per mostrarvi la via che vi aiuterà a conoscere l’amore di Dio. Amore di Dio che vi ha permesso di sentirlo come Padre e invocare come Padre. Da voi aspetto che con la sincerità riguardate nei vostri cuori e vediate quanto lo amate. E’ l’ultimo ad essere amato? Circondati dai beni, quante volte lo avete tradito, negato e dimenticato? Figli miei, non illudetevi con i beni terreni. Pensate all’anima quale più importante del corpo. Purificatela. Invocate il Padre. Lui vi aspetta, ritornate da Lui. Io sono con voi perché Lui nella sua misericordia mi manda. Grazie!

Notizie dai giornali cattolici



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Vergine degli Angeli, che da tanti secoli hai posto il tuo trono di misericordia alla Porziuncola, ascolta la preghiera dei tuoi figli che fiduciosi ricorrono a te. Da quella valle, così gioconda agli occhi di Francesco, hai sempre mostrato di vigilare e proteggere la nostra patria al centro del cattolicesimo e di richiamare tutti gli uomini all’amore. I tuoi occhi, colmi di tenerezza, ci assicurano una continua materna assistenza e promettono aiuto divino a quanti si prostrano ai piedi del tuo trono, o da lontano si rivolgono a te chiamandoti in loro soccorso. Tu sei veramente la dolce regina e la nostra speranza, Madonna degli Angeli, ottienici per la preghiera di S. Francesco il perdono delle nostre colpe, aiuta la nostra volontà a tenerci lontano dal peccato e dall’indifferenza, per essere degni di chiamarti sempre Madre. Benedici le nostre case, il nostro lavoro, il nostro riposo; dandoci quella pace serena, che si gusta fra quelle mura vetuste, dove l’odio, la colpa, il pianto, per il ritrovato amore, si trasformano in canto di letizia, come il canto dei tuoi angeli. Aiuta chi non ha sostegno e chi non ha pane, coloro che si trovano in pericolo o in tentazione, nella tristezza e nello scoraggiamento, in malattia o in punto di morte. Benedicici come tuoi figli prediletti e con noi ti preghiamo di benedire, con uno stesso gesto materno, gli innocenti e i colpevoli, i fedeli e gli smarriti, i credenti e i dubbiosi. Benedici l’intera umanità affinché gli uomini, riconoscendosi figli di Dio e figli tuoi, ritrovino nell’amore la vera pace e il vero bene. Amen
Pilato, conoscendo l'ostinazione dei giudei sdegnati verso il Nazareno e desiderando rilasciarlo perché lo sapeva innocente, credette che una flagellazione severa avrebbe placato sia il furore del popolo, sia l'invidia dei sommi sacerdoti e degli scribi; essi così avrebbero cessato di perseguitare Gesù e di cercarne la morte. Inoltre, se per caso l'imputato fosse stato reo di qualche mancanza nelle cerimonie e nei riti giudaici, con ciò sarebbe stato punito a sufficienza. Pilato pensò questo perché, informatosi nel corso del processo, gli fu detto che il Signore era accusato di non osservare il sabato e le altre tradizioni; in realtà, si trattava di una calunnia stolta e priva di fondamento, come è riferito dai santi evangelisti. In proposito, però, il governatore romano parlava pur sempre da ignorante: nel Maestro della santità infatti non poteva esserci posto per alcun difetto riguardo alla legge, che egli non era venuto ad abolire ma a compiere e a perfezionare; d'altra parte, se anche l'accusa fosse stata vera, non avrebbe dovuto punirlo con una pena tanto sproporzionata - dato che la legge stessa prevedeva altri mezzi di purificazione da tutte le trasgressioni che gli stessi accusatori di Cristo commettevano frequentemente -, né lo avrebbe dovuto fare con una simile crudeltà e col castigo dei flagelli. Il giudice s'ingannò molto ritenendo che i giudei avessero un po' di umanità e di compassione naturale. Il loro accanimento non era da uomini, i quali di solito, vedendo il nemico prostrato, si commuovono e si placano perché hanno un cuore di carne e l'amore per il proprio simile è istintivo e suscita una certa pietà. Quei perfidi erano come trasformati in demoni, i quali s'infuriano maggiormente contro chi è più umiliato ed afflitto e quando lo vedono abbandonato dicono: «Perseguitiamolo adesso, perché non ha chi lo difenda e lo liberi dalle nostre mani».
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Martedì scorso, 30 luglio, durante una conferenza stampa, l’arcivescovo di Rio de Janeiro, monsignor Orani João Tempesta e il presidente del Comitato Organizzatore Locale della Giornata Mondiale della Gioventù di Rio 2013 hanno valutato l'evento e presentato i risultati, che hanno "superato le aspettative". Ecco i numeri, che sono stati pubblicati sul sito ufficiale di Rio 2013. Alla Messa di chiusura hanno partecipato ben 3,7 milioni di pellegrini, cioè una cifra sei volte superiore al numero di partecipanti al primo grande atto della GMG di Rio, la messa di apertura (600.000). L'impatto economico è stato significativo. Secondo i dati del Ministero del Turismo, i visitatori hanno speso 1,8 miliardi di reais (R$).
«I Boko Haram sono un prodotto della corruzione nel nostro paese. Per combatterli è assolutamente necessario porre un freno a questa piaga dilagante e assicurare un futuro ai nostri giovani». Così dichiara ad Aiuto alla Chiesa che Soffre monsignor Oliver Dashe Doeme, vescovo di Maiduguri, nel Nord della Nigeria.
Per la festa di ‘Id al-Fitr’, che chiude il mese sacro dell’islam, è Francesco a firmare il tradizionale messaggio inviato alle comunità musulmane di tutto il mondo: “Ho voluto farlo io come espressione di stima e amicizia per tutti i musulmani, specialmente coloro che sono capi religiosi”. Le due religioni educhino al rispetto verso l’altro: “Uno speciale rispetto è dovuto ai capi religiosi e ai luoghi di culto. Quanto dolore arrecano gli attacchi all’uno o all’altro di questi!”
...Per esempio la Madonna ci ha detto che il 5 di agosto era il suo compleanno e noi abbiamo deciso di ordinare una torta. Era il 1984 e la Madonna compiva 2000 anni, così abbiamo pensato di fare una torta bella grande. Nel gruppo di preghiera che si trovava in canonica eravamo 68, più il gruppo che si trovava sulla collina, in totale eravamo un centinaio. Abbiamo deciso di metterci tutti insieme per fare questa grande torta. Non so come abbiamo fatto a portarla tutta intera, fin sulla collina della croce! Abbiamo messo le candeline e c’erano tante rose di zucchero. La Madonna poi è apparsa e abbiamo cantato “tanti auguri a Te”. Poi alla fine ad Ivan è venuto spontaneo di offrire una rosa di zucchero alla Madonna. Lei l’ha presa, ha accettato i nostri auguri e ha pregato su di noi. Noi eravamo al settimo cielo. Eravamo però perplessi per quella rosa di zucchero e il giorno dopo alle cinque di mattina siamo andati sulla collina per cercare la rosa, pensando che la Madonna l’avesse buttata, ma non l’abbiamo più trovata. Così la nostra gioia era tanta, perché una rosa di zucchero la Madonna l’ha portata in cielo. ...
Ora che la Giornata Mondiale della Gioventù in Brasile è conclusa, molti dei pellegrini che hanno vissuto questo evento, si guardano alle spalle e riflettono sugli indimenticabili momenti trascorsi. Per un’intera settimana, Rio de Janeiro si è riempita di pellegrini, giunti da tutto il mondo nella metropoli sudamericana per incontrare papa Francesco, assieme a milioni di altri giovani che ne condividono la fede. La celebrazione è culminata con la messa conclusiva di domenica scorsa sulla spiaggia di Copacabana, cui hanno presenziato circa 3 milioni di persone. Come è consuetudine, il Papa ha annunciato la sede della prossima GMG durante l’Angelus: Cracovia, in Polonia. “Tutti sembrano essere molto felici del fatto che la GMG torni nella terra del suo fondatore, Giovanni Paolo II”, ha dichiarato a ZENIT, Deacon Pedro Guevara-Mann, produttore di Salt and Light. Deacon Guevara-Mann, che ha appena concluso la sua permanenza a Rio, coprendo l’intera settimana dei festeggiamenti, ha detto che la GMG del 2016 sarà altrettanto significativa, poiché coinciderà con il 30° anniversario della prima GMG ufficiale, tenutasi nel 1986.
Tanta risonanza mass mediatica ha avuto una frase, o meglio uno spezzone di essa, che papa Francesco ha affermato nella conferenza stampa durante il volo di ritorno dal viaggio a Rio de Janeiro, domenica 28 luglio 2013. Il testo nella sua integrità è: «Poi, Lei parlava della lobby gay. Mah! Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo, ma dice - aspetta un po’, come si dice… - e dice: “non si devono emarginare queste persone per questo, devono essere integrate in società”. Il problema non è avere questa tendenza, no, dobbiamo essere fratelli, perché questo è uno, ma se c’è un altro, un altro. Il problema è fare lobby di questa tendenza: lobby di avari, lobby di politici, lobby dei massoni, tante lobby. Questo è il problema più grave per me. E La ringrazio tanto per aver fatto questa domanda. Grazie tante!». Quindi papa Francesco rinvia al Catechismo della Chiesa Cattolica, che, citando la dichiarazione della Congregazione per la Dottrina della Fede – dal significativo titolo Persona humana – afferma...
Nel discorso offerto ai vescovi del Brasile, il papa argentino tratteggia alcuni elementi fondamentali per la riforma della Chiesa in questo momento di “cambiamento di epoca”: la compagnia all’uomo “nella notte”; la famiglia, il valore della donna, l’unità nella diversità. E soprattutto imparare dal gesto di Dio nell’Aparecida. Non solo per il Brasile, ma per il mondo.
È tutto un ribollire di blog. Quella che in Francia chiamano la «tradisfera», la galassia dei blog tradizionalisti, non fa che parlare del caso dei Francescani dell'Immacolata, la benemerita congregazione fondata in Italia da padre Stefano Maria Manelli, così ricca di vocazioni - conta oltre trecento frati - e di buone opere. Con un decreto dell'11 luglio 2013 la Congregazione per i religiosi ha nominato per i Francescani dell'Immacolata un commissario apostolico, il cappuccino Fidenzio Volpi, di fatto esautorando il fondatore, precisando altresì che «il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della Congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata dalle competenti autorità per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta».
Succede spesso, all’interno dei patri confini. Soprattutto quando un tema “scandaloso” tocca o riguarda direttamente ambienti vicini alla cultura dominante, al “mainstream”: scoppia uno scandalo, se ne fa qualche titolo eclatante (quando va bene), poi tutto tace. Così sta avvenendo a proposito della squallida vicenda che vede coinvolti ex dirigenti del partito dei Grünen (i Verdi tedeschi), dichiaratisi negli anni Ottanta apertamente a favore della pedofilia, o rivelatati addirittura praticanti essi stessi.
In questi giorni, soprattutto nella rete informatica, si dibatte e si discute sulla prossima legge contro l'omofobia. Quello che colpisce è l'assoluta contraddittorietà della posizione di molti cattolici: condividono la premessa fondamentale dell'attivismo gay, ma non vogliono accettarne le conseguenze.
«Mi sono ritrovato sbattuto in prima pagina sulla Nuova Ferrara, attaccato proprio come il mio vescovo, Luigi Negri. E ho capito che dolore poteva aver provato». A parlare così a tempi.it è don Stefano Piccinelli che lo scorso 23 di luglio aveva appeso in una bacheca dell’ospedale di Cona, in provincia di Ferrara, l’appello contro la legge sull’omofobia lanciato dai “Giuristi per la vita” attraverso La Nuova Bussola Quotidiana, a cui hanno aderito anche Tempi.it e CulturaCattolica.it.
Il Pontefice fa salire sul palco di Copacabana una bambina gravemente disabile. Per l’abortista Gramaglia è solo sentimento, ma per il filosofo Esposito «non c’è amore senza verità»