Se il principe delle tenebre avesse potuto retrocedere nella sua iniquità, le vittorie che la Regina del cielo aveva riportato sarebbero bastate per abbattere ed umiliare la sua esorbitante superbia. Siccome, però, egli si solleva sempre contro Dio e non è mai sazio della sua malizia, fu vinto, ma non si arrese volontariamente. Bruciava tra le fiamme del suo inestinguibile furore, vedendosi vinto da un'umile e giovane donna, mentre lui ed i suoi ministri infernali avevano sottomesso tanti uomini forti e donne magnanime. Questo nemico giunse a conoscere che Maria santissima era incinta, avendo Dio disposto così, anche se seppe solamente che nel suo grembo c'era un bambino vero, perché la divinità e gli altri misteri sempre rimanevano celati a questi nemici; così, si persuasero che non era il Messia promesso, essendo un bambino come gli altri. Questo inganno li dissuase anche dal credere che Maria santissima fosse la madre del Verbo, che temevano avrebbe loro schiacciato la testa. Tuttavia, giudicarono che da una donna tanto forte e vittoriosa dovesse nascere qualche uomo insigne in santità. Prevedendo ciò, il grande drago concepì contro il frutto di Maria santissima quel furore di cui san Giovanni parla nel capitolo dodicesimo dell'Apocalisse, da me altre volte riferito, attendendo che ella lo partorisse per divorarselo.
Lc 24,46-53: Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
1964, Pretoria, Church Square. Nel Palazzo di Giustizia si concludeva il processo di Rivonia che condannò all’ergastolo dieci leader dell’ANC (African National Congress), tra cui Nelson Mandela. La popolazione si riversò nelle strade e dalla storica piazza, cuore antico della città, si alzò un grido: “Nelson Mandela Libero”. Anche la Chiesa scese in campo: numerosi vescovi, sacerdoti e cattolici marciarono di fronte la statua di Krueger, invocando una soluzione di pace rimasta purtroppo inascoltata, incuranti del rischio di essere arrestati. Tra questi, anche un giovane William Slattery, l’attuale arcivescovo di Pretoria, all’epoca ancora sacerdote.
2013, Pretoria, Church Square. È domenica 5 maggio, una giornata di sole splendente. La piazza vede una folla ancora più ampia di 40 anni fa. Al posto dell’immagine di Mandela condannato, simbolo del regime oppressivo dell’Apartheid, c’è un’icona gigante con un volto di Cristo misericordioso. A fianco: un podio, un crocifisso e un microfono. La folla questa volta non marcia, ma danza; non protesta, ma canta, e il grido che si leva è un altro: “Cristo è risorto”.
Sono le comunità neocatecumenali di Pretoria che hanno dato il via alla Grande Missione nelle piazze partita dai primi giorni di aprile in tutto il mondo. L’iniziativa mondiale del Cammino Neocatecumenale ha toccato quindi anche il Sudafrica, rendendo Church Square, per anni scenario di manifestazioni e violenze, teatro di un momento di festa della Chiesa Cattolica.
L’11 febbraio 2013 è un giorno rimasto alla storia: Benedetto XVI ha annunciato al mondo la decisione di rinunciare alla Cattedra di Pietro. Non tutti, però, ricordano che il Papa lo ha fatto durante il Concistoro pubblico per la canonizzazione del Beato Antonio Primaldo e dei suoi compagni di Otranto, morti martiri per mano dei turchi perché non volevano rinunciare alla loro fede in Cristo e convertirsi all'Islam. Clemente XIV con un decreto del 1771 proclamò i martiri di Otranto beati e confermò il loro culto. Ma è stato poi Benedetto XVI a riconoscere ufficialmente nel 2007 il loro martirio per la fede. La loro canonizzazione è stata possibile grazie al riconoscimento ufficiale di un miracolo per l'intercessione dei martiri: la guarigione miracolosa di una suora italiana affetta da cancro. È molto significativo che i primi santi canonizzati da Papa Francesco siano cristiani uccisi in odio alla fede cristiana.
La campagna Sos Ragazzi esprime «piena disapprovazione e la più profonda indignazione» nei confronti del sostegno, da parte della Regione Sicilia e del Comune di Palermo, alGay Pride Nazionale 2013, che si svolgerà nel capoluogo siciliano dal 14 al 23 giugno, con un corteo in programma per il giorno 22.
«Abbiamo spedito delle lettere raccomandate al presidente della Regione, Rosario Crocetta e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - spiega Filippo Campo, responsabile della campagna Sos Ragazzi - per chiedere che sia revocato il patrocinio a questa iniziativa: è la prima volta infatti che una regione patrocina ufficialmente un Gay Pride Nazionale. Inopportuno ci sembra inoltre il contributo di 10mila euro destinato alla manifestazione dalla Città di Palermo: denaro che sarebbe stato più opportuno investire in altri modi».
"Papa Francesco durante la messa di questa mattina indica nell'atteggiamento di tanti martiri, come quelli di Nagasaki, "l'entrare in pazienza", che porta sulla strada di Gesù e "rinnova la nostra giovinezza". "Il cristiano che continuamente si lamenta, tralascia di essere un buon cristiano"."
Maria Elena Bergoglio, intervistata da Clara Iatosti, racconta il rapporto speciale con suo fratello, Papa Francesco.
Young people committed to support an exceptional person! ¿Why?
¡Jóvenes comprometidos apoyan a una persona excepcional! ¿Por qué?
Ha un che diabolico proporre attraverso una radio, finanziata da dieci milioni di soldi pubblici ogni anno e un sito internet, uno spot che recita: “A.A.A. Cerchiamo malati terminali per ruolo da protagonista. Donne e uomini dai 18 anni in su. Anche prima esperienza”. Dopo sei mesi, ecco un video dei Radicali volto a promuovere una raccolta di 50 mila firme per proporre (ed eventualmente, approvare) una legge che sancisca l'eutanasia in Italia. Raccogliere le esperienze e accompagnare una delle persone che danno la loro disponibilità ad essere testimonial della campagna, in una clinica svizzera dove si pratica legalmente il suicidio assistito. Registrare il videofinale prima della morte di quella persona, malata terminale di cancro – si chiamava Pierina Franchini, detta Piera - e diffonderlo dopo sei mesi, nel corso di una conferenza stampa, al fine di propagandare la campagna di raccolta firme su una proposta di legge che chiede l’eutanasia legale, promossa dall'Associazione Luca Coscioni e sostenuta da Exit Italia, UAAR, Associazione Radicale Certi di Diritti, Gli amici di Eleonora onlus e da Radicali Italiani e Partito Socialista.
Il 27 aprile di 45 anni fa, dopo il via libera parlamentare dell’ottobre precedente, entrava in vigore la legge che dal 1968 regola il ricorso all’aborto nel Regno Unito. Il bilancio ufficiale delle interruzioni volontarie di gravidanza oltremanica assume oggi dimensioni ben più catastrofiche di un bollettino di guerra: a tutto il 2011, ultimo anno di cui si conoscono i numeri complessivi, oltre 7 milioni e 600mila bambini sono stati eliminati nel grembo materno.
Gli uomini hanno superato i sette miliardi e noi cristiani siamo circa due miliardi. La missione alle genti è valida ancor oggi, anzi è solo agli inizi. Nel Messaggio per la Giornata missionaria 2012, Papa Benedetto riafferma “la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggior coraggio e ardore nella missione alle genti, affinchè il Vangelo giunga fino ai confini della terra…”. Eppure, l’ideale missionario e l’interesse per le missioni sono in crisi anche tra i cristiani.
Siamo ancora nel Cenacolo con Gesù e i discepoli, non ci sono solo gli Apostoli, gli undici della prima ora, assieme a loro ci sono anche gli ultimi fedelissimi, tutti i discepoli. Il dialogo testamentario continua ed il Messia dice ai Suoi che è un bene che Lui se ne vada, che torni alla casa del Padre, altrimenti non discenderà su di loro il dono dello Spirito Santo. Strano potrebbero pensare i discepoli, non potrebbe rimanere con noi ed allo stesso tempo donarci questo Paraclito? In fondo Lui stesso ci ha già battezzati in Spirito - come già predetto da Giovanni Battista: “Verrà uno dopo di me che battezzerà, non in acqua, ma in Spirito”- ed allora perchè andare via? In fondo abbiamo già avuto lo Spirito! Non sarebbe meglio rimanere con noi per continuare ad istruirci ancora e confortarci? Ma proprio questo sarà il nuovo messaggio di Gesù: ci vuole la Sua morte, ed una morte sacrificale in Croce per dare un senso al dono.
Papa Francesco, stamane alla Messa nella Domus Sanctae Marthae, ha incentrato la sua omelia sullo Spirito Santo che è «proprio Dio, la Persona Dio, che dà testimonianza di Gesù Cristo in noi». Lo Spirito Santo è «Paraclito», «cioè quello che ci difende», che «sempre è affianco a noi per sostenerci».
«La vita cristiana non si può capire senza la presenza dello Spirito Santo: non sarebbe cristiana», ha detto il pontefice. «Sarebbe una vita religiosa, pagana, pietosa, che crede in Dio, ma senza la vitalità che Gesù vuole per i suoi discepoli. E quello che dà la vitalità è lo Spirito Santo, presente», «affinché noi possiamo darla agli altri».
I maschi devono fare la pipì seduti per ridurre la differenza tra i sessi. L’idea – per ora è una proposta di legge – arriva dalla Svezia, patria del politicamente correttissimo.
Non doveva sopravvivere. L’unica possibilità era provare a farla nascere prima del tempo e poi porla in un’apposita sacca congelata per tre giorni. Lì Lily è rimasta per tutto quel tempo tenendo mamma e papà in sospeso: 72 ore senza sapere se avrebbero mai potuto riabbracciare la loro piccola. Ora la bimba, che sarebbe dovuta morire o rimanere gravemente lesa al cervello, ha 3 anni e sta bene. Insieme alla madre Rebecca che per partorirla ha rischiato la sua stessa vita.
Le stanno uccidendo il figlio ma non può fare nulla. Così ha dichiarato una donna francese in un’intervista al portale americano Lifesitenews.com. Hervé (nome di fantasia), giovane uomo costretto in stato di minima coscienza a causa di un incidente, sta morendo lentamente a causa della moglie e di un collegio di medici che hanno deciso di sospendergli idratazione e alimentazione. A combattere la loro scelta i genitori di Hervé, che scoprendo per caso cosa stava accadendo al figlio, hanno cercato senza successo di fermare un processo di morte lungo e doloroso.
«Andreotti garantiva indipendenza. E i suoi difetti erano quelli di tutta l’Italia. Ora lo scaricate, ma con modi disgustosi». L’intervista al Sabato di Werner Raith, il giornalista tedesco (e di sinistra) che non credeva alla “rivoluzione” del 1993
«Dal punto di vista politico non sentirò in alcun modo la sua mancanza, se non per il fatto che poteva dirci alcune cose importanti del nostro Paese che sicuramente conosceva». Lo dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, definendo Andreotti «una persona molto intelligente e un politico di livello» che, però, «ha rappresentato un pezzo della storia italiana», il cui nome è accostato anche a «pagine buie e oscure del Paese». Una persona «controversa, che ha fatto parlare molto di sé».
«Come si fa a descriverlo? Giulio Andreotti è stato 94 anni di storia italiana. Non si può ridurre a categorie». A rilevare l’unicità politica e umana dell’ex presidente del Consiglio morto ieri, è il giornalista Paolo Liguori, che da direttore de Il Sabato, settimanale “andreottiano”, lo conobbe da vicino. «Non fece mai alcuna pressione sul giornale. La sua era un’influenza indiretta. Come per tanti italiani, i nostri lettori lo avevano come punto di riferimento culturale, politico, storico».
L'agenzia sudcoreana vede la mossa come un segnale di allentamento della tensione, ma dal Pentagono parlano di "pausa nella provocazione". Oggi l'incontro del presidente della Corea del Sud con Obama.