MaM
Messaggio del 25 ottobre 2019: Cari figli! Oggi vi invito alla preghiera. La preghiera sia il balsamo per la vostra anima perché il frutto della preghiera è la gioia, il dare, il testimoniare Dio agli altri attraverso le vostre vite. Figlioli, se vi abbandonate completamente a Dio, Lui si occuperà di tutto, vi benedirà e i vostri sacrifici avranno senso. Io sono con voi e vi benedico tutti con la mia benedizione materna. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.

Notizie dai giornali cattolici



GennaioFebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre



L'ultimo saluto a Little Tony al Santuario del Divino Amore, santuario dove Little Tony era molto devoto.
Quando Maria santissima ed il gloriosissimo san Giuseppe ritornarono dall'aver presentato nel tempio il loro bambino Gesù, stabilirono di trattenersi in Gerusalemme nove giorni, per andare al tempio nove volte e offrire ogni giorno la sacra ostia del figlio loro affidato, quale rendimento di grazie per lo straordinario favore che avevano ricevuto tra tutte le creature. La divina Signora venerava con speciale devozione il numero nove, in memoria dei nove giorni nei quali fu preparata ed abbellita per l'incarnazione del Verbo, come si disse all'inizio di questa seconda parte nei primi dieci capitoli; ed anche per i nove mesi, nei quali lo portò nel suo grembo verginale. E con questa considerazione desiderava far la novena con il suo Dio bambino, presentandolo altrettante volte all'eterno Padre, come offerta gradita per i sublimi ideali che la gran Signora aveva. Cominciarono la novena, e ogni giorno andavano al tempio prima dell'ora terza, e stavano fino a sera in orazione. Sceglievano, col bambino Gesù, il luogo più basso, da cui potessero degnamente ricevere quel meritato onore che il padrone del convito diede nel Vangelo all'umile invitato, quando gli disse: «Amico, passa più avanti». Tanto meritò la nostra umilissima Regina; ed in tal modo fece con lei l'eterno Padre, alla cui presenza ella elevava il suo spirito.
In questi giorni stanno crescendo le reazioni alle immagini che mostrano Wladimiro Guadagno, in arte Vladimir Luxuria, ricevere la comunione dalle mani del cardinale Angelo Bagnasco durante i funerali a Genova di don Andrea Gallo. La maggior parte delle reazioni sono di sconcerto e di indignazione, tanto che in diversi casi si arriva anche a giudizi pesanti sul cardinale Bagnasco, che non possiamo non definire inaccettabili. In ogni caso non si può negare che la vicenda abbia creato scandalo.
Come può una maggioranza – ad esempio i cristiani in Europa – essere discriminata? È una domanda a cui prova a rispondere l'Osservatorio sull'intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa con il suo rapporto 2012, presentato il 21 maggio a una conferenza internazionale dell'Osce a Tirana, in Albania. Il rapporto non presenta solo la lista degli episodi di intolleranza, violenza o vandalismo di cui sono stati vittime i cristiani e i loro luoghi di culto nel corso dell'anno passato. Nella sua prima parte, il rapporto offre infatti un'analisi delle “restrizioni legali” che toccano la libertà dei cristiani di professare la loro fede: un ritratto, insomma, di uno scenario istituzionale che, sempre di più, favorisce la discriminazione e l'intolleranza contro la religione della maggioranza.
Ogni anno oltre 100mila cristiani vengono uccisi per ragioni legate in qualche modo alla propria fede. E’ la denuncia levata nei giorni scorsi all’Onu di Ginevra da mons. Silvano Maria Tomasi. Un dato che mostra, in modo impressionante, quanto la persecuzione dei cristiani sia di drammatica attualità e non storia del passato.
Prendendo con decisione l’iniziativa di una nuova “politica di comunicazione” dell’Istituto per le Opere di Religione, il presidente del Consiglio di sorveglianza, Ernst von Freyberg, ha concesso una serie di interviste a qualificati rappresentanti della stampa internazionale, che vengono pubblicate oggi, 31 maggio.
“Nell’Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono”. Papa Francesco, per la Solennità del Corpus Domini, celebrata ieri sera nella Basilica di San Giovanni a Laterano, chiede ai fedeli di seguire Gesù e di ascoltarlo, anche per imparare il valore della parola “solidarietà”. Al termine del rito, Papa Francesco ha presieduto a piedi la processione lungo via Merulana tra due ali di folla ed ha impartito la benedizione eucaristica a Santa Maria Maggiore.
Secondo la versione ufficiale rilasciata dalla polizia, dopo che il bambino le è scivolato nel tubo la ragazza ha provato a riprenderlo. Non riuscendoci, ha avvisato il padrone di casa, affermando di avere sentito qualcosa di simile al vagito di un neonato dentro il tubo. Per vergogna, non ha rivelato subito di essere la madre, cosa che è stata scoperta solo due giorni dopo il salvataggio del neonato.
Secondo Roberto Volpi, statistico esperto di demografia e temi socio-sanitari, «si profila, all’interno dell’“inverno” del matrimonio, il fallimento di quello omosessuale. Se proprio quel fallimento non è già nelle cose. A dirlo sono come sempre i numeri». In un articolo che appare oggi sul Foglio, Volpi riporta gli esiti di uno studio di William C. Duncan dell’Institute for Marriage and Public Policy condotto a dieci anni dall’introduzione del matrimonio omosessuale in Olanda, legalizzato nel 2001. E la conclusione di Duncan è che dopo dieci anni dall’approvazione della norma, «approssimativamente 9 su 10 persone gay e lesbiche in Olanda ancora non hanno deciso di contrarre un matrimonio legale». Brutta notizia per gli attivisti della causa Lgbt, e proprio nel giorno in cui i media di tutto il mondo celebrano in pompa magna il “sì” di Bruno e Vincent (nelle foto in questa pagina), “i primi sposi gay di Francia“.
La celebrazione in Francia del primo matrimonio tra due persone omosessuali «è un vulnus grave alla famiglia che ovunque nel mondo, non solo nel nostro paese, è il presidio dell’umano». Così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e arcivescovo di Genova, a margine di una iniziativa pubblica al Museo Diocesano.
Il disegno di legge del partito Ump sarà discusso settimana prossima e ha come obbiettivo di rendere ancora più aggressiva la laicità in Francia. Il testo depositato da Christian Jacob, e firmato da oltre cento deputati del gruppo parlamentare di destra, vuole modificare il Codice del lavoro e permettere ai datori di lavoro privati di impedire ai dipendenti di portare addosso simboli religiosi, facendo così rispettare una rigida interpretazione del concetto “neutralità religiosa”.
«Deriso perché gay si getta dalla finestra». Nel narrare la vicenda dello studente di origini rumene che ieri ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra di un istituto tecnico romano, non c’è titolo di giornale che oggi non ricorra alle caselle “omosessualità”, “bullismo”, “razzismo”, “omofobia”. Ma cos’è più tragico, il gesto disperato di un ragazzino o il suo arruolamento a una campagna politicamente corretta? Cos’è più cupo, il dramma di un adolescente o il cliché del Giornalista Collettivo? In quella scuola dove un ragazzino ieri mattina ha aperto la finestra e si è buttato giù, chi lo conosce, chi ci vive insieme, i suoi insegnanti, testimoniano altro. «Sono sconvolto, non si sa che gli passa per la testa a questi ragazzi» dice un professore a Repubblica. «Nella nostra scuola bullismo zero, e razzismo zero. È una scuola accogliente e il problema è capire cosa gli è saltato in mente, e nessuno lo può sapere. È un ragazzo fragile, sensibile». E invece, secondo il circuito dell’informazione strillata un ragazzino si butta giù per colpa dell’“omofobia”, del “bullismo”, delle “discriminazioni”. Pensierino facile facile. Ritornello buono per farci la sera il talk-show. Buono per imbellettarci le coscienze e rinfrescarci polemiche sull’agenda gay.
Macerata-Loreto, la «visibilità del cammino è segno di una fede viva». E «la gioia e la speranza del Popolo di Dio, unito nel camminare insieme, (…) manifestano e annunciano la fede in Gesù fatto uomo che cammina con noi». Così Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i Vescovi, ha descritto il pellegrinaggio, proposto da Comunione e liberazione, che si terrà sabato prossimo 8 giugno verso la Santa Casa di Loreto, in un’intervista pubblicata sul sito del cammino.
«La fortuna di Bergoglio? Si è perso il ’68 perché non era in Europa». Il professor Giovanni Gobber, ordinario di Linguistica generale alla Cattolica di Milano, affronta con L’Ordine una riflessione sulla rivoluzione (anche) di linguaggio del nuovo Papa. Quella iniziata nella fresca sera del 13 marzo con: «Fratelli e sorelle, buonasera» da un pontefice preso «alla fine del mondo», e fatta di parole semplici, spesso tagliate con l’accetta, metafore terrigne, perifrasi anche spietate: la bordata contro i «cristiani da salotto», la denuncia di troppe «facce da peperoncino sott’olio», il richiamo alle suore che devono essere «madri, non zitelle», la necessità di spalancare il «cuore stropicciato», l’insistenza sull’«uscire», sulle «perfierie esistenziali»: il tutto amplificato dalla scelta di abbandonare quasi integralmente il latino in favore dell’italiano anche durante le celebrazioni e le preghiere pubbliche. Un approccio che, incontro dopo incontro e omelia dopo omelia ha spiazzato molti, Gobber compreso, al di là della novità in sé del primo gesuita e del primo extraeuropeo a salire sul soglio petrino: «Quando ho visto per la prima volta Bergoglio sul balcone ho pensato: oddio, stiamo tornando a 40 anni fa: come se non ci fosse stato Wojtyla. E invece…».
Da un paio di settimane le apparizioni di Medjugorje sono oggetto di un servizio televisivo nel contenitore più improbabile: «Striscia la notizia», attualmente a conduzione del duo comico Ficarra&Picone. Tutto è cominciato quando uno spettatore ha inviato un filmato amatoriale girato a Medjugorje durante una messa all’aperto. E’ piena estate, il cielo è tersissimo, lo spazio davanti alla chiesa trabocca di fedeli, centinaia, forse migliaia. Si vede che a un certo punto tutti si girano e indicano il cielo. C’è una sola nuvola, una sola, tenue, ed ha l’inconfondibile profilo della Madonna col Bambino. Anche il prete celebrante vede e ammette al microfono, bonario, che la Madonna sta benedicendo tutti i presenti.
Negli Stati Uniti, ormai da più di un decennio, giugno è il Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Pride Month, il mese dell’orgoglio lesbico, gay, bisessuale e transgender. Era il 2000 quando l’allora Presidente Bill Clinton, con la Proclamazione numero 7316, indisse il mese dell’orgoglio gay e lesbico. Nove anni dopo è stato Obama ad aggiornare le celebrazioni, aggiungendo i bisessuali e i trans: quando il sesso non è biologicamente determinato, ma una scelta individuale, le istituzioni pubbliche devono continuamente inseguire le fantasie dei più creativi nell’ambito della sessualità. Ma nella Proclamazione 8387 di Obama non c’è solo la totale apertura all’ideologia del “gender” (parola che nel documento di Clinton non compariva mai).
Celebrando la messa per il Corpus Domini. Francesco ammonisce contro la tentazione di non farci carico delle necessità degli altri, "congedandoli con un pietoso: 'Che Dio ti aiuti'. Ma la soluzione di Gesù va in un'altra direzione", sfama la folla che era venuta ad ascoltarlo. "Nell'Eucaristia il Signore ci fa percorrere la sua strada, quella del servizio, della condivisione, del dono, e quel poco che abbiamo, quel poco che siamo, se condiviso, diventa ricchezza, perché la potenza di Dio, che è quella dell'amore, scende nella nostra povertà per trasformarla".
Non solamente in virtù della creazione l'umanità santissima di Cristo era opera dell'eterno Padre, come nel caso delle altre creature, ma, in modo particolare e per speciale diritto, gli apparteneva anche in virtù dell'unione ipostatica con la Persona del Verbo, il quale era generato dalla sua medesima sostanza, come Figlio unigenito e Dio vero da Dio vero. Nonostante ciò, il Padre determinò che gli fosse presentato il suo Figlio nel tempio, tanto per il mistero quanto per l'adempimento della sua santa legge, il cui fine era Cristo nostro Signore. Per tale ragione fu ordinato che gli Ebrei santificassero ed offrissero tutti i loro primi nati, aspettando sempre colui che avrebbe dovuto essere il primogenito dell'eterno Padre e della Madre santissima. In ciò, a nostro modo d'intendere, sua Maestà si comportò come succede tra gli uomini, i quali gradiscono che a loro si ricordi e si ripeta qualche cosa che li diletta. Sebbene infatti il Padre sapesse e conoscesse tutto con infinita sapienza, si compiaceva dell'offerta del Verbo incarnato, che gli era dovuta.
Una pala d’altare di 85 metri quadri: al centro il Cristo Pantocrator e ai lati le scene principali della sua vita terrena, la Dormizione di Maria e la Pentecoste. La grande opera pittorica è stata realizzata nella Chiesa della Vergine della Salute, a Cagliari, da un’equipe di circa 25 pittori spagnoli e italiani e completata da Kiko Argüello, artista e iniziatore del Cammino neocatecumenale. L’inaugurazione è avvenuta ieri alla presenza dell’arcivescovo di Cagliari, mons. Arrigo Miglio e dello stesso Kiko Argüello.
Papa Francesco presiederà per la prima volta, questa sera, la Messa solenne per il Corpus Domini. La celebrazione avrà inizio alle 19 nella Basilica di San Giovanni in Laterano e, come da tradizione, sarà conclusa dalla processione verso la Basilica di Santa Maria Maggiore. In questi due mesi e mezzo di Pontificato, il Papa ha offerto alcuni pensieri sulla centralità dell’Eucaristia, in continuità con il magistero sviluppato in precedenza.
"La Chiesa cattolica in Bangladesh è preoccupata per l'aumento di casi di Hiv/Aids nella comunità. A lanciare l'allarme è stato il dottor Edward Pallab Rozario, coordinatore sanitario della Caritas nazionale, durante un seminario svoltosi a Dhaka, nel quartier generale della Caritas dal 23 al 25 maggio. All'incontro hanno partecipato anche 28 sieropositivi, con le loro famiglie. Si è parlato dell'emarginazione sociale che deriva da questa malattia e come affrontarla."
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure. Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Un referendum per inserire nella Costituzione croata che l’unico matrimonio ammesso è quello tra un uomo e una donna e bandire le nozze gay dal Paese. E’ la proposta dell’associazione “Nel nome della famiglia”, che ha lanciato una petizione raccogliendo nell’arco di due settimane 450mila firme, pari al 10% dell’elettorato. Dal primo luglio la Croazia entrerà ufficialmente a far parte dell’Unione europea, e quindi il dibattito nel Paese assume un respiro che potrebbe coinvolgere anche altri Paesi del Vecchio Continente. Ilsussidiario.net ha intervistato Stephen Bartulica, professore dell’Università cattolica della Croazia e consigliere del presidente della Repubblica sui temi che riguardano la religione.
In un libro la storia di Pietro Maso: assassino dei suoi genitori che grazie al perdono di Dio, delle sorelle e alla cura di don Guido Todeschini, dopo ventidue anni di carcere è rinato a vita nuova
La Chiesa sudcoreana è in continua crescita. Le statistiche sul 2012 pubblicate dalla conferenza dei vescovi documentano un aumento dell'1.6%, valore di poco inferiore alla media dell'ultimo decennio. Nel Paese, sono presenti 5.361.369 cattolici, circa il 10.3% della popolazione complessiva. Il 55% di questi è concentrato nell'area metropolitana di Seoul, Suwon, Incheon e Uijeongbu.
Dio è sempre pronto al perdono, perché il suo “progetto” è fare dell’umanità e della Chiesa “un’unica famiglia”. Lo ha affermato ieri mattina Papa Francesco all’udienza generale celebrata in Piazza San Pietro di fronte a oltre 90 mila persone, con la quale ha inaugurato un nuoco ciclo di catechesi sul mistero della Chiesa. Un’udienza caratterizzata a tratti da una pioggia intensa, sopportata dal Papa sulla jeep scoperta senza alcun riparo. Al termine dell’udienza, il Pontefice ha invitato i fedeli alla Messa solenne del Corpus Domini, che presiederà domani sera in San Giovanni in Laterano.
Stavano già per compiersi i quaranta giorni, nei quali, secondo la prescrizione della legge, la donna che avesse partorito un figlio maschio era giudicata immonda; e questa rimaneva nella purificazione del parto fino a che in seguito non andava al tempio. La Madre della purezza, per adempire questa legge insieme con l'altra dell'Esodo, in cui Dio ordinava che gli santificassero ed offrissero tutti i primogeniti', decise di passare a Gerusalemme, dove si doveva presentare nel tempio con l'Unigenito dell'eterno Padre e suo e purificare come le altre madri. Nell'adempimento di questi due precetti, per quanto le riguardava, non ebbe dubbio né difficoltà alcuna ad ubbidire come le altre madri, non perché ignorasse la propria innocenza e purezza, giacché fin dall'incarnazione del Verbo la conosceva, e sapeva che non aveva contratto il comune peccato originale. Neppure ignorava che aveva concepito per opera dello Spirito Santo, partorendo senza dolore, e restando sempre vergine e più pura del sole. Tuttavia nella sua prudenza non esitava ad assoggettarsi alla legge comune, e vi veniva stimolata anche dall'ardente affetto, che sempre nutriva nel cuore, di umiliarsi, e immedesimarsi con la polvere.
Cuore adorabile di Gesù, dolce mia vita, nei presenti miei bisogni ricorro a Te, per soccorso e affido alla Tua potenza, alla Tua sapienza, alla Tua bontà, tutte le angustie del mio cuore, ripetendo mille volte: “O Cuore Sacratissimo, fonte di amore, per i miei presenti bisogni, pensaci Tu!”
Annalisa Fiorda, ospite di Lucia Ascione nello spazio Arancio di Nel cuore dei giorni, a febbraio, in trasmissione, aveva espresso il desiderio di andare a Lourdes. Da quel giorno è nata una sorta di colletta spontanea tra gli ascoltatori e finalmente le viene consegnato il biglietto che le permetterà, insieme ai genitori, di andare ad ottobre a Lourdes.
Quattro demoni in corpo. Quattro demoni che non se ne andranno, e non se ne sono andati nonostante gli esorcismi, finché i vescovi messicani non prenderanno pubblicamente posizione contro l’aborto e faranno “atto di riparazione” a Maria. Si chiama Angelo V. messicano dello stato del Michoacan, 43 anni e due figli. Questo il ritratto dell’uomo su cui Papa Francesco avrebbe effettuato l’esorcismo domenica 19 maggio al termine della messa di Pentecoste in Piazza San Pietro.
All'omelia della messa celebrata a santa Marta, Francesco dice che una Chiesa "trionfalista", "ben sistemata, con tutti gli uffici, tutto a posto, tutto bello", è a "metà cammino", "si ferma". Non segue la "regola di Gesù: la regola del trionfo tramite il fallimento, il fallimento umano, il fallimento della Croce. E questa è una tentazione che tutti noi abbiamo".
Il sostegno armato alle parti in conflitto in Siria minaccia la stabilità non solo del Medio Oriente, ma anche dell'Europa. La Russia invia batterie anti-aree ad Assad. I ministri degli Esteri di Olanda e Belgio denunciano la presenza di loro cittadini, anche adolescenti, nelle brigate jihadiste siriane. Essi potrebbero compiere atti terroristi nei loro Paesi.
All'udienza generale di oggi Francesco, bagnato dalla pioggia, dà inizio a un ciclo di catechesi dedicato al mistero della Chiesa. Essa "non è un'organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma - come ci ha ricordato tante volte il Papa Benedetto XVI - è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia".
Il missionario padre Dionisio Ferraro del Pime è nato a Casoni (Vicenza) nel 1944, è sacerdote dal 1970 e in Guinea Bissau dal 1972. È stato superiore regionale del Pime in Guinea (1981-1985). Oggi è parroco a Bambadinca, in ambiente totalmente pagano nella diocesi di Bafatà, la seconda in Guinea nata nel 2001. L’ho intervistato a Milano il 21 maggio 2013 e ha approvato questa intervista.
Ieri pomeriggio a Catania un’associazione di volontari, “Tutela dei diritti del debitore”, ha presentato una soluzione possibile al problema di quel 65 per cento di famiglie italiane che secondo Bankitalia-Cgia Mestre-Confcommercio sono sovraindebitate: spendono cioè tra la metà e l’80 per cento dello stipendio in mutui e rate di finanziarie. Altre associazioni si sono unite a loro nel territorio catanese, tra cui Confcommercio, Federconsumatori e il Movimento cristiano dei lavoratori (Mcl). All’incontro di ieri ha partecipato anche il presidente provinciale di Mcl Catania, Piergiuseppe De Luca, intervistato da tempi.it.
Un ragazzino sempre sereno, equilibrato e vivacissimo insieme. Attento agli amici e rispettoso delle sue coetanee, vive una normalità tale da diventare eccezionale. Carlo Acutis, alunno di un liceo classico di Milano, riesce a rimanere com’è senza timori. Sa andare controcorrente rispetto ai suoi amici, ma nello stesso tempo li attira a sé. Nato a Londra nel 1991, lo stesso anno torna in Italia con la sua famiglia. In casa Carlo respira la fede, scegliendo fin da piccolo di non abbandonare mai per altro bene l’amicizia che da subito stringe con Cristo. Costi quel che costi, per tutta la sua breve vita: il giovane nel 2006, a soli 15 anni, viene colpito da una leucemia fulminante che lo porta alla morte in poco tempo. La sua storia, delineata nel libro appena pubblicato La vita oltre il confine (editrice Velar, 48 pagine, 3,50 euro), è di un’intensità particolare, tanto che le vicende che lo riguardano, prima e dopo la morte, hanno portato, a soli sei anni dalla sua scomparsa, all’apertura della causa di beatificazione. La sua vicenda si è diffusa specialmente in Brasile dove questa estate si terrà la Giornata mondiale della gioventù e dove per tanti giovani Carlo Acutis è già diventato un modello di vita.
I primi effetti della legge sul matrimonio omosessuale in Francia si vedono già: le parole “padre ” e “madre” sono state cancellate. Stamattina è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale il decreto applicativo della legge Taubira che legalizza matrimonio e adozione gay in Francia, sono stati modificati il libretto di famiglia e il codice di procedura civile.
Sei suore e sessanta bambini. È la storia raccontata dal documentario Mana (Mamma in greco), che parla di sei giovani amiche tra i 18 e i 20 anni che nel 1962 decidono di lasciare le loro famiglie «per diventare suore e dedicarsi a Dio», fondando un monastero dove accolgono bambini abbandonati o indesiderati sulle montagne vicino ad Atene.
Oltre 250 famiglie cristiane, nei giorni scorsi, sono state minacciate di morte e cacciate dalle loro case, nel villaggio Chak 31 nel distretto di Khanewal, in sud Punjab, per paura di attacchi di massa e dell’incendio del loro villaggio. Quanto accaduto «testimonia l’aumento degli episodi di violenza e i soprusi contro le minoranze religiose in Pakistan e ricorda il grave episodio dell’attacco alla Joseph Colony, quartiere cristiano di Lahore, avvenuto due mesi fa», si legge in un rapporto compilato da due organizzazioni pakistane, la Human Rights Commission of Pakistan (Hrcp) e la Organization for Development and Peace (Odp), impegnate nel promuovere la pace e difendere i diritti umani. Mentre la politica pakistana è stata impegnata nella formazione del nuovo Governo, dopo le elezioni generali, le due organizzazioni lanciano un pressante appello «a tutte le parti interessate, alla politica, ai partiti, alla società civile, alle organizzazioni religiose, perché operino attivamente per mitigare l’intolleranza religiosa e promuovere la coesione sociale».
La ragazza di 22 anni ha detto che non aveva i soldi per procurarsi l'aborto. Ha seguito ogni momento del salvataggio senza rivelare la sua maternità. Ondata di solidarietà per il bambino: all'ospedale dove è ricoverato arrivano latte in polvere, pannolini, vestitini e domande di adozione.
Il 30 maggio il Papa presiede la Messa sul sagrato della basilica lateranense, guidando poi la processione eucaristica fino a Santa Maria Maggiore. Domenica 2 giugno adorazione eucaristica in San Pietro.
Il piccolo ha pochi giorni di vita. Era ancora avvolto dalla placenta e aveva il cordone ombelicale attaccato. I pompieri hanno segato il tubo della fogna in cui il neonato era incastrato e l'hanno portato all'ospedale dove lo hanno liberato. L'abbandono forse legato alla legge sul figlio unico, che finora ha impedito la nascita di 400 milioni di bambini.
La Santa Sede esprime “profonda preoccupazione” per le violazioni della libertà religiosa e per i sistematici attacchi inferti alle comunità cristiane in alcune aree del pianeta come Africa, Asia e Medio Oriente. E’ quanto sottolineato da mons. Silvano Maria Tomasi, intervenuto ieri alle Nazioni Unite di Ginevra. Il presule ha affermato che “indagini credibili” sono arrivate alla “scioccante conclusione” che “oltre 100 mila cristiani vengono uccisi ogni anno, per motivi che hanno una qualche relazione con la loro fede”.
La chiesa “Assembra di Dio” a Teheran, la più grande chiesa cristiana di lingua persiana (“farsi”) in Iran, è stata chiusa dalle forze di sicurezza iraniane. Nei giorni scorsi il Pastore Robert Asseriyan, che guidava il culto nella chiesa, era stato arrestato. Secondo fonti locali, le pressioni per la chiusura della Chiesa erano già forti da almeno sei mesi. La polizia ha annunciato che chiunque cerchi di entrare in chiesa sarà arrestato.
Il vescovo di Cuneo, mons. Giuseppe Cavallotto, aprirà ufficialmente il 31 maggio prossimo - presso il Monastero delle Clarisse a Boves - la Causa di Beatificazione di don Giuseppe Bernardi e don Mario Ghibaudo, rispettivamente parroco e viceparroco di Boves, nel cuneese, uccisi dai nazisti durante la loro prima rappresaglia in Italia, il 19 settembre 1943.
Presentata la "Solenne Adorazione Eucaristica in contemporanea mondiale" di domenica 2 giugno. E' organizzata nell'ambito dell'Anno della fede, agli eventi del quale, finore, hanno preso parte oltre quattro milioni di persone. Il 15-16 giugno le giornate "Credendo abbiano la vita" che prevedono anche una fiaccolata silenziosa per richiamare l'attenzione sul tema della vita umana e del suo valore intangibile.
La sequela di Cristo significa "andare con Lui, dietro di Lui: lo stesso cammino, la stessa strada", nella quale , "sempre ci saranno le difficoltà", "le persecuzioni". L'esempio di Madre Teresa della quale "lo spirito del mondo" dice che "ha fatto tante belle cose per gli altri", ma mai che "tutti i giorni, tante ore, era in adorazione... Mai!".
L’annuncio di Gesù non è una patina, una vernice, ma va dentro al cuore e ci cambia. E’ quanto affermato da Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Papa ha quindi ribadito che seguire Gesù non vuol dire avere più potere, perché la sua strada è quella della Croce. Alla Messa, concelebrata da mons. Rino Fisichella e mons. José Octavio Ruiz Arenas, presidente e segretario del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, hanno preso parte un gruppo di sacerdoti dello stesso dicastero e un gruppo di dipendenti della Centrale termoelettrica e del Laboratorio di falegnameria del Governatorato vaticano, accompagnati dall’ing. Pier Carlo Cuscianna, direttore dei Servizi Tecnici del Governatorato.
«Primavera araba è un nome sbagliato, non è stata una primavera, ma un'oceanico spargimento di sangue. Molti sono stati i morti ma quelli che perdono di più sono i cristiani...». Elias Chacour, arcivescovo di Akka, San Giovanni d'Acri, e Tolemaide dei Greco-Melkiti è il capo della più grande comunità di arabi cristiani cattolici in Israele, che conta 80mila fedeli, 32 parrocchie e 28 sacerdoti. Riceve nella sua residenza di Haifa, città modello dello Stato d'Israele per la convivenza religiosa, un gruppo di giornalisti italiani. E con loro parla delle preoccupazioni per la sorte dei cristiani costretti a lasciare la Siria, dei passi nel dialogo con gli ortodossi, del nuovo Papa Francesco.
La storia di Li JF, ex giudice e difensore dei più deboli, scarcerato dopo 11 anni di detenzione per la sua appartenenza alla Chiesa sotterranea. “Ho perso tutto, ma non Dio”.
Stefano Magni ha scritto su queste pagine che la guerra scatenata dall’interno dell’Occidente dal fondamentalismo islamico è cominciata con l’attentato di Boston, i disordini di Stoccolma e il barbaro sgozzamento di un soldato britannico a Woolrich. Alla lista di eventi “bellici” interni recenti pare si possa aggiungere anche il tentato omicidio di un militare francese, accoltellato sabato a Parigi, ma quel che più conta è che le risposte che giungono dalle leadership occidentali sembrano indicare che questa guerra la stiamo perdendo.
La bassa affluenza mitiga la sconfitta del comitato B per il finanziamento del contributo da un milione di euro che il Comune da 20 anni destina alle scuole paritarie private. In gran parte cattoliche. Ma non deve far dimenticare che il comitato A, autoconvocato, sgangherato, massimalista e radicale, ha preso comunque più voti.
Dopo il processo del medico abortista Kermit Gosnell e i numerosi casi simili emersi in seguito, la verità sulla pratica dell’aborto negli Stati Uniti sta uscendo allo scoperto dopo quarant’anni dalla legalizzazione. Per questo Trent Franks, deputato repubblicano, ha proposto di estendere a tutta la nazione una legge per proteggere i bambini non nati ora vigente nel Distretto di Columbia. Se la norma passasse l’aborto sarebbe vietato oltre la ventesima settimana di gravidanza in tutti gli Stati Uniti. Le testimonianze a favore della proposta di legge Franks riportate venerdì scorso davanti al Congresso americano sono scioccanti.
Le autorità cinesi hanno circondato ieri il villaggio di Donglu, nell’Hebei a poche ore di macchina da Pechino, per impedire che i cattolici cinesi potessero prendere parte alla processione in onore della Vergine Maria. La polizia, insieme all’esercito, ha ostruito tutte le vie di accesso al villaggio con blocchi stradali. «Sono anni che va avanti così durante il mese di maggio – spiega un residente al South China Morning Post – Dal 1995, quando sono arrivate in pellegrinaggio oltre 30 mila persone»
Credo che ormai non ci siano più dubbi sull’esistenza di una strategia che mira ad attuare il matrimonio gay anche in Italia; la considererei più propriamente “la via italiana al matrimonio gay”. Alcune forze culturali e politiche, che lavorano da qualche tempo, per rivoluzionare anche in Italia l’istituto familiare, hanno compreso che, per arrivare al matrimonio gay nel nostro paese, serve una procedura più articolata di quella attuata in altri stati, in quanto in Italia si riscontrano più resistenze che altrove.
Dalla grotta della natività, i tre re se ne andarono a riposare in una locanda nella città di Betlemme. Quella notte, ritiratisi in disparte in una stanza, tra innumerevoli lacrime e sospiri si misero a parlare di ciò che avevano visto, degli effetti che avevano ricevuto e di ciò che avevano notato nel bambino Gesù e nella sua Madre santissima. Con questi discorsi s'infiammarono ancor più di amore divino, ammirando la maestà e lo splendore del bambino, la prudenza, la severità e il pudore della Madre, la santità dello sposo Giuseppe, la povertà di tutti e tre e l'umiltà del luogo dove aveva voluto nascere il Signore del cielo e della terra. I re sentivano la fiamma dell'incendio divino che bruciava i loro cuori devoti e, senza potersi contenere, proruppero in accenti di grande dolcezza e in atti di venerazione e amore, dicendo: «Che fuoco è questo che sperimentiamo? Che efficacia è quella di questo gran Re, che ci muove a tali desideri e affetti? Come dovremo comportarci con gli uomini? Come potremo frenare i nostri gemiti e sospiri? Che faranno quelli che hanno conosciuto così arcano, nuovo e sovrano mistero? O grandezza dell'Onnipotente, nascosta agli uomini e dissimulata sotto tanta povertà! O umiltà mai immaginata dai mortali! Se solo potessero venire tutti qui, affinché nessuno rimanesse privo di questa felicità!».
In occasione dell'Anno della fede l'Immagine della Madonna di Pompei viene esposta dal 28 maggio fino al 31 maggio nella Chiesa di San Salvatore in Lauro, in via dei Coronari a Roma. Da lì, nel pomeriggio del primo giugno, sarà portata in processione nella Basilica di San Pietro. Nella Basilica Vaticana l'immagine sarà accolta dall'arciprete, il cardinale Angelo Comastri, per essere posta sulla tomba del Beato Giovanni Paolo II, per la venerazione dei fedeli.
Si è concluso oggi il 55.mo pellegrinaggio militare internazionale a Lourdes, ispirato all’Anno della Fede voluto da Benedetto XVI. Ad accompagnare il folto gruppo di pellegrini italiani al Santuario mariano è stato l’ordinario militare, mons. Vincenzo Pelvi.
Molte parole e molti gesti restano impressi della prima visita di Papa Francesco in una parrocchia romana. Un incontro particolarmente sentito in cui, tra l’altro, il Papa ha dato la Prima Comunione a 16 bambini. In particolare, ha colpito il suo chinare il capo dinanzi ai bimbi, come per chiedere la loro preghiera e benedizione. Il pensiero è andato al 13 marzo, quando si è presentato al mondo, chiedendo la preghiera dei fedeli perché Dio lo benedisse. Dell’origine e del valore della benedizione, che la Chiesa annovera tra i sacramentali, cioè gesti sacri, Fausta Speranza ha parlato con il biblista prof. mons. Roberto Penna, docente alla Pontificia Università Lateranense.
Da arcivescovo di Buenos Aires, ha sempre lasciato spazio alle iniziative apostoliche dei movimenti . Ora vale anche per loro l’invito a «uscire da se stessi»
trent'anni fa, nel maggio del 1983, un team di ricercatori francesi diretti da Luc Montagnier pubblicava sulla rivista americana “Science” un articolo in cui si rivelava per la prima volta l’esistenza di un nuovo virus, l’HIV, responsabile della "Sindrome da immunodeficienza acquisita", meglio nota come Aids. Trent’anni dopo, 34 milioni di persone vivono con questo virus, e circa 1,8 milioni muoiono di Aids ogni anno. Nonostante esistano nuovi farmaci in grado di migliorare e allungare la vita dei malati affetti da questo virus, la migliore arma, ad oggi, continua ad essere la prevenzione, e si attende ancora un vaccino.
Per seguire Gesù dobbiamo spogliarci della cultura del benessere e del fascino del provvisorio. E’ quanto sottolineato stamani da Papa Francesco, nella Messa alla Casa Santa Marta. Il Papa ha quindi sottolineato che dobbiamo fare un esame di coscienza sulle ricchezze che ci impediscono di avvicinare Gesù. Alla Messa, concelebrata dal cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione, hanno preso parte un gruppo di collaboratori del Pontificio Consiglio degli Operatori Sanitari, guidati dal presidente mons. Zygmunt Zimowski, e un gruppo di collaboratori dei Servizi Economici del Governatorato, guidati dal dott. Sabatino Napolitano.
A forza di sbarazzarsi dei vecchi cimeli nel nome dell’avanguardia, del nuovismo, della liberazione da oppressioni non meglio specificate, della decostruzione, del post-qualunque cosa, della ribellione al principio di non contraddizione, insopportabile retaggio della logica aristotelica, la cultura contemporanea si è ritrovata vuota e triste come una casa sfitta. Nelle sue stanze l’aria si è fatta irrespirabile. La forza scioccante di tanta arte prodotta in opposizione alle convenzioni si è imborghesita, diventando la più bolsa delle convenzioni. Gli intellettuali “contrarian”, quelli ostili alle idee da salotto e ai loro meccanismi onanistici, si sono rifugiati in bolle culturali sterili come quelle che disprezzavano e dai loro amboni hanno dettato uno sciapo manifesto ideologico: la dimensione del significato è assurda e inutile. Il significato non esiste. E se esiste fa schifo. Svuotiamo i musei polverosi, bruciamo le vecchie librerie, cancelliamo i dogmi, recidiamo i fili, spariamola grossa, scriviamo tanto e male, rigettiamo la trascendenza e cancelliamo la religione organizzata, diciamo ovvietà che possono sembrare intelligenti ai lettori di Hitchens e agli ammiratori di Cattelan.
In Italia, in caso di separazione, gli alimenti corrisposti al coniuge sono detraibili dalla dichiarazione dei redditi, ma non vi è alcuna detrazione se il denaro è trasferito all’interno della famiglia, per esempio per mantenere un figlio all’università. Quando si introduce una agevolazione fiscale (rottamazioni, ristrutturazioni…), essa viene riconosciuta senza limite di reddito; i sostegni alla maternità e le detrazioni per i figli a carico sono corrisposti invece in relazione al reddito. Chi fa sindacato gode di permessi e di distacchi; chi va a scuola per parlare con i docenti dei figli deve chiedere le ferie.
Vangelo Mc 10, 17-30: Vendi quello che hai, poi vieni e seguimi.
[In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"». Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni. Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».] Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
I tre re Magi, che vennero in cerca del bambino Gesù, erano nativi della Persia, dell'Arabia e di Saba, regioni che si trovano ad oriente della Palestina. La loro venuta fu profetizzata specialmente da Davide e prima di lui da Balaam, quando questi per volontà divina benedisse il popolo di Israele, mentre Balak, re dei moabiti, lo aveva condotto perché lo maledicesse. In queste benedizioni, Balaam disse di sé che egli avrebbe visto il re, Cristo, ma non subito, e che lo avrebbe contemplato, ma non da vicino; infatti, non lo vide di persona, ma per mezzo dei Magi suoi discendenti, e ciò non avvenne immediatamente, ma dopo molti secoli. Disse anche che sarebbe spuntata una stella da Giacobbe, perché doveva servire ad indicare colui che nasceva per regnare eternamente sulla casa di Giacobbe.
Siano progressisti o conservatori – se queste etichette hanno ancora un senso –, tutti i maggiori periodici cattolici degli Stati uniti ospitano nelle ultime settimane un dibattito, non privo di toni accesi, sull’ultimo libro di George Weigel: «Cattolicesimo evangelico. Una profonda riforma nella Chiesa del XXI secolo» (Evangelical Catholicism. Deep Reform in the 21st-Century Church, Basic Books, New York 2013). In America più o meno tutti sanno chi è George Weigel, che è forse meno conosciuto in Italia. È uno degli intellettuali cattolici più influenti del Paese, ed è stato amico e biografo del beato Giovanni Paolo II (1920-2005). Il suo testo su Papa Wojtyla, «Testimone della speranza» (trad. it., Mondadori, Milano 2005), è stato un best seller in molte lingue, italiano compreso. Dell’Europa scristianizzata si è occupato in un bellissimo libro del 2005, «La Cattedrale e il Cubo» (trad. it., Rubbettino, Soveria Mannelli 2006).
Si intitola La vera storia di papa Francesco (Barbera editore, 9,9 euro, 138 pagine) l’ultimo libro di Stefano Filippi, il giornalista veronese che ha scritto l’appendice di Falce e carrello, il libro di Bernardo Caprotti che racconta i rapporti tra Esselunga e le Coop rosse. Il libro ripercorre la vita di papa Francesco, dall’infanzia a Buenos Aires alla fede religiosa, passando per gli studi in Cile, Germania e Spagna, fino alla rapida ascesa tra i gesuiti argentini. È la storia di un uomo colto e intelligente che ha insegnato letteratura, filosofia e psicologia e ha cercato di capire e interpretare i sentimenti del suo continente.
Con l’aiuto della Madonna, capire Dio per scoprire il suo amore: è il messaggio che Papa Francesco lascia ai bambini e ai parrocchiani della Chiesa di Santa Elisabetta e Zaccaria, nella zona nord di Roma. E’ una parrocchia di periferia e Papa Francesco, appena arrivato, ha detto che è dalle periferie che "si vede meglio la realtà". Nella sua prima visita a una parrocchia della sua diocesi di Roma, Papa Francesco ha salutato famiglie, ammalati, collaboratori parrocchiali. Inoltre, prima della celebrazione, ha ascoltato le confessioni di 8 persone, un significativo inedito per un Pontefice. Altro momento centrale sono state le Prime Comunioni amministrate dal Papa stesso a 16 bambini.
“I mafiosi e le mafiose si convertano a Dio”. Questa preghiera di Papa Francesco, salutata da salve di applausi, ha caratterizzato l’Angelus di questa mattina in Piazza San Pietro. Ricordando la Beatificazione, avvenuta ieri, di don Pino Puglisi, il Papa ha stigmatizzato lo sfruttamento delle mafie ai danni di milioni di vittime, esclamando: “Non possono fare di noi fratelli schiavi”.
Quando sento dire “il prete degli ultimi” io penso al grande e umile fratel Ettore Boschini che, lontano da tutti i salotti e i riflettori, per anni, portando in giro la statua della Madonna di Fatima e col crocifisso rosso dei camilliani sulla veste, ogni notte nei gironi infernali di Milano raccoglieva, lavava amorevolmente, nutriva e curava barboni, clochard, sbandati, tossici e disperati, in un “rifugio” ricavato nel tunnel sotto la stazione centrale di Milano. Non aveva tempo né per dormire, né per mangiare, tanto ardeva di compassione per Gesù crocifisso che vedeva nei suoi fratelli sofferenti, nelle loro piaghe coperte di sporcizia maleodorante. E’ morto in fama di santità nel 2004. Sconosciuto ai salotti tv, ma conosciutissimo dai più poveri e dagli angeli di Dio (inizia ora a Milano il processo di beatificazione). Mi è tornato in mente molte volte in queste settimane, sentendo ripetere a papa Francesco l’esortazione ai cristiani ad uscire dalle sacrestie e andare per le strade a portare la carezza del Nazareno a tutte le creature ferite dalla vita.
Durante la messa di oggi, Francesco ricorda l'episodio di Gesù che dice "lasciate che i bambini vengano a me" per invitare all'accoglienza del "popolo". "La fede del Popolo di Dio è una fede semplice, è una fede forse senza tanta teologia, ma con una teologia dentro che non sbaglia, perché c'è lo Spirito dietro".
Non si possono mettere "gli idoli del potere, del profitto, del denaro, al di sopra del valore della persona umana". La disoccupazione "si sta allargando a macchia d'olio in ampie zone dell'occidente e sta estendendo in modo preoccupante i confini della povertà. E non c'è peggiore povertà materiale, mi preme sottolinearlo, di quella che non permette di guadagnarsi il pane e che priva della dignità del lavoro".
La nostra gloriosa Regina, per la scienza infusa che aveva delle divine Scritture e per le sublimi e sovrane rivelazioni che riceveva, sapeva che i re Magi dall'Oriente sarebbero venuti a riconoscere e ad adorare il suo Figlio santissimo come vero Dio. In modo speciale era stata di recente istruita circa questo mistero, poiché la notizia della nascita di Gesù era stata recata loro dall'angelo, e la vergine Madre conosceva ogni cosa. San Giuseppe non'era a conoscenza di questo mistero, perché non gli era stato rivelato, né la prudentissima sposa gli aveva comunicato il suo segreto, poiché in tutto era saggia e prudente, ed aspettava che la divina volontà operasse in questi misteri con la sua opportuna e soave disposizione. Perciò il santo sposo, celebrata la circoncisione, disse alla Regina del cielo che gli pareva necessario lasciare quel luogo disagiato e povero, ove era così difficile proteggere lei e il bambino, e che ormai in Betlemme si sarebbe trovato qualche albergo libero dove alloggiare, finché giungesse il tempo di poter portare il bambino a Gerusalemme, per presentarlo al tempio. Nella sua preoccupazione e sollecitudine, il fedelissimo sposo propose ciò perché non voleva che, a causa della sua povertà, gli mancassero l'abbondanza e gli agi che desiderava per servire il figlio e la madre, però disse che si rimetteva in tutto alla volontà della sua divina sposa.
Padre Gheddo racconta sul suo blog l’esperienza di p. Dionisio Ferraro, originario di Vincenza e missionario in Guinea Bissau. Durante la preparazione di un opuscolo sulla fede, una notte viene frustato a sangue dal diavolo, con ferire profonde sul corpo. In Africa la presenza di Satana “non stupisce nessuno”, in Italia “è presente” ma “se ne parla troppo poco”.
"Ricevendo il Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, Francesco parla anche della tratta degli esseri umani, che coinvolge anche bambini: è "un'attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate! Sfruttatori e clienti a tutti i livelli dovrebbero fare un serio esame di coscienza davanti a se stessi e davanti a Dio!". La Chiesa, oltre ad accogliere, "dia voce a chi non riesce a far sentire il grido del dolore e dell'oppressione"."
Venerdì 24 maggio, con il Giornale, il primo inserto de "I segreti di Medjugorje". Un'opera, a inserti, per riflettere e scuotere le coscienze
Non ce lo fanno vedere, ma le periferie svedesi e quella di Stoccolma in particolare sono di nuovo in fiamme. Prima delle auto e delle centrali di polizia sono state date alle fiamme le scuole. La Svezia sta pagando a un prezzo folle il delirio multiculturalista. La terza città della Svezia, Malmo, è una città dove le auto della polizia entrano solo in coppia e le ambulanze solo se scortate dalla polizia. Gli ebrei sono diventati 500: erano duemila.
“Sopportare con pazienza e vincere con amore le oppressioni esterne ed interne”: è la preghiera elevata da Papa Francesco durante la Messa Santa Marta nella memoria di Maria Ausiliatrice.
La tratta degli esseri umani è “ignobile”. Non ha usato mezzi termini Papa Francesco nel condannare questa mattina il triste fenomeno che vede coinvolte nel mondo milioni di persone. L’occasione è stata l’udienza concessa ai partecipanti alla plenaria del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, in corso a Roma e dedicata alle “persone forzatamente sradicate”. Per loro il Papa ha esortato agli Stati ad adottare misure che ne tutelino la dignità.
Si è svolta ieri sera la veglia di Manif Pour Tous a Milano, l’iniziativa per protestare contro la legge Taubira che ha legalizzato le nozze e le adozioni gay in Francia. Un pic-nic e una veglia all’Arco della Pace per ricordare che un bambino per crescere ha bisogno di una mamma e di un papà. Ilsussidiario.net ha intervistato Cesar Lesage, giovane francese iscritto all’Università Bocconi, nonché uno degli organizzatori dell’evento.
Nella memoria di Maria Ausiliatrice, Giornata di preghiera per la Cina, Francesco parla delle "grazie" di ""sopportare con pazienza e vincere con amore le oppressioni esterne ed interne". Pregare per i nemici, per quelli che ci fanno soffrire "non è facile". Ma siamo "cristiani sconfitti" se non perdoniamo i nemici e se non preghiamo per loro.
Pubblichiamo di seguito la terza e ultima parte dell’intervento diDon Ezechiele Pasotti, Prefetto agli Studi al Seminario Diocesano Missionario “Redemptoris Mater” di Roma, al convegno internazionale "La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito", svoltosi la scorsa settimana a Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Pubblichiamo oggi la seconda parte dell’intervento di Don Ezechiele Pasotti, Prefetto agli Studi al Seminario Diocesano Missionario “Redemptoris Mater” di Roma, al convegno internazionale "La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito", svoltosi la scorsa settimana a Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Il 23 maggio 2013 Papa Francesco ha incontrato in San Pietro i vescovi italiani riuniti per la «professione di fede» nel corso della loro 65a Assemblea Generale. Li ha esortati, non senza toni severi, a evitare «l'idolatria del presente» che fa inseguire le mode, il carrierismo, gli atteggiamenti da funzionari, lo scoraggiamento, per darsi senza riserve a un'evangelizzazione che nasce dalla preghiera, dall'amore di Dio, dalla devozione alla Madonna.
Crescono le discriminazioni legali e amministrative contro i cristiani in Europa. Lo afferma una nota del sociologo torinese Massimo Introvigne, coordinatore dell’Osservatorio della Libertà Religiosa istituito dal Ministero degli Esteri, che interviene in occasione della conclusione a Tirana della conferenza dell’Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa) in materia di non discriminazione, e della presentazione oggi a Vienna del rapporto dell’Osservatorio dell’Intolleranza e discriminazione contro i cristiani, con cui l’Osservatorio italiano ha collaborato, sulle discriminazioni legali contro i cristiani in Europa.
Ieri la Camera dei Comuni britannica ha approvato la legalizzazione dei matrimoni omosessuali in Inghilterra e Galles con 366 voti a favore e 161 contro. Per il varo definitivo manca solo il voto della Camera dei Lord. «Questa proposta di modifica della legge è molto più profonda di quanto sembra» ha commentato la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. «Molte persone all‘interno e fuori delle comunità di fede sono profondamente convinte che lo Stato non dovrebbe cercare di cambiare il significato fondamentale del matrimonio».
A Betlemme, come nelle altre città d'Israele, c'era una sinagoga dove il popolo si riuniva per pregare - per questo si chiamava anche casa di orazione - e per ascoltare la legge di Mosè, che veniva letta e spiegata da un sacerdote dal pulpito a voce alta, affinché il popolo intendesse i suoi precetti. In detta sinagoga, però, non si offrivano sacrifici, perché essi erano riservati al tempio di Gerusalemme, salvo il caso particolare in cui il Signore avesse disposto altrimenti; ciò, infatti, non era lasciato alla libertà del popolo, come consta dal Deuteronomio, per evitare il pericolo dell'idolatria. Il sacerdote, che era maestro o ministro della legge, però, soleva esserlo anche della circoncisione, non per precetto obbligatorio, perché chiunque poteva circoncidere anche se non sacerdote, ma per la speciale devozione delle madri, delle quali molte erano mosse dall'idea che i loro bambini non avrebbero corso grande pericolo venendo circoncisi per mano di un sacerdote. La nostra munifica Regina non per questo timore, ma per la dignità del bambino, volle che il ministro della circoncisione fosse il sacerdote che stava in Betlemme; a tal fine questo fu chiamato dal felice sposo san Giuseppe.
Presenterò il libro “Lettera a mia figlia” venerdì 24 maggio a Bolsena alle 21.00, presso la Basilica di S. Cristina. Ma vorrei segnalarvi soprattutto che insieme con me ci sarà la testimonianza del mio amico Enrico Petrillo sulla straordinaria storia che ha vissuto con Chiara (Enrico è il marito di Chiara Corbella, di cui parla anche il mio libro).
La Chiesa siciliana e non solo sta contando le ore che la separano da sabato prossimo, giorno in cui, alle 10.30 – in una grande celebrazione all’aperto al Foro Italico “Umberto I” di Palermo – sarà elevato agli onori degli altari don Pino Puglisi. Il sacerdote, ucciso da sicari della mafia il 25 settembre 1993, viene riconosciuto e venerato dalla Chiesa come martire. La sua parabola esistenziale ha lasciato un segno profondo nella coscienza dei siciliani.
I cristiani diffondano il sale della fede, della speranza e della carità: è questa l'esortazione di Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Papa ha sottolineato che l’originalità cristiana “non è una uniformità” e ha messo in guardia dal rischio di diventare insipidi, “cristiani da museo”. Alla Messa - concelebrata con i cardinali Angelo Sodano e Leonardo Sandri e con l’arcivescovo di La Paz, Edmundo Abastoflor Montero - hanno preso parte un gruppo di sacerdoti e collaboratori laici della Congregazione per le Chiese Orientali.
Non voglio fare il torto a don Gallo di parlare bene di lui. Lo tratterò da vivo, così come sono sicuro egli è, al cospetto del Dio ricco di misericordia. Fa paura il tentativo di farne l’icona del prete perseguitato dalla Chiesa e dai vescovi. Si osservi e si provi a spiegare perché tutti i giornali dei grandi editori e dei banchieri lo esaltino come il profeta dei poveri vessato dal potere ecclesiastico. Balle. È stato don Gianni Baget Bozzo ad essere sospeso a divinis per aver fatto politica... Sia chiaro. I rapporti personali e gli affetti sono intangibili, e guai a chi non li rispetta. Dunque occorre inchinarsi dinanzi alle lacrime degli amici e di coloro che hanno goduto del suo affetto, che certo era capace di esprimere come i preti veri. Ma allora perché don Gallo ha voluto tirare contro, umiliandolo, chiunque non fosse della sua idea politica, con la scusa che lui stava coi diseredati?
Con una sentenza destinata a fare scuola anche oltre i confini croati, il 22 maggio 2013 la Corte Costituzionale della Repubblica di Croazia ha deciso di dichiarare anticostituzionale e quindi di abrogare il decreto che aveva introdotto nelle scuole elementari e superiori croate la cosiddetta “Educazione alla salute”, il cui quarto capitolo, intitolato “Parità di diritti di genere tra i sessi e comportamento sessuale responsabile” rappresentava un manifesto tentativo di sessualizzare i bambini fin dalla più tenera età e di convertirli alla visione del mondo dell’ideologia di genere, che rappresenta la giustificazione e glorificazione di tendenze sessuali disordinate e contronatura.
La Consulta milanese per la Laicità delle Istituzioni, in collaborazione con “Usciamo Dal Silenzio”, il 22 maggio ha organizzato al Tempio della Chiesa Valdese di Milano un dibattito dal titolo "Dall’obiezione al sabotaggio – Come l’Italia sta scivolando verso l’inapplicabilità della legge sull’aborto". Sono stati diffusi i dati di un’indagine – condotta dalla ricercatrice Sara Martelli a Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza e Sondrio – dalla quale si evincerebbe che i dati ministeriali relativi alla percentuale di obiettori di coscienza vanno corretti al rialzo: "la percentuale effettiva di medici obiettori è pari all’83% – si sostiene – mentre il dato ufficiale è pari al 75%; l’analisi dell’età anagrafica delle risorse impiegate per l’applicazione della legge denuncia che tra pochi anni non esisteranno medici con esperienza di IVG".
«La morte non è il dramma che si dice (...) essa mette fine alle crudeli malattie ed interrompe il decadimento della vecchiaia (...) la morte può rivelarsi anche come una liberazione rispetto ad una sorte divenuta insopportabile o disonorevole. Sotto la forma illutrata dai Samurai o dagli Antichi Romani, essa può costituire la più grande protesta contro una indegnità quanto una provocazione alla speranza».
Mio caro Malacoda, leggi un po’: «L’umanità vive in questo momento come un tornante della propria storia, considerati i progressi registrati in vari ambiti. Dobbiamo lodare i risultati positivi che concorrono all’autentico benessere dell’umanità, ad esempio nei campi della salute. Tuttavia, va anche riconosciuto che la maggior parte degli uomini e delle donne del nostro tempo continua a vivere in una precarietà quotidiana con conseguenze funeste. Alcune patologie aumentano, la paura e la disperazione prendono i cuori di numerose persone; la gioia di vivere va diminuendo; l’indecenza e la violenza sono in aumento. Si deve lottare per vivere, e spesso per vivere in modo non dignitoso. Una delle cause di questa situazione, a mio parere, sta nel rapporto che abbiamo con la scienza e la tecnica, nell’accettare il suo dominio su di noi e sulle nostre società. Così la crisi che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica. Nella negazione del primato dell’uomo! Abbiamo creato nuovi idoli. L’adorazione dell’antico vitello d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine nel feticismo della scienza e nella dittatura della tecnica senza volto né scopo realmente umano».
Un soldato è stato decapitato a colpi di machete a Woolwich street, nella parte sud-orientale della capitale inglese. Il governo parla di attacco terroristico di matrice islamica. Gli aggressori sono stati colpiti dal fuoco degli agenti e ora si trovano in ospedale. Secondo un testimone, citato da Sky News, l’uomo che è stato ucciso indossava una maglietta dell’associazione di volontariato Help for Heroes, che aiuta i militari feriti in battaglia.
E alla fine arriva Mirjam, si potrebbe dire parafrasando il titolo di un celebre film con Ben Stiller e Jennifer Aniston. Soltanto che, nel film, ad arrivare alla fine è Polly, interpretata da Jennifer Aniston, corteggiata e poi sedotta da Ben Stiller dopo che il suo precedente matrimonio è fallito sul nascere. Nella realtà, invece, Mirjam, che ha lasciato il marito, arriva e si inserisce in un matrimonio, quello tra Victor de Bruijn e Bianca, per nulla fallito. Mirjam, però, non si presenta come un’amante segreta che seduce Victor alle spalle di una ignara Bianca, secondo il più classico dei ménage a trois della letteratura e della cinematografia romantiche occidentali. Niente affatto. Mirjam è accolta dalla strana coppia come terzo membro stabile di una complessa relazione, che ora è diventata il primo “trio” ufficialmente riconosciuto dei Paesi Bassi, il primo caso di unione civile a tre d’Europa.
La legge 194 sull’aborto ha trentacinque anni (22 maggio 1978). Sinistra ecologia e libertà ha presentato ieri una mozione alla Camera per impegnare il Governo a garantire la «piena applicazione della legge su tutto il territorio nazionale». Secondo i vendoliani essa sarebbe «largamente disapplicata». La colpa, ovviamente, è dei troppi medici obiettori. Noi vi proponiamo la rilettura di un’intervista a suo modo storica al “papa laico” Norberto Bobbio che in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera l’8 maggio 1981 e firmata da Giulio Nascimbeni, si disse sorpreso che «i laici lasciassero ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere».
«L’allarme è rientrato, i cristiani sono tornati alle loro case e tutto si è risolto». È quanto dichiara a tempi.it Peter Jacob, direttore esecutivo della Commissione nazionale giustizia e pace della Cei pakistana. In mattinata è uscita la notizia di 250 famiglie cristiane del Pakistan minacciate di morte da una folla di estremisti musulmani e costrette a scappare dal loro villaggio tre settimane. Circa 1500 persone del villaggio cristiano “Chak 31?, nel sud del Punjab, dove si verificano la maggior parte di attacchi alla minoranza cristiana, hanno dovuto lasciare le loro case per impedire che venissero bruciate.
Appena la prudentissima Vergine si trovò madre per l'incarnazione del Verbo nel suo grembo, incominciò a riflettere tra sé circa le tribolazioni e le pene che il suo Figlio dolcissimo veniva a patire. Poiché la sua conoscenza delle Scritture era molto profonda, comprendeva con essa tutti i misteri che queste contenevano, per cui andava prevedendo e calcolando con incomparabile compassione quanto egli doveva soffrire per la redenzione degli uomini. Questo dolore previsto e meditato con tanta sapienza fu un prolungato martirio della mansuetissima Madre dell'Agnello che doveva essere sacrificato. Tuttavia, quanto al mistero della circoncisione che doveva avere luogo dopo la nascita, la divina Signora non aveva ricevuto alcun ordine e non conosceva affatto la volontà dell'eterno Padre. Stando in tale incertezza, la compassione muoveva gli affetti e animava la dolce voce della tenera ed amorosissima Madre. Ella considerava con la propria prudenza che il suo Figlio santissimo veniva ad onorare la sua legge, dandole valore con l'osservarla e confermandola con l'adempimento, che inoltre veniva a patire per gli uomini, che il suo ardentissimo amore non ricusava il dolore della circoncisione e che anche per altri fini avrebbe potuto essere conveniente l'accettarla.
All'udienza generale Francesco parla del "dovere" di evangelizzare che appartiene a ogni cristiano: lo Spirito ci spinge ad annunciare "con coraggio, a voce alta" e a tutti la Buona novella. Una preghiera anche "per le vittime, specialmente i bambini del disastro in Oklahoma. Il Signore consoli tutti, specialmente i genitori che hanno perso i propri figli".
Prosegue fino al 26 maggio ad Ambivere presso la Chiesa Vecchia, in via Papa Giovanni XXIII, «Strada facendo con Giulia», mostra di opere ispirate sulla vita e la figura di Giulia Gabrieli, la ragazza di Bergamo che morì nel 2011 per un sarcoma alla mano combattuto con forza esemplare. La mostra è realizzate dai ragazzi di prima e seconda della scuola secondaria di I grado e preparata con il contributo di genitori e volontari con la direzione artistica di Matteo Perico.
Ecco l'ottava catechesi di don Fabio Rosini sul Credo Apostolico. Cliccando su questo link potrete ascoltare questa catechesi e anche le altre precedenti.
All’udienza generale di stamani il Papa ha proseguito la sua catechesi sul Credo, soffermandosi sull’articolo: «Credo la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica». “C’è un profondo legame tra queste due realtà di fede – ha detto - : è lo Spirito Santo, infatti, che dà vita alla Chiesa, guida i suoi passi. Senza la presenza e l’azione incessante dello Spirito Santo, la Chiesa non potrebbe vivere e non potrebbe realizzare il compito che Gesù risorto le ha affidato di andare e fare discepoli tutti i popoli (cfr Mt 28,18). Evangelizzare è la missione della Chiesa, non solo di alcuni, ma la mia, la tua, la nostra missione. L’Apostolo Paolo esclamava: «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1Cor 9,16). Ognuno deve essere evangelizzatore, soprattutto con la vita! Paolo VI sottolineava che «evangelizzare… è la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda. Essa esiste per evangelizzare» (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 14)”.
Venerdì prossimo 24 maggio, nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani, venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan a Shanghai, si celebra la Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, istituita da Benedetto XVI nel 2007. Il Papa, al termine dell’udienza generale, l'ha ricordata.
È ricoverato in ospedale l’uomo vittima di violenza da parte degli agenti di partito addetti alla pianificazione familiare. È stato punito perché padre di tre figli. Reggie Littlejohn: “sono terroristi del governo, sono svincolati da ogni legge”.
Pubblichiamo di seguito la prima parte dell’intervento di Don Ezechiele Pasotti, Prefetto agli Studi al Seminario Diocesano Missionario “Redemptoris Mater” di Roma, al convegno internazionale "La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito", svoltosi la scorsa settimana a Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Pubblichiamo di seguito la parte introduttiva della relazione tenuta da Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), al convegno internazionale "La primavera della Chiesa e l'azione dello Spirito", svoltosi la scorsa settimana a Roma presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Se dici “nozze” gay dici adozioni gay. Permettere agli omosessuali di “sposarsi” e negare loro l’accesso all’istituto dell’adozione suona discriminatorio per l’ideologia gay, quasi che gli omosessuali fossero “coniugi” di serie B. L’ultima nazione tra i paesi europei che è a un passo dal concedere agli omosessuali l’abbinata matrimonio-adozione, come si sa, è la Francia. Il 14° paese in Europa. Negli Usa sono undici gli stati che permettono l’adozione gay, tre in America Latina. In tutto il mondo siamo a quota trentacinque.
Oltre 250 famiglie cristiane sono state minacciate di morte e cacciate dalle loro case, nel villaggio “Chak 31” nel distretto di Khanewal, in Sud Punjab, per paura di attacchi di massa e di un incendio doloso del loro villaggio. Quanto accaduto in Sud Punjab “testimonia l’aumento degli episodi di violenza e i soprusi contro le minoranze religiose in Pakistan” e “ricorda il grave episodio dell’attacco alla Jospeh Colony, quartiere cristiano di Lahore, avvenuto due mesi fa”, afferma un rapporto inviato all’agenzia Fides, compilato da due organizzazioni della società civile pakistana, la “Human Rights Commission of Pakistan” (Hrcp) e “Organization for Development and Peace” (Odp), impegnate nel promuovere la pace e difendere i diritti umani.
Papa Francesco ha incontrato ieri pomeriggio, nella Domus Santa Marta in Vaticano, una delegazione della la Juventus, campione d'Italia di calcio. La delegazione era composta dal presidente della società Andrea Agnelli, i direttori generali Marotta e Mazzia, l’allenatore Antonio Conte e il portiere Gigi Buffon.
“Con il vostro servizio quotidiano” siete “la mano di Dio che sazia la fame di ogni vivente”. Con queste parole Papa Francesco si è rivolto alle Suore missionarie della Carità, fondate dalla Beata Teresa di Calcutta, durante la visita ieri pomeriggio alla Casa Dono di Maria, in Vaticano. La struttura gestita dalle Suore offre ospitalità a circa 25 donne e circa 60 uomini vi consumano i pasti quotidianamente. Il Papa ieri ha incontrato un gruppo di "oltre un centinaio di persone, composto dalle ospiti della casa, dai suoi frequentatori, collaboratori e amici, oltre che dalle Suore della Casa e altre Suore della Carità rappresentanti delle diverse comunità di Roma”, fa sapere il direttore della Sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Occasione della visita la commemorazione del 25.mo dell’affidamento della stessa Casa alla Beata Madre Teresa di Calcutta da parte del Beato Giovanni Paolo II.
«Il governo nigeriano valuti gli strumenti di dialogo più efficaci e riporti il paese alla normalità». È quanto chiedono i vescovi cattolici della Nigeria al termine di un incontro di preghiera tenutosi dopo l’entrata in vigore dello stato di emergenza in tre regioni del nord, roccaforti di Boko Haram.
La notte del 17 maggio è stata trovata una bomba davanti alla chiesa cattolica dell’Immacolata di Bengasi. «L’hanno messo all’entrata del corridoio che porta al cortile dove si affaccia la porta della chiesa. La chiesa dunque non è stata toccata direttamente ma l’attentato è un segnale non positivo che ci offende» ha dichiarato a Fides monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli.
Contrariamente a quanto si crede, non sono i paesi occidentali ad essere razzisti ma quelli islamici. È il risultato della ricerca svedese “World Values Survey”, che ha posto ai cittadini di oltre 80 paesi del mondo questa domanda: «Vorresti vivere di fianco a persone di una razza diversa dalla tua?».
Vangelo Gv 16, 12-15: Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve l'annunzierà.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Per tutti i mortali fu una grande fortuna e felicità la venuta nel mondo del Verbo eterno fatto uomo, mandato da Dio Padre, perché egli venne per dar vita e luce a tutti noi che vivevamo nelle tenebre e nell'ombra della morte. Se i reprobi e gli increduli inciamparono e inciampano in questa pietra angolare, cercando la loro rovina dove potevano e dovevano trovare la risurrezione alla vita eterna, ciò non fu colpa di questa pietra, ma di chi la rese pietra di scandalo inciampando in essa. Solo per l'inferno fu terribile la nascita del bambino Gesù, l'invincibile che con potenza veniva a spogliare del suo tirannico impero colui che, facendosi forte della menzogna, custodiva il suo castello con indisturbato, ma ingiusto possesso da così lungo tempo. Per detronizzare il principe del mondo e delle tenebre, fu giusto che gli venisse nascosto il mistero di questa venuta del Verbo, poiché non solo era indegno per la sua malizia di conoscere i misteri della Sapienza infinita, ma anche conveniva che la divina provvidenza facesse in modo che l'astuzia perversa di questo nemico lo accecasse e ottenebrasse, perché egli con essa aveva introdotto nel mondo l'inganno e la cecità della colpa, rovesciando tutto il genere umano di Adamo nella sua caduta.
Padre Massimiliano Kolbe, la sua testimonianza cristiana e la sua devozione per Maria saranno al centro di un incontro nella biblioteca della Pontificia Facoltà teologica “San Bonaventura”, giovedì 23 maggio alle ore 17.30. L’occasione è la presentazione delle due novità editoriali di padre Raffaele di Muro: Massimiliano Kolbe. Un mistico nella scia dell’Immacolata” con presentazione del cardinale Claudio Hummes e Pensieri su Maria, entrambi pubblicati dalla Libreria Editrice Vaticana. All’incontro, cui parteciperà l’autore, saranno presenti come relatori la professoressa Marisa Del Genio e Pier Luigi Borriello, OCD.
In Germania è ora possibile dare legalmente un nome, e dunque un’identità giuridica e una sepoltura ufficiale, ai bambini nati morti anche se di peso inferiore ai 500 grammi. Finora in Germania li chiamavano Sternenkinder, bambini delle stelle, il loro nome infatti era scritto solo in cielo, nessuna traccia sulla terra. Oggi questi piccoli nati morti potranno essere iscritti dai genitori che lo vorranno nel registro civile ed avere una degna sepoltura. Lo ha stabilito il Bundestag e la legge è entrata in vigore mercoledì scorso.
Quello fatto da Papa Francesco è stato un vero esorcismo, se Padre Lombardi lo ha smentito vuol dire che non ha capito nulla. La pensa così padre Gabriele Amorth, sacerdote ed esorcista, che oggi al programma di Radio2 'Un Giorno da Pecora' ha commentato il gesto compiuto dal Papa domenica scorsa. "Quello è stato un vero esorcismo, e vi dirò di più: il ragazzo che il Papa ha esorcizzato, oggi, alle 11.30, è venuto da me", ha esordito padre Amorth. Cosa aveva quel ragazzino? "Non era un ragazzino, ha 43 anni moglie e figli. Lui si chiama Angelo, è posseduto da quattro demoni, io oggi gli ho fatto un lungo esorcismo". Alla domanda se quindi il Papa non sia riuscito a guarirlo, padre Amorth ha risposto: "Possiamo dire che gli ha fatto un esorcismo, perché un esorcismo è anche quello che uno fa mettendo le mani sul capo della persona e pregando, senza ricorrere agli esorcismi scritti".
Il successore di Pietro contro il Principe delle tenebre: Bergoglio sulle orme dell’esorcista Wojtyla. Il prefetto della Casa pontificia Martin riferì nelle sue memorie postume di come Giovanni Paolo II il 27 marzo 1982 avesse scacciato Satana dal corpo di una donna umbra vittima di possessione diabolica. Domenica il copione si è ripetuto. Siamo in piazza San Pietro, esattamente nei pressi dell’Arco delle Campane. La messa di Pentecoste è finita da poco. Francesco si avvia, come al solito, verso i malati che hanno assistito alla celebrazione. Il Pontefice si avvicina ad un ragazzo.
Il Papa ha ricevuto ieri i vescovi della Conferenza episcopale della Sicilia, in visita "ad Limina". Tra loro c’era anche mons. Salvatore Pappalardo, arcivescovo di Siracusa.
Riecheggiano ancora con forza le parole che Papa Francesco ha rivolto alla Veglia e poi alla Messa di Pentecoste alle migliaia di fedeli di movimenti, nuove comunità e associazioni, riuniti in Piazza San Pietro sabato e domenica scorsi. Papa Francesco ha ricordato, tra l’altro, che il Signore ci aspetta, ha invitato i cristiani a dare testimonianza della fede andando verso le periferie esistenziali, a vivere nella Chiesa aprendosi allo Spirito Santo senza chiudersi nei particolarismi.
Per un cristiano, progredire significa abbassarsi come ha fatto Gesù. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Papa ha inoltre ribadito che il vero potere è il servizio e che non deve esistere la lotta per il potere nella Chiesa. Alla Messa - concelebrata dal direttore dei programmi della Radio Vaticana, padre Andrzej Koprowski - hanno preso parte un gruppo di dipendenti della nostra emittente e un gruppo di dipendenti dell’Ufficio pellegrini e turisti del Governatorato vaticano. Erano inoltre presenti il direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, e Maria Voce e Giancarlo Faletti, presidente e vicepresidente del Movimento dei Focolari.
Alla messa celebrata questa mattina nella Casa santa Marta, Francesco evidenzia come già il Vangelo mostri una discussione tra i discepoli su chi sia più grande tra di loro. Ma nella Chiesa "il più grande è quello che più serve, che più è al servizio degli altri". Questa "è la regola". E tuttavia dalle origini fino ad adesso ci sono state "lotte di potere nella Chiesa".
Ormai si è capito, quello della trasmissione Striscia la notizia è un vero e proprio attacco contro le apparizioni di Medjugorje. Così anche ieri sera, a distanza di cinque giorni dalla precedente puntata, ha sproloquiato un altro opinionista dalla credibilità inesistente. Sia chiaro che nessuno è tenuto a credere ad apparizioni non ancora approvate dalla Chiesa mentre, a nostro avviso, verso quelle già dichiarate vere si dovrebbe invece prestare molta attenzione. Infatti se il Cielo si degna di scendere sulla terra è per parlare a tutti, come si è dimostrato a Fatima dove la Madonna aveva messo in guardia il mondo dal continuare ad offendere Dio pena lo scoppio di una guerra peggiore di quella allora in corso, evento che si è puntualmente verificato nel giro di un ventennio. Nulla toglie poi che si possano screditare delle apparizioni quando vi sia una materia certa, tecnicamente dimostrabile, argomentabile e provabile. Ad esempio nei casi di dissonanza con le Sacre Scritture o con il Magistero della Chiesa, oppure quando non vi siano buoni frutti, o qualora i presunti veggenti non possiedano i requisiti morali e spirituali compatibili con una così alta missione, insomma se ricorrano le condizioni previste dalle Norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni recentemente emanate dalla Santa Sede.
Non so se vi è sfuggita. È sempre così, le notizie che arrivano da lontano passano sotto silenzio, anche se meritano un titolo nei tg. Forse per esorcizzare l’orrore, forse per tacitare l’impotenza, apriamo un file che tutte le contiene, per richiuderlo immeditamente, come un baratro insondabile di orrore e angoscia che abita nel fondo più profondo di noi. Quando va bene, è perché come ci ha ricordato sabato papa Francecso, durante la veglia di Pentecoste, il dramma degli uomini interessa meno che i problemi delle banche, i dibattiti sulla tenuta dei partiti e l’urgenza di cercare parità di diritti nostrani quando le diversità appena oltre il nostro piccolo orizzonte gridano indignazione e giustizia. Mi riferisco alla notizia rilanciata da Al Jazeera qualche giorno fa, della baby factory scoperta dalla polizia nigeriana. Factory, proprio così. Fabbrica di bambini.
Carissimi, ecco ciò che Krizan ci ha comunicato sull'apparizione avuta da Ivan stasera, 20 maggio 2013, sul Podbrdo alle ore 22:00:
«Come ogni giorno, dopo l'incontro insieme alla Madonna, io vorrei avvicinare e descrivere un po' anche a voi l'incontro di stasera insieme a Lei. Anche stasera la Madonna è venuta a noi molto gioiosa e felice e all'inizio, come sempre, ci ha salutato tutti col suo materno saluto: "Sia lodato Gesù, cari figli miei!".
Poi la Madonna per un tempo prolungato ha pregato qui su tutti noi con le mani distese e ha anche pregato in modo particolare su voi malati presenti. Dopo questo la Madonna ha detto:
"Cari figli, anche oggi in modo particolare vi invito, in questo tempo di grazia: apritevi allo Spirito Santo. Cari figli, non permettete che il mondo vi guidi. Perciò che lo Spirito Santo vi guidi! Pregate, perseverate nella preghiera. Che lo Spirito Santo scenda sulle vostre famiglie che sono nel buio. La Madre prega insieme con voi e intercede presso suo Figlio. Grazie, cari figli, perché anche oggi avete risposto alla mia chiamata".
Dopo questo la Madonna ha benedetto tutti noi con la sua benedizione materna e ha benedetto tutto ciò che voi avete portato perché venisse benedetto. Io ho anche raccomandato tutti voi, tutti i vostri bisogni, le vostre intenzioni, le vostre famiglie e in particolar modo gli ammalati. Poi la Madonna ha continuato a pregare qui su tutti noi e poi se n'è andata in preghiera, nel segno della luce e della croce, col saluto: "Andate in pace, cari figli miei". Grazie».
«Papa Francesco ci è stato di grande aiuto ed era molto contento di guidarci in questo nuovo evento». Così ha dichiarato al portale americano LifeSiteNews.com Geno Sylva, portavoce ufficiale di lingua inglese del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, parlando di uno degli eventi principali programmati per l’Anno della fede.
L’amore di san Francesco per Gesù, raccontato con linguaggio semplice e profondo, può sembrare una favola ma non lo è. E grazie alle immagini di Arcadio Lobato, che accompagnano la narrazione di don Andrea Marinzi, è facile immedesimarsi in una storia realmente accaduta, quella contenuta nel libro “Francesco d’Assisi” (ed. La scuola, 42 pagine, 6,5 euro) della collana Storie di uomini, storia di Dio.
«Tanto la Chiesa cattolica quanto le Chiese ortodosse considerano la libertà religiosa come un prezioso fondamento e una sacra aspirazione della loro dottrina sociale e disciplina canonica»: è quanto si sottolinea in un comunicato giunto al termine del seminario sulla libertà religiosa che il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ha promosso a Istanbul, in collaborazione con il Consiglio delle Conferenze episcopali europee (Ccee).
«La famiglia – patrimonio incomparabile dell’umanità – che ancora una volta ha dato prova di sé rivelandosi il primo e principale presidio non solo della vita, ma anche di energie morali e di tenuta sociale ed economica: fino a quando potrà resistere senza politiche consistenti, incisive e immediate?». Così ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, durante la prolusione alla 65esima Assemblea generale della Cei.
Il presidente della Repubblica francese Francois Hollande ha promulgato ieri la legge su matrimonio e adozione gay, dopo il via libera con riserva del Consiglio costituzionale e l’approvazione all’Assemblea nazionale. Ora il matrimonio e l’adozione gay sono a tutti gli effetti legali in Francia e la celebrazione delle prime unioni è prevista per giugno.
Papa Bergoglio “progressista”? Solo una certa lettura distorta ha potuto presentare il papa come un campione del progressismo militante, addirittura antigerarchico. Quasi un antipapa più che un papa. Oggi sul Corriere della Sera, Vittorio Messori fa il punto dopo più di due mesi dall’elezione al pontificato di Jorge Bergoglio.
Lo scorso 17 maggio oltre 20 mila musulmani hanno attaccato la chiesa di Santa Maria a Alessandria bruciando il portone con bombe Molotov e rompendo quasi tutte le finestre. Secondo la polizia, tutto sarebbe nato da un diverbio tra un cristiano e un musulmano. Il copto Basem Ramzy Michael si sarebbe sporto dal suo balcone per guardare una donna musulmana. Il fratello della donna ha riunito una folla di islamici per attaccare la chiesa, difesa da mille cristiani. La polizia è riuscita a sedare lo scontro, che ha causato la morte di un cristiano copto e il ferimento di altre persone. Molti sono stati arrestati dalla polizia.
Il 17 maggio 2013 Papa Francesco, ricevendo i responsabili delle Pontificie Opere Missionarie, ha parlato del dovere di «tenere sempre viva l’attività di evangelizzazione, paradigma di ogni opera della Chiesa… Il Vescovo di Roma è chiamato ad essere Pastore non solo della sua Chiesa particolare, ma anche di tutte le Chiese. In questo compito, le Pontificie Opere Missionarie sono uno strumento privilegiato nelle mani del Papa». Ed ha aggiunto: «Ci sono tanti popoli che non hanno ancora conosciuto e incontrato Cristo». Annunziare Cristo a questi popoli è «un compito che spetta a tutti noi che abbiamo ricevuto il dono della fede non per tenerla nascosta, ma per diffonderla».
Giovedì 13 Giugno 2013 alle ore 17.00, a un anno dalla salita in cielo di Chiara, al Santuario del Divino Amore sarà celebrata la Santa Messa. Presiederà Don Fabio Rosini. Seguirà un incontro con la testimonianza del marito Enrico, dei familiari, di Padre Vito D’Amato e di altri amici che le sono stati accanto. Chi ha desiderio di partecipare a questa Eucarestia è benvenuto.
(Costanza Miriano intervista Ettore Gotti Tedeschi) A Bruxelles si discute, nel Forum sulla demografia, di “Investire sul futuro demografico in Europa”. Si parla di lotta alla denatalità, e non in un oratorio parrocchiale, ma in una sede internazionale tra le più laiche e prestigiose. Finalmente le sue teorie, quelle che lei da anni va ribadendo in ogni sede possibile, stanno diventando di moda? Che succede?
In una lettera al clero l’affermazione della “ecumenicità” di una Chiesa che “è stata e sarà sempre aperta a tutte le nazioni e le lingue, perché Cristo l’ha mandata per proclamare il Vangelo a tutte le nazioni” e che quindi non può e non vuole essere coinvolta in campagna nazionalistiche. “E’ ora di comprendere che la nostra Chiesa è invitata nella sua coscienza a trasformare la sua realtà alla luce della risurrezione”.
Al termine della messa di Pentecoste in Piazza San Pietro, ieri papa Francesco, imponendo le mani sulla testa di un malato, avrebbe fatto una preghiera di liberazione dal demonio o un vero e proprio esorcismo. Lo sostengono gli esorcisti interpellati dalla trasmissione «Vade Retro» di Tv2000, l'emittente della Cei.
Dopo che le schiere celesti avevano celebrato nella grotta di Betlemme la natività del loro Dio fatto uomo, nostro redentore, alcune di esse furono subito inviate dal Signore in diverse parti, perché annunziassero la buona notizia a coloro che, secondo la divina volontà, erano pronti ad accoglierla. Il santo principe Michele si recò dai santi padri del limbo, e annunciò loro che era già nato l'Unigenito dell'eterno Padre fatto uomo, e che si trovava in una mangiatoia tra animali, umile e mansueto, come essi lo avevano profetizzato. Specialmente parlò ai santi Gioacchino ed Anna da parte della fortunata madre, perché ella stessa glielo aveva ordinato, e si congratulò con loro, perché la loro figlia teneva già nelle sue braccia l'atteso dalle genti, annunziato da tutti i Profeti e Patriarchi. Quello fu il giorno della maggior consolazione ed esultanza, che in un così lungo esilio avesse ricevuto tutto quel gran numero di giusti e santi. Riconoscendo tutti il nuovo uomo e Dio vero come l'autore della salvezza eterna, formarono nuovi cantici di lode in suo onore, lo adorarono e gli resero culto. San Gioacchino e sant'Anna, per mezzo del messo celeste san Michele, pregarono Maria santissima, loro figlia, di venerare a nome di entrambi il bambino Gesù, frutto benedetto del suo grembo verginale. La gran Regina del mondo, all'udire con estremo giubilo tutto ciò che il santo principe le riferì rispetto ai padri del limbo, esaudì subito questo desiderio.
Qual è il rapporto tra Satana e la Madonna è quanto racconta il Presidente “Associazione Internazionale degli esorcisti” padre Francesco Bamonte, nella puntata di “Vade Retro” del 17 maggio 2013. Maria, da sempre, è il più forte alleato nella battaglia contro il Diavolo: per questo l’arma più potente contro il Demonio è il rosario, la corona cara a Padre Pio e a quanti invocano l’intercessione della Madonna. Ripercorrendo i santuari più noti e le occasioni in cui la Vergine Immacolata ha richiamato la realtà dell’inferno nelle sue apparizioni, si parlerà della potenza di Maria e della preghiera, scudo e spada tagliente contro gli attacchi di Satana.
Le notizie dell’Agenzia Fides sono disponibili, in otto lingue, anche su una “App” per smartphone, chiamata “Missio”, che si può scaricare gratuitamente. Il servizio, informa la Fides stessa, è stato inaugurato da Papa Francesco durante l'udienza con i direttori nazionali delle Pontificie Opere Missionarie e con il personale dell’Agenzia Fides, il 17 maggio scorso in Vaticano. Il Papa ha cliccato su un iPad, lanciando l’applicazione, realizzata da padre Andrew Small, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie negli Stati Uniti.
Durante la messa di questa mattina Francesco dice che bisogna vincere quel "pezzo di incredulità" che è in tutti noi. "La preghiera per chiedere un miracolo, per chiedere un'azione straordinaria dev'essere una preghiera coinvolta, che ci coinvolga tutti". Un episodio avvenuto in Argentina dimostra che serve una preghiera "che lotta".
La mostrano le vicende differenti di persone che hanno dedicato la vita alla evangelizzazione. Il beato Clemente Vismara, una vita irta di difficoltà e problemi, che ha realizzato grandi opere del Vangelo senza mai perdere l'entusiasmo per la propria vocazione.
I due assalti hanno colpito la chiesa di St. Mary in un sobborgo di Alessandria d'Egitto e quella del piccolo villaggio di Menpal nell'Alto Egitto. Negli scontri una persona è morta in seguito a un arresto cardiaco.
Mio caro Malacoda, preparati alla riabilitazione di Erode. La giustificazione sociale dell’infanticidio non sarà un successo facilmente raggiungibile. Avremo qualche problema “morale” a condurre questa campagna mediatica e culturale in parallelo con quella sulla pedofilia, ma abbiamo da tempo posto in essere tutte le premesse pratiche che la rendono praticabile, basta indurre dal vissuto ormai moralmente accettato dalla stragrande maggioranza delle società occidentali evolute i princìpi che lo sostengono, ancorché sottintesi. Si tratta della solita questione di chi invoca la fine dell’ipocrisia in campo politico e della morale pubblica, ma non sa o non osa farlo in quello teoretico o dei cosiddetti “valori”. È il coraggio del pensiero, e delle ultime conseguenze delle nostre libertà, quello che manca.
«Ci saranno spettacoli, musiche, canti tradizionali, tavole rotonde, presentazione di libri, testimonianze per non lasciare la città in silenzio durante il Gay pride che si terrà a Palermo il 22 giugno. Vogliamo dire no alle adozioni e al matrimonio gay e dire sì alla bellezza della famiglia naturale. Perciò inviteremo a partecipare tutte le persone che incontreremo nel parco Cassarà». Così Filippo Campo, membro dell’associazione “Sos ragazzi” di Roma e Palermo, presenta il Family day siciliano. Con la sua, altre 12 associazioni regionali e nazionali lo scorso 16 maggio hanno costituito il comitato “Family day Palermo”, «che è aconfessionale e apartitico, perché tutela un istituto naturale, vero e buono per ogni essere umano», spiega Campo.
Per presentare l’ultimo libro sto facendo un giro per l’Italia del Sud che ricorda gli annunci ferroviari degli espressi di una volta: Catanzaro, Reggio, Messina, Catania, Siracusa. Poi andrò a Terrasini, Agrigento, Trapani, Palermo, Caltanissetta. È una vera immersione fra la gente del Sud, soprattutto siciliani, per i quali ho un’ammirazione pregiudiziale. Qui una persona è considerata un fine e non un mezzo: è un’espressione approssimativa ma rende l’idea. Inoltre mi è capitato d’incontrare coppie di sposi giovani e sorridenti assieme a persone sposate da cinquant’anni e più. Sembra che qui il matrimonio sia più solido che altrove ed è uno dei motivi dell’allegria che si respira: occhi limpidi, sorrisi aperti, cordialità illimitata.
Le giornate di ieri e di oggi del Papa con i movimenti colpiscono i media soprattutto per il fiume immenso di persone che arriva in Piazza San Pietro. I movimenti nati nella Chiesa sono ormai come bei rami frondosi della grande quercia che abbraccia tutte le miserie umane. Ma la cosa più rivelatrice è scoprire quella piccola “gemma d’aprile” da cui nascono questi rami. Perché nell’inizio è contenuta l’essenza di una cosa. E senza il rinnovarsi di quella piccola gemma – come diceva Péguy – tutto il grande albero non sarebbe che legna secca. Da ardere. Su queste colonne di recente ho raccontato la vicenda di Chiara Amirante e di Nuovi Orizzonti. Altre volte ho parlato di don Luigi Giussani e di Comunione e liberazione. In diverse occasioni ho ripercorso dall’inizio le apparizioni di Medjugorje riferendo dell’immenso popolo che da lì è nato. Anche all’inizio di uno dei movimenti più grandi e vitali di oggi, il Cammino Neocatecumenale, c’è lo stesso “segreto”, la piccola gemma. Tutto nasce sempre nel silenzio di un cuore umano affascinato da Cristo, trasformato e riempito delle sue grazie dallo Spirito Santo (è ciò che si chiama carisma). Non c’erano finora libri che ripercorressero la storia del Cammino, ma nelle scorse settimane è uscito un preziosissimo memoriale dove è lo stesso Kiko Arguello, il fondatore, a raccontarla. Quello di Kiko è un nome che alle cronache dei giornali forse dice poco (perché l’uomo non frequenta salotti), ma è invece molto importante per la Chiesa e per la vita del suo immenso popolo. Kiko dunque racconta cosa gli è accaduto, come è stato sorpreso da Gesù e “chiamato”: il suo bel libro, “Kerigma”, è stato tradotto dalla San Paolo.
Pubblichiamo la traduzione della testimonianza del giornalista irlandese John Waters, tenuta sabato pomeriggio a Roma in Piazza San Pietro, durante la Giornata dei Movimenti.
Kiko Argüello, Carmen Hernández e padre Mario Pezzi hanno partecipato alla Messa presieduta dal Papa questa mattina nella Casa Santa Marta. Dopo la celebrazione, hanno avuto un breve incontro, durante il quale Kiko Argüello ha fatto dono al Papa di un’icona della Vergine del Cammino, che il Santo Padre ha apprezzato e gradito. Inoltre Kiko ha mostrato al Papa alcune foto della Grande Missione nelle piazze di tutto il mondo, che il Cammino Neocatecumenale ha messo in moto durante cinque domeniche del tempo pasquale.Il Santo Padre gli ha detto: “Dopo l’annuncio del Vangelo nelle piazze, preparati a un colpo di coda del demonio contro di te”.
Alla veglia di Pentecoste, papa Francesco spinge alla testimonianza cristiana, in un mondo divenuto nemico dell'uomo, dove fanno notizia il crollo degli investimenti, ma non la morte di operai e la fame dei bambini. All'appuntamento per l'Anno della Fede, presenti 200mila persone di CL, Rinnovamento dello Spirito, Neocatecumenali, Focolarini, Sant'Egidio, associazioni internazionali. Le testimonianze di John Waters, editorialista irlandese, e di Paul Bhatti, ex ministro delle minoranze in Pakistan. Il pontefice invita tutti a pregare tutti i giorni per i cristiani perseguitati e a lavorare per la libertà religiosa. La Chiesa non è una efficiente ong. Il principale contributo è "vivere il Vangelo".
Alla messa di Pentecoste, insieme ai movimenti e aggregazioni laicali, Francesco suggerisce di non chiudersi per paura alle 'sorprese di Dio', difendendoci "chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza". L'armonia dello Spirito porta unità, non esclusivismo o omologazione. "Lo Spirito Santo... ci salva dal pericolo di una Chiesa gnostica e di una Chiesa autoreferenziale, chiusa nel suo recinto" e "ci spinge fino alle periferie esistenziali per annunciare la vita di Gesù Cristo". Il grazie finale del Papa: "Siete un dono e una ricchezza per la Chiesa!".
- «Non interessa se la gente muore di fame, se non ha niente. Ci si preoccupa delle banche o della finanza...». Papa Francesco parla davanti ai 200 mila fedeli (un record) appartenenti ai movimenti ecclesiali arrivati in piazza San Pietro per la veglia di Pentecoste. Bergoglio - che nella mattina ha avuto un lungo colloquio con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che ha toccato anche il tema della crisi economica - ha più volte sottolineato il suo messaggio alla politica: «Nella vita pubblica se non c'è l'etica tutto è possibile. Lo leggiamo i giornali quanto la mancanza di etica fa tanto male all'umanità intera». E ancora, parlando sempre a braccio :«Se cadono gli investimenti, le banche, tutti a dire che è una tragedia. Se le famiglie stanno male, non hanno da mangiare allora non fa niente... Questa è la nostra crisi».
Vincere la paura, rinunciare a schemi e sicurezze, per aprirsi agli orizzonti di Dio. E dire no a particolarismi, esclusivismi, cammini paralleli che portano divisioni. Così Papa Francesco nell’omelia della Messa di Pentecoste, celebrata questa mattina in una piazza San Pietro gremita dai pellegrini di movimenti, nuove comunità, associazioni, aggregazioni laicali di tutto il mondo, giunti a Roma in occasione dell’Anno della Fede. 70 tra cardinali e vescovi e 400 sacerdoti hanno concelebrato la liturgia.
“Una rinnovata Pentecoste che ha trasformato Piazza San Pietro in un Cenacolo a cielo aperto”: con queste parole Papa Francesco ha commentato al Regina Coeli quella che ha definito la “festa della fede”, iniziata ieri con la Veglia e culminata stamani nell’Eucaristia.
Avere il coraggio della fede senza essere cristiani inamidati, costruire una cultura dell’incontro, aiutare il prossimo soprattutto le famiglie, il cui destino è più importante dei bilanci delle banche. Questo in sintesi quanto espresso da Papa Francesco nel discorso rivolto ieri sera alle circa 200 mila persone che hanno gremito Piazza San Pietro per partecipare alla Veglia di Pentecoste dedicata ai Movimenti, le nuove Comunità, le Associazioni e le Aggregazioni laicali. Forti anche le parole del Pontefice sulle persecuzioni contro i cristiani nel mondo: ci sono più martiri oggi - ha detto - che nei primi secoli della Chiesa.
Il cristiano deve vincere la tentazione di “mischiarsi nella vita degli altri”: è l’esortazione di Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Papa ha inoltre sottolineato che chiacchiere e invidie fanno tanto male alla comunità cristiana e che non si può “dire soltanto la metà che ci conviene”. Alla Messa, concelebrata con don Daniel Grech del Vicariato di Roma, hanno preso parte un gruppo di studenti della Lateranense, guidati dal rettore mons. Enrico Dal Covolo; Kiko Argüello, Carmen Hernández e Mario Pezzi del Cammino Neocatecumenale; Roberto Fontolan e Emilia Guarnieri di Comunione e Liberazione.
Attesi in almeno 120 mila oggi in Piazza San Pietro per la giornata dei movimenti ecclesiali promossa nell’ambito dell’Anno della Fede. I fedeli parteciperanno questa sera alla Veglia di Pentecoste presieduta da Papa Francesco a partire dalle 18.00.
Sono passati 15 anni dal primo grande incontro di Giovanni Paolo II con i movimenti, le nuove comunità, le associazioni e aggregazioni laicali. In quell’occasione, era il 30 maggio 1998, il Papa indicava il loro posto nella Chiesa e concludeva: “Oggi la Chiesa si aspetta da voi frutti "maturi" di comunione e di impegno.” Frutti che non sono mancati con la promozione di centinaia di altri incontri comuni, come le giornate “Insieme per l'Europa” e nella collaborazione su obiettivi comuni come la pace, la vita, l'abolizione della pena di morte. Benedetto XVI rinnovò l’appuntamento la vigilia di Pentecoste del 2006 e in una successiva occasione disse: “I movimenti ecclesiali e le nuove comunità sono una delle novità più importanti suscitate dallo Spirito Santo nella Chiesa per l’attuazione del Concilio Vaticano II”.
Siamo nel mese dedicato a Maria e Papa Francesco – che il 31 maggio prossimo presiederà il Rosario in Piazza San Pietro a partire dalle 20.00 – ha lanciato un tweet mariano: “Occorre imparare da Maria – scrive - rivivere la sua disponibilità totale a ricevere Cristo nella sua vita”.
Pubblicato il calendario delle celebrazioni presiedute dal Papa dopo Pentecoste fino a luglio. Giovedì 23 maggio alle 18.00 nella Basilica Vaticana si svolge la Professione di fede con i vescovi della Conferenza episcopale italiana.
Alcune bellissime preghiere di Consacrazione alla Vergine Maria, scritte da Jessica Gregori e approvate dal Vescovo Mons. Girolamo Grillo.
Celebrando stamattina la messa, Francesco ricorda quando Gesù chiese a Pietro "A te che importa?". La chiacchiera è dolce all'inizio e poi ti rovina, ti rovina l'anima. E' un po' lo spirito di Caino: ammazzare il fratello, con la lingua; ammazzare il fratello!".
L'arresto avviene a quasi 14 anni dalla strage, dove il missionario e due figli hanno perso la vita. Ramjan Mahanta e Ghanshyam Mahanta facevano parte del gruppo di decine di estremisti indù responsabili del massacro. Essi verranno processati da un tribunale speciale. A tutt'oggi solo due degli autori della strage sono stati condannati all'ergastolo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Partirono da Nazaret per Betlemme Maria purissima e il glorioso san Giuseppe, agli occhi del mondo tanto soli quanto poveri ed umili pellegrini, senza che nessuno dei mortali li reputasse o stimasse più di quello che l'umiltà e la povertà giungono ad ottenere da loro. Ma, o ammirabili misteri dell'Altissimo, nascosti ai superbi ed imperscrutabili alla prudenza umana! Non camminavano soli, né poveri, né disprezzati, ma prosperi, ricchi e onorati. Erano l'oggetto più degno dell'eterno Padre e del suo amore immenso, e il più stimabile ai suoi occhi. Portavano con sé il tesoro del cielo e della Divinità stessa, e tutta la corte dei cittadini celesti li venerava. Tutte le creature insensibili riconoscevano la viva e vera arca dell'alleanza meglio di come le acque del Giordano riconobbero la sua ombra e figura quando, docili, si divisero per dare libero passaggio ad essa e a quelli che la seguivano. Li accompagnavano i diecimila angeli di cui in precedenza ho detto che erano stati destinati da Dio a servire sua Maestà e la sua santissima Madre in tutto questo viaggio. Queste schiere celesti camminavano in forma umana visibile agli occhi della divina Signora, ciascuno più risplendente di altrettanti soli, facendole scorta. Ella procedeva in mezzo a tutti, presidiata e difesa più di quanto non lo fosse la lettiga di Salomone dai sessanta prodi d'Israele che, con la spada alla cintura, la circondavano. Oltre a questi diecimila angeli, li assistevano molti altri che scendevano e salivano al cielo, inviati dall'eterno Padre al suo Figlio unigenito e alla sua Madre santissima, e da loro ritornavano con i messaggi per cui erano mandati.
Il caso di Dimyana Ubeid Abdel al-Nour, insegnante cristiana accusata di insulti contro l'islam, preoccupa il Paese. Sostenuti dal procuratore islamista Talaat Abdhallah, sempre più magistrati accolgono denunce per blasfemia e proselitismo.
Da un gruppo di laici che ascoltò le prime catechesi, nel marzo del 1972 a S. Maria Formosa, a un palazzetto dello sport colmo di giovani, di coppie, di bambini. Eccoli i frutti dell'evangelizzazione compiuta da un'équipe proveniente da Roma, di cui faceva parte Stefano Gennarini, oggi a Venezia insieme a Silvana Venditti e padre Livio Orsingher, per mostrare al Patriarca come il Cammino neocatecumenale ha messo radici in laguna.
"Ricevendo le Pontificie opere missionarie, Francesco evoca "il dovere" di portare il Vangelo in tutto il mondo. "Educare ogni cristiano, fin dall'infanzia, ad uno spirito veramente universale e missionario". "Un'attenzione particolare per le giovani Chiese, che non di rado operano in un clima di difficoltà, di discriminazione e di persecuzione, perché siano sostenute ed aiutate nel testimoniare con la parola e con le opere il Vangelo"."
NellaGiornata dei Movimenti, delle Associazioni e delle Aggregazioni laicali, evento promosso dalPontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazionenell’Anno della Fede, che si terrà a Piazza san Pietro il18e il19 maggio, ilRinnovamento nello Spirito Santoconferma una partecipazione dioltre 10.000 aderenti.
Il problema non è essere peccatori, il problema è non lasciarsi trasformare nell'amore dall’incontro con Cristo: è questo, in sintesi, quanto ha detto il Papa nell’omelia presieduta stamani a Santa Marta. Hanno partecipato alla celebrazione alcuni dipendenti dei Musei Vaticani.
Oggi inizia una bellissima novena: la novena a San Filippo Neri.
“Come si può parlare di ‘nuova tirannia’, quando mai prima d’ora gli uomini hanno goduto di tanta libertà e tanti diritti?”, potrebbe chiedersi un lettore sprovveduto. Le tirannie classiche, in effetti, si caratterizzavano per il fatto di reprimere la libertà e negare i diritti. Gli uomini avevano coscienza di tale usurpazione perché, privati di qualcosa che apparteneva loro per natura, si sentivano sminuiti.
“Chiediamo alle Caritas del mondo di aiutarci a camminare da soli. Soffriamo delle conseguenze dell’occupazione israeliana che ci piega le gambe in ogni ambito di vita. Vogliamo rialzare la testa e darci da fare per la giustizia e il diritto e per restare nella nostra terra da uomini liberi”.
“Una Chiesa senza la carità non esiste”. Con queste parole Papa Francesco ha accolto ieri mattina in udienza il Comitato esecutivo di Caritas Internationalis, riunito in questi giorni a Roma per la riunione annuale sotto la presidenza del cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga. Il Pontefice ha messo in ampio risalto il lavoro svolto dall’organismo caritativo della Chiesa, in particolare in un momento in cui – ha affermato – la crisi mette in pericolo l’uomo, “carne di Cristo”.
Secondo la trasmissione di Mediaset “Striscia la notizia” tutti coloro che credono nella veridicità delle apparizioni di Medjugorje sono deficienti, aggettivo derivante dal verbo latino deficere, che vuol dire mancare. Cioè mancherebbero di intelligenza, conoscenza, cultura, buon senso, prudenza e via offendendo. A dar retta alla trasmissione dello scorso 15 maggio, i devoti della Madonna di Medjugorje, che ormai ammontano a qualche decina di milioni, si sarebbero fatti abbindolare da sei ragazzini che recitavano la parte dei veggenti, avrebbero creduto ai messaggi che loro comunicavano e, per ringraziarli, li avrebbero rimpinzati di soldi fino a renderli dei ricchissimi imprenditori.
“Il mio viaggio dalla fede alla non-fede. E ritorno”. Parafrasando dall’inglese il sottotitolo di uno dei libri più celebri di John Waters, Lapsed Agnostic, ci si fa un’idea di chi sia il giornalista irlandese che sabato racconterà la sua storia in piazza San Pietro, di fronte a papa Francesco, durante la Giornata dei Movimenti. Waters è nome noto alla carta stampata dell’Isola verde: columnist della testata più famosa del Paese, l’Irish Times, ogni venerdì commenta quello che accade dalle parti di Dublino, in una società ingabbiata da una costante lotta di distruzione delle proprie radici. Ha lavorato per diverse testate in precedenza, occupandosi anche di musica e scrivendo uno dei primi libri dedicato agli U2.
Paul Bhatti, 53enne ministro dell’Armonia nazionale e degli Affari delle minoranze nel governo guidato dal Partito popolare del Pakistan fino al marzo scorso, è il fratello maggiore di Shahbaz Bhatti, il politico e ministro cristiano cattolico ucciso dagli estremisti islamici nel marzo del 2011 a Islamabad per la sua azione in difesa delle minoranze religiose pakistane. Paul, che faceva il medico in Italia e aveva pensato molte volte a intraprendere la carriera politica nel suo paese di origine ma non si era mai deciso, ha preso il posto di Shahbaz poco dopo la sua morte, venendo nominato per volontà del presidente Asif Ali Zardari consigliere per gli Affari delle minoranze nel governo del primo ministro Yousaf Raza Gillani.
Ma noi siamo ancora un popolo? Abbiamo ancora un’identità nazionale, un vero senso di appartenenza? E’ ancora permesso parlare di “identità”? O il solo patriottismo sentito, consentito e vissuto è quello per la “nazionale” per antonomasia, ossia per gli azzurri? L’unico che sui media continua a porre questi interrogativi – solo apparentemente accademici – è Ernesto Galli Della Loggia. Lo fa da anni, ma ben pochi sembrano capire quanto profondamente queste domande abbiano a che fare con la situazione attuale del nostro Paese (anche quella economica) e con il suo sognato o sperato “rinascimento”. Infatti aver dilapidato un patrimonio morale, culturale, civile e religioso è ancor più grave dell’aver dilapidato un patrimonio economico, anzi a ben vedere ne rappresenta l’antefatto, la premessa.
Fu stabilito dalla volontà immutabile dell'Altissimo che il suo Figlio unigenito dovesse nascere nella città di Betlemme. Questo decreto divino era stato predetto, molto tempo prima di adempirsi, dai Santi e dai Profeti dell'Antico Testamento; poiché la volontà del Signore è sempre infallibile. Passeranno i cieli e la terra prima che possa aver compimento, giacché nessuno può opporvisi. Il Signore dispose l'esecuzione di questo decreto per mezzo di un editto pubblicato dall'imperatore Cesare Augusto nell'impero romano, affinché, come riferisce san Luca, fosse enumerata e registrata tutta la popolazione del mondo. Si estendeva, allora, l'impero romano per gran parte della terra conosciuta, e perciò i suoi principi si chiamavano signori di tutto il mondo, non tenendo conto del resto. Tutti gli abitanti dovevano ritenersi vassalli dell'imperatore, e tributargli un determinato censo, dovuto al naturale signore del potere temporale. E ciascuno si recava ad iscriversi nel registro comune della propria città. Giunse questo editto a Nazaret; ed arrivò la notizia anche a san Giuseppe, il quale tornando a casa - perché l'aveva intesa mentre era fuori - afflitto e mesto diede spiegazione alla divina sposa sul contenuto e la novità dell'editto. La prudentissima Vergine rispose: «Non vi turbi, signore e sposo mio, l'editto dell'imperatore terreno, perché tutti i nostri eventi stanno a cuore al Signore, re del cielo e della terra; e la sua provvidenza ci sosterrà e ci verrà incontro in ogni circostanza. Rimettiamoci dunque a lui, pieni di confidenza, e vedrete che non saremo delusi».
E' stato Benedetto XVI il primo Pontefice ad approdare su twitter, il social network più seguito e alla moda del momento, usato da decine di milioni di persone in tutto il mondo. Ai tempi fece scalpore la foto di Papa Ratzinger in cui lo si vedeva impegnato a inviare il suo primo tweet, anche se in seguito, come spiegò la Santa Sede, una persona venne appositamente incaricata di postare i messaggi di Benedetto, poco avvezzo all'uso del computer. Sorsero anche polemiche a causa dei commenti poco lusinghieri, a volte veri insulti o comunque prese in giro, che molti follower facevano ai tweet papali.
Ale Ortiz, 19 anni, è una bellissima giovane paraguaiana. È una ragazza qualunque della sua età, come si vede dalle foto pubblicate sulla sua pagina di Facebook, che ama la vita, gli amici, le feste. Ale, però, ha fatto una scelta controcorrente, decidendo di portare a termine la gravidanza di un figlio che sapeva sarebbe quasi sicuramente morto alla nascita. Di qui una storia drammatica e di speranza di cui la giovane mamma ha cominciato a parlare attraverso la rete, ripresa poi da diverse tv e radio locali: «Joshua è il mio bambino nato prematuro il 31 maggio del 2012 con un cesareo programmato a 29 settimane di gestazione. Abbiamo scoperto a 12 settimane che nostro figlio aveva l”idrope fetale”».
In America il caso di Kermit Gosnell, il medico abortista condannato all’ergastolo il 14 maggio per l’omicidio di diversi bambini e di una donna, ha messo sotto gli occhi di molti l’atrocità della legislazione abortista. Gosnell è stato dipinto come un mostro, ma stanno emergendo altri casi simili, che mostrano che quanto avveniva nella sua clinica non è un’eccezione. A rivelarlo il documentario di Lila Rose che, fingendosi incinta, ha girato i centri abortisti di diversi Stati. In questi giorni è gira sul web un video dell’organizzazione pro vita Life Dynamics, in cui vengono intervistate tre assistenti della Aaron Women’s Clinc di Huston diretta da Douglas Karpen, in cui appare chiaramente la normalità con cui ormai si compiono crimini disumani. Grazie a questo filmato ieri è stata aperta un’indagine sul medico. Qui sotto il testo del video, girato lo scorso 3 maggio, in cui ancora non appare il nome di Karpen.
“Per me Papa Francesco è un Papa rock: è energico, diretto, senza fronzoli”, dice Nico Fortarezza. “E' un Pontefice popolare che vuole stare in mezzo alla gente, che con la gente cerca un dialogo continuo. In questo modo l’ho descritto nella mia canzone.” La canzone si intitola proprio “Papa Francesco” ed è stata commissionata a Nico Fortarezza dai “Cattolici Piemontesi”. La presentazione ufficiale del brano avverrà in piazza San Pietro, il 18 e il 19 maggio in occasione della “Giornata dei Movimenti, delle associazioni e delle aggregazioni laicali nell’anno della Fede”. Il brano poi uscirà a fine maggio allegato alla rivista “A Sua Immagine”.
Sono oltre 120 mila le persone che già hanno aderito alla Giornata dei movimenti, delle nuove comunità, delle associazioni e aggregazioni laicali, in programma sabato e domenica prossimi in Piazza San Pietro alla presenza di Papa Francesco. A renderlo noto è stato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che in Sala Stampa vaticana ha presentato questa importante iniziativa per l’Anno della Fede.
Perseguitati perché convertiti. Mohan Soren del villaggio di Dengabahali, e Rabi Narayan Marandi, del villaggio di Bhalu Tanggaro, entrambi nel distretto di Dhenkanal, nello stato di Orissa sono due cittadini indiani che si sono convertiti liberamente al cristianesimo, insieme con le loro rispettive famiglie, a febbraio 2013. Come riferiscono all'agenzia Fides fonti locali, entrambe le famiglie hanno dunque smesso di partecipare ai riti “puja” del loro villaggio (i riti tradizionali indù di omaggio e offerta alle divinità) e hanno smesso di dare il loro contributo al tempio.
Il Segretario generale della “Christian Association of Nigeria” (Can, associazione che riunisce le principali confessioni cristiane nigeriane tra le quali la Chiesa cattolica), il rev. Faye Pama Mussa, è stato assassinato la sera del 13 maggio nella sua abitazione a Maiduguri da uomini armati sospettati di essere membri della setta islamista Boko Haram, responsabile da anni di attentati terroristici e attacchi armati.
Alessandra aveva diciannove anni quando si è accorta di essere incinta. Era stata cresciuta da una madre emancipata, separata, fieramente autonoma. Alessandra era libera di fare tardi la sera, di dormire fuori, di fare quello che voleva con i ragazzi. La sua mamma per lei era un mito, così diversa dalle altre, così poco opprimente. Perciò è stato naturale per lei correre dalla madre per quell’emergenza, come è stato naturale per la madre portarla dal suo ginecologo, che senza battere ciglio l’ha indirizzata verso l’”eliminazione di quel grumo di cellule”, del quale si è ben guardato di mostrare la vera natura – un cuore che batte, una vita che pulsa da subito! – alla ragazza, “per non impressionarla”. Nessuna alternativa proposta, neppure uno dei colloqui previsti, obbligatori, dalla 194.
Demiana Abdel Nour è uscita di prigione su cauzione. L’insegnante cristiana copta di 23 anni arrestata il 9 maggio scorso a Luxor, in Egitto, per insulti alla fede islamica e al profeta Maometto ha dovuto pagare la cifra record di 20 mila lire egiziane, pari a oltre 2 mila euro. Di solito le cauzioni per reati simili in Egitto si aggirano intorno alle mille lire egiziane.
Doveva andare alla cerimonia di laurea del Boston College, l’università fondata dai gesuiti di cui fa parte. Ma l’arcivescovo della città, il cardinale Sean O’Malley, ha detto che non parteciperà, dando una motivazione molto chiara: alla cerimonia parteciperà, per ricevere una laurea honoris causa in legge, il premier irlandese Enda Kenny che sta cercando di introdurre l’aborto nel suo paese. Così il cardinale gesuita, famoso per aver venduto parte dei beni della diocesi e risarcire le vittime della pedofilia, non ha usato mezzi termini: «Poiché il Vangelo della Vita è il pilastro della dottrina sociale della Chiesa e poiché consideriamo l’aborto un crimine contro l’umanità, i vescovi degli Stati Uniti hanno chiesto che le istituzioni cattoliche non onorino amministratori pubblici o politici che promuovono l’aborto con le loro leggi e politiche».
Durante la messa celebrata questa mattina, Francesco commenta la frase di san Paolo che esorta gli "anziani" della Chiesa di Efeso a vegliare su se stessi e su tutto il gregge, ad essere pastori attenti ai "lupi rapaci". "Quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male". "E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo - e fa tanto male alla Chiesa - fa il ridicolo alla fine, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente... E il popolo non ama quello!".
Gesù continua a pregare nell’orto degli Ulivi sia per i Suoi discepoli, ma anche per tutti noi credenti, quelli che verranno dopo. "In quel tempo" c'era Gesù e tutti potevano sentire la Sua predicazione, potevano credere o non credere, ma tutti potevano "toccare con mano", come Tommaso, sperimentare la forza della Sua Parola e del Suo Amore. Gesù chiede al Padre che gli Apostoli, i discepoli e tutti coloro che con fede proseguiranno il Suo insegnamento, "in un tempo successivo"..... ed "in tutti i tempi", di poter diventare "un corpo unico" con Lui e con Dio stesso.
Centomila fedeli presenti all’udienza generale di stamani in Piazza San Pietro. Il Papa all'inizio dell'incontro del mercoledì ha ricevuto da alcuni fedeli due colombie bianche che ha subito liberato. Nella sua catechesi si è soffermato “sull’azione che lo Spirito Santo compie nel guidare la Chiesa e ciascuno di noi alla Verità. Gesù stesso dice ai discepoli: lo Spirito Santo «vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13), essendo Egli stesso «lo Spirito di Verità» (cfr Gv 14,17; 15,26; 16,13)”.
“Voi sardi siete entusiasti, eh! Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e di cuore affido voi e le vostre comunità alla materna intercessione della Vergine Santa che venerate con il titolo di ‘Madonna di Bonaria’. A questo proposito vi vorrei annunciare che desidero visitare il Santuario a Cagliari. Quasi sicuro sarà nel mese di settembre, perché fra la città di Buenos Aires e Cagliari c’è una fratellanza per una storia antica”.
Pregate per i preti e i vescovi perché non cedano alla tentazione dei soldi e della vanità ma siano al servizio del popolo di Dio: è l’esortazione di Papa Francesco, stamani, nella Messa presieduta a Santa Marta. Era presente un gruppo di dipendenti della Radio Vaticana.
Perché è importante ricordare i 50 anni che ci separano dal Concilio? Molti sarebbero i motivi, ma vale la pena citarne due in particolare: innanzitutto perché i cristiani dai sessant’anni in giù lo conoscono poco o per nulla, escluso, chiaramente chi lo ha studiato. Il secondo motivo è subordinato al primo: l’immensa luce che il Vaticano II ha proiettato sul retto culto mariano. Va detto in premessa che il Concilio Vaticano II è stato il concilio ecumenico che ha emanato il più organico documento dottrinale su Maria nella storia della Chiesa: il capitolo VIII della costituzione dogmatica Lumen gentium.
Nel dicembre scorso, l’Uruguay è stato il primo Paese a legalizzare l’aborto; ma potrebbe essere il primo paese a ritirarlo a causa di un referendum popolare. All’inizio di maggio infatti sono state presentate più delle 52.000 firme necessarie per un referendum che chiede l’abolizione della legge. Primo firmatario della richiesta di referendum è l’ex presidente dell’Uruguay Tabaré Vazquez.Medico oncologo, presidente nazionale dal 2004 al 2010, Vazquez, si oppose alla legge che liberalizzava l’aborto e si dimise dal partito socialista.
La chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, elevata a parrocchia attorno al 1598 e trasformata da una a tre navate nel 1749 circa. Lo stile del monumento è quello tardobarocco. Gravemente danneggiata dal sisma del maggio 2012.
Dalla caduta di Saddam Hussein nel 2003, circa l’80% dei cristiani iracheni hanno lasciato Paese. Ad affermarlo all’agenzia Apic è padre Paul Sati, religioso redentorista caldeo originario di Mossul e da poco responsabile della comunità caldea di Anversa, in Belgio. Ospite in questi giorni dell’annuale pellegrinaggio della sezione svizzera dell’Aiuto alla Chiesa che Soffre all’Abbazia benedettina di Einsiedeln, il religioso non ha esitato a parlare di un vero e proprio “inverno arabo” in Iraq. Dalla fine del regime circa un migliaio di cristiani sono stati assassinati e una sessantina di chiese sono state bersaglio degli attacchi degli estremisti: “Quelle che una volta era la culla della civiltà e del cristianesimo - ha osservato - è oggi un luogo dove i cristiani sono minacciati, perseguitati o cacciati, e devono nascondersi”.
Il cardinale patriarca di Lisbona, José Policarpo, ha consacrato lunedì scorso a Fatima il Pontificato di Papa Francesco alla Vergine Maria, secondo quanto richiesto dallo stesso Pontefice. Lo riferisce l’agenzia cattolica portoghese Ecclesia. All’avvenimento, nel 96.mo anniversario delle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli, hanno preso parte quasi 300 mila fedeli. In un messaggio letto, nell’occasione, dal vescovo di Leiria-Fatima, mons. Antonio Marto, Papa Francesco ha espresso “la sua gratitudine per l’iniziativa e il suo profondo riconoscimento per l’esaudimento del suo desiderio”. Il Papa si è unito in preghiera ai pellegrini di Fatima, “impartendo di tutto cuore la sua benedizione apostolica”. (A.G.)
Papa Francesco, questa mattina nell’omelia a Casa Santa Marta, ha detto che bisogna «vivere la vita come un dono, non come un tesoro da conservare». Ce lo ha insegnato, per primo, lo stesso Gesù, quando ha detto che «nessuno ha un amore più forte di questo: dare la sua vita». L’esatto contrario, ha sottolineato il pontefice, di quanto fatto da Giuda, «che aveva proprio l’atteggiamento contrario», e infatti «non mai ha capito cosa fosse un dono».
È stato condannato per l’omicidio di tre bambini. Kermit Gosnell è poi ritenuto colpevole di centinaia di casi di infanticidio, di gestione di organizzazione corrotta, di omicidio colposo per la morte di Karnamaya Mongar, morta dopo un aborto fallito, e di 21 dei 24 aborti illegali (oltre il limite di 24 settimane, ndr) di cui era stato accusato. Infine, il medico è stato condannato per aver violato 16 volte la legge sul consenso informato. Ma il processo non è ancora concluso.
Il Collegio nazionale degli psichiatri inglesi è stato messo sotto accusa per aver omesso dei dati durante le consultazioni sul matrimonio gay avvenute di recente fra i medici, il governo e la Chiesa anglicana. A elencare i bias scientifici la “Core issues trust”, organizzazione no-profit inglese di psichiatri, terapeuti e ministri: «Quando il dottor King (un membro del Collegio, ndr) parla alla comunità scientifica dice che non è ancora chiaro se la vulnerabilità degli omosessuali sia dovuta a disordini psicologici o ad altri fattori. Ma nei colloqui con il governo e la Chiesa circa il matrimonio gay [King] ha cambiato le carte in tavola, affermando che la causa sta nella società che li discrimina».
Gesù e gli Apostoli sono usciti dal Cenacolo, ci troviamo nell’orto del Getsemani dove il Maestro si è ritirato a pregare prima della cattura. Gesù parla a cuore aperto con il Padre, sa che che i Suoi discepoli ed in particolare gli Apostoli vivranno il distacco in modo forte, violento si sentiranno perduti, in più uno di loro che fino al giorno prima ha condiviso tutto, addirittura gestiva i soldi del gruppo, Giuda, tradirà Gesù e con Lui tutti quanti loro che lo consideravano un fratello, anche se dalle parole di Gesù traspare il senso di perdono e di misericordia per lui: lo chiama "figlio" della perdizione, perché, attraverso di lui, si è comunque compiuta la Scrittura.
Gv 14, 15-16. 23-26: Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
“Il Cattolicesimo è la mia scelta, Dio vi benedica”. Così scrive Kimberly, dall’Australia, che posta la sua foto sulla pagina del gruppo Facebook Christian Women Against Femen. Il nome della pagina parla da sé: su questa piazza digitale si riuniscono le donne cristiane che protestano contro le attiviste Femen. Nata per iniziativa del gruppo politico polacco Kobiety Dla Narodu e dell’organizzazione ungherese Jobbik, entrambi di area conservatrice, la pagina ha già fatto registrare più di cinquemila like a pochi giorni dalla sua comparsa.
Circa 2 miliardi di esseri umani su 7 già si cibano di oltre 1.900 specie di insetti. I più ricercati e gustosi sono i coleotteri (31%), bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%). In fondo alla lista, le cavallette, le locuste e i grilli (13%). La Fao ha lanciato il suo appello: «Il messaggio principale è davvero: mangiate gli insetti, perché sono abbondanti e una preziosa fonte di proteine e sali minerali». Anche perché «un terzo della popolazione mondiale già si ciba di insetti poiché sono deliziosi e nutrienti». Oltre agli insetti già citati, vere e proprie leccornie sono le larve di scarabeo e le termiti, ma attenzione, solo se cucinate alla griglia.
Prima che san Giuseppe venisse a conoscenza del mistero dell'incarnazione, la Principessa del cielo soleva leggergli, in tempi opportuni, la sacra Scrittura, specialmente i Salmi e i Profeti. Come maestra sapientissima glieli spiegava, ed il santo sposo, che non aveva ancora ricevuto l'infusione della sapienza, le domandava molte cose; le risposte divine che la sua sposa gli dava riempivano il suo cuore di stupore e consolazione, per cui ora l'uno ora l'altra benedivano e lodavano il Signore. Ma dopo che il santo benedetto fu illuminato dalla rivelazione di questo grande mistero, la nostra Regina si rivolgeva a lui quale coadiutore, già designato, delle opere e dei misteri ammirabili della nostra redenzione; e con maggiore chiarezza e libertà conferivano su tutti gli oracoli divini, le profezie, la concezione del Verbo, la sua natività, l'educazione e la vita santissima. Maria spiegava tutto, anticipando ciò che avrebbero dovuto fare quando fosse giunto il giorno desideratissimo della venuta del bambino alla luce del mondo: ella lo avrebbe tenuto tra le sue braccia e alimentato con il suo latte verginale; ed il santo sposo, tra tutti i mortali, sarebbe stato partecipe di questa somma felicità. Solo riguardo alla morte e alla passione e a ciò che profetizzarono Isaia e Geremia ella parlava meno, non sembrandole opportuno dover affliggere, con questo pensiero, il suo sposo dal cuore tenero e semplice; né le pareva giusto informarlo più di quanto egli potesse apprendere dalle profezie tramandate sulla venuta del Messia e sul modo in cui questa sarebbe dovuta accadere. E volle ancora la prudentissima Vergine aspettare che fosse il Signore stesso a manifestarsi al suo servo, oppure che le rivelasse la sua divina volontà.
Diciamolo subito: scordatevi “Love Boat”. Se vi aspettate una vacanza tipo quelle raccontate dalla celebre serie tv “made in Usa” negli anni Ottanta, nelle quali si intrecciavano le avventure romantiche di passeggeri ed equipaggio, ecco questo viaggio non fa proprio al caso vostro. Già, perche quella che salpa il prossimo gennaio in Brasile è invece la sesta edizione della “Crociera Cattolica” appoggiata dall’Ufficio pastorale per il turismo del Brasile e con tanto di benedizione vescovile su You Tube.
"Nei primi giorni di maggio mi è capitato di visitare il Seminario Internazionale Redemptoris Mater di Pola, in Croazia, e ho realizzato quanto il Signore sia misericordioso e ami l’umanità. Il seminario è costruito sopra quella che fino al 1991 era una caserma militare, dove alloggiavano i soldati pronti al combattimento e carri armati. Nel 1991, proprio nel bel mezzo del conflitto tra serbi e croati, Franjo Tu?man, il primo presidente a vincere le elezioni libere, concesse alla Chiesa cattolica la possibilità di fare un seminario in quella che era una caserma. L’attuale rettore don Piergiorgio De Angelis, tra i primi studenti del seminario, racconta che gli edifici erano stati saccheggiati, i soldati ed i profughi erano fuggiti portando via tutto, anche le tazze del water, i fili lettrici, le finestre… Con pazienza e fede nella misericordia del Signore, le famiglie di fedeli hanno raccolto i fondi e le forze per costruire il Seminario, il quarto nella storia dei seminari del Cammino Neocatecumenale. Così dopo Roma, Madrid, Varsavia, è stato costruito il Redemptoris Mater di Pola. "
Durante la messa di questa mattina, Francesco evidenzia la distanza tra l'atteggiamento di Gesù e quello di Giuda che "mai ha capito cosa sia un dono". "Chi dà la vita per amore non è mai solo", chi "perde" la propria vita la ritrova in pienezza, quello che vuole conservarla per se stesso, la perde alla fine.
Il Papa ha ricevuto ieri mattina alcuni presuli della Conferenza episcopale della Puglia, in visita "ad Limina", guidati dal loro presidente, mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto.
«Le solite americanate», direte voi. E tuttavia, dal chewing-gum in avanti, non c’è idea americana che non sia stata importata in Europa. E da qui nel mondo intero. Pensate alla Coca-Cola, ai jeans, al Sessantotto. I maggiori recettori sono, paradossalmente (ma non troppo) i comunisti, neo o post che siano. Dall’ecologismo al gender, dal buddismo pop al salutismo al no-smoke e no-nuke, dal rock alle scarpe sneaker, alle felpe, alle t-shirt (ci si faccia caso: i giovani – tutti - indossano solo jeans, sneakers, t-shirt e felpa), non c’è minchiata che non provenga dagli States. Gli americani anticiparono pure il progressismo cattolico, che infatti si chiamava, allora, «americanismo» e fu debitamente condannato dai papi preconciliari. Non a caso, oggi, uno dei grattacapi maggiori di papa Francesco è costituito dalle suore americane, tutte rigorosamente in borghese (sciatto-style e capelli taglio medio) e tutte rigorosamente plurilaureate in sociologia o psicologia o robe del genere.
Prendi un cristiano, trattalo male. Accusalo di blasfemia, sbattilo in galera. Se non hai prove, non ti preoccupare. Lui è un cristiano, nessuno lo vorrà vendicare. Questo modo di intendere la “giustizia” è abbastanza comune in Pakistan, dove è in vigore la legge sulla blasfemia, basata sul legittimo sospetto. È comune anche in Egitto, dove non esistono leggi simili, ma i cristiani copti fanno da capro espiatorio per qualsiasi problema, anche per l’epidemia di influenza suina (il provvedimento preso da Moubarak, a suo tempo, fu di abbattere i maiali, con gran danno per gli allevatori cristiani)
Il documento “Verso una Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” a firma del Dipartimento delle pari opportunità e del suo ufficio UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), il cui contenuto è stato qui sintetizzato dal Direttore l'11 maggio, presenta un’infinità di lati oscuri e inquietanti.
Il 13 maggio è il giorno in cui si festeggia la Madonna di Fatima. Ed è anche l’anniversario dell’attentato a Giovanni Paolo II (1981). Di seguito riportiamo alcuni stralci tratti dal libro Una vita con Karol (Rizzoli-Libreria Editrice Vaticana, 2007), il volume di memorie del segretario di papa Wojtyla, il cardinale Stanislaw Dziwisz.
Vincent Lambert è un ragazzo di 37 anni che quattro anni e mezzo fa è finito in coma per un incidente d’auto. È rimasto per due anni in stato vegetativo per poi passare a quello di minima coscienza. Come rivelato da sua madre, la cartella clinica di Vincent parla chiaro: risponde agli stimoli, reagisce alle voci dei familiari, le sue pupille seguono le persone che lo visitano ed è capace di sorridere. Ma lo scorso 8 aprile un’équipe di medici del Centro ospedaliero dell’università di Reims ha deciso, insieme alla moglie di Vincent, di sospendere alimentazione e idratazione facendolo così morire di fatto di fame e sete. La legge Leonetti del 2005, considerata anti-eutanasica, lo permette ma nel caso di Vincent i medici non hanno richiesto il consenso dei familiari, che è obbligatorio.
Dio è Amore, questo è il messaggio che Gesù vuole sottolineare ancora una volta agli Apostoli. L’unica cosa importante è rimanere nell’Amore di Cristo e per farlo è semplice basta seguire i Suoi insegnamenti, i Suoi comandamenti, che si vanno ad aggiungere alle tavole lasciate da Dio a Mosè. Ed il comandamento nuovo, il segno tangibile della predicazione di Gesù, ma anche il Suo lascito morale è che i Suoi si amino gli uni gli altri come Lui li ha amati.
San Giuseppe dopo l'istruzione e il comando dell'Altissimo diede spazio alla divina Principessa nelle umili occupazioni; tutti e due ebbero occasione di offrire a Dio il grato sacrificio della loro volontà: Maria santissima esercitando sempre la più profonda umiltà ed obbedienza verso il suo sposo ed operando tutti gli atti di queste virtù con eroica perfezione, senza tralasciare nulla e san Giuseppe, d'altra parte, ubbidendo all'Altissimo con la prudente e santa umiliazione che gli veniva dal vedersi assistito e servito da colei che riconosceva per signora sua e di tutte le creature, e per Madre dello stesso Dio e creatore. In questo modo il prudente santo compensava l'umiltà, che non poteva esercitare, con altri atti servili ceduti alla sua sposa: questo l'umiliava ancora di più ed era per lui uno stimolo ad annientarsi nella stima di se stesso. E con tale timore contemplava Maria santissima, ed in lei il Signore che portava nel suo seno verginale, dove egli lo adorava tributandogli magnificenza e gloria. Alcune volte, come premio della sua santità e riverenza, gli si manifestava il bambino divino incarnato, in un modo straordinario; ed egli lo adorava nel seno della sua purissima Madre, come attraverso un cristallo tersissimo. La Regina trattava e conferiva ora più familiarmente con il glorioso santo intorno ai misteri dell'incarnazione, perché non temeva più di conversare con lui sulle cose divine, essendo egli già illuminato ed informato sui sublimi misteri dell'unione ipostatica delle due nature, divina ed umana, nel grembo verginale della sua sposa.
I dati dell'Annuario statistico della Chiesa. I fedeli di Roma sono passati, dal 2010 al 2011, da 1.196 a 1.214 milioni, con un aumento relativo dell' 1,5%. L'Asia si conferma un continente religiosamente vivo: crescono fedeli e sacerdoti, in aumento anche i religiosi professi non sacerdoti, i seminaristi e, in controtendenza rispetto ai dati mondiali, anche il numero delle suore.
O Vergine Immacolata, in questo giorno solen­nissimo, e in quest'ora memoranda, in cui appa­rendo per l'ultima volta nelle vicinanze di Fati­ma a tre innocenti pastorelli, vi dichiaraste per la Madonna del Rosario e diceste d'essere venuta ap­positamente dal cielo per esortare i cristiani a cambiar vita, a far penitenza dei peccati e a recita­re ogni giorno il S. Rosario, noi animati dalla vo­stra bontà veniamo a rinnovarVi le nostre promes­se, a protestarVi la nostra fedeltà e ad umiliarVi le nostre suppliche. Volgete, o Madre amatissima, su di noi il vostro sguardo materno ed esauditeci. ... Continua, clicca su questa news per leggerla tutta.
La Madonna, Sposa dello Spirito Santo, ne parla spesso nei suoi massaggi a Medjugorje, soprattutto in concomitanza con la festa di Pentecoste, ma non solo. Ne parla molto soprattutto nei primi anni, in quei messaggi dati sporadicamente (prima di iniziare a darli tutti i giovedì);messaggi spesso non riportati nei libri più diffusi e che sono caduti nel dimenticatoio. Dapprima invita a digiunare a pane ed acqua il venerdì, in seguito aggiunge il mercoledì e ne spiega il motivo:" in onore dello Spirito Santo" (9.9.'82). Invita ad invocare ogni giorno frequentemente lo Spirito Santo con preghiere e canti, in particolare recitando il Veni Creator Spiritus o il Veni Sancte Spiritus.
Almeno 30 mila i partecipanti quest’anno alla marcia nazionale per la Vita, più che raddoppiate le presenze rispetto allo scorso anno. Un successo. Tantissime famiglie, carrozzine, sacerdoti, suore, boy scout, striscioni, slogan, allegria, e perfino babbucce di lana per neonati, insomma tanti “pericolosi estremisti antidemocratici“. A prendere parte alla Marcia nazionale istituti religiosi, parrocchie e associazioni laicali pro-life. La manifestazione ha rilevanza mondiale e per questo sono presenti molte delegazioni straniere. «La grande mobilitazione pro-life – afferma una nota degli organizzatori – si rivela ancora occasione di grande festa per la vita e di lotta contro l’ingiusta legge 194». Prima della partenza ha preso la parola la portavoce della Marcia, Virginia Coda Nunziante, che ha ricordato come la lotta a favore della vita è anche a difesa dell’intera società, sottoposta a un’enorme e spaventosa crisi valoriale. Sono poi intervenuti i vari rappresentanti delle delegazioni straniere, tra cui Jeanne Monahan, presidente della imponente e storica March for Life di Washington. Tutti hanno ribadito l’importanza di lottare in tutto il mondo contro l’aborto in spirito di unità.
Durante la messa celebrata questa mattina, Francesco commenta l'affermazione di un gruppo di cristiani di Efeso: "non abbiamo nemmeno sentito dire che esista uno Spirito Santo". Anche oggi "tanti cristiani non sanno chi sia lo Spirito Santo, come sia lo Spirito Santo". E' un "Dio attivo in noi", un "Dio che fa ricordare", che "fa svegliare la memoria". Gesù stesso lo spiega agli Apostoli prima della Pentecoste: lo Spirito che Dio vi invierà in mio nome, assicura, "vi ricorderà tutto quello che ho detto".
Nel giorno della Madonna di Fatima, proponiamo un estratto de “Con gli occhi della sposa. I misteri del Rosario”, di Gianluca Attanasio (Edizioni Messaggero Padova 2013 – Prefazione di Massimo Camisasca).
Nella chiesa di San Tommaso della parrocchia di Santa Maria Assunta, la sera di giovedì 9 maggio scorso, Paolo Brosio, giornalista e conduttore televisivo, ha testimoniato la propria conversione alla fede, da egli stesso descritta in ben quattro libri, sunto di quattro anni della “nuova vita”. “Guardando quei libri vedo 56 anni della mia vita. Il primo libro (A un passo dal baratro, n.d.r.) è importante perché è la rinascita. E’ la Madonna che mi ha salvato” ha sostenuto Paolo Brosio, rivolgendosi alle numerosissime persone presenti in chiesa, parecchie delle quali si sono ritrovate a Roiate perché qualcuno gli ha parlato dell’incontro, perché l’ha letto sul sito internet del giornalista, perché ha avuto il bisogno di testimoniare il proprio “miracolo”. Una famiglia dei Castelli Romani ha attribuito la salvezza di un figlio, ferito in un incidente motociclistico dove è morto un altro ragazzo, all’intercessione della Madonna, pregata un anno prima a Medjugorie.
«Il Cammino è una grazia, è una grazia riconosciuta nella Chiesa, riconosciuta dalla Chiesa». A chi vi fa parte è richiesto di caratterizzare la propria vita «all'interno di una spiritualità che desidera essere sempre all'interno della Chiesa». E' possibile così «arricchire la Chiesa con il nostro carisma e nello stesso tempo garantire il nostro carisma perché non fatichiamo a vivere i momenti comuni della Chiesa. E' uno scambio che arricchisce reciprocamente chi ha un carisma e chi chiede di essere garantito in quel carisma dalla Chiesa stessa». Sono le parole che mons. Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia, ha rivolto a chi sta riscoprendo il proprio battesimo attraverso il Cammino neocatecumenale. In più di duemila, da tutta la diocesi di Venezia, sono convenuti ieri, venerdì 10 maggio, al palasport veneziano dell'Arsenale. Sul parterre, in particolare, sedeva un gran numero di bambini in età scolare; altri, più piccoli, stavano sulle tribune con i genitori. Insieme provenivano dalle sessanta comunità presenti nel Patriarcato, in dieci parrocchie di Venezia, Mestre e Caorle.
C’è una reliquia in Polonia, nel Santuario di Jasna Góra, a Czestochowa, che ricorda un evento che più di trent’anni fa sconvolse l’umanità intera. È la cintura con il sangue del Beato Giovanni Paolo II che fa memoria dell’attentato che subì il Papa in Piazza San Pietro, il 13 maggio 1981, Festa della Madonna di Fatima.
«La scienza ha dimostrato che l’embrione non è ‘un semplice ammasso di cellule’ o un ‘progetto di uomo’, ma è già un individuo che deve solo avere a disposizione un ambiente adeguato e un tempo definito per il suo sviluppo, fino ad una riconoscibile forma umana”, afferma Giovanni Stirati, medico, docente universitario e bioeticista. Stirati appartiene al movimento neocatecumenale ma la sua dichiarazione è espressa a carattere personale. «Una semplice constatazione di fatto che non riguarda solo i credenti. Credo che negli scopi della campagna UnoDiNoi possano ritrovarsi anche persone non cristiane, di diverso orientamento culturale e religioso, che riconoscano con onestà intellettuale, priva di componenti ideologiche, gli aspetti antropologici ed etici dell’embrione umano».
Fedele alla Linea racconta la storia di Giovanni Lindo Ferretti ma, come dice il regista Germano Maccioni, «non è propriamente una biografia. Tra questa e il film intercorre la stessa differenza che può esserci tra una carta d'identità e la storia personale». È quindi ben più di una semplice teoria di eventi, date, album e canzoni, ma una visione panoramica, a 360 gradi, su una delle personalità più grandi e controverse del nostro secolo: Giovanni Lindo Ferretti, frontman dei CCCP - Fedeli alla linea, gruppo musicale punk post '68, e poi dei CSI - Consorzio Suonatori Indipendenti – e dei PGR - Per Grazia Ricevuta –. Il documentario, appena uscito nelle sale e disponibile in diverse date, narra la storia di un uomo che diventa storia sociale di una lunga generazione di perdizione, per arrivare a un auspicato e desiderato – seppur forse non ben conosciuto – ritorno all'ordine, alla fede primigenia e al suo casolare in Cerreto Alpi, paesello in provincia di Reggio Emilia, e alla sua antica tradizione di pastore e di allevatore equestre. «Avrei voluto – dice Giovanni Lindo Ferretti – che il film fosse incentrato per il 90 per cento sui cavalli e il 10 per cento sulla mia persona. Germano Maccioni ha invertito le proporzioni, ma è il suo documentario, non il mio, e va bene così».
Ho ricevuto la lettera di uno studente, che mi chiede cosa è per me il silenzio, una domanda interessante soprattutto in questa epoca. Per me cristiano, fare silenzio significa liberarmi dalle distrazioni e preoccupazioni quotidiane per cercare Dio, per mettermi in contatto con Dio nella preghiera, nella meditazione della Parola di Dio. Se parlo troppo, se mi distraggo continuamente seguendo mille pensieri, idee, notizie, futilità, “gossip” che il nostro mondo, e specialmente giornali, televisione e internet, ci offrono continuamente, Dio non lo incontro perché il mio pensiero e il mio cuore sono troppo rivolti ad altro; e anche se prego in questa situazione, la preghiera può essere una formula meccanica e vuota, non un dialogo con Dio. San Tommaso definisce la preghiera: “Ascensus mentis et cordis in Deum” (elevazione della mente e del cuore in Dio), per amarlo, ringraziarlo e chiedergli quanto mi è necessario.
Con il caso di Vicenza, il 10 maggio, sale a quattro il numero delle persone – tre donne e un uomo – aggredite con acidi in Italia in meno di un mese. La prima vittima, il 16 aprile, è stata Lucia Annibali, un avvocato di Urbino di 35 anni, gravemente ustionata in volto dal vetriolo lanciatole addosso da due uomini che l’aspettavano sulla porta di casa. Poi, il 30 aprile, è toccato a un infermiere di 32 anni colpito da un getto di acido muriatico a Roma mentre, con una collega, era in stazione in attesa di prendere un treno. Il 6 maggio è stata la volta di una impiegata di un supermercato, Samanta F., 32 anni, incinta, aggredita per strada a Cuggiono, in provincia di Milano, da un uomo in scooter che le ha ustionato una parte del volto lanciandole dell’acido muriatico. Le persone che hanno suonato alla porta dell’ultima vittima di Vicenza, una donna di 31 anni, hanno usato invece la soda caustica.
Colorata, serena e allegra: così si potrebbe dipingere la passeggiata romana del popolo pro-life italiano che, ieri, ha attraversato il centro della Capitale durante la Marcia Nazionale per la Vita. Nazionale, a ben vedere, è quasi riduttivo perché - accanto a tante sigle dell'associazionismo italiano, impegnate a difesa della vita umana fin dal suo concepimento - hanno marciato anche delegazioni giunte a Roma per l'occasione dalla Polonia, dalla Francia e persino dalla lontana Cina. Durante la prolusione iniziale anche Jeanne Monahan, la Presidente della March for life degli USA, ha salutato tutti i partecipanti, promettendo di camminare in mezzo a loro fino in fondo.
Oggi, 13 maggio, si festeggia la Madonna di Fatima. Il 5 maggio 1917, perdurando la prima guerra mondiale, papa Benedetto XV invitò i cattolici di tutto il mondo a unirsi in preghiera per ottenere la pace con l’intercessione della Madonna. Otto giorni dopo – il 13 maggio – la Vergine apparve a tre pastorelli portoghesi: Lucia di 10 anni, Francesco di 9 e Giacinta di 7. La Madonna diede loro appuntamento in quello stesso luogo, – una località in aperta campagna, denominata Cova de Iria, per il 13 di ogni mese. Il 13 maggio 1967, per il 50° anniversario delle apparizioni, papa Paolo VI si recò a Fatima, dov’era ad attenderlo, con un milione di pellegrini, Lucia, la veggente sopravvissuta. E folle innumerevoli hanno sempre fatto corona a Giovanni Paolo II, che vi si è recato più di una volta, e in particolare il 13 maggio 1982 per ringraziare la Madonna di avergli salvato la vita nell’attentato subito in Piazza san Pietro il 13 maggio 1981.
Nel clima di confusione che viviamo abbiamo bisogno di incontrare persone la cui vita è afferrata da Cristo per cui non c’è un dettaglio che non solo impedisca di riconoscere la Sua Presenza ma anche di amarla con profonda gratitudine. Quest’anno per Paolino e anche per me è stata e continua ad essere una grande possibilità, una grande risorsa per la nostra adesione al Mistero. Questa grande Presenza, come amava definirla il servo di Dio monsignor Luigi Giussani, non ce ne ha risparmiata una che sia una.
Insieme all'uomo è stato condannato anche un saudita. Entrambi erano colleghi di una giovane donna, fuggita in Svezia dopo la conversione. La ragazza vive ora sotto la protezione di alcune ong e non vorrebbe più fare ritorno in patria.
Lo sposo Giuseppe, ravveduto, attendeva che la santissima sposa, Maria, uscisse dal ritiro. Quando fu l'ora, la Madre del Re celeste aprì la porta della povera casa, dove abitava. Subito il santo sposo si gettò ai suoi piedi e con profonda umiltà e venerazione le disse: «Signora e sposa mia, vera madre del Verbo eterno, qui sta il vostro servo, prostrato ai piedi della vostra clemenza. Per lo stesso Dio e Signore, che portate nel vostro seno verginale, vi prego di perdonare il mio ardire. Sono sicuro, o Signora, che nessuno dei miei pensieri è stato celato alla vostra sapienza e alla vostra divina luce. Grande fu la mia audacia nell'essermi deciso a lasciarvi; e non è stata meno la villania, con la quale vi ho trattata finora come inferiore a me, invece di servirvi come Madre del mio Dio e Signore. Dovete sapere, però, che feci tutto ciò per ignoranza, perché non mi erano noti il mistero del Re celeste e la grandezza della vostra dignità, sebbene venerassi in voi altri doni dell'Altissimo. Non badate, Signora mia, all'insipienza di una creatura così vile che già ravveduta offre il cuore e la vita al vostro ossequio e servizio. Non mi alzerò dai vostri piedi senza, prima, sapere se sono in grazia vostra, se ho ottenuto il perdono del mio errore e riacquistato la vostra benevolenza e benedizione».
Don Fabio Rosini se l’è sentito dire a 9 anni dal suo viceparroco. e da lì è partito il suo cammino verso il sacerdozio. oggi è direttore del servizio vocazioni della diocesi di Roma. A “Credere” spiega: «non esistono “i chiamati” e gli altri, perché la vocazione è la naturale evoluzione del Battesimo».
La «Missione al popolo» voluta dalla parrocchia di Monteforte ospiterà giovedì Luca di Tolve, l'ex Mister Gay che si è convertito a Medjugorje e ora è felicemente sposato. Il circolo Pink-gay, lesbiche, bisex, trans, etero di Verona e altre associazioni, la bollano però come «conferenza catto-omofobica» alla vigilia della giornata contro l'omofobia e ne chiedono l'annullamento. Tutto parte dal «giovedì dei testimoni» che da aprile costituisce il cammino della parocchia nell'anno della fede. La testimonianza di giovedì è quella di «Luca di Tolve, quarantenne di Milano che, con la moglie Teresa è iniziatore dell'associazione Gruppo Lot Regina della Pace Onlus».
Ieri, nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone ha presieduto la Messa per la Beatificazione di mons. Luigi Novarese. Fondatore della Pia unione dei Silenziosi Operai della Crace ma anche di case di cura, centri di assistenza e corsi professionali per disabili e infermi, mons. Novarese ha speso tutta la sua vita in difesa dei più poveri e soffrenti, tanto da guadagnarsi l’appellativo di ‘apostolo degli ammalati’.
Questa domenica si celebra la 47.ma Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali sul tema "Reti sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione". Al centro, dunque, lo sviluppo delle reti sociali digitali che, scriveva Benedetto XVI nel messaggio per l’occasione, “stanno contribuendo a far emergere una nuova piazza pubblica in cui le persone condividono idee e dove possono prendere vita nuove forme di comunità”. Una valutazione positiva ma che esige responsabilità, dedizione alla verità e autenticità, ribadisce mons. Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali. Ma cosa rappresenta per la Chiesa il mondo dei social network e con quali prospettive?
Visita a sorpresa del Papa nella Clinica Pio XI a Roma: il Pontefice, dopo le udienze previste questo sabato, è andato a trovare il cardinale Javier Lozano Barragán, presidente emerito del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ricoverato per un intervento. Il Papa, che si è fermato a salutare il personale della Clinica, è rimasto molto colpito dalla testimonianza di fede del porporato messicano che il 26 gennaio scorso ha compiuto 80 anni.
Messaggio audio di Papa Francesco per l'Iniziativa della prima “Mariatona” mondiale di Radio Maria che si conclude oggi. Il messaggio è rivolto alle emittenti che ritrasmettono in spagnolo i programmi di Radio Vaticana. La “Mariatona” è un grande evento radiofonico che prevede il collegamento delle 65 Radio Maria operanti nei 5 continenti per alcuni momenti di preghiera e di condivisione con lo scopo di promuovere il sostegno spirituale e materiale di queste emittenti. La mobilitazione ha come slogan: “Aiutiamo la Madonna ad aiutarci!”.
"Al termine della Messa per le canonizzazioni, il Papa ha presieduto la preghiera mariana del Regina Caeli, rivolgendo i suoi auguri a Italia, Messico e Colombia, Paesi di provenienza dei nuovi santi, e lanciando in particolare un appello per la difesa della vita dal concepimento."
I martiri di Otranto, le religiose Laura Montoya e María Guadalupe García Zavala, proclamati Santi all’inizio della Messa presieduta stamani da Papa Francesco in Piazza San Pietro, offrono straordinarie testimonianze di amore e di vita cristiana. Sono luminosi esempi di fedeltà a Cristo – ha detto il Papa - e ci esortano ad “annunciarlo con la parola e con la vita, testimoniando l’amore di Dio con il nostro amore, con la nostra carità verso tutti”.
Alla messa in piazza san Pietro, Francesco canonizza gli 800 martiri di Otranto, trucidati dai turchi nel 1480; suor Laura Montoya y Upuegui, prima santa colombiana, educatrice ed evangelizzatrice dei poveri e degli indios; suor María Guadalupe García Zavala, messicana, apostola dei poveri e degli ammalati. Martirio e missione nascono dall'amore di Dio e si esprimono nella testimonianza della carità. "Chiediamo a Dio che sostenga tanti cristiani che proprio in questi tempi e in tante parti del mondo ancora soffrono violenze e dia loro il coraggio della fedeltà e di rispondere al male col bene". Le aggiunte a braccio: "L'individualismo corrode la comunità cristiana e il nostro cuore... Quanti danni porta la vita comoda, l'imborghesimento del cuore"; servire gli ammalati e gli abbandonati significa "toccare la carne di Cristo. Gli ammalati, i poveri, i moribondi sono la carne di Cristo". L'appello a favore della vita fin dal grembo materno e per i diritti dell'embrione.
Il dolore della gelosia afferra talmente chi ne è avvinto, che spesso, anziché scuoterlo, lo mantiene come in uno stato di veglia e gli toglie il riposo ed il sonno. Nessuno soffrì questa passione come san Giuseppe, anche se nessuno ne avrebbe avuto minor motivo, se egli avesse allora conosciuto la verità. Era dotato di grande conoscenza e luce per comprendere la santità della sua sposa divina e le sue qualità, che erano inestimabili. Presentandosi dei motivi che lo obbligavano a lasciare il possesso di un bene così grande, ne seguiva necessariamente che quanto maggiore era la conoscenza di ciò che perdeva, tanto più grande fosse il dolore di lasciarlo. Per questa ragione il dolore di san Giuseppe superò tutto quello che a questo proposito hanno sofferto gli altri uomini; nessuno infatti tenne maggiormente in considerazione là sua perdita, e nessuno poté conoscerla e valutarla come lui. Nonostante ciò, vi fu una grande differenza tra la gelosia di questo servo fedele e quella degli altri che patiscono una simile tribolazione. Infatti questa passione aggiunge al veemente e fervido amore una grande preoccupazione di conservare ciò che si ama; a questo sentimento segue per naturale necessità il dolore di perdere l'oggetto del nostro amore e l'immaginare che qualcuno potrà togliercelo. Questa sofferenza è quella che comunemente si chiama gelosia. Ora, nei soggetti che hanno le passioni disordinate per mancanza di prudenza e di altre virtù, tale pena di solito provoca diversi effetti d'ira, di furore e d'invidia contro la stessa persona amata, o contro quello che impedisce la corrispondenza dell'amore, sia questo male o bene ordinato. Pertanto si sollevano le tempeste di immaginazioni e di sospetti infondati e stravaganti, che vengono generati dalle stesse passioni e che danno origine alle velleità di bramare e di detestare, di amare e di pentirsi; l'irascibilità e la concupiscenza sono in continua lotta, e non possono essere dominate dalla ragione e dalla prudenza, perché questa sorta di male oscura l'intelletto, perverte la ragione ed allontana la prudenza.
Trasmissione Racconti di un esorcista di Padre Gabriele Amorth del 08/05/2013. La Vita.
l. I pastori e i magi giunti alla grotta Vi trovarono, col Bambino, Ma­ria e Giuseppe. Il Bimbo non parlava ancora; Maria e Giuseppe accoglieva­no, spiegavano, offrivano: erano i pre­sentatori di Gesù, gli interpreti della sua voce. Dio giunge a noi attraverso media­zioni create, il Trascendente comunica con noi attraverso varie specie visibili della sua presenza. Possiamo distingue­re innumerevoli mediazioni gerarchiz­zate secondo la loro maggiore o mi­nore connessione con lo Spirito di Dio. Così, ad esempio, il pane e il vi­no sono segni sensibili della presenza eucaristica di Gesù, e la sua umanità è rivestimento visibile del Verbo in­visibile di Dio. 2. Tra le varie mediazioni c'è Ma­ria. Essa è l'annunzio materno del Cristo: lo rende presente e compren­sibile ai pastori e ai magi, e anche a noi. Non solo: prima della venuta di Gesù, essa, che già ne possiede lo Spi­rito, lo prennunzia con la propria fi­sionomia immacolata e verginale; quando Gesù nasce, lei gli dà un volto fatto a sua somiglianza, poi gli inse­gnerà un linguaggio, le prime abitu­dini, lo stile umano e sociale. È vero che col tempo il Figlio tra­scenderà l'impalcatura educativa im­pressagli dalla Madre e sarà sempre più lui il maestro di lei, ma nel frat­tempo ne accetta tutta la mediazione materna: attinge da Maria la propria impalcatura infantile come degno sup­porto del suo ulteriore sviluppo, per irradiare a sua volta sulla Madre le perfezioni insondabili della sua matu­rità. Gesù tra le braccia di Maria ci inse­gna ad accogliere con rispetto tutte le mediazioni: della Chiesa, dei Santi, del Vicario di Cristo, del sacerdote, dei genitori, dei superiori, dei buoni amici, di ogni creatura, e in modo particolarissimo quella di sua Madre. Il rifiuto delle mediazioni comporte­rebbe la rottura dell'armonia sapien­tissima con cui Dio provoca la nostra crescita. 3. Darsi a Maria significa aprirsi al rispetto, addestrarsi con amore al gioco provvidenziale degli eventi con cui Dio stimola la nostra maturazione, e cogliere, al di là di ogni mediazione creata, il volto amante di Dio. La realtà terrena, nel suo insieme, è segno della presenza di Dio. Questa presenza ha certo dei luoghi privile­giati, quali la Chiesa, e soprattutto l'Eucaristia, dove Gesù è presente co­me Dio e anche come Uomo. Attra­verso tutte le specie create, noi siamo chiamati e comunicare con Dio stesso, «Colui che sta al di là di tutte le case» (S. Gregorio Nazianzeno ). I pastori e i magi si unirono al­l'adorazione di Maria e Giuseppe. Noi pure ci metteremo in adorazione d'a­more verso il Verbo di Dio fatto Uomo. Più che un atto, l'adorazione è un modo di essere. L'adorazione è la pro­strazione del cuore verso Colui che ci ha creati, e che quindi ha su di noi il diritto di essere considerato come il Primo Amore. Egli solo può dire parole di una esigenza radicale: «Chi ama il padre e la madre più di me, non è degno di me. Chi non rinuncia alla sua stessa vita, non può essere mio discepolo» (Lc 14, 25 s e paral­leli).
Tra qualche giorno ricorre l’anniversario di Fatima, la misteriosa Fatima con quelle apparizioni di Maria che iniziano, guarda caso, proprio un 13 maggio, mese mariano per eccellenza, per terminare un 13 di ottobre, mese del Rosario.
Scuole e luoghi di lavoro ridotti a campi di rieducazione in chiave omosessuale, e sdoganamento della pedofilia (o almeno della efebofilia, ovvero i rapporti di un adulto con un adolescente). E’ questo lo scenario che ci si prospetta per il prossimo futuro, in quanto l’allora ministro del Lavoro (con deleghe per le Pari opportunità) Elsa Fornero ha aderito sei mesi fa a un progetto sperimentale del Consiglio d’Europa per la lotta alle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere.
La riforma sanitaria di Barack Obama, che include l’obbligo per le aziende di pagare ai dipendenti contraccezione e aborto, e l’influenza del colosso dell’aborto americano Planned Parenthood non hanno frenato il Senato della Florida, che settimana scorsa ha approvato una nuova legge contro l’infanticidio. «RETROGRADI». Obama ha attaccato nei suoi ultimi discorsi leggi come quelle di recente approvate in Kansas e North Dakota, definendole «retrograde», ma l’America sembra spaccata in due anche a causa del processo al dottor Kermit Gosnell, di cui si parla molto poco, e il reportage di Lila Rose, “Inhuman”, che hanno evidenziato la barbarie dell’aborto perpetrata in tante cliniche americane, dove i bambini sopravvissuti vengono lasciati morire. La legge approvata dal Senato della Florida vuole tutelare proprio quei bambini che sopravvivono all’aborto, obbligando i medici a salvarli.
I cristiani della Siria di tutte le Chiese e comunità hanno indetto una giornata di preghiera per «supplicare Dio di concedere misericordia alla Siria e di porre fine alla violenza». La giornata, indetta per oggi 11 maggio, ha preso il nome “La preghiera di un cuore spezzato”.
È nata con la leucemia e con la sindrome di Down (trisomia 21). I medici le hanno curato immediatamente la prima e la piccola è guarita anche dalla seconda. Un miracolo? Una nuova cura? I medici non sanno rispondere e stanno indagando per capire cosa sia successo Clara McLoughlin che quando è nata pesava solo 1 chilo e 14 grammi.
Da oltre 20 anni la Lotteria nazionale inglese garantisce premi in denaro per quei gruppi religiosi – cristiani, musulmani, ebrei – che realizzano progetti comunitari a favore delle classi sociali più svantaggiate. Quest’anno le lobby che si battono per i diritti degli omosessuali hanno chiesto che molti gruppi cristiani vengano esclusi perché «diffondono letteratura anti-gay online».
Demyana Emad, 23 anni, maestra elementare di Luxor è accusata di aver insultato il profeta Maometto davanti ai suoi. La donna si dichiara innocente. Nei giorni scorsi un gruppo di estremisti islamici ha fatto irruzione nella scuola incitando gli alunni a testimoniare contro la donna.
Celebrando la messa di oggi, Francesco osserva che tante volte ci annoiamo nella preghiera, che non è chiedere questo o quello, ma è "l'intercessione di Gesù, che davanti al Padre gli fa vedere le sue piaghe". "Se noi non riusciamo ad uscire da noi stessi verso il fratello bisognoso, verso il malato, l'ignorante, il povero, lo sfruttato, se noi non riusciamo a fare questa uscita da noi stessi verso quelle piaghe, non impareremo mai la libertà che ci porta nell'altra uscita da noi stessi, verso le piaghe di Gesù.
Il dolore della gelosia afferra talmente chi ne è avvinto, che spesso, anziché scuoterlo, lo mantiene come in uno stato di veglia e gli toglie il riposo ed il sonno. Nessuno soffrì questa passione come san Giuseppe, anche se nessuno ne avrebbe avuto minor motivo, se egli avesse allora conosciuto la verità. Era dotato di grande conoscenza e luce per comprendere la santità della sua sposa divina e le sue qualità, che erano inestimabili. Presentandosi dei motivi che lo obbligavano a lasciare il possesso di un bene così grande, ne seguiva necessariamente che quanto maggiore era la conoscenza di ciò che perdeva, tanto più grande fosse il dolore di lasciarlo. Per questa ragione il dolore di san Giuseppe superò tutto quello che a questo proposito hanno sofferto gli altri uomini; nessuno infatti tenne maggiormente in considerazione là sua perdita, e nessuno poté conoscerla e valutarla come lui. Nonostante ciò, vi fu una grande differenza tra la gelosia di questo servo fedele e quella degli altri che patiscono una simile tribolazione. Infatti questa passione aggiunge al veemente e fervido amore una grande preoccupazione di conservare ciò che si ama; a questo sentimento segue per naturale necessità il dolore di perdere l'oggetto del nostro amore e l'immaginare che qualcuno potrà togliercelo. Questa sofferenza è quella che comunemente si chiama gelosia. Ora, nei soggetti che hanno le passioni disordinate per mancanza di prudenza e di altre virtù, tale pena di solito provoca diversi effetti d'ira, di furore e d'invidia contro la stessa persona amata, o contro quello che impedisce la corrispondenza dell'amore, sia questo male o bene ordinato. Pertanto si sollevano le tempeste di immaginazioni e di sospetti infondati e stravaganti, che vengono generati dalle stesse passioni e che danno origine alle velleità di bramare e di detestare, di amare e di pentirsi; l'irascibilità e la concupiscenza sono in continua lotta, e non possono essere dominate dalla ragione e dalla prudenza, perché questa sorta di male oscura l'intelletto, perverte la ragione ed allontana la prudenza.
Un militante del gruppo armato United Jihad Council accusa i sacerdoti di convertire i poveri in cambio di soldi. Presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) denuncia la crescita dell’intolleranza religiosa nei confronti dei cristiani: due sudcoreani sono stati pestati e arrestati per aver distribuito Bibbie in strada.
Francesco incontrando Tawadros II, capo della Chiesa ortodossa copta d'Egitto, plaude alla costituzione del Consiglio nazionale delle Chiese cristiane che "rappresenta un segno importante della volontà di tutti i credenti in Cristo di sviluppare nella vita quotidiana relazioni sempre più fraterne e di porsi a servizio dell'intera società egiziana, di cui sono parte integrante".
1. «Maria diede alla luce il suo fi­glio, lo fasciò e lo adagiò in una man­giatoia, perché per loro non c'era po­sto nel rifugio. L'Angelo disse ai pa­stori: Ecco, vi do la buona notizia di una gioia grande per tutto il popo­lo: oggi nella città di Davide è nato a voi un Salvatore. E questo sia per voi il segno: troverete un bimbo av­volto in fasce, che giace in una man­giatoia». Gesù dunque nasce nella povertà, e la sceglie come condizione perma­nente della sua vita: «Gli uccelli han­no i loro nidi e le volpi hanno le loro tane, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo». E la eleva a pri­ma beatitudine: «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli». Beatitudine: come? Maria e Giuseppe, chini sul Bimbo nella grotta di Betlemme, non sen­tono la povertà: provano solo la gioia indicibile che è nato il Salvatore. Que­sta gioia è talmente intensa, da far sparire ogni altra preoccupazione. Il loro cuore è libero, Gesù è la loro ricchezza che vale più di tutti i tesori del mondo. 2. La povertà non è una beatitudine in sé, ma per il regno dei cieli che racchiude. È beatitudine nella misura che diventa libertà di spirito di fronte a tutto, pur di possedere Dio. Vera­mente ricco non è colui che ha tante cose, ma colui che può farne a meno perché il suo bene è al di là delle cose. La spinta che viene dal mondo a inseguire le ricchezze è un inganno satanico: nello spasimo di inseguire beni che non avranno mai, molti fini­scono per non saper gustare i doni che già possiedono. La consacrazione a Maria comporta anche una scelta per i poveri. Maria ci porta a preferire gli umili, a visitare i malati, a vedere Gesù in ogni soffe­renza umana. 3. Consacrarsi a Maria significa sce­gliere una sovrana libertà di spirito di fronte a tutto ciò che non è Dio. Significa accontentarsi di poche cose, alimentando invece la capacità di gu­stare i doni di Dio, e Dio stesso nei suoi doni. Questa libertà di spirito nei con­fronti di tutto ciò che non è Dio è indispensabile per la vita cristiana. Quanti per facilitare la propria carrie­ra aderiscono a sette o ideologie con­trarie alla fede! Quanti per il vile de­naro passano sopra i richiami della coscienza! Gesù invita a fare una scel­ta molto chiara tra Lui e Mammona, idolo che simboleggia il denaro. Lo spirito di povertà, nella condi­zione normale, esige che ci si accon­tenti di quanto basta per vivere, senza rincorrere con ansia le ricchezze. Nelle persone più sensibili alle cose di Dio può sorgere l'impulso evange­lico a lasciare completamente il mon­do e a seguire Gesù nella povertà: «Se vuoi essere perfetto - dice Gesù al giovane ricco -, vendi ciò che hai e danne il ricavato ai poveri; poi se­gui me» ( Mt 19, 21). Chi prende questo invito sul serio «avrà il cen­tuplo in questa vita e la vita eterna» (Mt 19, 19). A tutti Gesù dice: «Cer­cate innanzi tutto il regno di Dio e la sua giustizia; il resto vi sarà dato in sovrappiù» (Mt 6, 33). È una parola da prendere sul serio: Gesù non vien meno alle sue promesse!
“Il cristiano è un uomo e una donna di gioia”: è quanto sottolineato da Papa Francesco stamani nella Messa alla Casa Santa Marta. Il Papa ha affermato che la gioia del cristiano non è l’allegria che viene da motivi congiunturali, ma è un dono del Signore che riempie dentro. Alla Messa, concelebrata dall’arcivescovo di Mérida, Baltazar Enrique Porras Cardozo, e dall'abate primate dei benedettini Notker Wolf, ha preso parte un gruppo di dipendenti della Radio Vaticana accompagnati dal direttore generale, padre Federico Lombardi.
Mafiosi “convertitevi, un giorno verrà il giudizio di Dio”. Sono passati vent’anni, era il 9 maggio del 1993, quando il beato Giovanni Paolo II pronunciò queste parole nella piana dei templi di Agrigento. Un anno prima gli attentati che stroncarono le vite dei giudici Falcone e Borsellino, mentre, nel 1990, la Stidda uccideva il magistrato Rosario Livatino. Fu anche l’incontro con i genitori di quest’ultimo ad ispirare l’invettiva di Giovanni Paolo II contro la criminalità organizzata.
Vi ricordo che oggi inizia la novena di Pentecoste.
A trentacinque anni dalla vicenda dolorosa di Aldo Moro e dei cinquantacinque giorni che cambiarono la nostra storia repubblicana è di grande importanza e luce personale tornare a leggere quelle Lettere dalla “prigione del popolo” che hanno trovato una sistemazione storiografica di eccezionale valore nell’opera di Miguel Gotor (A. MORO [a cura di M. GOTOR], Lettere dalla prigionia, Einaudi, Torino 2008). Si tratta di testi che insieme al cosiddetto Memoriale, hanno saputo animare il dibattito ad ogni livello, includendo tutte le gradazioni dell’interpretazione, compresa tra gli estremi di chi ha voluto trovarvi le chiavi di decifrazione del decadimento e della corruttela del nostro sistema politico e chi ha voluto confinare le carte di Moro a simbolo drammatico ma neutro della deriva violenta del decennio degli Anni di piombo.
È dedicata a Portacomaro, il paese di origine della famiglia di Papa Francesco, la puntata di Borghi d’Italia che andrà in onda sabato, alle 16.25 (e in replica domenica alle 13.30) su Tv2000 (canale 28 del digitale terrestre, 142 di Sky, in streaming su www.tv2000.it). I passaggi più esclusivi dell’appuntamento verranno anticipati nel corso della diretta del programma “Nel cuore dei giorni” che andrà in onda, sempre sabato, a partire dalle 9.00.
Non era mai successo che un parco dei divertimenti ospitasse una mostra su un Papa ma è quello che accadrà venerdì 18 maggio, alle ore 11, in via della pace al Parco Rainbow MagicLand di Valmontone (Roma). Parteciperanno all’evento Mons. Vincenzo Apicella, vescovo di Velletri, e il cantante Amedeo Minghi, che interpreterà Un uomo venuto da lontano. Si tratta di un omaggio alla vitalità e alle capacità straordinarie di Giovanni Paolo II, il papa dei giovani, in occasione del genetliaco di Karol Wojtyla. La mostra All’altare di Dio con foto, video e brani audio dei discorsi più celebri del pontefice beato apre ufficialmente le celebrazioni di Roma Capitale per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II nel 2011.
Nel nome di Francesco. Basterebbe questo per spiegare questa nuova fase della Chiesa. Se è vero, come dicevano i Romani, che nel nome c’è un augurio, il nome Francesco è quello che la Chiesa ha scelto per affrontare i mali del nostro tempo. E non ci potrebbe essere niente di più storico e rivoluzionario di questo. Ha lasciato il mondo pieno di stupore l’annuncio del “qui sibi nomen imposuit” che riporta Francesco nella stessa piazza dove, nel lontano 1209, si rotolava nel fango, tra i maiali, per mostrare la sua obbedienza all’allora Papa Innocenzo III. Che ne restò profondamente colpito, come lo siamo noi oggi.
Leggo su IlMattino.it del 9 maggio 2013: su un camion a Castellanza (provincia di Varese) gira tra Monza e Milano un mega cartellone pubblicitario nel quale si invita a vendere i propri preziosi in uno dei tanti negozi di «compro oro» che, come quelli di sigarette elettroniche, sono spuntati come funghi in ogni angolo delle nostre contrade, alcuni (va detto) per la gioia di «Striscia la notizia» e il suo inviato Luca Abete. Il cartellone di cui dicevamo, coloratissimo e strillato, si segnala per una singolare iniziativa: c’è la foto di papa Bergoglio che sta in ginocchio davanti a un palestrato ricoperto di tatuaggi e seduto in trono. Sotto la figura di papa Francesco, la scritta "Fai come lui per il tuo oro, vai dal numero uno" e gli indirizzi dei negozi della catena.
Guai seri per Zhang Yimou. L’acclamatissimo regista cinese, autore di Lanterne rosse e La foresta dei pugnali volanti, rischia di dover pagare una multa di proporzioni gigantesche per aver violato ripetutamente la legge sul figlio unico. 160 milioni di yuan, pari a quasi 18 milioni di euro, è l’esorbitante cifra che il regista potrebbe dover pagare al governo cinese se venissero accertati i fatti.
Domenica a Otranto (Lecce) saranno canonizzati gli 800 Beati Martiri di Otranto (qui vi abbiamo raccontato la loro straordinaria storia). La data è stata stabilita il 12 febbraio scorso da papa Benedetto XVI, proprio nel giorno in cui Ratzinger annunciò le sue dimissioni (e, secondo Alfredo Mantovano, «non fu un caso»).
Un progetto proposto dal Consiglio d’Europa per tutelare le persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali (Lgbt) è stato trasformato nel 2012 dal ministero italiano delle Pari Opportunità in una “Strategia nazionale per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”. Il documento, di cui è stata resa pubblica una bozza di 42 pagine nall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali), servirebbe a implementare una “raccomandazione”, di per sé non vincolante, del Comitato dei ministri europeo del 2010. Non si sa in quali ambienti sia già circolato il testo, ma prevede «una collaborazione tra le diverse realtà istituzionali, il terzo settore e le parti sociali per l’implementazione delle politiche di prevenzione e contrasto della discriminazione nei confronti delle persone Lgbt».
Siamo ancora nel Cenacolo, Gesù, prima di lasciare i discepoli vuole che tutto sia chiaro, ma cerca anche di preparare loro ed anche se stesso ai giorni bui della Passione che si stanno per palesare. La metafora, l’allegoria sono sempre state le Sue modalità preferite di comunicazione. Gesù ha sempre pensato che con esempi semplici si possa arrivare più facilmente al cuore degli uomini, differentemente dagli scribi e dai farisei che avevano fatto della religione un fatto elitario, destinata solo a persone culturalmente e socialmente elevate, il Messia invece riporta la comunicazione ad un livello più comprensibile con parole e narrazioni semplici tratte da esempi di vita comune (le parabole).
San Giuseppe, nella tempesta dei pensieri che tumultuavano nel suo rettissimo cuore, procurava talvolta con la sua prudenza di cercare un po' di calma e di riprendere vigore nella sua tormentosa angoscia, discorrendo fra sé e cercando di mettere in dubbio il nuovo stato della sua sposa. Ma da ciò lo distoglieva ogni giorno di più l'ingrossamento del grembo verginale, che col tempo si andava manifestando con maggiore evidenza. Il glorioso santo non trovava pace e passava dal dubbio, di cui andava in cerca, alla certezza veemente, nella misura in cui avanzava la gravidanza. Con la naturale progressione del suo stato, la celeste Principessa era sempre più florida, in modo che non si poteva dar luogo a dubbi di altra sorta d'indisposizione, giacché la sua gravidanza divina in tutte le maniere andava perfezionandola in avvenenza, salute, agilità e bellezza. Quindi nel santo divenivano maggiori i motivi del sospetto, più forti i lacci del suo castissimo amore e la sua pena, senza poter allontanare tutti questi affetti che contemporaneamente, in diverso modo, lo torturava-no. Infine lo vinsero a tal punto, che giunse a persuadersi del tutto dell'evidenza. E benché il suo spirito si conformasse sempre alla volontà di Dio, nella carne senti il sommo del dolore che provava nell'anima, per cui giunse fino a non trovare più alcuna via d'uscita alla sua tristezza. Si sentì abbattuto nelle forze, pur senza giungere ad una precisa infermità, di modo che assunse un aspetto macilento e gli si vedeva sul volto la profonda tristezza e malinconia che lo affliggeva. Poiché egli la soffriva da solo senza procurarsi il sollievo di comunicarla ad altri o di sfogare per qualche via l'oppressione del suo cuore, come ordinariamente fanno gli altri uomini, la tribolazione che il santo pativa veniva ad essere più grave e meno riparabile.
Mancano pochi giorni al secondo mese dall’elezione di Papa Francesco. Una delle novità più feconde di questo inizio Pontificato sono le Messe che il Papa celebra la mattina alla Casa Santa Marta, le cui omelie vengono riferite in sintesi dalla nostra emittente e dall’Osservatore Romano. Prendendo spesso spunto dai brani degli Atti degli Apostoli, e dunque dalla vita della prima comunità cristiana a Gerusalemme, il Pontefice sta tracciando un affresco sulla Chiesa, sulla sua identità e missione.
Il p. Gerard Hammond, missionario Maryknoll da decenni in Corea, è appena rientrato da una missione umanitaria a Pyongyang: “Con la Eugene Bell Foundation abbiamo donato medicine contro la tubercolosi, ma con noi abbiamo portato anche la volontà di riconciliazione espressa tante volte da Francesco e dai vescovi del Sud”.
1. La gioia di Maria è turbata da una perplessità: come giustificare a Giuseppe il fatto di trovarsi visibil­mente incinta? La rivelazione del se­greto sarà una garanzia sufficiente per lui? Questa rivelazione è opportuna, corrisponde al desiderio di Dio?... Mentre Maria medita come compor­tarsi, Giuseppe viene ad accorgersi dell'accaduto: è troppo visibile, è evi­dente!... Come sarà avvenuto?... L'imbarazzo di Giuseppe e la de­cisione di separarsi occultamente da Maria trova la spiegazione più vero­simile nell'umiltà di Giuseppe. E’ pro­babile che Maria un certo momento gli abbia rivelato l'annuncio dell'An­gelo, i fatti in casa di Elisabetta, ecc.; e che Giuseppe si sentisse indegno di questa nuova situazione e cercasse il modo di svincolarsi da Maria, ma l'Angelo gli rivelasse la sua missione di vero Sposo di Maria e Padre legale di Gesù, creduto dagli altri padre naturale. 2. Senza cattiveria di nessuno, nella vita possono verificarsi equivoci imba­razzanti, capaci di compromettere l'a­micizia, la buona fama. Ciò che conta è conservare la giustizia, affidando a Dio la soluzione delle nostre diffi­coltà. Maria trovò giusto tacere a lungo: Dio avrebbe pensato. Giuseppe trovò giusto tacere e se­pararsi occultamente da lei: Dio avreb­be provveduto. E Dio provvide alla gioia di en­trambi. L'Angelo gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di pren­dere con te Maria, tua sposa; perché ciò che in lei è generato è opera di Spirito Santo. E darà alla luce un fi­glio e gli porrai nome Gesù, perché egli salverà il suo popolo dai suoi peccati». L'opera di salvezzza è già in atto nella santità di Maria e nella santità di Giuseppe, 1'«uomo giusto». 3. Con Maria e Giuseppe amiamo Dio sopra ogni altra cosa. E anche il prossimo con intelletto d'amore. Neppure a Maria e a Giuseppe, così santi, furono risparmiate difficoltà e situazioni penose, con enigmi che al momento sembravano insolubili. In tali situazioni occorre affidarsi a Dio con pazienza, e dire: «Ciò che è im­possibile all'uomo, è possibile a Dio». Se Giuseppe avesse ceduto a moti im­pulsivi avrebbe offeso Dio e anche la più innocente delle creature. Giuseppe e Maria si affidarono a Dio e non diffidarono neppure dell'uomo. Quante volte la difficoltà improv­visa può renderci ingiusti anche verso il prossimo, farci cadere in giudizi avventati, in parole o gesti imprudenti e offensivi! La pazienza è una virtù indispen­sabile alla vita cristiana. Essa fa parte della fortezza. Di fronte alle situazioni difficili e penose ci aiuta a non perdere l'equilibrio e il dominio delle nostre facoltà, a mantenerci nella calma. Ci risparmia gesti avventati e inoppor­tuni che potrebbero aggravare la situa­zione. Con un po' di intelligenza, col sa­per attendere che venga la luce, con una conveniente iniziativa anche le si­tuazioni più spinose si risolvono, tal­volta meglio di quanto si poteva spe­rare, soprattutto se invochiamo il do­no del consiglio e della fortezza.
La storia che si legge sui giornali racconta di una ragazza minorenne che si sarebbe rivolta a un ginecologo campano per abortire. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la gravidanza è avanzata e i termini previsti dalla legge sono abbondantemente superati, ma questo non scoraggia il sanitario che propone alla giovane la soluzione: un aborto clandestino. Il prezzo? Seimila euro.
Anche quest’anno la Marcia per la Vita sarà preceduta da un importante convegno che si svolgerà l’11 maggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, con lavori mattutini e pomeridiani. Alla fine del convegno preliminare dell’11 maggio verranno premiate alcune personalità che si sono distinte nel prendersi cura della vita nascente, attraverso un’opera concreta, diretta, o attraverso l’attività culturale. Tra i premiati, su segnalazione del Mevd, c’è il dottor Gianfranco Blaas, ginecologo in pensione, già primario del reparto di ostetrica e ginecologia in un ospedale veneto.
In questi ultimi mesi l'Ungheria, e il suo presidente Viktor Orban, sono stati oggetto di un attacco senza precedenti da parte delle istituzioni europee e dai grandi mezzi di informazione. Il tutto ruota attorno all'approvazione della nuova Costituzione, risultata indigesta ai burocrati di Bruxelles, perché fa esplicito riferimento alle tradizioni cristiane di questo paese. E in più difende la famiglia naturale. E' bastato questo per scatenare un attacco mediatico contro il presidente Orban: tra le accuse più infamanti quella di essere anti-semita o di favorire i gruppi anti-semiti. Ma la smentita a tali accuse sta nei fatti (lo abbiamo documentato in passato), come il discorso che vi proponiamo, che Orban ha pronunciato il 5 maggio davanti al Congresso ebraico mondiale svoltosi a Budapest.
Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei ha parlato a Radio Vaticana dell’incidente accaduto oggi al porto di Genova dove (bilancio provvisorio) si contano finora 7 morti e 4 dispersi. Bagnasco ha voluto esprimere «Profondo cordoglio, solidarietà e vicinanza» per le vittime e i loro parenti. «L’ho saputo questa mattina presto – ha detto Bagnasco -. In questo momento bisogna stringersi gli uni agli altri attraverso la preghiera che assicuro a tutte le persone interessate, e attraverso quella vicinanza fraterna, affettuosa, che si può realizzare. Naturalmente, penso anche a tutti i colleghi, alla Capitaneria di porto, a tutti gli operatori portuali del mondo del mare, persone a cui rivolgo la mia stima, la mia ammirazione e il mio incoraggiamento in questo momento così doloroso e luttuoso».
Hanno messo in piazza uno degli aspetti più terribili del regime in Cina. E questo non è piaciuto al Partito comunista, che ha deciso di bloccare la pubblicazione del mensile Lens dopo che ad aprile ha sbattuto in prima pagina gli orrori del campo di lavoro femminile (laojiao) di Masanjia.
Tre uomini non identificati hanno sparato sette colpi di arma da fuoco davanti alla chiesa armena ortodossa Surp Hovhannes a Istanbul, creando il panico tra i fedeli. L’attacco è avvenuto domenica scorsa alle 12.30, mentre i cristiani erano riuniti in chiesa per celebrare la Pasqua. TROPPO NUMEROSI. «Siete diventati troppo numerosi» avrebbero gridato gli uomini prima di sparare, secondo il patriarca armeno ortodosso di Istanbul Aram Atseyan, il quale ha rivelato che lo stesso giorno un cristiano è stato assalito davanti alla chiesa di un quartiere vicino. «Questi attacchi hanno come obiettivo quello di spaventare la nostra comunità cristiana e quelle delle altre minoranze».
Da rocker comunista e “bestemmiatore di professione” a cantore della gloria di Dio. Non ha affatto rinnegato il suo passato, né tantomeno la sua personalità e la sua arte ma da circa una decina d’anni a questa parte, Giovanni Lindo Ferretti è un uomo nuovo. Il sessantenne cantante emiliano, storico fondatore dei CCCP-Fedeli alla linea e del Consorzio Suonatori Indipendenti (CSI), oggi leader dei Per Grazia Ricevuta (PGR), ha reso testimonianza lo scorso 3 maggio, presso la Congregazione dell’Oratorio San Filippo Neri, nell’ambito del IV ciclo di incontri Narrar degli uomini, parlar di Dio, realizzato in collaborazione con l’Associazione Bomba Carta.
«Sono arrabbiato. Perché qui non è un problema di soldi, di somme. Ma prima di tutto di civiltà»: don Fortunato Di Noto, presidente e fondatore dell’associazione Meter, la più nota e in prima linea nell’assistenza delle vittime della pedofilia in Sicilia e in Italia, denuncia a tempi.it che il Bilancio della Giunta Crocetta ha tagliato ulteriormente i fondi regionali a sostegno di questa realtà. «Ci sono stati tagli persino per le associazione che assistono i malati oncologici. Questo non è umano, perché le risorse pubbliche dovrebbero pensare prima di tutto alle attività umane. Il politico può definirsi tale solo nella misura in cui si occupa del debole, del povero, e svolge un servizio per l’equità».
Il Vangelo di Giovanni ci accompagna per tutta la settimana, così come le parole di Gesù nel Cenacolo. Ad un primo esame potrebbe sembrare sempre lo stesso dialogo ripetuto all’infinito, in realtà ogni giorno ci porge spunti diversi di riflessione. Oggi è il tempo, lo scandire cronologico degli avvenimenti: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”. Gesù parla di tempo e spazio in maniera inconprensibile per i discepoli, il poco può essere interpretato come poche ore, giorni, mesi, anni, millenni.....perchè il Suo messaggio è rivolto anche a tutti noi, quel poco non sappiamo quando arriverà.
Era già in corso il quinto mese della divina gravidanza della Principessa del cielo, quando il castissimo Giuseppe suo sposo cominciò a riflettere sull'ingrossamento del suo grembo verginale, perché nella perfezione naturale e nella delicata costituzione della sua sposa umilissima, come ho detto in precedenza, si poteva scoprire agevolmente ogni eventuale cambiamento. Un giorno, mentre Maria santissima usciva dalla sua stanza, san Giuseppe la guardò con particolare attenzione e comprese con maggiore certezza la novità, senza che il ragionamento potesse smentire ciò che agli occhi era già evidente. L'uomo di Dio restò ferito nel cuore con un dardo di dolore, che lo penetrò fin nella sua parte più intima, senza trovare resistenza alla forza delle sue ragioni. La prima era l'amore castissimo, ma molto intenso e vero, che aveva per la sua fedelissima sposa, nella quale fin dal principio il suo cuore aveva più che confidato; inoltre, col piacevole tratto e con la santità senza pari della grande Signora, questo vincolo dell'anima di san Giuseppe si era sempre più confermato nella stima di lei. Siccome ella era tanto perfetta nella modestia e nell'umile maestà, il santo, oltre al diligente riguardo di servirla, aveva un desiderio, quasi connaturale al suo amore, di vedersi corrisposto dalla sua sposa. E il Signore dispose ciò in questo modo, affinché, per essere ricambiato, il santo mettesse una maggiore sollecitudine nel servire e stimare la divina Signora.
Parliamo di profanazioni, atti sacrileghi e blasfemi. Ostie consacrate che vengono trafugate da adepti satanisti, messaggi inviati in redazione da chi frequenta riti diabolici, indagini aperte in numerose diocesi d’Italia per preservare la sacralità dell’ostia. Ospite in studio Don Aldo Bonaiuto, animatore del numero Antisette per la comunità Giovanni XXIII. I segni esoterici e sacrileghi, come pissidi svuotate e sacrestie prese d’assalto, sono la drammatica realtà che sconvolge i vescovi e i fedeli di tante regioni italiane: dalla Toscana alla Sicilia, gli atti profanatori sono terribilmente in crescendo e anche alla nostra redazione ci è pervenuto un “patto di sangue” con il diavolo.
La Bank of China blocca il flusso di denaro in valuta estera da e per la Corea del Nord. Diversi analisti concordi: “La pazienza della Cina è finita, ora fanno sul serio”. Fonte cattolica di AsiaNews: “Il regime dei Kim ha sempre ignorato la comunità internazionale perché aveva il sostegno di Pechino. Ora dovranno scendere a patti”.
La scelta ha suscitato critiche e polemiche anche da parte degli alleati salafiti. Fra i ministeri chiave vi sono quello della Giustizia, dell'Economia e delle Finanze. Per la prima volta nella storia al ministero delle Antichità vi sarà un esperto di cultura islamica e non un archeologo. André Azzam, giornalista, racconta i primi effetti dell'islamizzazione delle istituzioni. Morsi sempre più odiato dalla popolazione.
Il Papa, prima dell'udienza generale, ha ricevuto nell’Aula Paolo VI le religiose partecipanti all’Assemblea plenaria dell’Unione Internazionale delle Superiore Generali (Uisg) dicendosi contento di incontrarle e ringraziandole per quanto fanno “affinché la vita consacrata sia sempre una luce nel cammino della Chiesa”. Il Papa ha ringraziato innanzitutto “il caro fratello cardinale João Braz de Aviz”, per le parole che gli ha rivolto. “Il tema del vostro Convegno – ha detto - mi pare particolarmente importante per il compito che vi è stato affidato: ‘Il servizio dell’autorità secondo il Vangelo’. Alla luce di questa espressione vorrei proporvi tre semplici pensieri, che lascio al vostro approfondimento personale e comunitario”.
Grande folla anche oggi all’udienza generale: circa centomila i fedeli presenti in Piazza San Pietro. Lo Spirito Santo è stato al centro della catechesi del Papa. “Il tempo pasquale che con gioia stiamo vivendo, guidati dalla liturgia della Chiesa – ha detto il Pontefice - è per eccellenza il tempo dello Spirito Santo donato «senza misura» (cfr Gv 3,34) da Gesù crocifisso e risorto. Questo tempo di grazia si conclude con la festa della Pentecoste, in cui la Chiesa rivive l’effusione dello Spirito su Maria e gli Apostoli raccolti in preghiera nel Cenacolo”.
L’evangelizzazione non è fare proselitismo. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa alla Casa Santa Marta. Il Papa ha ribadito che il cristiano che vuole annunciare il Vangelo deve dialogare con tutti, sapendo che nessuno possiede la verità, perché la verità si riceve dall’incontro con Gesù. Alla Messa, concelebrata dal cardinale Francesco Coccopalmerio e mons. Oscar Rizzato, hanno preso parte un gruppo di dipendenti dei Servizi generali del Governatorato, della Cancelleria del Tribunale dello Stato Vaticano e della Floreria.
Vi ricordo che siamo invitati alle 12:00 di oggi, a pregare la supplica alla Madonna di Pompei.
L'Associazione Luci sull’Est invita a sottoscrivere una petizione online, come segno di riparazione e condanna del gesto blasfemo compiuto dal cantante Luca Romagnoli durante il concerto del primo maggio, in piazza San Giovanni a Roma. La nota sarà diretta al cardinale vicario del Santo Padre per la Diocesi di Roma, cardinale Agostino Vallini, che ha condannato con parole ferme e severe l’accaduto. «Il cantante, leader del gruppo “Management del Dolore Post Operatorio”, durante l’esibizione sul palco ha compiuto un’ignobile parodia del gesto della Consacrazione del Corpo e del Sangue di Gesù – spiega il direttore di Luci sull’Est, Silvio Dalla Valle – replicando i gesti del sacerdote nel momento più solenne delle Messa, ha alzato le mani che tenevano vistosamente un preservativo di colore bianco, proferendo parole che ricalcano quelle pronunciate durante la consacrazione. A seguito del gesto blasfemo il cantante si è calato i pantaloni e soltanto allora Rai 3 ha mandato in onda la pubblicità».
Sono trascorsi vent'anni dalla visita di Papa Giovanni Paolo II in Sicilia. Nei giorni 8 e 9 maggio del 1993, la Sicilia ricevette la prima importante visita del Papa polacco e, tra i tanti eventi collegati a quel ricordo, è passato alla storia il discorso pronunziato il 9 maggio 1993 a conclusione del solenne Pontificale celebrato a Piano San Gregorio, nella Valle dei Templi, ad Agrigento, quando lanciò l'anatema contro la mafia e i suoi "carnefici".
"I giovani di Roma pellegrini nella notte: il prossimo 11 maggio, si svolgerà il primo pellegrinaggio notturno degli universitari al santuario mariano del Divino Amore. Filo conduttore dell’iniziativa è il tema “Camminare nella Fede”. I giovani partiranno alle 23.30 da Piazza di Porta Capena (davanti l’ingresso della FAO). Il pellegrinaggio, organizzato dall’Ufficio per la Pastorale Universitaria e dall’Ufficio per la Pastorale Giovanile, va ad inserirsi negli eventi organizzati in occasione dell'Anno della Fede. Al termine del pellegrinaggio seguono la professione di fede e la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Lorenzo Leuzzi."
In occasione della celebrazione del 500° anniversario (1480-1980) del martirio di 800 abitanti di Otranto, Giovanni Paolo II si recò in pellegrinaggio a questa città sulla costa meridionale dell’Adriatico. La domenica 5 ottobre, il Papa celebrò la messa solenne sulla Collina dei Martiri, durante la quale pronunciò un’omelia sull'importanza del martirio nel cristianesimo. Ecco le parole del Beato: “La verità sul martirio ha nel Vangelo un’eloquenza piena di penetrante profondità ed insieme di trasparente semplicità. Cristo non promette ai suoi discepoli successi terreni o prosperità materiale; egli non presenta davanti ai loro occhi alcuna ‘utopia’, come è capitato più di una volta e come capita sempre nella storia delle ideologie umane. Egli semplicemente dice ai suoi discepoli: ‘vi perseguiteranno, vi consegneranno agli organi delle diverse autorità, vi metteranno in prigione, vi chiameranno davanti ai diversi tribunali. Tutto ciò ‘a causa del mio nome’ (Lc 21,12)
“Dio può essere conosciuto, per alcuni aspetti, anche dalla nostra ragione e in questa misura è accessibile ai non credenti in Cristo. La piena conoscenza di Lui si ha però solo accogliendo nella fede il suo manifestarsi a noi nella storia di Israele e soprattutto in Gesù di Nazareth”. Così lunedì pomeriggio a Roma, nel tempio di Adriano, il card. Camillo Ruini - riferisce l'agenzia Sir - ha aperto la sua lectio magistralis sul tema “Quale ruolo della fede in Dio nello spazio pubblico?” tenuta in occasione della lettura annuale della Fondazione Magna Carta. Il rapporto con Dio, ha proseguito, “non è più legato ad aspetti etnici e giuridici”, bensì “è aperto a ogni persona, sulla base della libera scelta personale della fede e della conversione”.
A cinque anni dai massacri anticristiani che hanno sconvolto il distretto di Kandhamal, nello stato indiano di Orissa, la giustizia è ancora lontana e l’impunità trionfa. Nei “pogrom” del 2008 oltre 400 villaggi furono “ripuliti” di tutti i cristiani; più di 5.600 case e 296 chiese sono state bruciate, i morti sono stati 100 (ma il governo ne riconosce solo 56), migliaia i feriti, diverse donne violentate (fra cui una suora), 56.000 uomini, donne e bambini sono rimasti senza casa.
Un altro sacerdote è stato ucciso in Colombia. Si tratta del padre José Antonio Bayona Valle, di 48 anni, sacerdote diocesano dell'arcidiocesi di Barranquilla (Colombia) ucciso lunedì sera con 18 coltellate. Il sacerdote - riferisce l'agenzia Fides - è stato trovato su un sentiero nella zona del villaggio di Juan Mina.
Eredi di un particolarissimo spirito di servizio ed emulatori di un’antica audacia. Queste sono le Guardie Svizzere Pontificie e mons. Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato, lo ha sottolineato a chiare lettere lunedì mattina nel presiedere la commemorazione del sacrificio delle 147 Guardie Svizzere che nel 1527 caddero in difesa del Papa durante il Sacco di Roma. Siete “eredi di una grande tradizione di amore alla Chiesa e alla Santa Sede. È vostro compito continuare su questa strada”, ha affermato mons. Becciu, invitando le nuove reclute – secondo quanto riferito da L’Osservatore Romano – a inserirsi “in questa ininterrotta scia, che – ha indicato – vi richiama al vostro particolare e responsabile servizio nei confronti del Sommo Pontefice”. Con il giuramento, ha soggiunto ancora il presule, “vi impegnate ad assumere un compito profondamente cristiano, in quanto siete chiamati a dare testimonianza della vostra fede di fronte alle tante persone, pellegrini e turisti, che ogni giorno vengono in Vaticano”.
Papa Francesco sarà in Brasile dal 22 al 29 luglio per presiedere agli eventi della 28.ma Giornata mondiale della gioventù, in programma a Rio de Janeiro sul tema “Andate e fate discepoli tutti i popoli”. Nella metropoli carioca, il Pontefice avrà numerosi incontri istituzionali e altri a dimensione ecclesiale e all’insegna della solidarietà, ma anche un momento di incontro con la Chiesa locale ad Aparecida.
Per mons. Jeanbart il gesto resta inspiegabile. L'unico dato certo è che nessuno sa dove siano mons. Yohanna Ibrahim e mons. Boulos Yaziji. Denaro, viveri, scuola e conforto spirituale per la popolazione di Aleppo martoriata da guerra, fame e disperazione. Mosca e Washington ricercano la via del dialogo fra ribelli e regime.
I Veilleurs sono un gruppo di giovani ragazzi che, davanti alle violenze nate dopo alcune delle manifestazioni nei giorni dell’approvazione della legge, hanno voluto esprimere la loro disapprovazione in modo pacifico. La sera, da tre settimane a questa parte, si trovano in un bel posto di Parigi (il loro slogan è la frase di Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo»!), per «Veiller» (vigilare). Si siedono per terra davanti a candele, indifferenti a pioggia e freddo, e ascoltano poesie, riflessioni di autori, canti lirici, brani di musica (il tutto dal vivo), intercalati da canti sottovoce e momenti di silenzio, o riflessioni scritte da loro o fatte da invitati sulla situazione attuale e la legge.
Antonio Selvaggi, 39 anni, non vede più da quando ne aveva diciassette. Solo il chiaro e lo scuro. Tra le ultime cose viste dai suoi occhi c’è la sciagurata semifinale di Italia ‘90, persa ai rigori contro l’Argentina di Maradona. «Una doppia delusione – scherza oggi – per la sconfitta e per la vista che proprio in quelle settimane cominciava ad offuscarsi». All’origine una compressione del nervo ottico, poi la degenerazione, che gli ha fatto perdere in parte anche il tatto. Appena maggiorenne, così, ha dovuto lasciare la sua Ferrandina, in Basilicata, per trasferirsi in un centro per non vedenti della Capitale. Sempre a Roma, qualche settimana fa, ha vissuto forse il suo giorno più bello. Le immagini (catturate dalle telecamere del Tg1) parlano da sole, ma ancora di più parla la sua voce commossa.
Il 26 maggio centinaia di migliaia di oppositori alla legge sul matrimonio tra omosessuali si riverseranno di nuovo nelle strade di Parigi. Arriveranno da tutta la Francia, secondo il metodo ormai collaudato delle Manifs pour tous (“manifestazioni per tutti”): aiuto reciproco, condivisione dei mezzi di trasporto e degli alloggi, sostegno materiale alle famiglie dei manifestanti meno abbienti. La legge è stata approvata il 23 aprile, ma grandi folle continuano a protestare, con un’inventiva che stupisce i media: mobilitazione via twitter, raduni spontanei per le strade, accampamenti di fronte all’Assemblea nazionale, operazioni «risveglio mattutino» davanti alle abitazioni dei ministri, pressione sugli eletti, affissione di striscioni sui ponti delle autostrade. E c’è pure la rete dei veilleurs (“coloro che vegliano”): sit-in di giovani che passano la notte a cantare e meditare pacificamente di fronte alla polizia, in uno stile ispirato a Gandhi e alle giornate mondiali della gioventù. O la rete delle mères veilleuses — “madri che vegliano”, ma anche, con un gioco di parole intraducibile, “meravigliose” — che si accampano in piccoli gruppi per protestare contro la minaccia della maternità surrogata, «mercificazione capitalistica del ventre delle donne più povere».
«Il mio nome è Valentin, sono omosessuale ed ero un sostenitore del matrimonio gay. Ho incontrato il mondo di Homovox, omosessuali contrari al matrimonio gay, e le discussioni che abbiamo avuto mi hanno fatto cambiare idea». Standing ovation dei 35 mila sostenitori della Manif Pour Tous, riuniti a Parigi il 5 maggio per manifestare contro la legge di Francois Hollande su matrimonio e adozione gay.
Molti cristiani copti pensavano che dopo la Rivoluzione del 25 gennaio e la caduta di Hosni Mubarak la loro condizione sarebbe migliorata. Ma a neanche un anno dall’elezione al potere dei Fratelli Musulmani, con Mohamed Morsi presidente, si sono ricreduti. Da allora 26 chiese sono state attaccate, alcune di queste bruciate, e 59 copti sono stati uccisi. La situazione è piuttosto peggiorata e la violenza da parte di Fratelli Musulmani e salafiti nei confronti dei cristiani è aumentata.
Gesù si preoccupa per i Suoi discepoli, è il Buon Pastore che si occupa e protegge il Suo gregge. La Sua partenza sta per avvenire e Lui sa che i Suoi non sono ancora pronti, non sono e non saranno mai in grado di sopportare da soli la persecuzione o anche solo l’idea di essa, Pietro ne è l’esempio più lampante, pur essendo la Guida anziana dei discepoli, alla prima difficoltà, alle prime domande la paura lo avvolge e rinnegherà Gesù. Gesù conosce la caducità dell’animo umano, infatti dice ai Suoi: "Non siete ancora pronti”! La conoscenza e la pienezza della verità saranno il dono finale per i discepoli, quando passato il Tempo del Figlio dell’Uomo sulla terra arriverà il Tempo della piena realizzazione dell’Amore che si manifesterà attraverso l’azione dello Spirito Santo su di loro.....su di noi.......
Se il principe delle tenebre avesse potuto retrocedere nella sua iniquità, le vittorie che la Regina del cielo aveva riportato sarebbero bastate per abbattere ed umiliare la sua esorbitante superbia. Siccome, però, egli si solleva sempre contro Dio e non è mai sazio della sua malizia, fu vinto, ma non si arrese volontariamente. Bruciava tra le fiamme del suo inestinguibile furore, vedendosi vinto da un'umile e giovane donna, mentre lui ed i suoi ministri infernali avevano sottomesso tanti uomini forti e donne magnanime. Questo nemico giunse a conoscere che Maria santissima era incinta, avendo Dio disposto così, anche se seppe solamente che nel suo grembo c'era un bambino vero, perché la divinità e gli altri misteri sempre rimanevano celati a questi nemici; così, si persuasero che non era il Messia promesso, essendo un bambino come gli altri. Questo inganno li dissuase anche dal credere che Maria santissima fosse la madre del Verbo, che temevano avrebbe loro schiacciato la testa. Tuttavia, giudicarono che da una donna tanto forte e vittoriosa dovesse nascere qualche uomo insigne in santità. Prevedendo ciò, il grande drago concepì contro il frutto di Maria santissima quel furore di cui san Giovanni parla nel capitolo dodicesimo dell'Apocalisse, da me altre volte riferito, attendendo che ella lo partorisse per divorarselo.
Lc 24,46-53: Mentre li benediceva veniva portato verso il cielo.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
1964, Pretoria, Church Square. Nel Palazzo di Giustizia si concludeva il processo di Rivonia che condannò all’ergastolo dieci leader dell’ANC (African National Congress), tra cui Nelson Mandela. La popolazione si riversò nelle strade e dalla storica piazza, cuore antico della città, si alzò un grido: “Nelson Mandela Libero”. Anche la Chiesa scese in campo: numerosi vescovi, sacerdoti e cattolici marciarono di fronte la statua di Krueger, invocando una soluzione di pace rimasta purtroppo inascoltata, incuranti del rischio di essere arrestati. Tra questi, anche un giovane William Slattery, l’attuale arcivescovo di Pretoria, all’epoca ancora sacerdote. 2013, Pretoria, Church Square. È domenica 5 maggio, una giornata di sole splendente. La piazza vede una folla ancora più ampia di 40 anni fa. Al posto dell’immagine di Mandela condannato, simbolo del regime oppressivo dell’Apartheid, c’è un’icona gigante con un volto di Cristo misericordioso. A fianco: un podio, un crocifisso e un microfono. La folla questa volta non marcia, ma danza; non protesta, ma canta, e il grido che si leva è un altro: “Cristo è risorto”. Sono le comunità neocatecumenali di Pretoria che hanno dato il via alla Grande Missione nelle piazze partita dai primi giorni di aprile in tutto il mondo. L’iniziativa mondiale del Cammino Neocatecumenale ha toccato quindi anche il Sudafrica, rendendo Church Square, per anni scenario di manifestazioni e violenze, teatro di un momento di festa della Chiesa Cattolica.
L’11 febbraio 2013 è un giorno rimasto alla storia: Benedetto XVI ha annunciato al mondo la decisione di rinunciare alla Cattedra di Pietro. Non tutti, però, ricordano che il Papa lo ha fatto durante il Concistoro pubblico per la canonizzazione del Beato Antonio Primaldo e dei suoi compagni di Otranto, morti martiri per mano dei turchi perché non volevano rinunciare alla loro fede in Cristo e convertirsi all'Islam. Clemente XIV con un decreto del 1771 proclamò i martiri di Otranto beati e confermò il loro culto. Ma è stato poi Benedetto XVI a riconoscere ufficialmente nel 2007 il loro martirio per la fede. La loro canonizzazione è stata possibile grazie al riconoscimento ufficiale di un miracolo per l'intercessione dei martiri: la guarigione miracolosa di una suora italiana affetta da cancro. È molto significativo che i primi santi canonizzati da Papa Francesco siano cristiani uccisi in odio alla fede cristiana.
La campagna Sos Ragazzi esprime «piena disapprovazione e la più profonda indignazione» nei confronti del sostegno, da parte della Regione Sicilia e del Comune di Palermo, alGay Pride Nazionale 2013, che si svolgerà nel capoluogo siciliano dal 14 al 23 giugno, con un corteo in programma per il giorno 22. «Abbiamo spedito delle lettere raccomandate al presidente della Regione, Rosario Crocetta e al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - spiega Filippo Campo, responsabile della campagna Sos Ragazzi - per chiedere che sia revocato il patrocinio a questa iniziativa: è la prima volta infatti che una regione patrocina ufficialmente un Gay Pride Nazionale. Inopportuno ci sembra inoltre il contributo di 10mila euro destinato alla manifestazione dalla Città di Palermo: denaro che sarebbe stato più opportuno investire in altri modi».
"Papa Francesco durante la messa di questa mattina indica nell'atteggiamento di tanti martiri, come quelli di Nagasaki, "l'entrare in pazienza", che porta sulla strada di Gesù e "rinnova la nostra giovinezza". "Il cristiano che continuamente si lamenta, tralascia di essere un buon cristiano"."
Maria Elena Bergoglio, intervistata da Clara Iatosti, racconta il rapporto speciale con suo fratello, Papa Francesco.
Young people committed to support an exceptional person! ¿Why? ¡Jóvenes comprometidos apoyan a una persona excepcional! ¿Por qué?
Ha un che diabolico proporre attraverso una radio, finanziata da dieci milioni di soldi pubblici ogni anno e un sito internet, uno spot che recita: “A.A.A. Cerchiamo malati terminali per ruolo da protagonista. Donne e uomini dai 18 anni in su. Anche prima esperienza”. Dopo sei mesi, ecco un video dei Radicali volto a promuovere una raccolta di 50 mila firme per proporre (ed eventualmente, approvare) una legge che sancisca l'eutanasia in Italia. Raccogliere le esperienze e accompagnare una delle persone che danno la loro disponibilità ad essere testimonial della campagna, in una clinica svizzera dove si pratica legalmente il suicidio assistito. Registrare il videofinale prima della morte di quella persona, malata terminale di cancro – si chiamava Pierina Franchini, detta Piera - e diffonderlo dopo sei mesi, nel corso di una conferenza stampa, al fine di propagandare la campagna di raccolta firme su una proposta di legge che chiede l’eutanasia legale, promossa dall'Associazione Luca Coscioni e sostenuta da Exit Italia, UAAR, Associazione Radicale Certi di Diritti, Gli amici di Eleonora onlus e da Radicali Italiani e Partito Socialista.
Il 27 aprile di 45 anni fa, dopo il via libera parlamentare dell’ottobre precedente, entrava in vigore la legge che dal 1968 regola il ricorso all’aborto nel Regno Unito. Il bilancio ufficiale delle interruzioni volontarie di gravidanza oltremanica assume oggi dimensioni ben più catastrofiche di un bollettino di guerra: a tutto il 2011, ultimo anno di cui si conoscono i numeri complessivi, oltre 7 milioni e 600mila bambini sono stati eliminati nel grembo materno.
Gli uomini hanno superato i sette miliardi e noi cristiani siamo circa due miliardi. La missione alle genti è valida ancor oggi, anzi è solo agli inizi. Nel Messaggio per la Giornata missionaria 2012, Papa Benedetto riafferma “la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggior coraggio e ardore nella missione alle genti, affinchè il Vangelo giunga fino ai confini della terra…”. Eppure, l’ideale missionario e l’interesse per le missioni sono in crisi anche tra i cristiani.
Siamo ancora nel Cenacolo con Gesù e i discepoli, non ci sono solo gli Apostoli, gli undici della prima ora, assieme a loro ci sono anche gli ultimi fedelissimi, tutti i discepoli. Il dialogo testamentario continua ed il Messia dice ai Suoi che è un bene che Lui se ne vada, che torni alla casa del Padre, altrimenti non discenderà su di loro il dono dello Spirito Santo. Strano potrebbero pensare i discepoli, non potrebbe rimanere con noi ed allo stesso tempo donarci questo Paraclito? In fondo Lui stesso ci ha già battezzati in Spirito - come già predetto da Giovanni Battista: “Verrà uno dopo di me che battezzerà, non in acqua, ma in Spirito”- ed allora perchè andare via? In fondo abbiamo già avuto lo Spirito! Non sarebbe meglio rimanere con noi per continuare ad istruirci ancora e confortarci? Ma proprio questo sarà il nuovo messaggio di Gesù: ci vuole la Sua morte, ed una morte sacrificale in Croce per dare un senso al dono.
Papa Francesco, stamane alla Messa nella Domus Sanctae Marthae, ha incentrato la sua omelia sullo Spirito Santo che è «proprio Dio, la Persona Dio, che dà testimonianza di Gesù Cristo in noi». Lo Spirito Santo è «Paraclito», «cioè quello che ci difende», che «sempre è affianco a noi per sostenerci». «La vita cristiana non si può capire senza la presenza dello Spirito Santo: non sarebbe cristiana», ha detto il pontefice. «Sarebbe una vita religiosa, pagana, pietosa, che crede in Dio, ma senza la vitalità che Gesù vuole per i suoi discepoli. E quello che dà la vitalità è lo Spirito Santo, presente», «affinché noi possiamo darla agli altri».
I maschi devono fare la pipì seduti per ridurre la differenza tra i sessi. L’idea – per ora è una proposta di legge – arriva dalla Svezia, patria del politicamente correttissimo.
Non doveva sopravvivere. L’unica possibilità era provare a farla nascere prima del tempo e poi porla in un’apposita sacca congelata per tre giorni. Lì Lily è rimasta per tutto quel tempo tenendo mamma e papà in sospeso: 72 ore senza sapere se avrebbero mai potuto riabbracciare la loro piccola. Ora la bimba, che sarebbe dovuta morire o rimanere gravemente lesa al cervello, ha 3 anni e sta bene. Insieme alla madre Rebecca che per partorirla ha rischiato la sua stessa vita.
Le stanno uccidendo il figlio ma non può fare nulla. Così ha dichiarato una donna francese in un’intervista al portale americano Lifesitenews.com. Hervé (nome di fantasia), giovane uomo costretto in stato di minima coscienza a causa di un incidente, sta morendo lentamente a causa della moglie e di un collegio di medici che hanno deciso di sospendergli idratazione e alimentazione. A combattere la loro scelta i genitori di Hervé, che scoprendo per caso cosa stava accadendo al figlio, hanno cercato senza successo di fermare un processo di morte lungo e doloroso.
«Andreotti garantiva indipendenza. E i suoi difetti erano quelli di tutta l’Italia. Ora lo scaricate, ma con modi disgustosi». L’intervista al Sabato di Werner Raith, il giornalista tedesco (e di sinistra) che non credeva alla “rivoluzione” del 1993
«Dal punto di vista politico non sentirò in alcun modo la sua mancanza, se non per il fatto che poteva dirci alcune cose importanti del nostro Paese che sicuramente conosceva». Lo dice il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, definendo Andreotti «una persona molto intelligente e un politico di livello» che, però, «ha rappresentato un pezzo della storia italiana», il cui nome è accostato anche a «pagine buie e oscure del Paese». Una persona «controversa, che ha fatto parlare molto di sé».
«Come si fa a descriverlo? Giulio Andreotti è stato 94 anni di storia italiana. Non si può ridurre a categorie». A rilevare l’unicità politica e umana dell’ex presidente del Consiglio morto ieri, è il giornalista Paolo Liguori, che da direttore de Il Sabato, settimanale “andreottiano”, lo conobbe da vicino. «Non fece mai alcuna pressione sul giornale. La sua era un’influenza indiretta. Come per tanti italiani, i nostri lettori lo avevano come punto di riferimento culturale, politico, storico».
L'agenzia sudcoreana vede la mossa come un segnale di allentamento della tensione, ma dal Pentagono parlano di "pausa nella provocazione". Oggi l'incontro del presidente della Corea del Sud con Obama.
Il Verbo eterno, che, incarnato nel grembo di Maria vergine, l'aveva già come madre e conosceva le decisioni di Lucifero non solamente con la sapienza increata in quanto Dio ma anche con la conoscenza creata in quanto uomo, stava attento alla difesa del suo tabernacolo, più stimabile di tutto il resto delle creature. Per rivestire di nuova forza l'invincibile Signora contro il pazzo ardire di quel perfido drago e dei suoi squadroni, l'Umanità santissima si mosse e si pose come in piedi nel tabernacolo verginale, quasi al modo di chi si oppone e va incontro alla battaglia, sdegnato con i principi delle tenebre. In questa posizione pregò l'eterno Padre, chiedendo che rinnovasse i suoi favori e le sue grazie verso sua Madre perché, fortificata, di nuovo schiacciasse la testa de] serpente antico e questo, umiliato ed oppresso da una donna, restasse deluso nei suoi intenti e debilitato nelle sue forze, e la regina delle altezze uscisse dalla battaglia vittoriosa, trionfando sull'inferno a gloria e lode di Dio e di lei, Madre vergine.
imn“Quella di don Pino Puglisi è la vicenda di un sacerdote totalmente conformato a Cristo che visse il suo ministero presbiterale come servizio a Dio e all’uomo”. Lo scrivono i vescovi di Sicilia in un messaggio per la beatificazione del servo di Dio don Giuseppe Puglisi, che avverrà il prossimo 25 maggio a Palermo. “Svolse instancabilmente il suo ministero sacerdotale per l’edificazione del Regno di Dio richiamando tutti alla conversione, al pentimento e all’incontro con la tenerezza di Dio Padre”, ma “la sua mitezza e la sua incessante azione missionaria, evangelicamente ispirata, si scontrò con una logica di vita opposta alla fede, quella dei mafiosi i quali ostacolarono la sua azione pastorale, con intimidazioni, minacce e percosse fino a giungere alla sua eliminazione fisica, in odio alla fede”.
Il grazie di Papa Francesco alle Guardie Svizzere, ricevute stamane con i loro familiari, in occasione della Festa odierna del Corpo pontificio, sorto nel 1506, sotto il pontificato di Giulio II. Presente all’incontro nella Sala Clementina, Ueli Maurer, presidente della Confederazione elvetica. La Giornata, iniziata con una Messa nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale Bertone segretario di Stato, è proseguita con la commemorazione dei Caduti nel Piazzale dei Protomartiri Romani. Nel pomeriggio alle 17 il giuramento di 35 nuove reclute, nel Cortile San Damaso, alla presenza di mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato.
Lo Spirito Santo è nostro amico e compagno di strada e ci dice dove è Gesù: così, in sintesi, Papa Francesco nell’omelia della Messa presieduta stamani nella Domus Sanctae Marthae, in Vaticano. Ribadita l’importanza dell’esame di coscienza per la vita di ogni cristiano. Erano presenti alcuni dipendenti della Fabbrica di San Pietro, accompagnati dal cardinale presidente Angelo Comastri e da mons. Pablo Colino, prefetto della Cappella musicale, che hanno concelebrato con il Santo Padre.
"Dal punto di vista della donna incinta, l’aborto è la sconfitta della sua identità materna, il fallimento di una madre. Ecco perché si può dire che il primo aborto è 'abortire la madre'". E' questo il chiaro punto di vista del Prof. Carluccio Bonesso. Laureato in Pedagogia, indirizzo psicopedagogico, presso l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Genova, il prof. Bonesso è specializzato in Analisi e modificazione del comportamento, e grafologia. Ha praticato negli anni '80 la psicoterapia ad indirizzo comportamentale ed è stato insegnante nella scuola primaria e poi docente di scienze sociali e filosofia nelle scuole superiori. Attualmente si occupa di formazione professionale e di educazione emozionale. Ha pubblicato Per forza o per amore? (2002)ed è coautore con M. Cervi di Emozioni per crescere (2008).
Gli uomini hanno superato i sette miliardi e noi cristiani siamo circa due miliardi. La missione alle genti è valida ancor oggi, anzi è solo agli inizi. Nel Messaggio per la Giornata missionaria 2012, Papa Benedetto riafferma “la volontà della Chiesa di impegnarsi con maggior coraggio e ardore nella missione alle genti, affinchè il Vangelo giunga fino ai confini della terra…”. Eppure, l’ideale missionario e l’interesse per le missioni sono in crisi anche tra i cristiani.
«Tra tutti i risultati che vanno riconosciuti al Sindaco Alemanno, quello di aver investito, per la prima volta nella storia della capitale, nelle politiche familiari, diventando un modello per tutta l’Italia è di indiscutibile importanza. Oggi Roma è l’unica città ad aver applicato il Quoziente Familiare. Nonostante la crisi economica, abbiamo investito 27 milioni di euro nel ‘Quoziente Roma’, valorizzando in modo crescente la presenza di figli all’interno del nucleo familiare. L’Isee nazionale fissa un valore che cala al crescere dei figli. Roma ha ribaltato il criterio, esentando completamente 90 mila famiglie dalla tassa sui rifiuti. Il Quoziente Roma è una svolta non solo fiscale, ma culturale, che rimette al centro la famiglia e pone Roma Capitale come riferimento a livello nazionale». Così l’Assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale Gianluigi De Palo commentando la presentazione del libro sui 5 anni di mandato del Sindaco Alemanno.
1. L'Angelo chiama Gesù «Figlio dell'Altissimo». Fino a che punto Ma­ria percepisce la portata di questo ap­pellativo? Per rispondere bisogna evitare due opposti scogli: se Maria avesse visto in questo nome un termine generico, sia pure insolito, atto a designare un uomo destinato a una altissima mis­sione, ma semplice uomo, non sareb­be stata sufficientemente illuminata sulla sostanza della proposta divina, quindi si sarebbe trovata madre di Dio a propria insaputa; se, all'oppo­sto, Maria avesse avuto una intuizio­ne relativamente piena della persona del nascituro, le sarebbe stato dimi­nuito il merito della fede. Maria dun­que comprese che il nascituro sarebbe stato il Figlio di Dio fatto uomo; fino a quale punto potè inabissarsi nella comprensione di questa realtà del Figlio di Dio, cioè quale fosse l'in­tuizione che essa ebbe della divinità del Messia, non lo sappiamo. Maria però possedeva il punto di appoggio per affidarsi: «Nulla è impossibile a Dio. Lo Spirito Santo verrà su di te ...». Allora pronuncia il suo sì. 2. Un sì estremamente coraggioso. Forse non ci rendiamo conto da qua­le forza d'animo era sostenuto il sì di questa fanciulla, pressoché quindi­cenne, di fronte alla sconcertante re­sponsabilità di Madre del Figlio del­l'Altissimo. Quando Elisabetta la ve­drà varcare la soglia della propria ca­sa, esclamerà con gioia: «Beata te, che hai creduto!». È la beatitudine emi­nentemente mariana: quella che rac­chiudeva in sé tutta l'anima di Maria. Il sì di Maria è espresso nella for­ma: «Ecco la serva del Signore: si faccia di me secondo la tua parola». E’ un affidarsi a una parola che si sviluppa nel tempo come il rotolo di Ezechiele, anzi alla stessa Parola di Dio, il Verbo che si farà carne in lei e che la condurrà passo passo, si, ma lungo una via velata di mistero. Mi­stero di un avvenire imprevedibile, e mistero di un presente che si svol­gerà continuamente al passo di Maria per addestrare Maria - e noi tutti - a camminare al passo di Dio. 3. «Ecco la serva del Signore»: sarà il mio programma. Dirò con Ma­ria: «Padre, sia fatta la tua volontà». Dio ci pone sulla strada del suo piano in due modi: - con fatti, avvenimenti, realtà in­dipendenti dalla nostra libera scelta, come l'essere nati in questa epoca, in tale famiglia, con tali doni e limiti; con interventi divini che a noi posso­no apparire come «casi», ma che da Dio sono disposti con sapienza d'amo­re; di fronte a tutto questo dobbiamo aprirci con l'atteggiamento dell'accet­tazione fiduciosa: «Dio sa quello che fa: Egli mi conosce e mi chiama per nome»; - con i suoi comandamenti o con­sigli o ispirazioni interiori. Con essi Dio affida a noi personalmente gran parte del nostro destino e ci invita alle scelte migliori. Non dobbiamo mai andare contro i comandamenti di Dio, perché sono la corazza di difesa della nostra persona; possiamo e dobbiamo però seguire generosamente i consigli evangelici e le ispirazioni interiori, in misura della grazia che ci è data da Dio stesso.
Può uno stato laico servirsi dei propri poteri e tramite questo assumersi il compito di “proteggere” una religione da attacchi diffamatori portati alla stessa tramite spettacoli, stampati, manifestazioni e altro ancora? Non si tratta di scelte contraddittorie con la libertà di manifestazione del pensiero, che spetta a chiunque senza intromissioni quanto ai contenuti che vengono manifestati? La mentalità libertaria e anticlericale presente in molti Paesi, compreso il nostro, risponderebbe con grande decisione che tale tutela non è lecita e interferisce con la libertà delle persone. Il che può essere, fino ad un certo punto, anche accettabile, soprattutto se la religione viene tutelata come elemento di conformismo e di consenso, come è avvenuto in passato sia da parte dello Stato liberale che da parte del fascismo.
Parlar male dei cattolici è come indossare un tubino nero, non passa mai di moda, e con gli accessori giusti è adatto a qualunque occasione. Lo sanno bene Loredana Lipperini e Michela Murgia, fresche di stampa del loro ultimo lavoro L’ho uccisa perché l’amavo, della collana Idòla Laterza, che in tubino d’ordinanza nero e penna rigorosamente rossa vergano 80 pagine su un fenomeno drammatico che si consuma spesso all’interno delle reti familiari, l’omicidio delle donne per mano di uomini: ex mariti, fidanzati, partner. Al centro del libro c’è il femminicidio che le autrici definiscono come “un tipo di delitto che avviene all’interno di relazioni impregnate in una struttura culturale arcaica, che ancora non si dissolve”.
In un’intervista esclusiva, i “The Sun” raccontano a Frassati TV la loro storia. Una storia che ripercorre le vicende di una rock band che nel 1997 parte da Thiene, un paesino in provincia di Vicenza, e arriva a calpestare i palchi di mezzo mondo, suonando con icone della musica planetaria quali Muse, Cure, Offspring e tantissimi altri. Ci raccontano, però, anche la storia di quattro ragazzi, ancor prima che quattro artisti, che finiscono presto col diventare schiavi degli eccessi e dell’infelicità, rischiando di rovinare il loro successo, ma soprattutto loro stessi. Finchè un giorno nella loro vita arriva Dio e…
Sono pronte a «giurare di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice». Trentacinque nuove guardie svizzere domani pomeriggio saranno protagoniste della solenne cerimonia nel Cortile di San Damaso del Palazzo apostolico. Giureranno sulla nuova bandiera con lo stemma di Papa Francesco. Un rito antico per commemorare quanto accadde il 6 maggio del 1527 quando 147 soldati elvetici caddero in difesa del Papa durante il `Sacco di Roma´. Domani parteciperà all'evento anche il presidente della confederazione elvetica, Ueli Maurer, che in mattinata avrà un'udienza con il Papa, mentre in rappresentanza del pontefice ci sarà il Sostituto della Segreteria di Stato, mons. Angelo Becciu.
Due fatti negli ultimi giorni interrogano in modo particolare i cattolici: la proiezione nelle sale cinematografiche di un film chiaramente blasfemo, come “Le streghe di Salem”, la cui gravità è aumentata dalla decisione delle autorità dello Stato di permetterne la visione ai maggiori di 14 anni; e la squallida esibizione al Concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma, di un cantante che ha imitato la consacrazione dell’Eucarestia usando un preservativo. Due fatti gravi che, però, non hanno suscitato grandi reazioni dai vertici della Chiesa italiana. Su queste vicende abbiamo chiesto un giudizio a monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio, che considera preoccupante il silenzio della Chiesa su quanto accaduto, e che ha incaricato una commissione di giuristi di aiutarlo a verificare se sussistano le condizioni per una contemporanea querela agli organizzatori del convegno del primo maggio e allo Stato che non ha vigilato su ciò che viene proiettato liberamente nelle sale italiane.
Nella serata del 4 maggio Papa Francesco si è recato a Santa Maria Maggiore, dove ha voluto presiedere la recita pubblica del Rosario. Già nell’udienza generale del Primo maggio il Papa aveva richiamato «all’importanza e alla bellezza della preghiera del Santo Rosario», raccomandando in questo mese di maggio, il mese di Maria, di recitarlo «assieme in famiglia, con gli amici, in Parrocchia» anche per rendere «più salda la vita familiare».
Il “caso Biancofiore” non dovrebbe lasciare più dubbi sul fatto che viviamo sotto la dittatura dei gay. Il fatto è semplice: nella schiera dei sottosegretari, il presidente del Consiglio Enrico Letta inserisce Michaela Biancofiore (PDL) al ministero per le Pari opportunità. Immediatamente le organizzazioni gay aprono una polemica infuocata contro la nomina, con giudizi molto pesanti sulla Biancofiore, accusata di essere omofoba e quindi inadatta al ministero per le Pari opportunità. Come capo d’accusa una vecchia intervista in cui si diceva contraria al matrimonio gay. Si può essere etichettati come omofobi per questo?
“Good science, good ethics”. La buona scienza è un presupposto necessario alla buona etica, soprattutto in un tempo in cui da molte parti il dato scientifico rischia di essere pre-orientato al raggiungimento di un determinato giudizio etico. L’affaire della pillola del giorno dopo in caso di stupro di cui La Nuova Bussola Quotidiana si è occupata ne è un esempio nitido. È in questa prospettiva che sabato 11 maggio si svolgerà presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolurm un ampio convegno dedicato ai temi della vita che si articolerà in diverse sessioni mattutine dedicate a specifici ambiti concludendosi con la lectio magistralis del Cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna. Seguirà una sessione plenaria nel pomeriggio dove potremo ascoltare, tra i numerosi interventi previsti, le riflessioni del fondatore dell’osservatorio Van Thuan e arcivescovo di Trieste mons. Gianpaolo Crepaldi; e quelle di Jeanne Monahan, presidente del Comitato che organizza la Marcia per la Vita negli Stati Uniti, che quest’anno ha visto la partecipazione record di 650.000 persone; l’esperienza di Sabrina Paluzzi, fondatrice e presidente della Quercia Millenaria e quelle del collega medico e ginecologo Gianfranco Blaas, già primario all’ospedale di Bussolengo in cui ha speso l’intera vita professionale per servire la vita e contrastare la morte comminata con l’aborto.
Anche senza un intervento militare diretto come quello che vide protagonista la Nato e alcuni Paesi arabi del Golfo contro il regime libico di Muammar Gheddafi, il conflitto siriano non è ormai più definibile solo come una guerra civile. Troppe le intrusioni, le interferenze dirette e indirette, politiche e militari attuate dalla comunità internazionale, dai Paesi vicini e dalle grandi potenze: Russia e Iran al fianco di Assad, l?'Occidente e la Lega Araba con i ribelli. Troppi anche i combattenti stranieri segnalati sui fronti siriani i quali spesso si macchiano dei crimini peggiori contro la popolazione.
La legalizzazione dell’eutanasia in Belgio, avvenuta nell’anno 2002, ha avuto un effetto “a slavina”. Sale ogni anno, infatti, il numero dei casi registrati presso le autorità. Mentre nel 2003 i casi erano 236, nel 2008 la cifra era balzata già a 704. L’anno scorso, le autorità belghe hanno registrato ben 1.432 casi, vale a dire un aumento del 25% rispetto all’anno precedente (1.133 casi).
L’Egitto è tra i 15 paesi del mondo che più violano la libertà religiosa. Lo afferma il rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo redatto dagli Stati Uniti, che tra gli altri ha criticato per la prima volta l’Europa, e in particolare la Francia.
Il Novecento è stato il secolo della grande disillusione. L’illusione era quella della fine dell’Ottocento, quando si pensava che, sull’onda del progresso, si sarebbe arrivati a un’epoca di pace, di luce e prosperità. Invece è cominciato un secolo di tragedie spaventose: le due guerre mondiali, l’Olocausto, l’atomica, i gulag… A metà del Novecento c’è stato un rigurgito di saggezza dopo tante atrocità.
Un morto e decine di feriti, alcune fonti parlano di una cinquantina, altre di una trentina. Non c’è ancora chiarezza sul bilancio dell’esplosione avvenuta oggi poco prima dell’inizio della Messa in una chiesa cattolica in Tanzania. Quello che è certo è che a provocare il massacro è stato un ordigno, di natura sicuramente rudimentale, altrimenti il bilancio sarebbe stato ancora più grave.
Presentando ieri alla stampa la pubblicità pro eutanasia che racconta “La scelta di Piera”, i radicali, per voce di Carlo Troilo dell’Associazione Luca Coscioni, hanno lanciato una campagna di raccolta firme per una legge in materia giustificandosi con alcuni numeri poi riportati tali e quali da quasi tutti i giornali. «Secondo dati dell’Istituto Mario Negri – ha detto Troilo – sono 80-90 mila i malati terminali che muoiono ogni anno, soprattutto di cancro: il 62% muore grazie all’aiuto dei medici con “eutanasia clandestina”».
Il 24 aprile 2013, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa ha adottato a larga maggioranza una Risoluzione sulla protezione delle comunità religiose di fronte alla violenza: Safeguarding human rights in relation to religion and belief and protecting religious communities from violence, Doc. 13157, Risoluzione 1928 (2013). Congiuntamente si è svolto un seminario, organizzato da ECLJ e da Christian Concern, sui nuovi attentati alla libertà di coscienza causati in Europa dalle leggi relative al matrimonio e all’adozione omosessuale e alla non discriminazione. Vi è un crescente clima di ostilità e intolleranza verso il cristianesimo in Europa e verso le persone che si riconoscono nella famiglia e nella morale naturale. “Questa ostilità si traduce in una violenza sempre più palese e tollerata – spiega Grégor Puppinck, Direttore dell’European Centre for Law and Justice (ECLJ) – ed è appoggiata dai grandi media e partiti politici”.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».
Come ho già detto nel capitolo undicesimo, nell'istante in cui si compì l'ineffabile mistero dell'incarnazione, Lucifero e tutto l'inferno sperimentarono la virtù del braccio onnipotente dell'Altissimo, il quale li precipitò nel più profondo delle caverne infernali. Là dimorarono ridotti all'impotenza per alcuni giorni, sino a che lo stesso Signore, nella sua ammirabile provvidenza, concesse loro di sollevarsi da quell'abbattimento, di cui essi ignoravano la causa. Il grande drago dunque si rialzò e si recò nel mondo per girare la terra in lungo e in largo, al fine di indagare se vi fosse qualche novità che potesse essere la causa di ciò che egli e tutti i suoi seguaci avevano sperimentato in se stessi. Il superbo principe delle tenebre non volle affidare tale ricerca solo ai suoi compagni, ma uscì egli medesimo con loro e, percorrendo la sfera terrestre con somma astuzia e malignità, la esplorò e scrutò ripetutamente per scoprire ciò che bramava. Spese in queste ricerche tre mesi e alla fine ritornò all'inferno del tutto ignaro della verità così come ne era uscito, perché tali misteri divini non avvenivano in modo che egli potesse comprenderli. La sua malignità era così tenebrosa che non poteva godere dei loro ammirabili effetti, né per essi avrebbe glorificato e benedetto il loro Creatore, come facciamo noi, per i quali fu compiuta la redenzione.
15.000 persone da Calabria, Campania e Sicilia ieri a Catanzaro per l’incontro del Cammino Neocatecumenale voluto dal vescovo Bertolone e presieduto dal cardinale di Palermo, Paolo Romeo.
Un signore francese a Parigi per un pic nic con la sua famiglia indossava una felpa raffigurante un uomo, una donna e due bambini, è stato fermato dalla polizia e trattenuto in caserma. Per uscirne ha dovuto pagare. Il suo gesto (indossare una felpa con l'immagine di una famiglia) è stato giudicato offensivo. Un altro signore è salito su un palco durante un concerto pubblico su uno spazio pubblico davanti a mezzo milione di persone e ad altri non so quanti telespettatori, ha sollevato un preservativo come un'ostia storpiando le parole con cui i sacerdoti la consacrano e ci ha invitati tutti a usarlo. Non è stato fermato dalla polizia, non è stato trattenuto in caserma e non ha dovuto pagare per uscirne. Il suo gesto non è stato giudicato offensivo (a parte che gli organizzatori del concerto hanno detto che prenderanno provvedimenti). È innegabile: quello che offende quello che abbiamo di più caro (l'eucaristia) o la nostra visione dell'uomo (la famiglia fondata sull'uomo e sulla donna) può essere liberamente espresso. Liberamente e anche, se posso permettermi, con pochissimo sforzo, zero creatività, intelligenza non pervenuta. È sufficiente prendere uno a scelta dei luoghi comuni più gettonati, forniti ovunque con appositi pacchetti pronti all'uso e travestiti da trasgressione.
1. Dopo il comprensibile turbamen­to provocato dalla presenza e dalle parole dell'Angelo, Maria riflette e chiede saggiamente spiegazioni. «Come avverrà questo, se non co­nosco uomo?». Maria sa, dunque, co­me nasce un bambino: «conoscere» indica spesso, nella Bibbia, l'atto spon­sale. «Non conosco uomo» sulle lab­bra di Maria esprime chiaramente il suo proposito di rimanere vergine; diversamente Maria avrebbe detto a se stessa: «Ciò che non è avvenuto finora - il conoscere uomo - avver­rà in seguito». Maria in altre parole chiede all'Angelo: «Come posso dare alla luce un bimbo, se mi sono im­pegnata davanti a Dio a non avere rapporti sponsali? Dovrò tenermi di­spensata dal mio voto, oppure Dio stesso provvederà a farmi diventare madre in altro modo?». L'Angelo risponde: «Verrà su di te lo Spirito Santo, e la potenza dell'Al­tissimo ti coprirà della sua ombra; per questo il bimbo sarà chiamato (bibli­camente = sarà) Figlio di Dio». Con un linguaggio figurato l'Angelo rivela a Maria che la sua maternità sarà di­versa dalle altre, perché avverrà per un intervento eccezionale di Dio stesso. 2. Le scarne battute dell'annuncia­zione rivelano in Maria un vigore men­tale e una levatura morale d'eccezione. Nessuna vertigine di vanità, nessuno smarrimento, ma chiara consapevolez­za della proposta e dell'impegno da assumere, prudenza squisita ed equi­librio luminoso. Il comportamento di Maria rimarrà sempre un modello mai raggiunto di contegno giovanile: il giovane e la ragazza che meditano il fatto, troveranno sempre in Maria l'esemplare di quella umile consape­volezza dignitosa che costituiscono l'ornamento della gioventù più dotata. 3. Nel contegno di Maria di fronte all'Angelo riluce l'indole personaliz­zante della grazia di Dio. Darsi a Ma­ria è impegnarsi a elevatezza di sen­tire, è darsi una personalità che non si lascia strumentalizzare da nessuno, ma obbedisce solo alla Verità e al­l'Amore. L'essere cristiani non comporta sol­tanto l'elevazione data dalla vita di grazia, cioè la nostra partecipazione alla vita di Dio, ma anche lo sforzo di comportarci secondo il cuore di Dio. Un principe che ha parte delle ricchezze del re suo padre, ma non ha il comportamento, l'elevatezza morale, il cuore regale, disonora la propria dignità; così noi, figli di Dio, siamo chiamati, in forza della vita divina, ad avere in noi «gli stessi sentimenti che sono in Cristo Gesù» (Fp 2, 5), cioè a pensare, sentire, agire secondo il cuore di Gesù. Che cos'è in fondo la santità se non una elevatissima nobiltà di animo che si esprime non solo nella forza di amare Dio sopra ogni cosa fino al martirio e il prossimo come se stessi, ma anche nell'intelligenza dell'amore? L'amore è la linfa segreta di tutte le virtù: 1'«ar­bore della carità» (S. Caterina) si espande portando ogni frutto spiritua­le, e l'amore perfetto non è possibile senza anche una sola delle virtù teo­logali (fede, speranza), o cardinali (prudenza, giustizia, fortezza, tempe­ranza), o altre virtù morali (fortezza, pazienza, umiltà, ardimento, ecc.). La grazia di Dio tende a sviluppare in noi ogni perfezione.
Francesco celebra la messa per le confraternite, un appuntamento dell'Anno della Fede, insieme a 100mila membri delle associazioni laicali di tutto il mondo. Evangelicità, ecclesialità, missionarietà, le caratteristiche di questi gruppi. La pietà popolare è un "tesoro", una "mistica", "una modalità legittima" di vivere la fede" della Chiesa. Le iniziative delle Confraternite sono evangelizzatrici, "ponti" che conducono a Cristo, coinvolgendo "i sensi, gli affetti, i simboli delle diverse culture". Al Regina Caeli, l'augurio alle Chiese d'Oriente che oggi celebrano la Pasqua, anche "fra prove e sofferenze". La gioia della Chiesa brasiliana per la beatificazione di Francisca de Paula De Jesus, detta «NháChica».
"Francesco torna a santa Maria Maggiore per la recita del Rosario. Ogni "buona mamma", "aiuta a crescere, ad affrontare la vita, ad essere liberi". "Una vita senza sfide non esiste e un ragazzo o una ragazza che non sa affrontarle mettendosi in gioco, è senza spina dorsale!". Libertà "non è certo fare tutto ciò che si vuole, lasciarsi dominare dalle passioni, passare da un'esperienza all'altra senza discernimento, seguire le mode del tempo; libertà non significa, per così dire, buttare tutto ciò che non piace dalla finestra. La libertà ci è donata perché sappiamo fare scelte buone nella vita!"."
In quel tempo, Gesù disse [ ai suoi discepoli ]: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate».
Poligamia e mutilazioni genitali, ripudio della moglie, prevenzione dei matrimoni misti e accettazione delle violenze domestiche. Non parliamo dell’Afghanistan ma del Regno Unito. Oggi il Foglio riporta l’impresa di una giornalista della Bbc, che è riuscita per la prima volta a entrare e filmare l’operato delle corti della sharia, che in Inghilterra rappresentano un sistema legale parallelo alla Common Law. «Di corti della sharia in Inghilterra ne esistono 85 – scrive il Foglio – Poi c’è una vasta rete di “consigli” informali islamici, che operano esternamente alle moschee, occupandosi di divorzi e di custodia dei figli».
È bianco, giovane, laureato e con il posto fisso. Questo il nuovo identikit del prete “made in Usa” che smentisce i luoghi comuni sul sacerdozio come rifugio: «Quelli non avranno mai il problema di come riempirsi la pancia», si dice in America. È stato anche così, in passato, ma oggi non basta il vitto a rendere ragione del “boom” vocazionale nordamericano, iniziato durante il pontificato del beato Giovanni Paolo II e scoppiato sotto Benedetto XVI. Il seminario infatti si paga e gli stipendi d’oro dei sacerdoti sono una leggenda.
Alla Georgetown University due studenti omosessuali stanno cercando di far chiudere la cappella dell’università. I due hanno affermato di sentirsi discriminati perché la Chiesa cattolica considera le relazioni omosessuali contro natura. Per questo, hanno chiesto che un’istituzione come la Georgetown University non ospiti più al suo interno una cappella cattolica.
Dopo che è apparso l’uomo, opera del sesto giorno della creazione, si avverte la presenza di qualcosa di misterioso e di inquietante, quella del serpente. Quello che intraprende presso i progenitori e che si ripromette di ottenere da loro stupisce e sconcerta: si propone di insinuare in essi il sospetto nei confronti di Dio, di persuaderli cioè che i divieti da lui posti provengono da una sua gelosia, da un suo timore di essere equiparato da loro. Il serpente incarna, proprio all’inizio del mondo e della sua storia, la presenza di un essere invidioso: «Per invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo» (Sapienza, 2, 24). Nel Nuovo Testamento si torna spesso su quel serpente. Gesù vi si riferisce dichiarando che il diavolo è «omicida fin da principio»; in lui «non c’è verità»; «quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna» (Giovanni, 8, 44). E ancora Gesù lo definisce «Principe di questo mondo» (Giovanni, 12, 31; 16, 11).
La legalizzazione dell’eutanasia in Belgio, avvenuta nell’anno 2002, ha avuto un effetto “a slavina”. Sale ogni anno, infatti, il numero dei casi registrati presso le autorità. Mentre nel 2003 i casi erano 236, nel 2008 la cifra era balzata già a 704. L’anno scorso, le autorità belghe hanno registrato ben 1.432 casi, vale a dire un aumento del 25% rispetto all’anno precedente (1.133 casi). Le statistiche non tengono conto delle sedazioni terminali con una dose eccessiva di morfina o sostanze simili. Prendono in considerazione solo le uccisioni praticate secondo i dettami della legge e comunicate alle autorità competenti.
Il giudice della Fast Track Court di Phulbani ha dichiarato chiusa la sua corte e affidato il caso a un tribunale regolare. Esso potrebbe impiegare altri anni per chiudere il processo. I sette sono accusati dell’omicidio di un leader indù, che scatenò i pogrom anticristiani del 2008. I maoisti hanno sempre rivendicato l’assassinio.
La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l’altro, disse a Lucia: “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna! Lucia racconta: “Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube. La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell’altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: “Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v’è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe”. E subito la Vergine Santissima aggiunse: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
Oggi inizia una novena importantissima: la novena alla Madonna di Fatima. Cerchiamo di farla giorno per giorno. Troverete il giorno aggiornato sul sito Rosario on line.
1. L'Angelo disse a Maria: «Ave, piena di grazia. Il Signore è con te». Poi continuò: «Hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai in grem­bo e darai alla luce un figlio che chia­merai Gesù... Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra: per que­sto anche il bambino sarà santo, sarà chiamato Figlio di Dio». Sono parole da meditare in tutta la loro portata biblica. Esse annunzia­no il dono del Figlio di Dio al mondo tramite Maria, che sarà la prima illu­minata dall'incandescenza divina, la «piena di grazia». Grazia sostanziale sarà per lei Gesù stesso, concepito nel suo grembo; questo dono appor­terà a Maria il complesso di tutte le ricchezze che rientrano nella sfera del­la grazia: l'elevazione di Maria a un rapporto singolare con le tre Persone divine, una eccezionale esuberanza di vita divina con il corredo di tutti gli altri doni soprannaturali e umani che fanno di lei la «piena di grazia» sopra ogni altra creatura. 2. Riflettendo sulla Rivelazione alla luce dello Spirito Santo la Chiesa ha dedotto che, in vista della sua pre­destinazione ad essere Madre di Dio, Maria fu concepita Immacolata: tale fu pensata nella mente di Dio, tale fu concepita nel grembo materno, tale rimase per singolare privilegio tutta la vita. Non conveniva che la Madre di Dio rimanesse, sia pure per poco tempo, sotto il dominio di Satana, cioè di colui che Cristo veniva a scacciare dal mondo. Preservata dal peccato in vista del Redentore, Maria fu la prima redenta: redenta in anticipo, redenta fin dalle origini nel modo più radicale e più pieno. Ciò che la Chiesa ha definito come dogma di fede, trova ancora og­gi una conferma nei numerosi miracoli di Lourdes, sottoposti alla verifica di scienziati anche non credenti. 3. Consacrarsi a Maria è decidersi con lei nella lotta contro il peccato, impegnarsi per la vita di grazia. E’ il programma ardimentoso di coloro che sono decisi a perdere la vita pur di ri­trovarsi in Cristo. Che cos'è la vita di grazia? Il fiore è vegetale per la vita or­ganica, il gatto è animale per l'anima sensitiva, l'uomo è tale per l'anima spi­rituale: tra le varie forme di vita che questi esseri hanno in sé, ognuno di essi viene definito in base alla forma superiore. Ora, ai tre gradi di vita in lui operanti (vegetativa, sensitiva e spirituale) nel cristiano si aggiunge una forma superiore, soprannaturale, che lo rende «partecipe della natura divina» (1 Pt 1, 4). Questa vita si chiama «grazia santificante». Essa ci è rivelata da Gesù, quando ci insegna che Lui è la vite e noi i tralci che vi­vono della sua linfa divina (Gv 15, 1 s), oppure «Chi crede ha la vita e­terna» (Gv 6, 47), «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna» (Gv 6, 54), «Come il Padre che ha la Vita ha mandato me e io vivo per il Padre, così chi mangia di me vivrà per me» (Gv 6, 57), ecc. La «grazia santificante» è ciò che ci fa cristiani e figli di Dio. Questa vita divina ci riceve nel battesimo, si perde con il peccato, ma è possibile ri­cuperarla mediante la confessione.
Per far ritorno dalla città di Giuda a quella di Nazaret, Maria santissima, vivo tabernacolo del Dio vero, camminò per le montagne della Giudea in compagnia del suo fedelissimo sposo san Giuseppe. Sebbene gli evangelisti non narrino la premura con cui fece questo viaggio, come san Luca disse del primo, a causa del mistero singolare che quella fretta nascondeva, anche in questo viaggio di ritorno a Nazaret la Principessa del cielo camminò con grande agilità, in vista di ciò che l'attendeva a casa sua. Tutti i pellegrinaggi di questa umilissima Signora furono una mistica dimostrazione dei suoi progressi spirituali. Infatti ella, vero tabernacolo del Signore, non si arrestava mai nel pellegrinaggio della vita mortale; anzi, procedendo ogni giorno da uno stato molto alto di sapienza e grazia ad un altro superiore e più sublime, proseguiva senza sosta in questo cammino verso la terra promessa, portando sempre con sé il vero trono della grazia, dal quale, con l'aumento dei doni e dei favori personali, otteneva incessantemente per noi la salvezza.
In Italia sono circa 120mila gli operatori dell'occulto, con un giro d'affari annuo quantificato attorno ai 6 miliardi. Allarme sulla pericolosità di credenze idolatriche e dannose.
"Episodio di violenza inaudita, purtroppo comune in zone dove l'Islam è vissuto in modo fondamentalista. E' accaduto in un villaggio afgano, Kookchaheel: il padre ha condotto la figlia in piazza e davanti alla gente l'ha uccisa a colpi di kalashnikov. Il motivo? Aver disonorato la famiglia lasciando il marito. La giovane che si presume avesse tra i 18 e i 22 anni, di nome Halima secondo Amnesty International era anche madre di due figli: l'esecuzione è stata tenuta lo scorso 22 aprile ma resa nota solo oggi grazie ad Amnesty International. Secondo le notizie riportate la giovane era fuggita insieme al cugino approfittando dell'assenza del marito da casa, ma dopo una decina di giorni il cugino l'ha riportata alla famiglia. Il padre si è dunque rivolto agli anziani del villaggio e tre di loro hanno detto che andava punita con la morte. Al momento sono scomparsi e nessuno sa dove si trovino il cugino, il padre assassino e anche i tre anziani che hanno ordinato l'esecuzione. "
Col ritorno del papa emerito in Vaticano ho fatto una sorta di sogno, uno di quei sogni a occhi aperti che sono talora ispirati da voci e boatos che circolano in diversi ambienti. Ho dunque “sognato” di ricevere la notizia secondo cui Joseph Ratzinger intende recarsi a Medjugorje. Un simile clamoroso evento sarebbe considerato bellissimo da milioni di pellegrini e devoti della “Regina della pace”. Ma – è ovvio – solleverebbe anche molte opposizioni. Perché tanto clamore? Anzitutto perché una simile visita potrebbe essere considerata da alcuni come un’implicita approvazione delle apparizioni della Madonna che da trent’anni avvengono nel villaggio della Bosnia Erzegovina. Già questo susciterebbe alcuni malumori. Tuttavia c’è una risposta che confuta tali obiezioni: Ratzinger infatti non è più il Pontefice in carica e Medjugorje è pur sempre una parrocchia della Chiesa Cattolica, anzi un Santuario mariano, che vede arrivare tantissimi sacerdoti, pellegrini e anche diversi vescovi.
Commento al messaggio del 02 Maggio 2013 a Mirjana, di Padre Livio Fanzaga
Commento al Messaggio del 25 gennaio 2013 di Padre Livio e Marija Pavlovic.
"Quando la Chiesa perde il coraggio, entra nella Chiesa l'atmosfera di tepore. I tiepidi, i cristiani tiepidi, senza coraggio... Quello fa tanto male alla Chiesa, perché il tepore ti porta dentro, incominciano i problemi fra noi; non abbiamo orizzonti, non abbiamo coraggio, né il coraggio della preghiera verso il cielo e neppure il coraggio di annunziare il Vangelo. Siamo tiepidi".
All'Assemblea generale del Pime si parlerà di missione ad gentes e di "nuova evangelizzazione"; di risveglio missionario per le Chiese di antica data (Italia, Usa, America Latina) e mezzi di comunicazione. Ma soprattutto, di risveglio della fede, secondo l'insegnamento di Benedetto XVI e di "uscire verso le periferie geografiche ed esistenziali", secondo l'invito di papa Francesco.
Dal 22 aprile non sia hanno notizie sulla situazione di mons. Yohanna Ibrahim e mons. Boulos Yaziji. I due vescovi ortodossi sono ancora nelle mani dei sequestratori. Mons. Jeanbart: "Preghiamo per un loro rilascio immediato per festeggiare la Pasqua ortodossa insieme a tutta la comunità cristiana".
Nel Sol Levante è molto rispettata la memoria dei cristiani sotterranei che subirono le persecuzioni del XVI e del XIX secolo. La Madonna sarebbe apparsa ad alcuni “kakure kirishitan” durante le torture inflitte loro nel 1867. La storia del giovane Yasutaro, rinchiuso in una gabbia di un metro, che invece di abiurare la fede muore sorridendo con il conforto di Maria. Le foto del santuario.
1. Come mai Maria, che aveva de­ciso di rimanere vergine, si fidanzò con Giuseppe? Certamente perché vi­de in lui un appoggio alla sua vergi­nità. La Provvidenza, che vegliava su Maria, le preparò l'uomo «giusto», fat­to secondo il cuore di lei. Fidanzati ci si sceglie al proprio li­vello. Se il Monte Bianco potesse fi­danzarsi, direbbe la sua parola d'amo­re alle vette che gareggiano con la sua altezza. 2. Come si conobbero Maria e Giu­seppe? Il Vangelo non lo dice, ma sappiamo che le vette si intuiscono a distanza. È molto probabile che, tra­mite i misteriosi canali dello Spirito di Dio, entrambi si trovassero d'ac­cordo su un punto: che il Messia sa­rebbe venuto come dono spirituale, come fermento di elevazione del mon­do; bisognava quindi preparargli la stra­da, stendergli un tappeto. Il tappeto degno del Messia non era un matri­monio normale, ma un matrimonio ver­ginale. Se così non fosse stato, do­vremmo sciogliere l'insolubile enigma di Maria che impegna un giovane ad esserle fidanzato per poi defraudarlo dell'attesa fondamentale di un matri­monio. Maria e Giuseppe erano quindi crea­ti l'uno per l'altra, in vista di una singolare vicenda d'amore verginale dalla quale sarebbe fiorito il Cristo al mondo. 3. Consacrarsi a Maria significa of­frirsi a lei come canali viventi della sua azione cristificatrice tra i nostri amici. Anche le amicizie di scelgono a proprio livello, o almeno tendono a raggiungerlo, pena lo scioglimento: l'amore o trova pari o rende tali. Il nostro amore deve estendersi a tutti, compresi i più miserabili e gli stessi oppositori di Dio, ma quando si tratta di scegliere un amico, bisogna che sia nostro pari, perché non ci porti in giù, e meglio ancora superiore, perché ci porti in su. Un'amicizia che porta in basso va stroncata. Un fidanzamen­to che non porti in su è di cattivo auspicio. Un matrimonio che porti in giù è una grave sciagura. L'amicizia è una delle forme più spontanee e incisive d'irradiazione del bene: le so coltivare ed elevare? 4. Maria ha scelto il suo stato di vita secondo il costume del suo am­biente, ma con un intuito spirituale che superava il modo comune di inten­dere, solitamente non elevato. Il pro­blema della scelta dello stato si impone a ogni giovane che raggiunge la matu­rità: che farò domani? mi sposo? con chi? mi consacro a Dio? come?... È una scelta carica di conseguenze per tutto l'avvenire: quali danni può provocare un amore non illuminato, una moglie futile e leggera, un marito sprecone... È il momento in cui il giovane pun­ta ad esprimere il meglio di sé, con tutto l'ardimento di cui è capace. Può sentire il richiamo al sacerdozio, alla vita missionaria o consacrata: occorre chiedere luce abbondante e forza di dire di sì a Dio. Ma anche per la scel­ta del coniuge giusto occorre il dono del consiglio, con cui interpretare be­ne i segni della volontà di Dio, e mol­ta preghiera, non solo per ottenere luce e forza, ma anche per evitare cer­ti imprevisti che Dio solo conosce. Ma­ria è «Madre del Buon Consiglio».
L'ultimo episodio è di qualche giorno fa: l’arcivescovo Andre-Joseph Leonard, capo della Chiesa cattolica belga, è stato attaccato da un gruppo di attiviste Femen mentre stava tenendo una lezione presso l’Università Ulb di Bruxelles. Agli slogan contro l’omofobia e alle accuse di ipocrisia rivolte alla Chiesa dalle ragazze a seno scoperto, il prelato ha risposto in maniera esemplare: si è messo a pregare, attendendo l’intervento della sicurezza.
Il nome di Luca Romagnoli oggi tiene banco su tutti i siti internet (e scommettiamo anche sui giornali di domani). Ma chi è il leader della band dal nome lunghissimo “Management del Dolore Post Operatorio”? Abruzzese di Lanciano, città in provincia di Chieti definita dai quattro componenti della band «una piangente cittadina medievale», aveva promesso scintille al concertone del Primo Maggio e così è stato. Il frontman, classe 1984, ha una curatissima pagina Facebook personale in cui ci tiene a dire che «lavora presso Dio» e che «la radice quadrata di Marx alla seconda + Gesù alla seconda è uguale all’ipotenusa del mio pensiero politico».
Può non stupire che il 78 per cento dei musulmani in Afghanistan sia favorevole alla pena di morte per quegli islamici che abbandonano la religione o si convertono ad un’altra. Ma secondo un nuovo sondaggio condotto dall’autorevole Pew Research Center sulla popolazione musulmana in diversi Stati del mondo, anche in Egitto e in Pakistan il 64 per cento degli intervistati ritiene che la pena di morte sia la giusta punizione per chi si macchia del reato di apostasia.
È il primo caso del suo genere nel Regno Unito. L’Alta Corte di Londra ha sospeso a tempo indeterminato dall’insegnamento Robert Haye, professore di scienze nella scuola londinese Deptford Green School, colpevole di avere espresso un’opinione negativa sullo stile di vita omosessuale davanti ai suoi studenti.
Non era mai successo che nel consueto rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo redatto dal Dipartimento di Stato americano venisse inserita l’Europa. Nel rapporto 2013, invece, insieme a Cina, Arabia Saudita, Iran, Pakistan e altri paesi noti per il mancato rispetto della libertà religiosa è spuntata la voce “Europa occidentale”, con sei pagine dedicate.
Perché Maria santissima potesse ritornare alla sua casa di Nazaret, santa Elisabetta fece chiamare il suo felicissimo sposo Giuseppe. Arrivato alla casa di Zaccaria, dove lo attendevano, Giuseppe fu ricevuto con grande affetto e rispetto da Elisabetta e Zaccaria. Ormai anche il santo sacerdote sapeva che i misteri e i tesori del cielo erano affidati al gran patriarca Giuseppe, che ancora non li conosceva. La sua santissima sposa lo ricevette con umile gioia e, genuflessa alla sua presenza, gli chiese come sempre la benedizione, e lo pregò di perdonarla per aver tralasciato di servirlo per un periodo di circa tre mesi, in cui aveva assistito la sua cugina Elisabetta. Sebbene in ciò non avesse commesso colpa né imperfezione, poiché infatti aveva adempito la volontà divina con grande compiacimento e beneplacito del Signore e conformità al volere del suo sposo, con quella cortese umiltà la prudentissima Signora volle rendere al suo sposo la consolazione che non aveva potuto dargli durante la sua lontananza. San Giuseppe le rispose che il solo vederla gli leniva la pena sofferta per la sua mancanza, e lo colmava di quel conforto che la sua presenza gli avrebbe procurato. Dopo essersi riposato qualche giorno, fissarono la data della loro partenza.
Papa Benedetto è rientrato in Vaticano dopo il soggiorno di due mesi a Castel Gandolfo. L'elicottero, con a bordo il Papa emerito, è atterrato all'eliporto, in Vaticano, dove il Pontefice emerito è stato accolto dalla delegazione di cardinali e vescovi guidata dal decano, card. Angelo Sodano. Benedetto XVI, dopo un breve tragitto in auto, è poi arrivato nella sua nuova residenza, il convento "Mater Ecclesiae", recentemente ristrutturato. Al suo arrivo, è stato accolto da Papa Francesco, che gli ha dato il benvenuto con grande e fraterna cordialità. Il Pontefice emerito e Papa Francesco - ha reso noto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi - si sono recati nella Cappella del Monastero per un breve momento di preghiera. Benedetto XVI risiedeà nel convento in Vaticano con il suo segretario, il prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein, e con le quattro "memores Domini" che lo hanno accompagnato in questi anni.
“O Francesco d'Assisi, intercedi per la pace dei nostri cuori”. E' la preghiera di Papa Francesco pubblicata, via tablet, sul sito "sanfrancesco.org", alla pagina che mostra la webcam accesa 24 ore su 24 sulla tomba di San Francesco, nella Basilica di Assisi. Occasione dell’inedito evento, informa un comunicato della Sala Stampa del Sacro Convento, è stata l’udienza che stamani il Papa ha concesso in Vaticano al ministro generale dei Frati minori conventuali, padre Marco Tasca, accompagnato dal custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, e dal direttore della rivista "San Francesco Patrono d'Italia", padre Enzo Fortunato.
Benedetto XVI torna oggi in Vaticano dopo il soggiorno di due mesi a Castel Gandolfo. Il Papa emerito dimorerà nel convento "Mater Ecclesiae", recentemente ristrutturato, come ha ricordato nei giorni scorsi padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, che sulla salute di Benedetto XVI aveva precisato: “è un uomo anziano, indebolito dall'età, ma non ha nessuna malattia”.
La Chiesa è una comunità del “sì” perché nasce dall’amore di Cristo. E’ quanto affermato, stamani, da Papa Francesco nella Messa celebrata nella Cappella della Casa Santa Marta. Il Papa ha sottolineato che quando i cristiani non fanno lavorare lo Spirito Santo allora cominciano le divisioni nella Chiesa. Alla Messa, concelebrata con il cardinale Albert Malcolm Ranjith Patabendige, ha preso parte un gruppo di dipendenti dei Musei Vaticani.
Qual è stato (ed è ancora) il compito principale dei cristiani nell’organizzazione politica del mondo? La domanda non è accademica e c’entra addirittura con la nascita del nuovo governo italiano e col ruolo che in esso hanno i cattolici. La risposta – che forse sorprenderà – è questa: la desacralizzazione del mondo. La sua laicizzazione. Questa missione è stata iniziata dal popolo d’Israele. C’è un bellissimo saggio di Joseph Ratzinger sulla “Genesi” che sottolinea l’aspetto rivoluzionario del racconto della creazione. Il cardinale spiega che narrare il sole, la luna e il mondo naturale come creature di un Dio totalmente trascendente, significava desacralizzare il cosmo che invece tutte le religioni sacralizzavano. Se il sole è semplicemente un astro misuratore del tempo, l’universo è una creazione razionale che l’uomo può conoscere, usare e dominare. Quindi – come Ratzinger spiegò poi in un memorabile discorso a Parigi – la prima conseguenza della rivelazione biblica è la liberazione dalle superstizioni.
Ieri durante il tradizionale concerto del 1° maggio in piazza san Giovanni a Roma ha fatto discutere l’esibizione del gruppo “Management del Dolore Post Operatorio”. Il leader del gruppo Luca Romagnoli ha prima alzato al cielo un preservativo, come se fosse un’ostia durante la Messa, dichiarando: «Questo è il modello che uso io, che toglie le malattie dal mondo, prendetene e usatene tutti, fate questo, sentite a me». Poi, prima di intonare la canzone “Porno bisogno”, si è scoperto la testa con la chierica rasata a zero come San Francesco.
Kenneth Bae è definito da alcune fonti un “devoto cristiano” che, nei suoi viaggi al Nord come operatore turistico, ha sempre cercato di mantenere viva l’evangelizzazione del popolo. Gli Stati Uniti avevano chiesto la sua liberazione: ora, secondo alcuni analisti, potrebbe aprirsi una trattativa in cambio di aiuti umanitari.
1. Il Vangelo di Maria comincia con l'annuncio della sua verginità: una verginità del cuore e del corpo che la Chiesa, riflettendo sulla Rivelazione, dichiara perennemente incontaminata. Incarnandosi in Maria, il Verbo di Dio la rese ancor più vergine: il suo stesso corpo fu consacrato alla fun­zione di dare un corpo al Figlio di Dio fatto uomo. 2. Una esigenza primaria della vita cristiana è la purezza del cuore. Alcuni conservano il cuore vergine anche nel fidanzamento e nel matri­monio. Altri hanno scelto la verginità del cuore e del corpo come stato per­manente di vita, come consacrazione a Dio. Coloro che hanno il cuore ver­gine sono segnati dalla predilezione di Maria, sono la sua schiera predi­letta. Prima ancora di scegliere Dio, sono stati scelti da lui: rispecchian­dosi in essi, Dio ravvisa la propria immagine e quella di sua Madre e stabilisce con essi un rapporto d'amo­re sponsale: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio». La verginità custodisce gelosamente gli sguardi, il corpo e le profondità dei pensieri. Si ammanta di rispetto, fa sì che l'amore sia veramente amore. 3. Consacrarsi a Maria significa de­cidersi per la purezza del cuore, qua­lunque sia lo stato di vita. Questa purezza interiore ed esterna è il pri­mo dono che il mondo tenta di rapire; chi la possiede è impegnato a difen­derla a costo del sangue. Luigi Gon­zaga ha fustigato il proprio corpo, Maria Goretti si è lasciata trucidare, Alexandrina da Costa (Alexandrina da Balasar, beata il 25 aprile 2004) si è gettata da una finestra rimanendo paralizzata per tut­ta la vita: ma la purezza valeva im­mensamente di più del prezzo pagato. Chi l'ha nel cuore può esclamare con Maria Paola Mandelli: «Ho il cuore pieno di luce. Provo felicità di sentir­mi pura! ». Che cos'è la castità o purezza di cuore? In sostanza si riduce a un interiore rispetto alla persona nel suo essere corporeo. Essa esprime la nobil­tà del cuore che ama, l'elevatezza dello spirito che rifugge di degradarsi a pensieri, parole e azioni irrispettose verso la propria e l'altrui persona. La purezza del cuore è la virtù più insidiata dalla sovversione, che si ser­ve dell'impurità come dirompente so­ciale. Essa agevola la maturazione af­fettiva equilibrata del giovane, confe­risce elevatezza d'animo, dispone alla santità. Nel matrimonio essa contiene nella sfera dell'amore gli atti propri della procreazione, e agevola l'armonia co­niugale, con influsso benefico sui figli. Nella vita consacrata non è una rinuncia all'amore, ma a quanto im­pedisce la piena espansione dell'amo­re spirituale. Essa orienta direttamen­te verso Dio l'affetto del cuore senza mediazioni create; apre a un amore più universale verso il prossimo, come è testimoniato dalla dedizione dei con­sacrati a opere di carità verso i biso­gnosi di ogni sorta; conferisce finezza cristiana nella misura che si alimenta all'amore di Dio.
Potremmo dire che il brano evangelico di oggi rappresenta il "testamento d’amore" che Gesù ci ha lasciato, valido allora come oggi. Gesù esorta i suoi discepoli, tutta gente semplice, come abbiamo visto, ma di grande cuore e capace di fare grandi sacrifici ed anche grandi azioni - molti di loro moriranno perseguitati e martirizzati per amore del loro Signore e Maestro - ad osservare i Suoi insegnamenti: solo così essi rimarranno nel Suo Amore. E’ questa la scelta di vita che Gesù chiede: seguite il mio esempio fino in fondo, “amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato” ed allo stesso modo amate voi stessi, perché chi non si ama, chi rifiuta la vita donata, non è capace né di amare gli altri, né tantomeno il Padre celeste.
Perché Maria santissima potesse ritornare alla sua casa di Nazaret, santa Elisabetta fece chiamare il suo felicissimo sposo Giuseppe. Arrivato alla casa di Zaccaria, dove lo attendevano, Giuseppe fu ricevuto con grande affetto e rispetto da Elisabetta e Zaccaria. Ormai anche il santo sacerdote sapeva che i misteri e i tesori del cielo erano affidati al gran patriarca Giuseppe, che ancora non li conosceva. La sua santissima sposa lo ricevette con umile gioia e, genuflessa alla sua presenza, gli chiese come sempre la benedizione, e lo pregò di perdonarla per aver tralasciato di servirlo per un periodo di circa tre mesi, in cui aveva assistito la sua cugina Elisabetta. Sebbene in ciò non avesse commesso colpa né imperfezione, poiché infatti aveva adempito la volontà divina con grande compiacimento e beneplacito del Signore e conformità al volere del suo sposo, con quella cortese umiltà la prudentissima Signora volle rendere al suo sposo la consolazione che non aveva potuto dargli durante la sua lontananza. San Giuseppe le rispose che il solo vederla gli leniva la pena sofferta per la sua mancanza, e lo colmava di quel conforto che la sua presenza gli avrebbe procurato. Dopo essersi riposato qualche giorno, fissarono la data della loro partenza.
All’udienza generale nel giorno di san Giuseppe lavoratore, e Festa dei lavoratori, Francesco invita il mondo a prendere “un’azione decisa” contro la tratta degli esseri umani e contro il lavoro che non dà dignità, ma reprime l’uomo. L’invito a “mantenere la speranza, soprattutto per i giovani, perché alla fine del tunnel c’è sempre una luce”. L'invito a tutte le famiglie a pregare il Rosario durante il mese di maggio.
Fra Ivan Mati? è un sacerdote della Provincia Francescana croata dei Santi Cirillo e Metodio, con sede a Zagabria. La strada della vita l’ha condotto dalla nativa Janjeva, in Croazia, e precisamente a Zagabria, dove è cominciato anche il suo cammino francescano, contrassegnato dal lavoro con i giovani. Ha studiato a Roma nel periodo della nascita della Gioventù Francescana e ad Assisi, da dove nel 2000 è poi nuovamente ritornato a Zagabria, nella chiesa di San Francesco a Kaptol.
Gesù compie opere prodigiose, predica la Parola, ha poteri sugli spiriti demoniaci... in più ha una conoscenza e padronanza delle Sacre Scritture, della Legge (VT), che neanche il più formato ed alto in grado dei rabbini è capace di dimostrare. Ma questo è solo un aspetto della Sua vita: ce n'è uno più riservato, noto alla sua cerchia ristretta, che non è facile da gestire - noi diremmo - a livello d'immagine. Gesù viene conosciuto comunemente, dalle sue parti, come "il figlio del falegname", un umile lavoratore, che ha sposato una donna (molto giovane, possiamo presumere) che si era ritrovata incinta prima delle nozze... e poi sono spariti, ad un certo punto, e ricomparsi dopo vari anni... due conti a Nazareth se li sono fatti tutti, e questo bastava ad alimentare voci, come in ogni piccolo paese. Una famiglia, un clan (qui ne sono citati alcuni membri, secondo l'uso dell'epoca, probabilmente i cugini più stretti) semplice, gente umile e pure un po' chiacchierata per le vicende 'strane' del concepimento e dei primi anni di vita di Gesù... una famiglia che viene da Nazareth, dalla Galilea tanto disprezzata dai Giudei per le sue 'mescolanze' con i pagani...