San Giuseppe, nella tempesta dei pensieri che tumultuavano nel suo rettissimo cuore, procurava talvolta con la sua prudenza di cercare un po' di calma e di riprendere vigore nella sua tormentosa angoscia, discorrendo fra sé e cercando di mettere in dubbio il nuovo stato della sua sposa. Ma da ciò lo distoglieva ogni giorno di più l'ingrossamento del grembo verginale, che col tempo si andava manifestando con maggiore evidenza. Il glorioso santo non trovava pace e passava dal dubbio, di cui andava in cerca, alla certezza veemente, nella misura in cui avanzava la gravidanza. Con la naturale progressione del suo stato, la celeste Principessa era sempre più florida, in modo che non si poteva dar luogo a dubbi di altra sorta d'indisposizione, giacché la sua gravidanza divina in tutte le maniere andava perfezionandola in avvenenza, salute, agilità e bellezza. Quindi nel santo divenivano maggiori i motivi del sospetto, più forti i lacci del suo castissimo amore e la sua pena, senza poter allontanare tutti questi affetti che contemporaneamente, in diverso modo, lo torturava-no. Infine lo vinsero a tal punto, che giunse a persuadersi del tutto dell'evidenza. E benché il suo spirito si conformasse sempre alla volontà di Dio, nella carne senti il sommo del dolore che provava nell'anima, per cui giunse fino a non trovare più alcuna via d'uscita alla sua tristezza. Si sentì abbattuto nelle forze, pur senza giungere ad una precisa infermità, di modo che assunse un aspetto macilento e gli si vedeva sul volto la profonda tristezza e malinconia che lo affliggeva. Poiché egli la soffriva da solo senza procurarsi il sollievo di comunicarla ad altri o di sfogare per qualche via l'oppressione del suo cuore, come ordinariamente fanno gli altri uomini, la tribolazione che il santo pativa veniva ad essere più grave e meno riparabile.
Mancano pochi giorni al secondo mese dall’elezione di Papa Francesco. Una delle novità più feconde di questo inizio Pontificato sono le Messe che il Papa celebra la mattina alla Casa Santa Marta, le cui omelie vengono riferite in sintesi dalla nostra emittente e dall’Osservatore Romano. Prendendo spesso spunto dai brani degli Atti degli Apostoli, e dunque dalla vita della prima comunità cristiana a Gerusalemme, il Pontefice sta tracciando un affresco sulla Chiesa, sulla sua identità e missione.
Il p. Gerard Hammond, missionario Maryknoll da decenni in Corea, è appena rientrato da una missione umanitaria a Pyongyang: “Con la Eugene Bell Foundation abbiamo donato medicine contro la tubercolosi, ma con noi abbiamo portato anche la volontà di riconciliazione espressa tante volte da Francesco e dai vescovi del Sud”.
1. La gioia di Maria è turbata da una perplessità: come giustificare a Giuseppe il fatto di trovarsi visibilmente incinta? La rivelazione del segreto sarà una garanzia sufficiente per lui? Questa rivelazione è opportuna, corrisponde al desiderio di Dio?...
Mentre Maria medita come comportarsi, Giuseppe viene ad accorgersi dell'accaduto: è troppo visibile, è evidente!... Come sarà avvenuto?...
L'imbarazzo di Giuseppe e la decisione di separarsi occultamente da Maria trova la spiegazione più verosimile nell'umiltà di Giuseppe. E’ probabile che Maria un certo momento gli abbia rivelato l'annuncio dell'Angelo, i fatti in casa di Elisabetta, ecc.; e che Giuseppe si sentisse indegno di questa nuova situazione e cercasse il modo di svincolarsi da Maria, ma l'Angelo gli rivelasse la sua missione di vero Sposo di Maria e Padre legale di Gesù, creduto dagli altri padre naturale.
2. Senza cattiveria di nessuno, nella vita possono verificarsi equivoci imbarazzanti, capaci di compromettere l'amicizia, la buona fama. Ciò che conta è conservare la giustizia, affidando a Dio la soluzione delle nostre difficoltà.
Maria trovò giusto tacere a lungo: Dio avrebbe pensato.
Giuseppe trovò giusto tacere e separarsi occultamente da lei: Dio avrebbe provveduto.
E Dio provvide alla gioia di entrambi. L'Angelo gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa; perché ciò che in lei è generato è opera di Spirito Santo. E darà alla luce un figlio e gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati».
L'opera di salvezzza è già in atto nella santità di Maria e nella santità di Giuseppe, 1'«uomo giusto».
3. Con Maria e Giuseppe amiamo Dio sopra ogni altra cosa.
E anche il prossimo con intelletto d'amore.
Neppure a Maria e a Giuseppe, così santi, furono risparmiate difficoltà e situazioni penose, con enigmi che al momento sembravano insolubili. In tali situazioni occorre affidarsi a Dio con pazienza, e dire: «Ciò che è impossibile all'uomo, è possibile a Dio». Se Giuseppe avesse ceduto a moti impulsivi avrebbe offeso Dio e anche la più innocente delle creature. Giuseppe e Maria si affidarono a Dio e non diffidarono neppure dell'uomo.
Quante volte la difficoltà improvvisa può renderci ingiusti anche verso il prossimo, farci cadere in giudizi avventati, in parole o gesti imprudenti e offensivi!
La pazienza è una virtù indispensabile alla vita cristiana. Essa fa parte della fortezza. Di fronte alle situazioni difficili e penose ci aiuta a non perdere l'equilibrio e il dominio delle nostre facoltà, a mantenerci nella calma. Ci risparmia gesti avventati e inopportuni che potrebbero aggravare la situazione.
Con un po' di intelligenza, col saper attendere che venga la luce, con una conveniente iniziativa anche le situazioni più spinose si risolvono, talvolta meglio di quanto si poteva sperare, soprattutto se invochiamo il dono del consiglio e della fortezza.
La storia che si legge sui giornali racconta di una ragazza minorenne che si sarebbe rivolta a un ginecologo campano per abortire. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la gravidanza è avanzata e i termini previsti dalla legge sono abbondantemente superati, ma questo non scoraggia il sanitario che propone alla giovane la soluzione: un aborto clandestino. Il prezzo? Seimila euro.
Anche quest’anno la Marcia per la Vita sarà preceduta da un importante convegno che si svolgerà l’11 maggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, con lavori mattutini e pomeridiani. Alla fine del convegno preliminare dell’11 maggio verranno premiate alcune personalità che si sono distinte nel prendersi cura della vita nascente, attraverso un’opera concreta, diretta, o attraverso l’attività culturale. Tra i premiati, su segnalazione del Mevd, c’è il dottor Gianfranco Blaas, ginecologo in pensione, già primario del reparto di ostetrica e ginecologia in un ospedale veneto.
In questi ultimi mesi l'Ungheria, e il suo presidente Viktor Orban, sono stati oggetto di un attacco senza precedenti da parte delle istituzioni europee e dai grandi mezzi di informazione. Il tutto ruota attorno all'approvazione della nuova Costituzione, risultata indigesta ai burocrati di Bruxelles, perché fa esplicito riferimento alle tradizioni cristiane di questo paese. E in più difende la famiglia naturale. E' bastato questo per scatenare un attacco mediatico contro il presidente Orban: tra le accuse più infamanti quella di essere anti-semita o di favorire i gruppi anti-semiti. Ma la smentita a tali accuse sta nei fatti (lo abbiamo documentato in passato), come il discorso che vi proponiamo, che Orban ha pronunciato il 5 maggio davanti al Congresso ebraico mondiale svoltosi a Budapest.
Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei ha parlato a Radio Vaticana dell’incidente accaduto oggi al porto di Genova dove (bilancio provvisorio) si contano finora 7 morti e 4 dispersi. Bagnasco ha voluto esprimere «Profondo cordoglio, solidarietà e vicinanza» per le vittime e i loro parenti.
«L’ho saputo questa mattina presto – ha detto Bagnasco -. In questo momento bisogna stringersi gli uni agli altri attraverso la preghiera che assicuro a tutte le persone interessate, e attraverso quella vicinanza fraterna, affettuosa, che si può realizzare. Naturalmente, penso anche a tutti i colleghi, alla Capitaneria di porto, a tutti gli operatori portuali del mondo del mare, persone a cui rivolgo la mia stima, la mia ammirazione e il mio incoraggiamento in questo momento così doloroso e luttuoso».
Hanno messo in piazza uno degli aspetti più terribili del regime in Cina. E questo non è piaciuto al Partito comunista, che ha deciso di bloccare la pubblicazione del mensile Lens dopo che ad aprile ha sbattuto in prima pagina gli orrori del campo di lavoro femminile (laojiao) di Masanjia.
Tre uomini non identificati hanno sparato sette colpi di arma da fuoco davanti alla chiesa armena ortodossa Surp Hovhannes a Istanbul, creando il panico tra i fedeli. L’attacco è avvenuto domenica scorsa alle 12.30, mentre i cristiani erano riuniti in chiesa per celebrare la Pasqua.
TROPPO NUMEROSI. «Siete diventati troppo numerosi» avrebbero gridato gli uomini prima di sparare, secondo il patriarca armeno ortodosso di Istanbul Aram Atseyan, il quale ha rivelato che lo stesso giorno un cristiano è stato assalito davanti alla chiesa di un quartiere vicino. «Questi attacchi hanno come obiettivo quello di spaventare la nostra comunità cristiana e quelle delle altre minoranze».
Da rocker comunista e “bestemmiatore di professione” a cantore della gloria di Dio. Non ha affatto rinnegato il suo passato, né tantomeno la sua personalità e la sua arte ma da circa una decina d’anni a questa parte, Giovanni Lindo Ferretti è un uomo nuovo.
Il sessantenne cantante emiliano, storico fondatore dei CCCP-Fedeli alla linea e del Consorzio Suonatori Indipendenti (CSI), oggi leader dei Per Grazia Ricevuta (PGR), ha reso testimonianza lo scorso 3 maggio, presso la Congregazione dell’Oratorio San Filippo Neri, nell’ambito del IV ciclo di incontri Narrar degli uomini, parlar di Dio, realizzato in collaborazione con l’Associazione Bomba Carta.
«Sono arrabbiato. Perché qui non è un problema di soldi, di somme. Ma prima di tutto di civiltà»: don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’associazione Meter, la più nota e in prima linea nell’assistenza delle vittime della pedofilia in Sicilia e in Italia, denuncia a tempi.it che il Bilancio della Giunta Crocetta ha tagliato ulteriormente i fondi regionali a sostegno di questa realtà. «Ci sono stati tagli persino per le associazione che assistono i malati oncologici. Questo non è umano, perché le risorse pubbliche dovrebbero pensare prima di tutto alle attività umane. Il politico può definirsi tale solo nella misura in cui si occupa del debole, del povero, e svolge un servizio per l’equità».
Il Vangelo di Giovanni ci accompagna per tutta la settimana, così come le parole di Gesù nel Cenacolo. Ad un primo esame potrebbe sembrare sempre lo stesso dialogo ripetuto all’infinito, in realtà ogni giorno ci porge spunti diversi di riflessione. Oggi è il tempo, lo scandire cronologico degli avvenimenti: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”. Gesù parla di tempo e spazio in maniera inconprensibile per i discepoli, il poco può essere interpretato come poche ore, giorni, mesi, anni, millenni.....perchè il Suo messaggio è rivolto anche a tutti noi, quel poco non sappiamo quando arriverà.