Fu stabilito dalla volontà immutabile dell'Altissimo che il suo Figlio unigenito dovesse nascere nella città di Betlemme. Questo decreto divino era stato predetto, molto tempo prima di adempirsi, dai Santi e dai Profeti dell'Antico Testamento; poiché la volontà del Signore è sempre infallibile. Passeranno i cieli e la terra prima che possa aver compimento, giacché nessuno può opporvisi. Il Signore dispose l'esecuzione di questo decreto per mezzo di un editto pubblicato dall'imperatore Cesare Augusto nell'impero romano, affinché, come riferisce san Luca, fosse enumerata e registrata tutta la popolazione del mondo. Si estendeva, allora, l'impero romano per gran parte della terra conosciuta, e perciò i suoi principi si chiamavano signori di tutto il mondo, non tenendo conto del resto. Tutti gli abitanti dovevano ritenersi vassalli dell'imperatore, e tributargli un determinato censo, dovuto al naturale signore del potere temporale. E ciascuno si recava ad iscriversi nel registro comune della propria città. Giunse questo editto a Nazaret; ed arrivò la notizia anche a san Giuseppe, il quale tornando a casa - perché l'aveva intesa mentre era fuori - afflitto e mesto diede spiegazione alla divina sposa sul contenuto e la novità dell'editto. La prudentissima Vergine rispose: «Non vi turbi, signore e sposo mio, l'editto dell'imperatore terreno, perché tutti i nostri eventi stanno a cuore al Signore, re del cielo e della terra; e la sua provvidenza ci sosterrà e ci verrà incontro in ogni circostanza. Rimettiamoci dunque a lui, pieni di confidenza, e vedrete che non saremo delusi».
E' stato Benedetto XVI il primo Pontefice ad approdare su twitter, il social network più seguito e alla moda del momento, usato da decine di milioni di persone in tutto il mondo. Ai tempi fece scalpore la foto di Papa Ratzinger in cui lo si vedeva impegnato a inviare il suo primo tweet, anche se in seguito, come spiegò la Santa Sede, una persona venne appositamente incaricata di postare i messaggi di Benedetto, poco avvezzo all'uso del computer. Sorsero anche polemiche a causa dei commenti poco lusinghieri, a volte veri insulti o comunque prese in giro, che molti follower facevano ai tweet papali.
Ale Ortiz, 19 anni, è una bellissima giovane paraguaiana. È una ragazza qualunque della sua età, come si vede dalle foto pubblicate sulla sua pagina di Facebook, che ama la vita, gli amici, le feste. Ale, però, ha fatto una scelta controcorrente, decidendo di portare a termine la gravidanza di un figlio che sapeva sarebbe quasi sicuramente morto alla nascita. Di qui una storia drammatica e di speranza di cui la giovane mamma ha cominciato a parlare attraverso la rete, ripresa poi da diverse tv e radio locali: «Joshua è il mio bambino nato prematuro il 31 maggio del 2012 con un cesareo programmato a 29 settimane di gestazione. Abbiamo scoperto a 12 settimane che nostro figlio aveva l”idrope fetale”».
In America il caso di Kermit Gosnell, il medico abortista condannato all’ergastolo il 14 maggio per l’omicidio di diversi bambini e di una donna, ha messo sotto gli occhi di molti l’atrocità della legislazione abortista. Gosnell è stato dipinto come un mostro, ma stanno emergendo altri casi simili, che mostrano che quanto avveniva nella sua clinica non è un’eccezione.
A rivelarlo il documentario di Lila Rose che, fingendosi incinta, ha girato i centri abortisti di diversi Stati. In questi giorni è gira sul web un video dell’organizzazione pro vita Life Dynamics, in cui vengono intervistate tre assistenti della Aaron Women’s Clinc di Huston diretta da Douglas Karpen, in cui appare chiaramente la normalità con cui ormai si compiono crimini disumani. Grazie a questo filmato ieri è stata aperta un’indagine sul medico. Qui sotto il testo del video, girato lo scorso 3 maggio, in cui ancora non appare il nome di Karpen.
“Per me Papa Francesco è un Papa rock: è energico, diretto, senza fronzoli”, dice Nico Fortarezza. “E' un Pontefice popolare che vuole stare in mezzo alla gente, che con la gente cerca un dialogo continuo. In questo modo l’ho descritto nella mia canzone.”
La canzone si intitola proprio “Papa Francesco” ed è stata commissionata a Nico Fortarezza dai “Cattolici Piemontesi”. La presentazione ufficiale del brano avverrà in piazza San Pietro, il 18 e il 19 maggio in occasione della “Giornata dei Movimenti, delle associazioni e delle aggregazioni laicali nell’anno della Fede”. Il brano poi uscirà a fine maggio allegato alla rivista “A Sua Immagine”.
Sono oltre 120 mila le persone che già hanno aderito alla Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e aggregazioni laicali, in programma sabato e domenica prossimi in Piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco. A renderlo noto è stato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che in Sala Stampa vaticana ha presentato questa importante iniziativa per l’Anno della Fede.
Perseguitati perché convertiti. Mohan Soren del villaggio di Dengabahali, e Rabi Narayan Marandi, del villaggio di Bhalu Tanggaro, entrambi nel distretto di Dhenkanal, nello stato di Orissa sono due cittadini indiani che si sono convertiti liberamente al cristianesimo, insieme con le loro rispettive famiglie, a febbraio 2013. Come riferiscono all'agenzia Fides fonti locali, entrambe le famiglie hanno dunque smesso di partecipare ai riti “puja” del loro villaggio (i riti tradizionali indù di omaggio e offerta alle divinità) e hanno smesso di dare il loro contributo al tempio.
Il Segretario generale della “Christian Association of Nigeria” (Can, associazione che riunisce le principali confessioni cristiane nigeriane tra le quali la Chiesa cattolica), il rev. Faye Pama Mussa, è stato assassinato la sera del 13 maggio nella sua abitazione a Maiduguri da uomini armati sospettati di essere membri della setta islamista Boko Haram, responsabile da anni di attentati terroristici e attacchi armati.
Alessandra aveva diciannove anni quando si è accorta di essere incinta. Era stata cresciuta da una madre emancipata, separata, fieramente autonoma. Alessandra era libera di fare tardi la sera, di dormire fuori, di fare quello che voleva con i ragazzi. La sua mamma per lei era un mito, così diversa dalle altre, così poco opprimente. Perciò è stato naturale per lei correre dalla madre per quell’emergenza, come è stato naturale per la madre portarla dal suo ginecologo, che senza battere ciglio l’ha indirizzata verso l’”eliminazione di quel grumo di cellule”, del quale si è ben guardato di mostrare la vera natura – un cuore che batte, una vita che pulsa da subito! – alla ragazza, “per non impressionarla”. Nessuna alternativa proposta, neppure uno dei colloqui previsti, obbligatori, dalla 194.
Demiana Abdel Nour è uscita di prigione su cauzione. L’insegnante cristiana copta di 23 anni arrestata il 9 maggio scorso a Luxor, in Egitto, per insulti alla fede islamica e al profeta Maometto ha dovuto pagare la cifra record di 20 mila lire egiziane, pari a oltre 2 mila euro. Di solito le cauzioni per reati simili in Egitto si aggirano intorno alle mille lire egiziane.
Doveva andare alla cerimonia di laurea del Boston College, l’università fondata dai gesuiti di cui fa parte. Ma l’arcivescovo della città, il cardinale Sean O’Malley, ha detto che non parteciperà, dando una motivazione molto chiara: alla cerimonia parteciperà, per ricevere una laurea honoris causa in legge, il premier irlandese Enda Kenny che sta cercando di introdurre l’aborto nel suo paese.
Così il cardinale gesuita, famoso per aver venduto parte dei beni della diocesi e risarcire le vittime della pedofilia, non ha usato mezzi termini: «Poiché il Vangelo della Vita è il pilastro della dottrina sociale della Chiesa e poiché consideriamo l’aborto un crimine contro l’umanità, i vescovi degli Stati Uniti hanno chiesto che le istituzioni cattoliche non onorino amministratori pubblici o politici che promuovono l’aborto con le loro leggi e politiche».
Durante la messa celebrata questa mattina, Francesco commenta la frase di san Paolo che esorta gli "anziani" della Chiesa di Efeso a vegliare su se stessi e su tutto il gregge, ad essere pastori attenti ai "lupi rapaci". "Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male". "E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo - e fa tanto male alla Chiesa - fa il ridicolo alla fine, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente... E il popolo non ama quello!".
Gesù continua a pregare nell’orto degli Ulivi sia per i Suoi discepoli, ma anche per tutti noi credenti, quelli che verranno dopo. "In quel tempo" c'era Gesù e tutti potevano sentire la Sua predicazione, potevano credere o non credere, ma tutti potevano "toccare con mano", come Tommaso, sperimentare la forza della Sua Parola e del Suo Amore. Gesù chiede al Padre che gli Apostoli, i discepoli e tutti coloro che con fede proseguiranno il Suo insegnamento, "in un tempo successivo"..... ed "in tutti i tempi", di poter diventare "un corpo unico" con Lui e con Dio stesso.