L 'incendio della divina carità che ardeva nel nostro Redentore e maestro era come rinchiuso e forzatamente trattenuto in vista del tempo opportuno in cui egli si sarebbe manifestato, sia aprendo il suo cuore per mezzo della predicazione e di miracoli visibili agli uomini, sia rompendo il vaso della sua umanità santissima. E' senza dubbio vero - come dice Salomone - che non si può nascondere il fuoco nel petto senza che si brucino le vesti; così il nostro Salvatore manifestò sempre l'ardore che conservava nel cuore, lasciandone trasparire qualche scintilla in tutto ciò che fece dall'istante della sua incarnazione. Tuttavia, a paragone di quello che a suo tempo avrebbe operato e dell'immensa fiamma che nascondeva, il fuoco della sua carità rimaneva sempre come racchiuso e celato. Pare - a nostro modo d'intendere - che sua Maestà, giunto ormai all'età di ventisette anni, non potesse più resistere né trattenersi nell'impeto del suo amore e nel desiderio di obbedire al suo eterno Padre santificando gli uomini. Si affliggeva molto, pregava, digiunava e sempre più spesso usciva fra la gente a conversare; molte volte passava le notti sui monti in orazione e soleva trattenersi due o tre giorni fuori casa.
Kimberly McCarthy, uccisa da un’iniezione letale lo scorso 26 giugno, è stata la quarta donna nonché la 500esima esecuzione a morte in Texas dal 1976, anno in cui la pena capitale fu reintrodotta nello stato. Poco prima di morire ha rilasciato la sua ultima dichiarazione: «Voglio solo ringraziare chi mi ha dato coraggio in questi anni. […] Questa non è una sconfitta, è una vittoria. Sapete dove sto andando. Sto andando a casa per stare con Gesù […]». Le sue parole, raccolte dai testimoni, fanno ora parte di una scheda che chiunque è libero di consultare online, tra le pagine ufficiali del dipartimento di giustizia criminale texano. Un vero "database della morte di stato" che nelle ultime settimane ha "appassionato" molti navigatori americani.
La bellissima testimonianza di Lacey Buchanan...
Ci sono poche, pochissime, parole che si possono dire quando ti trovi di fronte ad una storia simile…
Quella di una mamma che non ha voluto abortire e ha deciso di tenere il suo bambino anche se sapeva che sarebbe potuto nascere malformato.
Lei è Lacey Buchanan e il suo bimbo, che si chiama Christian, è nato con una rara sindrome che ha deturpato il suo volto rendendolo deforme e cieco.Per Lacey non è stata una decisione semplice e la sua vita si è complicata molto.
Ma si sa… la gente dall’alto della sua normalità, forse per paura o peggio per stupidità, si scaglia contro ciò che diverso e di cui ha paura.
E così risatine… domande stupide e anche accuse dirette iniziavano a rendere insopportabile la già difficile situazione che stavano vivendo Lacey e il suo compagno.
Stanca di sentirsi dire cose del tipo “Sei una mamma orribile perchè non hai abortito!” la giovane mamma ha deciso di fare un video su youtube che sta commuovendo il mondo…
Mi colpisce il sorriso di Lacey… mi fa tremare la luce, splendida e brillante, che ha negli occhi!
Lei non lo ha fatto per se… Lacey è felice, anche se sa che più si andrà avanti più sarà difficile.
Picchiate selvaggiamente. Denudate. E poi costrette a passeggiare, nude e umiliate, per le strade del villaggio. È quanto hanno dovuto subire, vittime di una folla di musulmani, tre donne cristiane il 3 giugno scorso a Kasur, in Punjab, nel sud del Pakistan. A scatenare la rabbia che ha investito le donne (Arshad Bibi, Sajida Bibi e Sauriya Bibi), secondo la denuncia di Asian Human Rights Commission, l’ingresso abusivo di alcune capre di proprietà della famiglia cristiana nei terreni di un latifondista musulmano Abdul Rashed e del figlio Muhammad Munir, legati politicamente alla Lega Musulmana (N).
Nasce nella parte finale dell'Anno Santo della Redenzione (25 marzo 1983 – 22 aprile 1984) l'intuizione della Giornata mondiale della Gioventù (Gmg).
In quell'occasione viene celebrato in piazza San Pietro in Vaticano l’Incontro internazionale della Gioventù con papa Giovanni Paolo II, il quale, dopo avere chiuso la Porta Santa, regala e affida ai ragazzi del mondo intero la “Croce” di legno che era esposta nella basilica di San Pietro per l'Anno della Redenzione: diventerà il principale simbolo della Gmg.
Wojtyla «santo subito» ma insieme a Giovanni XXIII, il «papa buono». Questa mattina in Vaticano si riuniscono i cardinali e vescovi membri dell'«ordinaria» della Congregazione dei santi, per esaminare vari dossier prima dell'inizio dell'estate. Tra questi il miracolo attribuito all'intercessione del beato Giovanni Paolo II, l'istantanea guarigione di una donna. L'ultimo decisivo passo prima del sigillo finale di Francesco, che porterà alla canonizzazione, in tempi record, del Pontefice polacco beatificato due anni fa.
Avevano accennato passi di danza sotto la pioggia, erano velate secondo l’uso tradizionale, ma tutto ciò non è bastato loro a preservare la vita. Noor Basra, 15 anni, e la sorella Sheza, 16, sono state uccise da un commando armato a Chilas, località della regione settentrionale del Gilgit-Baltistan (Pakistan). Le due giovani erano state riprese in un video, poi caricato su internet, sei mesi fa e un fratellastro ha commissionato il delitto ad alcuni killer, che sono stati arrestati e hanno già confessato. La notizia è stata resa nota ieri, ma il delitto è avvenuto settimana scorsa. I killer sono entrati in casa e le hanno uccise insieme alla madre Noshehra.
Giovanni Paolo II sarà santo. Anche se l'ultima parola spetta a papa Francesco, la causa di canonizzazione ha compiuto oggi un paso decisivo: la riunione plenaria della Congregazione delle Cause dei santi ha infatti ritenuto attribuibile alla intercessione di papa Wojtyla la guarigione di una donna. E' il secondo miracolo che gli viene attribuito ed è quello necessario per la canonizzazione.
Davanti alla tentazione non bisogna aver vergogna di fuggire, non si deve avere "nostalgia del peccato" o la "curiosità" di conoscerlo, né, infine, avere la paura di "andare avanti" per seguire il Signore, ma avere il coraggio di riconoscere la nostra debolezza e lasciarci guidare da Dio. Agire con lentezza, guardare indietro, avere paura e rivolgerci al Signore, alla grazia dello Spirito Santo. Nell'omelia della messa celebrata questa mattina alla Casa santa Marta, papa Francesco ha preso spunto dalle Letture di oggi per soffermarsi su quattro "atteggiamenti possibili nelle situazioni conflittuali, nelle situazioni difficili".
Il primo atteggiamento indicato, riferisce la Radio Vaticana, è quello della "lentezza" di Lot. Egli era deciso a lasciare Sodoma prima che fosse distrutta, ma lo fa piano piano. L'angelo gli dice di fuggire, ma c'è in lui "l'incapacità del distacco dal male, dal peccato". Noi vogliamo uscire, siamo decisi, "ma c'è qualcosa che ci tira indietro" e così Lot si mette a negoziare perfino con l'angelo. "E' tanto difficile tagliare con una situazione peccaminosa. E' difficile! Anche in una tentazione, è difficile! Ma la voce di Dio ci dice questa parola: 'Fuggi! Tu non puoi lottare lì, perché il fuoco, lo zolfo ti uccideranno. Fuggi!'. Santa Teresina del Bambin Gesù ci insegnava che alcune volte, in alcune tentazioni, l'unica soluzione è fuggire e non avere vergogna di fuggire; riconoscere che siamo deboli e dobbiamo fuggire.
La tradizione tramanda che la Vergine SS.ma, dopo la sepoltura di Gesù, abbia raccolto il Sangue sparso lungo la Via Dolorosa e sul Calvario per onorarlo, essendo la reliquia più santa lasciata sulla terra dal suo Divin Figliolo. Da quel giorno le reliquie del Sangue di Cristo furono oggetto della più tenera devozione. Possiamo dire dunque che la devozione al Prez.mo Sangue sia sorta sul Calvario e sia rimasta poi sempre viva nella Chiesa. Né poteva essere altrimenti, perché il Sangue di Gesù è Sangue Divino, è il prezzo del nostro riscatto, il pegno dell'amore di Dio per le anime; ci ha dischiuso le porte del cielo, scorre perennemente su migliaia di altari e nutrisce milioni di anime. Degno è perciò l'Agnello di ricevere onore, gloria e benedizione, perché è stato ucciso e ci ha redento! Nutriamo anche noi viva devozione al Prezioso Sangue, perché sarà una sorgente perenne di grazie. Guardiamo nel Cristo insanguinato il modello perfetto di tutte le virtù, adoriamolo e amiamolo, ed uniti a Lui nella sofferenza, imploriamo il perdono dei nostri peccati.
Il 28 giugno 2013 il più autorevole centro di statistica religiosa del mondo, il Center for the Study of Global Christianity di South Hamilton (Massachusetts), diretto da Todd M. Johnson, ha pubblicato il suo atteso rapporto «Christianity in its Global Context, 1970-2020» (Il cristianesimo nel suo contesto globale, 1970-2020), che offre tutta una serie di statistiche aggiornate al 2013 e una proiezione fino al 2020.
Il risultato essenziale di questa vasta inchiesta può essere riassunto in una frase: il mondo sta diventando non meno, ma più religioso, e in particolare il numero dei cristiani e dei cattolici sta aumentando, ma questo aumento dipende dall'Africa e dall'Asia, mentre le Americhe rimangono stabili e l'Europa diventa meno religiosa, meno cristiana e meno cattolica. Il rapporto osserva giustamente che l'elezione di un Papa argentino è un simbolo eloquente di questo spostamento epocale del centro della vita religiosa e cristiana lontano dall'Europa.
«Serve un padre per differenziarsi dalla madre, per accettare le ferite e riconoscere il senso ed esprimere il proprio Sé, entrando così personalmente nel tempo e nella storia». Così scrive Claudio Risé in Il padre. Libertà dono (edizioni Ares, 2013, pp. 142). Nel mito Edipo uccide il padre Laio senza saperlo e sposa la madre Giocasta. La vicenda raccontata dal tragediografo greco Sofocle (496 a. C.-406 a. C.) profeticamente si è avverata nell’epoca contemporanea.
Mercoledì scorso, 26 giugno, alla Camera bassa del Parlamento di Dublino sono ripresi i lavori parlamentari sul «Protection of life during pregnancy bill», la proposta di legge che permetterebbe un ampliamento notevole delle ipotesi per accedere all’aborto per le donne irlandesi. La chiesa cattolica non è stata a guardare ed ha messo in piedi la campagna “Choose life 2013”: una serie di dossier di carattere formativo e spirituale redatti dal Catholic Communications Office della Conferenza episcopale irlandese e rivolti ai semplici fedeli, ai siti web delle parrocchie e a tutti quanti vogliono contrastare questa nuova legge. Il materiale è confezionato in modo tale che possa facilmente essere inoltrato attraverso le newletters delle parrocchie o delle associazioni pro-life.
Nel suo secondo viaggio in Africa da presidente, Barack Obama, appena atterrato a Dakar, Senegal, non ha perso tempo e, durante la conferenza stampa svoltasi il 27 giugno presso il palazzo presidenziale, ha subito affrontato l’argomento che gli stava a cuore: non la Cina che fa man bassa delle risorse naturali del continente né il dilagare del terrorismo islamico o le stragi dei cristiani, bensì i diritti dei gay. A sorpresa, senza cioè averne informato prima il suo ospite, il presidente Macky Sall, nel corso del precedente incontro privato, Obama ha affrontato la questione elogiando la Corte Suprema degli Stati Uniti per la sentenza emessa il giorno precedente contro la legge federale che riconosce solo i matrimoni tra persone di sesso diverso. Ha quindi definito la sentenza “una vittoria per la democrazia americana” e ha esortato tutti paesi africani a porre fine alle discriminazioni contro gli omosessuali. Ha poi spiegato di aver deciso di affrontare l’argomento senza preavviso per l’importanza e l’urgenza di lanciare un messaggio agli africani affinché, pur nel rispetto delle diverse convinzioni culturali e religiose in merito all’omosessualità, accettino di abolire ogni discriminazione legale nei confronti dei gay: “Per quanto riguarda il modo in cui lo stato e la legge trattano i cittadini – ha aggiunto dopo aver paragonato la lotta per i diritti dei gay in Africa a quella dei neri per i diritti civili negli Stati Uniti – ci deve essere parità per tutti”.
La recente legalizzazione di matrimoni omosessuali in Francia ancora non ha archiviato gli argomenti e il dibattito sta continuando.
I fautori del cambiamento nella definizione del matrimonio spesso si appellano alla tolleranza, alla comprensione e all'accettazione di chi è diverso per sostenere la loro posizione. Ora che la Francia ha risposto a questo appello, chi non è d'accordo con il cambiamento sta scoprendo che non c'è spazio per l'opposizione.
L’organizzazione statunitense C-FAM (Catholic Family and Human Rights Institute) ha riferito che le autorità francesi "hanno deciso che i dimostranti pro-famiglia sono una minaccia pubblica".
"Sono stati soggetti a controlli di identità senza fondamento, arresti arbitrari e detenzioni, così come alla brutalità della polizia tra aggressioni fisiche e gas lacrimogeni", ha riportato C-FAM la settimana scorsa.
Non andrà ad abitare nella residenza estiva di Castel Gandolfo, ma comunque Papa Francesco si prenderà le sue dovute "ferie" per il mese di agosto. Secondo quanto riferito da un comunicato della Prefettura della Casa Pontificia,verranno annullate le udienze generali dei mercoledì 7, 14, 21, 28 agosto, per poi riprendere regolarmente da mercoledì 4 settembre.
Tuttavia, nelle domeniche di agosto, il Papa guiderà la preghiera mariana dell’Angelus in Vaticano. Giovedì 15 agosto, inoltre, Solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, il Pontefice celebrerà la Santa Messa nella Parrocchia di Castel Gandolfo, e successivamente reciterà l’Angelus dal Palazzo Pontificio della residenza estiva.
Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia ha ordinato diaconi 23 Legionari di Cristo la mattina del 29 giugno 2013 nella Cappella del Centro di Studi Superiori della Legione di Cristo a Roma. Nell’omelia Mons. Boccardo ha sottolineato le caratteristiche specifiche dell’ordine del diaconato, soffermandosi su aspetti come la vocazione, il servizio e l’obbedienza.
A proposito della vocazione, all’inizio dell’omelia ha ricordato che: «È il vescovo che autentica la vostra vocazione, però non è lui che la conferisce. La vocazione viene dal Signore Gesù nel suo Santo Spirito. La comunità cristiana vi accoglie come doni di Dio per la propria edificazione e il servizio però non è la fonte originale né della vostra scelta né della vostra decisione. Tutto è grazia e tutto viene da Dio che si è fatto presente nella vostra vita. Guardando alla vostra piccolezza, ha chiesto il dono di voi stessi con umiltà e semplicità e adesso viene verso di voi nel dono dell’ordine sacro per farvi segni e strumenti del suo amore per gli uomini».
«Non si potrà mai costruire una paese libero con la religione cattolica». Da giorni circola su internet un video dove a pronunciare queste parole non è qualunque oppositore della Chiesa, bensì il ministro dell’Educazione francese Vincent Peillon. Il video riporta un’intervista del 2008 fatta all’attuale ministro del governo Hollande, che presentava il suo nuovo libro “La Rivoluzione francese non è ancora terminata”.
Il Comitato etico consultivo nazionale (Ccne) francese si è espresso su come modificare la legge Leonetti del 2005 riguardo al tema del fine vita. Secondo il Ccne non deve essere introdotto «né il suicidio assistito né l’eutanasia», mantenendo così la distinzione già esistente tra «lasciar morire e far morire».
"La pillola abortiva Ru486 come i farmaci contro il cancro. A mettere la vita nascente e il tumore sullo stesso piano è il ministro della Salute australiano, Tanya Plibersek, che ha annunciato che le esenzioni per i medicinali salvavita saranno estese anche alla kill pill."
L’assolata piazza della chiesa di Giussano è colma di gente. Pure sulla colonna di fronte alla facciata c’è qualcuno arrampicato. «Conoscevo Borgonovo, gli avevo costruito la casa negli anni Novanta, qui dietro», spiega un signore: sessant’anni passati, fa il muratore in paese. Si sporge dal gradino per vedere la bara che esce dalla chiesa tra la gente: «Era vigoroso, me lo ricordo quando mi aiutava a fare i lavori. È stato un brutto colpo vederlo ridotto in quelle condizioni dalla malattia».
Il mio caro amico Giuseppe Lo Giudice, presidente di Aisla Sardegna, mi aveva detto che gli avrebbe fatto piacere se fossi andata alla “Festa di primavera” organizzata dall’associazione a Nurachi, un piccolo paese vicino a Oristano.
La cosa mi piaceva anche se il “viaggio” non era indifferente. Ma ho pensato: altri miei compagni di Sla, anche meno “in forma” di me, faranno questo sacrificio, posso non farlo io? E poi mi garbava l’idea di conoscere altra gente come il nuovo presidente nazionale di Aisla, Massimo Mauro, l’ex calciatore (in foto sotto), che ha ricevuto il “testimone” dal mio caro amico Mario Melazzini, e avrei incontrato il nostro assessore alla sanità, la dottoressa Simona de Francisci, una persona splendida che è sempre stata al fianco di noi malati di Sla (e lo dico per esperienza diretta).