MaM
Messaggio del 2 aprile 2005:Mentre Ivan pregava, come di consueto, guardando la Madonna, la giovane donna bellissima che gli appare ogni giorno dal 24 giugno 1981, alla sinistra di lei è apparso il Papa. Una delle mie fonti ricostruisce tutto nel dettaglio: "il Papa era sorridente, appariva giovane ed era molto felice. Era vestito di bianco con un mantello dorato. La Madonna si è voltata verso di lui e i due, guardandosi, hanno entrambi sorriso, un sorriso straordinario, meraviglioso. Il Papa continuava estasiato a guardare la Giovane Donna e lei si è rivolta verso Ivan dicendogli: ‘il mio caro figlio è con me’. Non ha detto nient’altro, ma il suo volto era raggiante come quello del papa che ha continuato a guardare il volto di lei".

Notizie dai giornali cattolici



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L'importanza della devozione alla Vergine del Carmelo e dello Scapolare.
Senza dubbio, nel quadro delle apparizioni mariane di Fatima, quella del 13 luglio 1917 ha avuto un rilievo del tutto particolare e una vastissima risonanza “mediatica”. Tale “fortuna”, se da un lato ha contribuito notevolmente alla conoscenza e alla diffusione del Messaggio della Cova da Iria, dall’altro ha rischiato spesso di confondere le idee alla gente semplice, creando attese catastrofiche di tragici eventi e alimentando inutili e morbose curiosità. Il “cuore” di tutto, in realtà, è racchiuso nell’appello alla conversione e alla riparazione, che maternamente la Vergine rivolse al mondo, attraverso i tre piccoli e innocenti Pastorelli.
«Il Bangladesh è una bomba pronta ad esplodere: una nazione estremamente povera con serissimi problemi sociali e in cui il fattore religioso viene spesso strumentalizzato per fini politici». È la denuncia di Véronique Vogel, responsabile internazionale della sezione Asia di Aiuto alla Chiesa che Soffre, che ha recentemente visitato il Paese asiatico.
Papa Francesco riceve migliaia di lettere ogni giorno, da persone di tutto il mondo, e a molte di queste risponde di persona. Lo ha fatto nei giorni scorsi, dando riscontro alla missiva di una bambina di tre anni, incontrata più di un mese fa, in occasione di un pellegrinaggio a Roma della sua famiglia. Lo riferisce una notizia riportata dall’Eco di Bergamo, Il 3 giugno scorso, al termine della Santa Messa per il 50° anniversario della morte del beato papa Giovanni XXIII, il Pontefice aveva compiuto il giro rituale tra i fedeli in piazza San Pietro. Per l’occasione papa Francesco aveva baciato e dato la sua benedizione a molti bambini. Al momento dell’incontro con la piccola Alice Maria Rocca, il Papa aveva ricevuto una lettera dalle mani della bimba, nella quale – aiutata nella scrittura dalla nonna – chiedeva una benedizione per se stessa, per la sua famiglia e per gli amichetti dell’asilo nido. Pochi giorni fa la lietissima sorpresa per la famiglia Rocca ...
Tutta la vita di Maria santissima - se si considera con attenzione - è una dimostrazione chiarissima della sua umiltà. Tale virtù in lei fu così ineffabile che non può essere adeguatamente esaltata, perché né dagli uomini né dagli angeli fu mai sufficientemente compresa nella sua impenetrabile profondità. Come nella composizione di tutte le medicine - per quanto siano tanto diverse - c'è la dolcezza dello zucchero, che le porta al loro punto di perfezione adattandosi ad esse, così in tutte le virtù della beatissima Vergine e nelle sue opere c'è l'umiltà, che le accresce di valore e le adatta al gusto dell'Altissimo e degli uomini; proprio per questo, sua Maestà la guardò e la elesse e tutte le generazioni la chiamano beata. La prudentissima Signora non lasciò passare istante, occasione, tempo o luogo alcuno nel corso della sua vita senza esercitare le virtù che poteva; ma la cosa straordinaria fu che nelle sue opere entrò sempre la sua rara umiltà, che la sollevò al di sopra di tutto ciò che non era Dio. In essa, Maria santissima fu superiore ad ogni altra creatura e con essa, in un certo modo, vinse lo stesso Dio, poiché trovò tanta grazia ai suoi occhi che non le fu negato niente di quanto domandava per sé o per gli altri. In questa virtù la gran Regina superò a casa i suoi domestici e sua madre sant'Anna, nel tempio le sue compagne, nel matrimonio san Giuseppe, nei servizi umili gli angeli. Con l'umiltà vinse inoltre il Padre e lo Spirito Santo, muovendoli a comandare agli apostoli e agli evangelisti di non lodarla pubblicamente, ed infine vinse il suo Figlio santissimo, ottenendo da lui di esser trattata in maniera tale da non dare adito ad elogi da parte degli uomini per i suoi miracoli e il suo insegnamento.
“Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me”. La perentoria frase con cui Gesù istruisce i discepoli, riferita da Matteo nel Vangelo della liturgia di oggi, richiama alla mente le molte circostanze in cui, con osservazioni incisive, Papa Francesco ha posto in risalto l’importanza della Croce per ogni cristiano, sacerdote e laico. Del resto, ha osservato una volta senza mezzi termini, “un cristianesimo senza croce” è un cristianesimo fermo “a metà cammino”.
Una suora di 28 anni è stata rapita e stuprata da un gruppo di uomini per una settimana nell'area di Bamunigam, nel distretto di Kandhamal (Orissa). L'aggressione si è consumata dal 5 all'11 luglio scorsi, ma la notizia è stata data solo oggi. Ad AsiaNews mons. John Barwa svd, arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, condanna la vicenda: "I colpevoli devono essere assicurati alla giustizia senza indugi e la legge deve fare il suo corso. Quanto accaduto è una vergogna".
Racconti di un esorcista di don Gabriele Amorth. Trasmissione del 14-01-2009: La Magia.
Chiunque guarda il Cuore di Gesù trafitto e ne vede sgorgare il Sangue Prezioso, non può disperare della propria salvezza. Longino, quando lo aprì con una lanciata, senza saperlo, aprì il cuore dell'uomo alla speranza. È tradizione che il primo a goderne le ricchezze sia stato proprio lui: alcune gocce di Sangue gli caddero sugli occhi malati e gli donarono il lume degli occhi e della fede. Da allora la croce insanguinata divenne l'àncora alla quale si aggrapparono le anime dei più grandi peccatori nel momento della disperazione, certi del perdono e dell'amore di Cristo. Il Grande Persecutore, folgorato dalla grazia sulla via di Damasco, ci incoraggia: «Se pur essendo suoi nemici siamo stati per la sua morte riconciliati con Dio, a maggior ragione saremo salvi ora che siamo suoi amici» (S. Paolo). E tu, di che temi? «Non dire: non mi salverò! Hai il Sangue di Cristo! Ogni tua speranza è il Sangue di Cristo!» (S. Agostino). Non disse Gesù che si fa più festa in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti? Certamente nel paradiso la schiera dei pentiti è molto più numerosa di quella degli innocenti. Anche noi, se sapremo imitarli nella penitenza, come li abbiamo seguiti nel peccato, saremo un giorno con loro. Stringiamoci alla croce ed invochiamola: «Ti salutiamo, o Croce Santa, nostra unica speranza!».
"Domenica 14 luglio inizia la marcia su Roma. Quella di don Pascal Vésin, che - incurante delle assonanze fasciste - ha chiamato proprio così, «Marche sur Rome» la sua discesa a Roma dall'Alta Savoia. Il parroco - ormai ex parroco - parte da Mégève alle otto del mattino di domenica, accompagnato da un manipolo di sostenitori, e conta di raggiungere Roma a piedi in quaranta giorni. Chiederà di essere ricevuto da Papa Francesco, e spera comunque di essere notato dai giornalisti italiani. Chi è don Vésin? Perché è stato allontanato dalla sua parrocchia, e perché protesta? La storia è semplice. Nel 2001 il sacerdote della Diocesi di Annecy, ordinato nel 1996, è iniziato alla massoneria nel Grande Oriente di Francia. Notiamo che il Grande Oriente, oltre a essere l'obbedienza massonica francese più grande, è anche la più anticattolica."
Per rendersi conto di quanto siano pericolosi gli interventi legislativi in materia di omofobia, basta attraversare la Manica. In Gran Bretagna aleggia un clima da terreur jacobin, che alimenta la preoccupante escalation di quella che è diventata una vera e propria caccia alle streghe contro chiunque possa anche vagamente apparire in odore di omofobia. Per chi stenta a crederci può leggere un intelligente articolo della nota giornalista conservatrice britannica Melanie Phillips apparso sul Daily Mail del 24 gennaio 2011 che ha parlato del rischio di un nuovo maccartismo delle lobby gay, (Yes, gays have often been the victims of prejudice. But they now risk becoming the new McCarthyites).
Ci si può fermare alle immagini tv e collaborare col lavoro fuorviante di tanti media, teso a dipingere un papa Francesco politicamente corretto. Si può invece affiancare le immagini all’ascolto di ciò che il Pontefice dice e scrive.
Mio caro Malacoda, non sono bastate le dimissioni di Benedetto XVI a fermare il progetto di un’enciclica sulla fede. Il suo successore, Francesco, l’ha presa e l’ha firmata. Certo, ci ha messo del suo, e gli esegeti d’oggi passeranno al setaccio della loro arguzia gli aggettivi e i pensieri (questo è pericoloso dei cristiani: pensano) di questa lettera separando quelli che ritengono dell’uno da quelli che ipotizzano siano dell’altro. Ma ciò che è grave per noi, Francesco ha fatto suo ciò che era di Benedetto. Come già disse quell’inglese panciuto, Chesterton, a proposito di due omonimi degli ultimi pontefici: «Francesco ha sparso ciò che Benedetto aveva accumulato».
La Chiesa Cattolica vive una stagione di svolte epocali. La rinuncia al papato di Benedetto XVI, a febbraio, è stato un gesto storico di enorme portata, che ha messo in evidenza la drammaticità dei tempi. L’arrivo poi, sulla Cattedra di Pietro, il 13 marzo, di papa Francesco è, fin dalla scelta del nome, l’inizio di una “rivoluzione” evangelica che già commuove i popoli (lo vedremo anche in Brasile col prossimo viaggio). Di sicuro cambierà il Vaticano come lo conosciamo da alcuni secoli: da “corte rinascimentale” (per dirla con papa Bergoglio) diventerà la casa del Re umile e crocifisso, che abbraccia – come il colonnato del Bernini – tutte le miserie del mondo. L’altro ieri un amico ed ex alunno del papa, lo scrittore e giornalista argentino Jorge Milia, ha riferito i suoi colloqui telefonici col pontefice. E ha dato flash illuminanti.