Con la testimonianza che la somma Verità aveva reso sulle rive del Giordano della divinità di Gesù, la persona e le parole di lui acquisirono una credibilità tale che egli avrebbe potuto incominciare subito la sua predicazione, facendosi conoscere attraverso di essa, i miracoli, le opere e la vita stessa, affinché tutti lo confessassero quale Figlio dell'eterno Padre, Messia d'Israele e salvatore del genere umano. Tuttavia, il Maestro della santità non volle farlo senza aver prima trionfato sui nostri nemici: il mondo, il demonio e la carne, e infine gli inganni che questi costantemente procuravano. Inoltre, con gli atti eroici delle virtù, voleva impartire le prime lezioni della vita spirituale e cristiana e mostrarci come combattere e avere la meglio nella battaglia. Dapprima riuscì a schiacciare i nostri comuni rivali, permettendo così che la nostra fragile natura li incontrasse indeboliti nel caso in cui noi non avessimo voluto consegnarci al loro potere, né di nostra volontà ridonare ad essi le forze perdute. Quantunque sua Maestà, come Dio, fosse infinitamente superiore ai diavoli e come uomo non avesse commesso né colpa né peccato, quale giusto e santo volle sottomettere i vizi e il loro autore, offrendo la sua umanità al conflitto della tentazione e celando ad essi, a tale scopo, la sua potenza.
Lectio divina del card. Mauro Piacenza in occasione dell'Incontro dei Seminaristi, Novizi e Novizie per l'Anno della Fede.
Il Santo Padre ha celebrato nella cappella di Santa Marta l’ultima messa prima della pausa estiva. Ci ha abituati in questi mesi a uno stile semplice e diretto. Per saperne di più abbiamo intervistato il Sig. Filippo Petrignani, che lavora presso la Direzione dei Musei Vaticani in qualità di vice responsabile dell’Ufficio Immagini e Diritti, che ha avuto modo di partecipare ad una messa celebrata dal Papa.
Intervista del cardinale Bertone alla televisione cattolica polacca TV Trwam e a Radio Maryja.
In occasione dell’Anno della Fede il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato di Sua Santità Francesco, ha concesso alla televisione cattolica polacca TV Trwam e a Radio Maryja un’intervista che riportiamo di seguito.
Il cardinale è stato intervistato da padre Zdzislaw Klafka, CSsR, rettore dell'Istituto Superiore della Cultura Sociale e Mediatica a Toru?, gestita dai redentoristi polacchi.
“Mistero della fede”! Con questa espressione in ogni Eucaristia l’assemblea è provocata a rinnovare – professandoli – gli elementi essenziali della propria fede, ricevuta e da trasmettere nel tempo. Un “anno della fede” può costituire di fatto un’occasione per cogliere alcuni ulteriori aspetti di un itinerario che avvolge e coinvolge chiunque si ponga al seguito del Maestro.
È un itinerario, quello della fede, che non termina mai; un itinerario però che incontra come suo sostegno due realtà essenziali nella vita della Chiesa: i sacramenti e l’anno liturgico. Se isacramenti infatti sono i segni della fede, i segni che permettono una crescita nell’itinerario di fede e che accompagnano il credente lungo il suo percorso vitale, dalla nascita alla morte, l’anno liturgico costituisce il perenne anno della fede, in quanto permette la celebrazione rinnovata e sempre viva del mistero di Cristo.
Messa "penitenziale" accanto al "cimitero delle barche". Gli emigranti morti in mare, "una spina nel cuore che porta sofferenza". "Chi è responsabile di questo sangue?". La "globalizzazione dell'indifferenza, che ci ha tolto la capacità di piangere". Il grazie agli abitanti: "il Signore vi benedica e vi aiuti a proseguire in questo atteggiamento tanto umano quanto cristiano".
“Complimenti Egitto! Sei finito nelle mani di giudei e cristiani!”. E subito un sacerdote copto viene assassinato nel Sinai.
La frase su giudei e cristiani è comparsa come commento sulla pagina Facebook del giornalista di Al Jazeera Ahmed Mansour, a commento della nomina di Adli Mansour a presidente ad interim dell’Egitto. I Fratelli Musulmani hanno subito ripreso questa frase per “smascherare” il nuovo presidente ad interim, subito dopo la deposizione del loro (ormai ex) presidente Mohammed Morsi. Poi, come spesso accade nei Paesi arabi, i Fratelli Musulmani hanno cancellato questa teoria della cospirazione dal loro sito web. E il giornalista di Al Jazeera, che per caso porta lo stesso cognome del presidente, ha negato di aver mai scritto una cosa del genere. Si sarebbe trattato di una pagina Facebook finta, creata ad arte per attribuirgli questo commento. Probabilmente opera degli stessi Fratelli Musulmani, che avevano bisogno di una fonte autorevole per giustificare le loro teorie cospirative.
Ogni primo sabato del mese, su Radio Maria, va in onda alle 22.45 un programma condotto da Diego Manetti e titolato "Sulle tracce di Maria". Si tratta di un cammino che, puntata dopo puntata, porta gli ascoltatori nei tanti santuari dedicati alla Madonna. Per gentile concessione dell'autore, seguiremo anche noi questo cammino, pubblicando la trascrizione di ogni puntata del programma, non appena terminata. Dopo quella d'esordio su Notre Dame du Laus, ecco la trascrizione della seconda puntata dedicata alla Regina della Famiglia delle Ghiaie di Bonate (Bg).
Trentuno anni, marocchina, due occhi scuri che si bagnano ogni volta che pensa a come «Gesù mi ha toccata, come toccò la Maddalena», a «quanto mi ha aspettata», a come «mi ha voluta sin da piccola, proprio facendomi nascere in una famiglia musulmana». Samira S., emigrata in Italia all’età di sette anni, battezzata la notte di Pasqua del 2010, proprio mentre si parla delle migliaia di occidentali che si convertono all’islam, assicura che «ci sono altri come me che conosco e che saranno sempre di più, anche se ciò non avverrà senza sofferenza». Per questo la ragazza vuole parlare, «per dare coraggio a quanti desiderano diventare cristiani, ma hanno paura delle conseguenze».
Proprio mentre negli Stati Uniti alla Camera passava il disegno di legge per vietare l’aborto oltre la 20esima settimana, le immagini di Walter, nato vivo a 19 settimane e 3 giorni, hanno fatto il giro del web. Una nascita davvero inusuale, su cui i medici stanno ancora indagando. La madre, Lexi Fretz, ha detto di «pregare il Signore di continuare a utilizzare le foto di Walter per incontrare molte altre persone». La donna ha deciso di raccontare quanto le è successo. Un racconto dettagliato, a tratti angosciante, di un travaglio in ospedale in cui non le è mai mancato l’affetto e la vicinanza del marito Josh. Cosa che non si può dire dei medici e degli infermieri, che chiamavano quel suo figlio in pancia «il feto» («e a me – ha raccontato Lexi – veniva voglia di schiaffeggiarli»).
«Agenzia Fides, 2 luglio 2013. Si chiamava Mariam, era una 15enne cristiana di Qusair, città del governatorato di Homs, 35 chilometri a sud di Damasco. La città, che era diventata roccaforte dei ribelli siriani, è stata riconquistata dalle truppe dell’esercito regolare agli inizi di giugno. La storia di Mariam è pervenuta a Fides tramite il racconto di due sacerdoti cattolici. La famiglia di Mariam era in città quando miliziani legati al gruppo jihadista Jabhat al-Nusra l’hanno conquistata e occupata.
Primo viaggio di Francesco dedicato alla "porta d'Europa", che da anni accoglie migliaia di migranti. Una corona di fiori in mare per i tanti, forse 20mila, che hanno perso la vita durante il "viaggio della speranza". Un giovane migrante: "Per arrivare qui abbiamo sofferto tantissimo. Vorremmo aiuto dal nostro Santo Padre, vorremmo che altri Paesi ci aiutassero".