MaM
Messaggio del 21 giugno 2014:Cari figli, oggi in modo particolare desidero invitarvi, in questo tempo di grazia che verrà: rispondete ai miei messaggi e cominciate a vivere i miei messaggi! In questi anni in cui sono con voi, mio Figlio mi ha permesso di rimanere così tanto con voi perché desidero parlarvi, perché desidero condurvi a Lui. Perciò decidetevi con forza! Vivete ciò che vi do, perché io possa darvi nuovi messaggi e guidarvi verso la santità. Perciò la vostra decisione oggi sia un “Sì”, di viverli! La Madre prega per tutti voi e intercede sempre presso suo Figlio per tutti voi. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata!

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Nel cenacolo, i dodici apostoli e gli altri discepoli perseveravano lieti aspettando l'adempimento della pro­messa del Signore, confermata dalla grande Regina del cie­lo lì presente, di mandare lo Spirito consolatore che avreb­be insegnato e chiarificato loro quanto avevano ascoltato dal Maestro. Saldamente uniti nella carità, in quei giorni nessuno ebbe pensieri, sentimenti o gesti in contrasto con gli altri: erano tutti un cuor solo ed un'anima sola nel giu­dicare e nell'operare. Tra questi nuovi figli della Chiesa non si manifestò un minimo principio o segno di discordia, neppure quando ebbe luogo l'elezione di san Mattia. In oc­casioni simili la diversità dei pareri può muovere la vo­lontà in modo da creare dissapori anche tra persone in grande armonia, perché ciascuno è intento a seguire il pro­prio punto di vista e non ad accogliere l'opinione altrui. In quella santa riunione invece non si infiltrò divisione, poi­ché i presenti furono corroborati dalla preghiera, dal di­giuno e dall'attesa concorde della visita dello Spirito San­to, il quale non dimora nei cuori in conflitto. Per cono­scere quanto la comunione che li animava fosse forte e po­tente, tale non solo da renderli idonei a ricevere il Para­clito, ma anche da vincere e mettere in fuga i demoni, av­verto che questi ultimi dall'inferno, dove stavano sprofon­dati fin dal momento della morte di Gesù, si sentirono col­piti da una nuova oppressione e furono presi da terrore per le virtù di coloro che erano nel cenacolo. Essi ignora­vano di che cosa si trattasse, ma comprendevano che era lì la fonte della forza sconosciuta che li abbatteva. Intui­vano che il loro impero stava per andare in rovina proprio a causa di ciò che i discepoli di Cristo cominciavano ad operare nel mondo con la parola e con l'esempio.
Le vacanze scolastiche: un momento atteso e sempre accolto con esultanza dagli studenti. Tutti gli anni, però, per milioni di bambine e di adolescenti nel mondo diventa il momento del passaggio, inaspettato, violento, traumatico, alla vita adulta. L’Unicef denuncia che ogni anno circa tre milioni di bambine di età inferiore a 15 anni subiscono mutilazioni genitali femminili. Sono quasi tutte africane, ma l’istituzione è diffusa anche in alcuni paesi dell’Asia sud-occidentale, ad esempio in Yemen.
Nella Messa del 15 agosto a Castel Gandolfo Papa Francesco è tornato sul tema della lotta tra Maria e il demonio, invitando a non trascurare la dimensione «antagonista», di lotta con Satana e il male, della devozione mariana.
Mi sono sempre chiesto che cosa porti noi giornalisti in certe occasioni a dare così tanta importanza ai numeri. Da due giorni sull'Egitto continuiamo a dare i numeri, come se avesse qualche importanza adesso quante sono di preciso le vittime. E' ormai fin troppo chiaro che al Cairo - ma anche nel resto del Paese - si sono puntualmente materializzati tutti i fantasmi di cui anche su queste colonne parlavamo da settimane. Con l'esercito che - dopo settimane di stallo - ha scelto il bagno di sangue per reprimere le proteste dei Fratelli Musulmani; e gli islamisti che - fuori dal Cairo, dove sono più forti - immediatamente hanno scagliato come rappresaglia la propria ira contro le chiese e le case dei cristiani. Obiettivi annunciati che l'esercito egiziano si è per l'ennesima volta dimostrato incapace (o non così interessato) a proteggere.
Due giorni dopo l’esplosione di violenza di mercoledì, per le strade del Cairo la situazione pare tutt’altro che destinata a calmarsi: i Fratelli Musulmani hanno indetto per oggi – 16 agosto – il “venerdì dell’ira” e invitano tutti a riversarsi nelle vie della capitale egiziana dopo la preghiera in moschea. Intanto cresce anche la conta degli edifici cristiani devastati dalla Fratellanza nel resto dell’Egitto. Testimonianze che arrivano dal Paese citano almeno 30 chiese (copte, cattoliche, ortodosse e protestanti) date alle fiamme, ma il vescovo Angaelos, egiziano che guida la Chiesa copta nel Regno Unito, parla addirittura di 52 edifici di culto attaccati in 24 ore. Presi di mira anche case, scuole, monasteri e negozi gestiti dai cristiani, da Suez a Minya, da Sohag ad Assiut.
Negli Stati Uniti sono stati abortiti più di 54 milioni di bambini dal 1974 ad oggi. Il che significa che ne vengono uccisi 3.300 al giorno. 137 ogni ora. Ci sono cliniche private specializzate in aborti che possono contare un giro di affari miliardario. Nel 2013 la realtà nascosta all’interno di queste strutture è emersa in tutta la sua atrocità con il processo al medico abortista Kermit Gosnell, che ha ucciso con metodi raccapriccianti centinaia di bambini, fra cui alcuni nati vivi, infrangendo le leggi. Sono poi emersi altri casi, documentati da video e testimonianze, a conferma del fatto che quanto avveniva nella clinica di Gosnell è la normalità.
“Uno può decidere di andare a farsi una vacanza in un albergo a Dubai in una camera luxury che comprende campo da tennis in erba, piscina olimpionica con trampolino, pista da go kart, tutto quanto in camera, ovviamente vista mare, al costo di 12.000 euro a notte, extra esclusi, e nessuno ti dice niente”. Invece, se vai al Meeting di Rimini, tutti ti chiedono “perché?”. Persino “mia madre me lo ha chiesto”. Scrive così oggi su Avvenire Giacomo Poretti, il celebre comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, spiegando la sua partecipazione alla kermesse riminese, cui parteciperà per presentare il suo libro Alto come un vaso di gerani .
In un messaggio, il patriarca Ibrahim Isaac ha esortato a "confidare nell'onnipotenza dell'amore di Dio". Ha poi invocato la concordia e la riconciliazione per il Paese e chiesto la guarigione dei feriti.