Stavano già per compiersi i quaranta giorni, nei quali, secondo la prescrizione della legge, la donna che avesse partorito un figlio maschio era giudicata immonda; e questa rimaneva nella purificazione del parto fino a che in seguito non andava al tempio. La Madre della purezza, per adempire questa legge insieme con l'altra dell'Esodo, in cui Dio ordinava che gli santificassero ed offrissero tutti i primogeniti', decise di passare a Gerusalemme, dove si doveva presentare nel tempio con l'Unigenito dell'eterno Padre e suo e purificare come le altre madri. Nell'adempimento di questi due precetti, per quanto le riguardava, non ebbe dubbio né difficoltà alcuna ad ubbidire come le altre madri, non perché ignorasse la propria innocenza e purezza, giacché fin dall'incarnazione del Verbo la conosceva, e sapeva che non aveva contratto il comune peccato originale. Neppure ignorava che aveva concepito per opera dello Spirito Santo, partorendo senza dolore, e restando sempre vergine e più pura del sole. Tuttavia nella sua prudenza non esitava ad assoggettarsi alla legge comune, e vi veniva stimolata anche dall'ardente affetto, che sempre nutriva nel cuore, di umiliarsi, e immedesimarsi con la polvere.
Cuore adorabile di Gesù, dolce mia vita, nei presenti miei bisogni ricorro a Te, per soccorso e affido alla Tua potenza, alla Tua sapienza, alla Tua bontà, tutte le angustie del mio cuore, ripetendo mille volte: “O Cuore Sacratissimo, fonte di amore, per i miei presenti bisogni, pensaci Tu!”
Annalisa Fiorda, ospite di Lucia Ascione nello spazio Arancio di Nel cuore dei giorni, a febbraio, in trasmissione, aveva espresso il desiderio di andare a Lourdes. Da quel giorno è nata una sorta di colletta spontanea tra gli ascoltatori e finalmente le viene consegnato il biglietto che le permetterà, insieme ai genitori, di andare ad ottobre a Lourdes.
Quattro demoni in corpo. Quattro demoni che non se ne andranno, e non se ne sono andati nonostante gli esorcismi, finché i vescovi messicani non prenderanno pubblicamente posizione contro l’aborto e faranno “atto di riparazione” a Maria. Si chiama Angelo V. messicano dello stato del Michoacan, 43 anni e due figli. Questo il ritratto dell’uomo su cui Papa Francesco avrebbe effettuato l’esorcismo domenica 19 maggio al termine della messa di Pentecoste in Piazza San Pietro.
All'omelia della messa celebrata a santa Marta, Francesco dice che una Chiesa "trionfalista", "ben sistemata, con tutti gli uffici, tutto a posto, tutto bello", è a "metà cammino", "si ferma". Non segue la "regola di Gesù: la regola del trionfo tramite il fallimento, il fallimento umano, il fallimento della Croce. E questa è una tentazione che tutti noi abbiamo".
Il sostegno armato alle parti in conflitto in Siria minaccia la stabilità non solo del Medio Oriente, ma anche dell'Europa. La Russia invia batterie anti-aree ad Assad. I ministri degli Esteri di Olanda e Belgio denunciano la presenza di loro cittadini, anche adolescenti, nelle brigate jihadiste siriane. Essi potrebbero compiere atti terroristi nei loro Paesi.
All'udienza generale di oggi Francesco, bagnato dalla pioggia, dà inizio a un ciclo di catechesi dedicato al mistero della Chiesa. Essa "non è un'organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma - come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI - è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia".
Il missionario padre Dionisio Ferraro del Pime è nato a Casoni (Vicenza) nel 1944, è sacerdote dal 1970 e in Guinea Bissau dal 1972. È stato superiore regionale del Pime in Guinea (1981-1985). Oggi è parroco a Bambadinca, in ambiente totalmente pagano nella diocesi di Bafatà, la seconda in Guinea nata nel 2001. L’ho intervistato a Milano il 21 maggio 2013 e ha approvato questa intervista.
Ieri pomeriggio a Catania un’associazione di volontari, “Tutela dei diritti del debitore”, ha presentato una soluzione possibile al problema di quel 65 per cento di famiglie italiane che secondo Bankitalia-Cgia Mestre-Confcommercio sono sovraindebitate: spendono cioè tra la metà e l’80 per cento dello stipendio in mutui e rate di finanziarie. Altre associazioni si sono unite a loro nel territorio catanese, tra cui Confcommercio, Federconsumatori e il Movimento cristiano dei lavoratori (Mcl). All’incontro di ieri ha partecipato anche il presidente provinciale di Mcl Catania, Piergiuseppe De Luca, intervistato da tempi.it.
Un ragazzino sempre sereno, equilibrato e vivacissimo insieme. Attento agli amici e rispettoso delle sue coetanee, vive una normalità tale da diventare eccezionale. Carlo Acutis, alunno di un liceo classico di Milano, riesce a rimanere com’è senza timori. Sa andare controcorrente rispetto ai suoi amici, ma nello stesso tempo li attira a sé. Nato a Londra nel 1991, lo stesso anno torna in Italia con la sua famiglia. In casa Carlo respira la fede, scegliendo fin da piccolo di non abbandonare mai per altro bene l’amicizia che da subito stringe con Cristo. Costi quel che costi, per tutta la sua breve vita: il giovane nel 2006, a soli 15 anni, viene colpito da una leucemia fulminante che lo porta alla morte in poco tempo. La sua storia, delineata nel libro appena pubblicato La vita oltre il confine (editrice Velar, 48 pagine, 3,50 euro), è di un’intensità particolare, tanto che le vicende che lo riguardano, prima e dopo la morte, hanno portato, a soli sei anni dalla sua scomparsa, all’apertura della causa di beatificazione. La sua vicenda si è diffusa specialmente in Brasile dove questa estate si terrà la Giornata mondiale della gioventù e dove per tanti giovani Carlo Acutis è già diventato un modello di vita.
I primi effetti della legge sul matrimonio omosessuale in Francia si vedono già: le parole “padre ” e “madre” sono state cancellate. Stamattina è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto applicativo della legge Taubira che legalizza matrimonio e adozione gay in Francia, sono stati modificati il libretto di famiglia e il codice di procedura civile.
Sei suore e sessanta bambini. È la storia raccontata dal documentario Mana (Mamma in greco), che parla di sei giovani amiche tra i 18 e i 20 anni che nel 1962 decidono di lasciare le loro famiglie «per diventare suore e dedicarsi a Dio», fondando un monastero dove accolgono bambini abbandonati o indesiderati sulle montagne vicino ad Atene.
Oltre 250 famiglie cristiane, nei giorni scorsi, sono state minacciate di morte e cacciate dalle loro case, nel villaggio Chak 31 nel distretto di Khanewal, in sud Punjab, per paura di attacchi di massa e dell’incendio del loro villaggio. Quanto accaduto «testimonia l’aumento degli episodi di violenza e i soprusi contro le minoranze religiose in Pakistan e ricorda il grave episodio dell’attacco alla Joseph Colony, quartiere cristiano di Lahore, avvenuto due mesi fa», si legge in un rapporto compilato da due organizzazioni pakistane, la Human Rights Commission of Pakistan (Hrcp) e la Organization for Development and Peace (Odp), impegnate nel promuovere la pace e difendere i diritti umani. Mentre la politica pakistana è stata impegnata nella formazione del nuovo Governo, dopo le elezioni generali, le due organizzazioni lanciano un pressante appello «a tutte le parti interessate, alla politica, ai partiti, alla società civile, alle organizzazioni religiose, perché operino attivamente per mitigare l’intolleranza religiosa e promuovere la coesione sociale».
La ragazza di 22 anni ha detto che non aveva i soldi per procurarsi l'aborto. Ha seguito ogni momento del salvataggio senza rivelare la sua maternità. Ondata di solidarietà per il bambino: all'ospedale dove è ricoverato arrivano latte in polvere, pannolini, vestitini e domande di adozione.