All'eccelsa dignità di figlio della Vergine che il nostro Salvatore aveva conferito dalla croce a Giovanni, prescelto in maniera singolare come oggetto del suo divino affetto, era conseguente che questi fosse segretario degli ineffabili segreti di lei, nascosti agli altri fedeli. Quindi, gliene furono rivelati molti di quelli precedenti e fu reso quasi testimone oculare di ciò che accadde nel giorno dell'ascensione, poiché a questa santa aquila fu concesso di vedere salire Gesù con luce sette volte maggiore e la luna Maria, splendente come il Sole per la sua somiglianza con lui, come dichiara Isaia. Il fortunatissimo Evangelista la contemplò innalzarsi e stare alla destra dell'Unigenito. Allo stesso modo la osservò discendere, con enorme meraviglia perché conobbe come tornasse trasformata dall'incomparabile gloria che aveva ricevuto nell'empireo con rinnovati influssi di Dio e la partecipazione dei suoi attributi. Il Signore aveva già promesso agli apostoli che non sarebbe partito per il cielo senza avere stabilito con sua Madre che ella restasse per consolarli e istruirli. Il discepolo prediletto, però, per la felicità e lo stupore di fissarla accanto a Cristo, se ne dimenticò per qualche istante e addirittura temette o sospettò che sarebbe rimasta in tale stato beato; perciò, in mezzo alla gioia che sentiva, soffrì deliqui di amore che lo afflissero molto, fino a quando non si rammentò delle parole del suo Maestro e non scorse che ella veniva sulla terra.
Carissimi,
ecco le parole di Ivan sull'apparizione da lui avuta stasera, 12 Agosto 2013, alla Croce blu alle ore 22:00:
«Vorrei descrivervi l'incontro di stasera insieme alla Madonna e dirvi ciò che è più importante. È sempre difficile descrivere a parole l'incontro con la Madonna ed è difficile trovare le parole giuste per poter dire tutto con esse. Perciò utilizzo queste parole che io ho per descrivervelo brevemente.
Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice e all'inizio ci ha salutato tutti col suo materno saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!".
Poi ha steso le mani qui su tutti noi e ha pregato per un tempo prolungato. Poi ha pregato in particolare qui su voi malati presenti. Poi ci ha benedetto tutti con la sua benedizione materna ed ha anche benedetto tutto ciò che avete portato perché fosse benedetto. Poi la Madonna stasera ha continuato a pregare in particolare per un tempo prolungato per la pace nel mondo e per la pace nelle famiglie. Poi io ho raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie ed in particolare tutti voi malati presenti.
Poi la Madonna ha continuato a pregare particolarmente per la pace e poi se n'è andata in preghiera nel segno della luce e della croce col saluto: "Andate in pace cari figli miei!".
Ecco questo è ciò che è più importante dell'incontro di stasera. Stasera non c'è stato un messaggio particolare, la Madonna ha pregato per un tempo lungo particolarmente per la pace nelle famiglie e per la pace nel mondo».
E’ partita a fine luglio l’offensiva delle Nazioni Unite in tema di diritti delle persone Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali). «Free & Equal» («Liberi e uguali») è una campagna pubblica che ha come scopo principale il contrasto di omofobia e transfobia. Alla base dell’impegno dell’Ufficio Onu per i diritti umani c’è l’ ideologia del gender: non a caso, nel documento di 64 pagine che costituisce il vademecum per la campagna, intitolato «Born free and equal», già nel sottotitolo di parla di identità di genere e orientamento sessuale. L’ambizione è quella di condurre una vera e propria campagna educativa prima ancora che politica, come ha affermato Navi Pillay, l’altro commissario Onu per i diritti umani. Ma, inevitabilmente, all’aspetto culturale si associano indicazioni di tipo legale: tra gli strumenti necessari per la lotta alla discriminazione, secondo quanto si afferma nel documento delle Nazioni Unite, ci sarebbe il riconoscimento da parte degli Stati delle coppie dello stesso sesso. La parola «matrimonio» non viene mai usata – ed anzi si sottolinea come il diritto internazionale nell’ambito dei diritti umani non renda obbligatorio varare leggi relative al matrimonio omosessuale – ma contemporaneamente si invita a riservare alle coppie dello stesso sesso il trattamento garantito alle coppie eterosessuali conviventi, attraverso una forma di riconoscimento legale.
Il 12 agosto è stato reso pubblico il messaggio, formalmente datato 6 agosto, che Papa Francesco ha trasmesso ai partecipanti alla Settimana Nazionale della Famiglia, organizzata dalla Commissione Episcopale Pastorale per la Vita e la Famiglia della Conferenza Episcopale Brasiliana e che si tiene dall'11 al 17 agosto con iniziative in tutte le diocesi brasiliane. Come sempre, è importante il contesto in cui si colloca il messaggio pontificio.
Bisogna davvero avere un senso dell’umorismo molto spiccato per concepire una lettera come quella scritta da 26 deputati del Partito Democratico e di Scelta Civica e pubblicata da Avvenire il 9 agosto con il titolo “Omofobia, il lavoro fatto e quel che resta da fare” (la lettera ancora campeggia nella Home page del quotidiano). E soprattutto bisogna contare molto sull’ignoranza di chi legge che, non avendo seguito i lavori parlamentari, è portato a prendere per buono ciò che così autorevolmente viene presentato.
Il quotidiano vaticano demolisce Inferno: pare tratto da un sito stile tripadvisor. Imprecisioni, assurdità, comici strafalcioni. E una certa simpatia per le tesi transumaniste e malthusiane già smentite dalla storia. Pronto per il cinema.
Comincerà nel 2015 la pratica per il processo di beatificazione della brasiliana Zilda Arns, una delle icone mondiali della difesa della vita, un medico che ha letteralmente salvato tantissime mamme e bambini. La notizia è stata data dalla Conferenza episcopale del Brasile con una nota inviata all’agenzia Fides l’8 di agosto. E secondo il vaticanista della Stampa, Giacomo Galeazzi, sarebbe già giunto anche il consenso da parte di papa Francesco.
Intervista a Raffaella Zardoni, curatrice della mostra dedicata al misterioso velo ritrovato in Abruzzo, al centro di leggende, miracoli e ora di ipotesi storiche coraggiose. Anche Benedetto XVI volle vederlo
Sulle t-shirt fuxia di una sessantina di giovani provenienti da ogni parte d’Italia e persino dalla Spagna c’è scritto Soul Rescue (Salvezza delle anime). Il 13 agosto percorreranno dalle ore 17 chilometri della riviera termolese per offrire ai bagnanti un’insolita proposta: «Vuoi farti bello dentro? Se vuoi c’è la possibilità di vivere una bella confessione». La proposta ha dell’incredibile, ma questi giovani credenti, molti appena tornati dall’incontro con Papa Francesco a Rio, non sono nuovi in imprese di questo tipo.
Dopo le fortunate esperienze passate, la Comunità Pastorale Riccione Mare, in collaborazione con la Comunità Nuovi Orizzonti e le Sentinelle del Mattino di Pasqua, torna a riproporre per le spiagge di Riccione la missione di evangelizzazione “Chi Ha Sete Venga a Me”.
Padre Paolo Dall'Oglio è stato ucciso. Questa la triste notizia che appariva, stamane, sul sito arabo "Zaman Alwasl". Tuttavia, padre Ciro Benedettini, vicedirettore della Sala Stampa vaticana, ha affermato a riguardo: "Nessuna conferma. Stiamo ancora valutando le informazioni”. La Santa Sede, ha aggiunto, monitora la situazione tramite i canali della Nunziatura di Damasco e della Curia generalizia dei Gesuiti.
In una realtà influenzata dall’epoca sovietica, dove il 40% della popolazione si dichiara atea, le persone “in modo naturale” cercano Dio. Il racconto di sr. Sandra Garay, argentina, che conferma “il nuovo inizio” del cammino pastorale. L’Anno della Fede “fonte di rinnovata speranza”.