MaM
Messaggio del 30 ottobre 1981:In Polonia tra breve ci saranno gravi conflitti, ma alla fine i giusti prevarranno. Il popolo russo é il popolo nel quale Dio sarà maggiormente glorificato. L'occidente ha incrementato il progresso, ma senza Dio, come se non fosse lui il Creatore.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



Molti degli arcani e venerabili misteri che si verificarono tra Gesù e Maria sono messi in serbo per il gaudio accidentale dei predestinati alla vita eterna, come altrove ho detto. I più sublimi ed ineffabili accaddero nei quattro anni in cui essi vissero da soli nella loro casa, dal felice transito di san Giuseppe fino alla predicazione del Maestro della vita. È impossibile che una creatura mortale possa degnamente penetrare segreti così profondi: quanto meno potrò io, con la mia rozzezza, manifestare ciò che di essi ho compreso! Se ne capirà la ragione da quello che sto per dire. L'anima di Cristo era uno specchio limpidissimo e senza macchia, dove la Regina contemplava il Verbo eterno come capo ed artefice della santa Chiesa, come redentore di tutto il genere umano, come maestro di salvezza eterna e come angelo del gran consiglio, che adempiva ciò che era stabilito "ab aeterno" nel concistoro della beatissima Trinità.
Rimsha Masih si è trasferita in forma definitiva con la sua famiglia in Canada, dopo mesi passati in una località nascosta per evitare vendette islamiste. La giovane cristiana pakistana, accusata di blasfemia ad agosto e prosciolta dalle accuse a novembre, ha trovato asilo come perseguitata in terra straniera. Non era mai successo prima che un cristiano accusato di blasfemia in Pakistan venisse assolto.
Troppe pressioni da parte di estremisti islamici. Ecco perché Jerome ha deciso di chiudere la sua macelleria aperta da 11 anni nel centro commerciale “Italie” a Blosne, quartiere di Rennes. «Troppe pressioni», dice il proprietario francese. Al suo posto aprirà una macelleria halal, cioè lecita per i musulmani.
E' stato lo stesso papa Francesco a definire così il documento da lui portato a termine e che stava scrivendo Benedetto XVI. Lunedì prossimo la visita a Lampedusa, per "pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell'isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno".
Il servo di Dio Mons. Francesco Alber­tini, per meglio promuovere la devozione al Prezzo della nostra redenzione, fondò la Confraternita del Prez.mo Sangue. Mentre ne scriveva gli Statuti, nel conven­to delle Paolotte in Roma, si udirono urla e strepiti in tutto il monastero. Alle consorelle spaventate, suor Maria Agnese del Verbo Incarnato disse: «Non temete: è il demonio che si arrabbia, perché il no­stro confessore sta facendo cosa che gli di­spiace assai». L'uomo di Dio stava scrivendo la «Co­roncina del Preziosissimo Sangue». Il maligno su­scitò in lui tanti scrupoli che stava per di­struggerla quando la stessa santa suora, ispirata da Dio, vedendolo esclamò: «Oh! che bel regalo ci portate, padre!». «Qua­le?» disse meravigliato l'Albertini, che a nessuno aveva confidato di aver scritto quelle preghiere. «La Coroncina del Prez.mo Sangue», rispose la suora. «Non la distruggete, perché sarà diffusa in tutto il mondo e farà molto bene alle anime». E fu così. Anche i più ostinati peccatori non resistevano quando durante le sante Missioni, si svolgeva la commoventissima funzione delle «Sette Effusioni». L'Albertini fu eletto Vescovo di Terra­cina, dove morì santamente.
Durante la messa alla Casa santa Marta, Francesco porta l'esempio di Abramo che cerca di salvare Sodoma dalla distruzione. "Se vuoi che il Signore dia una grazia, devi andare con coraggio e fare quello che ha fatto Abramo, con quell'insistenza". Gesù stesso che ci dice che dobbiamo pregare come la vedova col giudice, come quello che va a bussare di notte alla porta dell'amico. Con insistenza: "Gesù ci insegna così".
Venite, adoriamo Cristo, Figlio di Dio, che ci ha redenti con il suo Sangue. Per redimerci Gesù ha versato ben sette volte il suo Sangue! Il motivo di sì copiose e dolorose effusioni non va ricercato nella necessità di salvare il mondo, perché a salvarlo ne sarebbe bastata una sola goccia, ma soltanto nel suo amore per noi. Agli albori della storia umana avviene un grave fatto di sangue: il fratricidio di Caino; Gesù, agli albori della sua vita terrena, vuole iniziare la redenzione con la prima effusione di Sangue, quello della Circoncisione, versato sulle stesse braccia della Madre, come primo altare del Nuovo Testamento. Sale allora a Dio la prima degna offerta dalla terra e, da allora in poi, Egli guarderà l'umanità non più con lo sguardo della giustizia, ma della misericordia. Passano anni da questa prima effusione - anni di umile nascondimento, di privazioni e lavoro, di preghiera, di umiliazioni e persecuzioni - e Gesù dà inizio nell'orto degli ulivi alla sua Passione redentrice, versando sudore di sangue. Non sono le pene fisiche che gli fan sudare Sangue, ma la visione dei peccati della intera umanità, che egli innocente si è addossato, e la nera ingratitudine di coloro che avrebbero calpestato il suo Sangue e rifiutato il suo amore. Gesù versa di nuovo Sangue nella flagellazione per purificare particolarmente i peccati della carne, perché «per una piaga così putrida, non poteva esservi una medicina più salutare» (S. Cipriano). ...
Il Documento magisteriale già più volte citato (1), che seguiremo in questa esposizione, attingendo al n. 2.2, ci illumina in dettaglio su quali sono le "Tecniche di reclutamento e di formazione" e le "procedure d'indottrinamento" usate da Sètte e MRA (Movimenti religiosi Alternativi). Ci avverte innanzitutto che tali tecniche e procedure sono "praticate da numerose sètte e «culti»", che sono "spesso molto sofisticate" e che "sono per buona parte all'origine del loro successo". Le persone, si avverte, "ignorano che questo approccio è spesso una messinscena" e " sono inconsapevoli circa la natura della macchinazione che li porterà a farsi convertire" mediante i "metodi di formazione (manipolazione sociale e psicologica) cui verranno sottoposti". Quindi, essendone avvertiti in anticipo, i nostri fedeli, forse in sincera ricerca di una spiritualità più appagante, (2) avrebbero un utile campanello d'allarme al loro presentarsi. L'identità del lupo, nella favola dei Sette Capretti, apparve chiara dal tono della voce nonostante la sua zampaccia nera fosse stata imbiancata dalla farina...
“Sono sacerdote e sono felice!” - così dovrebbe rispondere ogni sacerdote. La vocazione al sacerdozio è una chiamata alla felicità e alla gioia, nel servizio agli altri e in intima unione con Cristo. In un mondo dove spesso contano più la carriera e il successo personale, dare la propria vita per gli altri e per la fede in Cristo, è un cammino irto di difficoltà e fatiche, ma anche pieno di gioia; segno di contraddizione, non sempre compreso, ma richiesto da molti. La possibilità di maturare una scelta vocazionale al sacerdozio è dono di Dio e cresce in seno ad una comunità di fedeli. E’ nella capacità delle comunità cristiane trasmettere la “gioia sacerdotale”; ed è impegno del sacerdote curare la “dimensione della gioia” della propria vocazione.
La recente vittoria al Festival di Cannes di La vie d’Adèle, film che racconta dell’amore tra due donne poco più che adolescenti, non è un caso. Si inserisce in un filone televisivo-cinematografico di esaltazione dell’omosessualità, sempre più invadente, che si pone quale anticipazione di cambiamenti sociali. Ormai non si contano i prodotti, soprattutto televisivi, dove si descrive la condizione dell’omosessuale come umanamente buona. Una scelta che è il frutto di un sottile gioco di costruzione mediatica a totale appannaggio di un elite orientata a favorire l’emergere di ideologie e la completa accettazione di valori a senso unico. E’ anche ciò che emerge da una serie di studi sulla comunicazione cinematografica e televisiva in cui si indaga il ruolo dello stereotipo dell’omosessuale.
Ricordiamo tutti, due mesi fa, il caso di un padre di famiglia a passeggio per i giardini del Lussemburgo con una felpa che riporta la scritta “Manif pour tous” e il disegno di una famigliola: viene fermato da poliziotti ed è costretto a togliere la felpa, «indumento contrario ai buoni costumi». Il 16 giugno Nicolas Bernard-Buss, 23 anni, indossando la maglietta (pericolosa per la sicurezza nazionale) col logo della famiglia, manifesta contro la legge sul matrimonio gay con circa 1.500 persone davanti alla sede della tv M6, a Neully-sur-Seine, mentre il presidente Hollande partecipa a una trasmissione. Interviene la polizia, lo insegue, lo arresta e lo conduce in Tribunale, che lo processa per direttissima e lo condanna a quattro mesi di reclusione: in Francia, a pochi passi da casa nostra.
«Può un futuro adeguato a una città come Milano, chiamata ad un ruolo internazionale, prescindere da Dio?». È questa una delle domande cruciali che l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola confessa di porsi costantemente e rilancia a tutti nell’intervista realizzata da Giangiacomo Schiavi e pubblicata oggi sulle pagine milanesi del Corriere della Sera. Nel dialogo con il giornalista il cardinale parla della necessità di un «rinascimento milanese», «un rinascimento che ha bisogno di ideali» e in cui dunque non possono che giocare un ruolo di primo piano quei valori di cui non basta parlare ma di cui occorre «fare esperienza».
Margherita Hack è morta la notte scorse a Trieste. Aveva 91 anni. Il Correttore di bozze rende omaggio a una grande astrofisica italiana, che però, purtroppo per lei, i giornali ricorderanno soprattutto per l’ateismo militante. In quanto tale, in effetti, come hanno riportato quasi tutti i necrologi apparsi oggi in internet, era stata anche nominata presidente onorario dell’UAAR, acronimo di “Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti”.
Avete mai visto un’ottantina di bambini piccoli, tutti assieme, riuniti in una chiesa? A me è capitato domenica scorsa 23 giugno 2013 alla “Festa dei Bambini” celebrata nelle parrocchie di Confienza (1.700 abitanti) e di Vinzaglio (500), in diocesi di Vercelli (e provincia di Pavia). Che spettacolo! Quei bambini non ancora in età scolastica, in braccio o tenuti per mano e trotterellanti vicino a mamma e papà, erano proprio uno spettacolo insolito e creavano un’atmosfera di festa e di gioia nella quale eravamo tutti coinvolti. Mi sono commosso segnando con l’olio benedetto del Bambino Gesù di Arenzano una crocetta sulla loro piccola fronte. E con quanto amore le giovani mamme e papà presentavano i loro bambini e ricevevano anche loro il segno della croce sulla fronte come sacra unzione di vite consacrate al Signore Gesù. Una mammina mi presenta con fierezza il suo piccolino che stava sbadigliando alla grande e faceva tenerezza e mi dice: «Ha solo un mese e mezzo». Rispondo: «Brava! E ti dico anche grazie perché senza bambini l’Italia non va più avanti».
Aggiornare le leggi nazionali alla rivoluzione del matrimonio gay è un’operazione più impervia di quanto si possa pensare. Se ne sono accorti nel Regno Unito, dove la legalizzazione delle nozze omosessuali è ormai alle porte e il governo ha cominciato a pensare a come modificare termini apparentemente semplici e immediati come “marito” e “moglie”.
Allah in Malesia non è solo il nome con cui i musulmani chiamano il loro Dio ma anche quello utilizzato dai cristiani nella locale lingua Malay. Nello Stato islamico dove vige la sharia, in cui i musulmani sono il 60 per cento della popolazione e i cristiani discriminati appena il 9, funziona così da almeno 400 anni. Negli ultimi anni, però, estremisti islamici hanno accusato la Chiesa cattolica di usurpare il nome del loro Dio, hanno bruciato chiese, sequestrato bibbie, minacciato giornali, portato in tribunale le gerarchie cattoliche e nel 2009 hanno perso.
Recep Tayyip Erdogan protesta i grandi successi del suo governo in campo economico e grida al complotto internazionale contro la Turchia. Ma i motivi che stanno dietro le proteste di piazza che si susseguono dal 31 maggio sono altri. In undici anni di potere l’Akp ha triplicato il reddito pro capite dei turchi e portato il paese al 17esimo posto della classifica mondiale dei Pil.