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Messaggio del 13 marzo 2015:Cari figli! Ancora una volta vi invito a pregare di più e a parlare di meno, specialmente durante questa quaresima. Pregate affinché si realizzi un mio piano che è ancora lontano dal realizzarsi. Vi chiedo, in particolare, di pregare per le famiglie e per i giovani che si trovano in una situazione molto difficile: voi potete aiutarli solo con la vostra preghiera e il vostro amore. Vi benedico.

Notizie dai giornali cattolici



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Dopo che il nostro Salvatore ebbe ricevuto gli affronti e lo schiaffo, Anna lo mandò così com'era, legato ed incatenato, a Caifa, suo genero. Questi, esercitando in quell'anno l'ufficio di sommo sacerdote, aveva già riunito gli scribi e gli anziani del popolo per istruire il processo dell'innocentissimo Agnello. Frattanto i diavoli, vedendo l'invincibile pazienza e la mitezza che il Signore degli eserciti mostrava di fronte alle ingiurie subite, stavano come attoniti, invasi da una confusione e da un furore indicibili. Non riuscivano a penetrare i suoi sentimenti e le sue idee, e nelle azioni esterne, di cui si servivano per sondare il cuore delle altre persone, non ritrovavano alcun movimento disordinato. Egli, d'altra parte, non si lamentava né sospirava né concedeva alcun piccolo sollievo alla sua umanità, e perciò il dragone, di fronte a tanta grandezza d'animo, si meravigliava e si affliggeva come dinanzi a cosa inaudita, mai vista tra i mortali di natura passibile e fragile. Furibondo, allora, irritava i principi, gli scribi e i ministri affinché lo offendessero e maltrattassero ricoprendolo di abominevoli obbrobri: tutti - se la divina volontà lo permetteva - erano pronti ad eseguire quanto veniva loro suggerito.
Il volo di ritorno da Rio de Janeiro a Roma è stato caratterizzato da una lunga conversazione di Papa Francesco con i giornalisti a bordo. Il Pontefice ha toccato moltissimi temi, rispondendo a domande con il suo tipico stile diretto, improntato alla schiettezza
«La persecuzione dei cristiani in Sudan, oggi al 98% musulmano, è aumentata bruscamente dopo la secessione del Sud Sudan». Recita così una nota inviata all’agenzia Fides dal gruppo “Barnaba Team”, impegnato per la difesa dei cristiani e della libertà religiosa. «CHIESE DEMOLITE». «Le chiese vengono demolite, le istituzioni cristiane e le scuole chiuse, i cristiani arrestati, lavoratori cristiani stranieri espulsi e le pubblicazioni cristiane sequestrate», continua il comunicato che testimonia l’aggravarsi della persecuzione dei cristiani nel Sudan dalla secessione del Sud avvenuta nel luglio 2011.
Grazie a i giovani “del Brasile e del mondo intero”, Cristo “sta preparando una nuova primavera in tutto il mondo”. È l’ultima certezza che Papa Francesco ha voluto riaffermare all’ultimo atto del suo primo viaggio apostolico in Brasile. Nel discorso di congedo all’Aeroporto do Galeão di Rio de Janeiro, il Papa ha ringraziato la presidente, Dilma Roussef, e le autorità civili ed ecclesiali per la riuscita della Gmg e per il grande calore col quale è stato dovunque accolto.
E’ scomparso nella notte il cardinale Ersilio Tonini, arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia. Era il più anziano porporato vivente e aveva compiuto 99 anni lo scorso 20 luglio. Nato nel 1914 a Centovera di Sangiorgio Piacentino da una famiglia contadina, entrò in seminario a 11 anni, fu ordinato sacerdote a 22 e vescovo a 54. Fu creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1994, quando aveva già compiuto 80 anni. Da sempre attivo nel mondo della comunicazione e della pastorale giovanile, fu una della figure più conosciute e popolari della Chiesa in Italia.
Auguri a tutte le donne che portano questo nome, e a tutte le persone impegnate nei servizi domestici: perché santa Marta è la patrona delle cuoche. L’episodio narrato da Luca nel suo Vangelo è ben noto: “Mentre era in cammino con i suoi discepoli”, racconta l’evangelista, “Gesù entrò in un villaggio, e una donna, che si chiamava Marta, lo ospitò in casa sua. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola. Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Allora, fattasi avanti, disse: ‘Signore, non vedi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille di aiutarmi!’. Ma il Signore le rispose: ‘Marta, Marta, tu ti agiti e ti preoccupi per molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà mai tolta’”.
Purtroppo il Sangue di Gesù non è per tutti di salvezza; per molti è di condanna. «Questo Fanciullo - disse il santo vecchio Simeone - è venuto al mondo per la redenzione di molti e per la rovina di altri». Dipende forse da Dio, se, proprio quel Sangue che ha versato per la nostra redenzione, sarà la rovina di tante anime? No. Dipende unicamente dalla nostra volontà. «Per chi vuole sarà di salvezza, dice S. Agostino, per chi non vuole sarà di condanna». Giuda gettò i trenta denari gridando: «Ho tradito il Sangue innocente» e si impiccò; Pietro rinnegò il Maestro, pianse amaramente e fu perdonato. Tutti i giorni si leva una voce al cielo che grida «Vendica, o Signore, il sangue dei tuoi giusti che è stato sparso!» Se la voce del sangue dei martiri è così formidabile, cosa sarà la voce del Sangue di Cristo? Come sarà terribile quella voce nel giorno del Giudizio! I chiodi e le piaghe di Cristo grideranno condanna, per chi ha disprezzato quel Sangue! Dio, dice il Profeta Ezechiele, chiederà conto di quel Sangue! È vero che Gesù è pieno di misericordia e di bontà, ma se non condannasse chi conculca il suo Sangue, sarebbe ingiusto. Se per quel Sangue milioni di anime hanno sofferto, dev'essere la loro gloria; se invece tanti peccatori lo hanno profanato e non se ne sono pentiti, dev'essere la loro condanna. «Come la misericordia, dice lo Spirito Santo, così l'ira divina, discende veloce sul nostro capo». E per noi? Il Sangue di Gesù sarà di salute o di condanna? O Gesù fa che le tue piaghe siano il nostro rifugio in vita e in morte e il tuo Sangue la nostra salvezza, perché noi non solo confidiamo in te, ma ti amiamo.
Lo scorso 5 luglio 2013, in una breve nota apparsa sul sito pro-life americano “National right to life news”, il dottor Peter Saunders, ex chirurgo e amministratore delegato dell’organizzazione britannica Christian Medical Fellowship, che associa numerosi medici e studenti di medicina, ha sollevato ancora una volta il velo sull’ipocrita e menzognera ideologia che sta alla base della cultura eutanasica. Ancora una volta è bastato qualcuno che ci facesse aprire gli occhi, che sollevasse un po’ il velo dell’indolenza generale per beccare i cultori della dolce morte con le mani nella marmellata. Con l’articolo dal titolo “20 things you might not know about assisted suicide in Europe” (20 cose che forse non sapete sul suicidio assistito in Europa), il dottor Saunders ha da subito indirizzato la sua preoccupazione su come i media britannici stiano progressivamente incentivando la programmazione pro-death: il Sunday Times, ad esempio, sposando la sua nuova e aberrante politica editoriale, ha trasmesso un documentario per “pubblicizzare” il suicidio assistito che il britannico Peter Smedley ha scelto nella clinica Dignitas vicino a Zurigo.
Uno di Noi è giovane, giovanissimo, ha appena iniziato il suo percorso di vita terrena nella pancia della mamma….a buon diritto è “invitato speciale” al Festival dei Giovani, Mladifest, di Medjugorje. Il Festival, alla sua 24esima edizione, si volgerà dal primo al sei agosto. La Parrocchia di Medjugorje si prepara ad accogliere migliaia di giovani provenienti da tutto il mondo. L’iniziativa dei cittadini europei “Uno di noi” per far riconoscere la persona fin dal concepimento, vietando che l’Unione europea usi i fondi europei per sostenere associazioni che promuovono l’aborto e ricerche mediche che violino la dignità dei nascituri sarà presente a Medjugorje per la seconda volta. Lo scorso anno in occasione del Mladifest, erano state raccolte 4.000 firme. Si era all’inizio della raccolta firme. Da allora “Uno di noi” è cresciuta assai. Attualmente le firme raccolte sono 819.000, sono 28 i paesi della UE che hanno aderito all’iniziativa, ed è evidente come i promotori ed i sottoscrittori dell’iniziativa godano della benedizione della vergine Maria. Il Responsabile del Mladifest di Medjugorje, padre Danko Perutina, ha accolto e benedetto i volontari di “Uno di noi”.
Prendiamo lo spunto da ciò che avrebbe detto il cantautore Max Gazzé e che è riportato nel sito dei Testimoni di Geova. Spiegando la nascita della sua canzone di successo "Sotto casa", Gazzé avrebbe detto: “Ho lavorato molto con mio fratello e la canzone è uscita in un giorno in cui stavamo scrivendo per il nuovo album e hanno suonato alla porta. Erano due testimoni di Geova, due ragazzi, educatissimi. Gli abbiamo aperto e abbiamo ascoltato quello che avevano da dirci. Ci hanno catechizzato con gentilezza e sorrisi. Abbiamo immaginato come sarebbe andata se nessuno avesse mai aperto la porta a questi ragazzi e loro avessero cominciato a parlare davanti ad una porta chiusa. Quando sono andati via abbiamo pensato a quante persone siano rimaste barricate dietro l’uscio, spaventata (sic!) da chissà quale pregiudizio." Accanto a questo articolo i Testimoni di Geova reclamizzano quella che sarebbe la loro attività basilare: la spiegazione della Bibbia. E ovviamente. se si trattasse di questo, chi avrebbe da ridire? Una catechesi biblica fatta con "gentilezza e sorrisi", per di più venendo a servirti a casa, all'ora che ti fa più comodo, come rifiutarla? come "barricarsi" se non scioccamente "spaventati” da chissà quale inibente pregiudizio"? Tutto giusto! Ma che dire se lo "spavento" e il "rifiuto" per una tale "catechesi" fossero invece motivati non da pregiudizio, come suppone l'inesperto e, quanto a Bibbia, "culturalmente indifeso” Gazzé", ma su una preinformazione scientifica realizzata da esegeti della Bibbia che, esperti nella dottrina geovista, hanno verificato come la catechesi geovista non sia affatto una spiegazione ma una deformazione del messaggio biblico? Che dire se non complimentarsi con chi, sapendo di essere digiuno di Bibbia ma avvertito del fatto che il geovismo la deforma, avesse aperto cortesemente la porta ma, sentita la proposta, l'avesse chiusa con un ancor più cortese e gentile "No, grazie!"? Andiamo ad esemplificare facendo una piccola preinformazione circa tale deformazione a cui, come esperti del GRIS*, abbiamo alluso.
Nel 1216, Francesco d’Assisi chiese ed ottenne dal suo Signore per la piccola cappella della Porziuncola di Assisi - la chiesa che più amava e che era stata la cornice degli eventi più significativi della sua vita spirituale - il più grande dei doni: il suo Perdono. Non solo per sé ma per tutti quanti ne avessero fatta richiesta con cuore contrito. L’approvazione della Madre Chiesa, nella persona del suo supremo pastore il Pontefice Onorio III, suggellò e riconobbe la verità della concessione divina, permettendo a Francesco di darne gioioso annuncio a tutti i fedeli convenuti, come è illustrato nella pala di Prete Ilario all’interno della stessa Porziuncola, con le parole «Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!».
Come ogni anno il Ministero della Salute rende nota una relazione sullo stato di attuazione della legge 40, legge che disciplina l’accesso alla fecondazione artificiale. La relazione fa riferimento all’anno 2011. Andiamo a prendere i dati più significativi solo per le tecniche di primo e secondo livello, cioè Fivet, ICSI, che fa la parte del leone, e in minima parte Gift. Sono aumentate le coppie che cercano il figlio in provetta e che si sono rivolte ad uno dei 179 centri presenti in Italia: 46.491 coppie nel 2011 contro 44.365 del 2010. L’aumento riguarda anche le donne non più giovanissime: ormai una donna su quattro ha più di 40 anni. Crescono anche il numero di cicli, cioè potremmo dire i tentativi per avere un bambino: 56.092 nel 2011 contro i 52.676 del 2010.
Finora abbiamo affrontato la questione delle unioni omosessuali e della legge sull’omofobia dal punto di vista politico, culturale, anche religioso. Ma è anche importante collocare quanto sta avvenendo in Italia – e nel mondo occidentale – in una prospettiva più ampia, che è quella del senso della storia. Ovvero: che senso ha ciò che stiamo vivendo oggi nella prospettiva della storia della salvezza, in che punto esatto si colloca? E di conseguenza: che cosa ci è chiesto per spingere la storia verso il suo fine ultimo, ovvero il “ricapitolare in Cristo tutte le cose”? Un aiuto a rispondere a queste domande si trova nelle parole degli ultimi tre Papi.
«Spero che tu marcisca all’inferno»: questo il commento che uno scalmanato ha lasciato nel 2010 sulla bacheca di Facebook del pastore evangelico Cary Gordon di Sioux City, in Iowa. Lo scalmanato non è uno scalmanato qualsiasi, ma risponde al nome di Scott Raasch, omosessuale che da poco è stato nominato membro della Commissione per i diritti umani della città. Una strana concezione di diritti umani, quella di Raasch, se si pensa che a scatenare quel commento furibondo bastò l’opposizione di Gordon al riconoscimento delle coppie dello stesso sesso. E’ lo stesso pastore a ricordare che a seguito del suo appoggio all’appello per la rimozione di tre giudici della Corte suprema dell’Iowa che aprirono al matrimonio omosessuale, Raasch lo apostrofò quale «portatore d’odio» e «bigotto».
Fare in fretta: è la parola d’ordine per inserire nell’ordinamento italiano le norme liberticide che vengono presentate come di contrasto alle discriminazioni omofobe. Com’è ormai evidente, queste disposizioni – se approvate – impediranno non già violenze, minacce o ingiurie nei confronti delle persone omosessuali: per queste gli articoli del codice penale ci sono già e sono più che sufficienti.