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Messaggio del 2 febbraio 1999:«Milioni di bambini continuano a morire a causa dell’aborto. La strage degli innocenti non è avvenuta soltanto dopo la nascita di mio Figlio. Si ripete ancora oggi, ogni giorno».

Notizie dai giornali cattolici



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Il nostro Salvatore, con le meraviglie e i prodigi che aveva operato nel cenacolo, lasciava già ben sistemato ed ordinato il regno che l'eterno Padre con la sua immutabile volontà gli aveva affidato. Subentrata la notte seguente il giovedì della cena, sua Maestà decise di uscire dalla casa dove aveva celebrato gli straordinari misteri per entrare nella dolorosa lotta della sua passione e morte, per mezzo della quale si doveva compiere la redenzione umana. Nello stesso tempo anche Maria lasciò il luogo dove si era ritirata in preghiera, per incontrarsi con lui. Quando il Principe dell'eternità e la Regina furono di fronte, la spada del dolore trapassò il cuore di entrambi ferendoli, nel medesimo istante, in un modo così intenso da superare ogni pensiero umano ed angelico. L'addolorata Madre si prostrò a terra adorando Gesù come suo vero Dio e redentore ed egli, rimirandola con volto austero e grato per essere figlio suo, le parlò dicendo: «Madre mia, mi troverò nella tribolazione assieme a voi; facciamo la volontà del mio eterno Padre e portiamo a compimento la salvezza degli uomini». La gran Regina si offrì al sacrificio con tutto il cuore, chiese la benedizione a sua Maestà e avendola ricevuta si ritirò nuovamente nella sua stanza, dove il Signore le concesse di vedere tutto quello che accadeva e quanto il suo santissimo Figlio stava per operare, affinché ella potesse accompagnarlo e cooperare in ogni cosa nella misura che le spettava. Il padrone di quella casa, presente a questo congedo, per impulso divino la offrì subito con tutto quello che vi era dentro alla Signora del cielo, affinché se ne servisse durante la sua permanenza a Gerusalemme. Maria l'accettò con umile riconoscenza e vi rimase in compagnia dei mille angeli dediti alla sua custodia, che l'assistevano sempre in forma visibile solo a lei, e di alcune delle pie donne che aveva condotto con sé.
Migliaia di giovani pellegrini hanno dunque invaso la spiaggia e il lungomare di Copacabana per partecipare alla Messa di apertura della Giornata mondiale della gioventù.
Per un bilancio sulla giornata di ieri di Papa Francesco in Brasile, Il nostro inviato, Roberto Piermarini ha intervistato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, al seguito del Papa alla Gmg di Rio, che sottolinea l’importanza della visita al Santuario dell’Aparecida e della devozione mariana per gli ultimi Pontefici.
Diciannove ragazzi cattolici che giocano nell’Atletico de Madrid sono a Dadar per prestare servizio con gli ospiti dell’orfanotrofio Our Lady’s Home. Una Gmg “diversa”, raccontano, nella quale sono proprio gli orfani che “arricchiscono le nostre vite con la loro allegria, nonostante le difficoltà e le sfide che devono affrontare”.
Gli agenti della polizia nazionale lanciano una serie di raid simultanei nei pressi della capitale uzbeka in cerca di libri e materiali religiosi. Due anziani “colpevoli” di avere testi sacri in casa costretti a pagare una multa pari a due anni di pensione. Una fonte protestante: “Le autorità si comportano così per paura”.
TUTTE LE ATTIVITA' SI SVOLGERANNO A PARTIRE DAL CENTRO DIOCESANO VOCAZIONALE CHIESA DELLE SACRE STIMMATE DI SAN FRANCESCO A LARGO DI TORRE ARGENTINA

MARTEDI' 23 ORE 19.30: VESPRI - CATECHESI DI INAUGURAZIONE - S. MESSA

MERCOLEDI' 24 ORE 19.30 - VESPRI - CATECHESI: "Sete di speranza, sete di Dio - il Cuore di Gesu’" (con possibilita' di ricevere il sacramento della Riconciliazione) - S. MESSA

GIOVEDI' 25 ORE 19.30 - CATECHESI E ISTRUZIONE "Essere discepoli di Cristo - festa di S. Giacomo" - S. MESSA

VENERDI' 26 ORE 19.30 - VESPRI ED ISTRUZIONI "Essere missionari: “Andate!”" - PAUSA - INVIO ED ESPERIENZA DI MISSIONE - S. MESSA NELLA NOTTE

SABATO 27 ORE 10.30 - condivisione finale e S. MESSA di chiusura

SABATO 27 ORE 23.00 - presso la Casa delle Pie Discepole del Divin Maestro (Via Portuense, 739): VISIONE CON MAXISCHERMO DELLA VEGLIA CON PAPA FRANCESCO IN DIRETTA DA RIO DE JANEIRO insieme agli altri giovani romani
"Tendiamo la mano a chi e' in difficolta', a chi e' caduto nel buio della dipendenza, magari senza sapere come, e diciamogli: 'puoi rialzarti, puoi risalire, e' faticoso, ma e' possibile se tu lo vuoi'". A chiederlo e' Papa Francesco che ha inaugurato questo pomeriggio il centro di recupero per tossicodipendenti dell'ospedale Sao Francisco, nel popoloso quartiere di Tijuca, sorto grazie anche alle firme dei cittadini italiani per la destinazione dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica. "Cari amici - ha detto ancora il Pontefice rivolgendosi direttamente ai ragazzi con problemi di droga ospitati nel centro - vorrei dire a ciascuno di voi, ma soprattutto a tanti altri che non hanno avuto il coraggio di intraprendere il vostro cammino: 'sei protagonista della salita; questa e' la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno puo' fare la salita al tuo posto".
«Nella misura che avrete partecipato alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché quando la sua gloria sarà manifestata, voi sarete nell'allegrezza» (S. Pietro). S. Paolo poi dice che le nostre sofferenze sono il completamento di ciò che manca alla Passione di Gesù. È proprio nel dolore che si riconosce il vero cristiano. L'uomo tiepido o incredulo, si dispera, maledice, impreca; il cristiano invece è addirittura lieto di poter soffrire qualcosa per Colui, che tanto ha sofferto per noi e gode di poter offrire a Dio i propri dolori a beneficio del Corpo Mistico, al quale ogni cristiano appartiene. Perciò i discepoli del Signore, quando erano perseguitati, andavano pieni di gaudio, perché erano stati fatti degni di contumelie per il nome di Cristo. Diamo anche noi il nostro sangue a Cristo! Dobbiamo forse andare in cerca di carnefici? No, non è necessario. Ma quando a Dio piacerà visitarci con la sofferenza e sapremo ringraziarlo allora gli offriremo il nostro sangue. La Chiesa ha sempre circondato di particolare amore i sofferenti, perché sa che essi hanno una grande ricchezza da offrire a Cristo: le loro pene. Sono milioni le anime che soffrono, un esercito di veri martiri volontari, sui quali la Chiesa conta come sul pilastro più saldo della sua forza. Gli ospedali, i lebbrosari, gli orfanotrofi, tutti i tuguri e i giacigli, dove si soffre, formano il tesoro più grande della Chiesa; lì si posa lo sguardo di Dio e si placa il suo sdegno per i crimini dell'umanità.
Il 24 luglio Papa Francesco, proseguendo il suo viaggio apostolico in Brasile, si è recato in pellegrinaggio al santuario mariano di Nostra Signora Aparecida - il cuore cattolico del Brasile e uno dei luoghi di pellegrinaggio più frequentati del mondo -, accolto da oltre duecentomila persone. Ha poi voluto portare la sua parola di conforto ai malati dell'Ospedale San Francesco d'Assisi. Ad Aparecida ha voluto consacrarsi alla Madonna - ricordando che già si era affidato a Lei subito dopo la sua elezione, a Santa Maria Maggiore - con una formula che è il segno di un pontificato profondamente mariano: «Prostrato ai Tuoi piedi, ti consacro la mia mente, perché pensi sempre all’amore che meriti; ti consacro la mia lingua perché sempre Ti lodi e diffonda la Tua devozione; ti consacro il mio cuore perché, dopo Dio, Ti ami sopra ogni cosa».
Lo scorso 29 maggio i ribelli siriani hanno attaccato il villaggio cristiano di al-Duvair, alla periferia di Homs, vicino al confine con il Libano, «massacrando metà dei suoi abitanti, compresi donne e bambini». La notizia, con tanto di fotografie dei resti della città, è stata data ieri da Aina (Assyrian International News Agency).
Nel santuario di Nostra Signora di Aparecida si incrociano le strade degli ultimi tre pontificati. Papa Francesco vuole consacrare il suo mandato alla Madonna e riprendere le fila di un discorso che Benedetto XVI ha aperto sei anni fa. Un dialogo che, senza l’opera di Giovanni Paolo II, sarebbe stato impossibile. Angela Ambrogetti,vaticanista, spiega perché a tempi.it.
Francesco visita l'ospedale São Francisco de Assis na Providência de Deus di Rio de Janeiro che si occupa in particolare al dipendenze da droghe e alcool. "Quanti 'mercanti di morte' che seguono la logica del potere e del denaro ad ogni costo!". A chi è caduto va detto "Sei protagonista della salita; questa è la condizione indispensabile! Troverai la mano tesa di chi ti vuole aiutare, ma nessuno può fare la salita al tuo posto. Ma non siete mai soli! La Chiesa e tante persone vi sono vicine".
Messa di papa Francesco al santuario mariano di Aparecida. "La Chiesa, quando cerca Cristo bussa sempre alla casa della Madre e chiede: Mostraci Gesù. E' da Lei che si impara il vero discepolato. Ed ecco perché la Chiesa va in missione sempre sulla scia di Maria".