L’appello lanciato dalle pagine del “Mulino” da tre importanti intellettuali, lo storico Ernesto Galli Della Loggia, il filosofo Roberto Esposito e il letterato Alberto Asor Rosa, meriterebbe una grande discussione. Anche da parte delle élite politiche.
Se non altro per la singolarità di una denuncia-documento che lega insieme personalità così diverse per orientamento culturale e politico.
«L’adozione di un bambino da parte di una coppia formata da persone dello stesso sesso è una violenza, perché lo si priva dell’identificazione e dell’emozione, del rapporto e della relazione, senza i quali soffrirà». La psicologa investigativa e psicoterapeuta Valentina Morana non ha paura di affermazioni forti. «C’è di mezzo il futuro della società, la gente deve essere aiutata a riflettere. La scienza, le ricerche e i casi clinici provano quanto sostengo».
Società
Questa canzone è dedicata a mia moglie, che ha rinunciato ad abortire nostra figlia. E che oggi sta salvando altre vite
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dicembre 7, 2013 Benedetta Frigerio
“This Time” postata su Youtube sta avendo un esito inaspettato. L’autore è il marito: «Vedere cosa sta succedendo è incredibile anche per me. Girate il video a tutti quelli che conoscete»
Su youtube è stato visto da 400 mila il video di una canzone che, uscito a settembre e in poco tempo, ha salvato già molte vite. Intitolata, “This Time” racconta la storia di una 19enne che rimane incinta e vuole abortire. Entrata nella clinica la ragazza sogna la figlia che all’età di tre anni soffia le candeline sulla torta del suo compleanno e improvvisamente si rende conto di cosa sta facendo. La canzone racconta che la ragazza, spaventata, chiede di parlare con qualcuno, ma un’infermiera le risponde: «Dobbiamo procedere». La giovane vuole chiamare a casa, ma il personale della clinica cerca di calmarla: «Non preoccuparti – le dicono – starai bene, sei ancora giovane, siamo abituati a questi casi li vediamo sempre». La ragazza chiede la forza a Dio, cerca un telefono e riesce a contattare la madre e a scappare.
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno il governo che più si è battuto per riconoscere i matrimoni gay sarebbe stato accusato di omofobia? Eppure è successo, perché un’associazione Lgbt francese si è scagliata ieri contro il presidente socialista Francois Hollande e i suoi ministri.
Le 13 suore del monastero di Santa Tecla rapite a Maloula lo scorso 2 dicembre stanno bene, come affermato dalle monache stesse in un video amatoriale, ma ancora non si hanno notizie della liberazione. Nel filmato diffuso venerdì da Al Jazeera, una suora afferma che «stiamo bene, siamo in una bellissima villa e saremo liberate fra due giorni (cioè ieri, ndr)», ma ancora non ci sono novità.
Passo per le vie del paese insieme alla mia famiglia. Nella piazza è stata allestita un’esposizione di disegni dei bambini della scuola primaria in occasione del Natale. Mia figlia maggiore, che frequenta le elementari altrove, nel Collegio dove insegno anch’io, mi chiede: «Papà, che cos’è la festa della luce?». Osservo bene il titolo della mostra e le opere. Non c’è un disegno che rappresenti il presepe e la nascita di Gesù, tutti sono ispirati al tema della luce. Parlare di Gesù o rappresentarlo sembra essere diventato inammissibile in scuole in cui sono presenti ragazzi anche di altre religioni e quanti, anche se cristiani battezzati, ormai, in molti casi, non credono più o hanno perso le ragioni della propria fede. Così, il Natale come celebrazione di Gesù che nasce ed è tra noi è scomparso ed è ammesso solo come festa snaturata, sostituita da valori come la pace, la solidarietà o altro ancora.
In un videomessaggio, Francesco chiede sostegno per la campagna promossa da Caritas Internationalis, sul tema: "Una sola famiglia umana - Cibo per tutti". Facciamoci promotori di un'autentica cooperazione con i poveri, perché attraverso i frutti del loro e del nostro lavoro possano vivere una vita dignitosa.
All’indomani dell’anniversario di canonizzazione di Bernardette, festeggiato l’8 dicembre scorso, l’Arcivescovo Emerito di Besançon, André Lacrampe, ha scelto ZENIT per condividere il suo lungo percorso all’interno della Chiesa che, dopo 30 anni, lo ha ricondotto nella sua terra natale, a Lourdes, a servizio dei più poveri e degli esclusi della società.
“Originario dei Pirenei, della diocesi di Tarbes e Lourdes – racconta monsignor Lacrampe - nel 1983 sono stato chiamato a diventare vescovo ausiliare di Reims. Successivamente ho ricoperto il ruolo di vescovo prelato della Missione di Francia, della Corsica e Arcivescovo di Besançon. Ho anche avuto delle responsabilità nella Conferenza episcopale francese, come presidente del comitato Francia e America latina”.
Da quattro secoli è una delle memorie parlanti dell’incantevole centro storico romano, proprio nella culla della Cristianità. In quel largo situato tra via del Tritone e piazza di Spagna, che prende il nome proprio dall’antica scuola omonima, a stretto contatto con la celebre Chiesa di Sant’Andrea delle Fratte (in cui la Vergine Maria apparve all’ebreo Alphonse Maria Ratisbonne convertendolo a Cristo), il Collegio Nazareno è dal 1630 il simbolo vivente, oltre che il precursore cronologico, di tutte le scuole popolari d’ispirazione cristiana.
New York ha un prete dei giovani. I giovani sono i giovani del “millennio”, cioè quelli che sono diventati adulti intorno all’anno Duemila, detti anche “gli invincibili”, sono i giovani della rivoluzione tecnologica che hanno sempre in mano un telefonino ultraperfezionato, sono giovani ribelli.
Il prete è Jonathan Morris. È appena un po’ più vecchio - quarant’anni - degli “invincibili”. È ottimista sui giovani e sull’America. “Quando guardo i giovani – ha detto Padre Morris - vedo qualcosa di bello che mi fa sorridere. E sorrido anche quando guardo l’America. I giovani si ribellano e continueranno a ribellarsi contro le élite, contro le università, contro Hollywood. Io, grazie all’elettronica, posso raggiungerne migliaia e migliaia”. L’ha detto alla televisione, perché Padre Jonathan Morris è un prete televisivo (noi ne abbiamo citato almeno un altro).
Il 9 dicembre 1531 la Vergine di Guadalupe apparve per la prima volta all’indio Juan Diego sul Tepeyac, collina vicino Città del Messico. Alla vigilia di questa ricorrenza, in coincidenza con la festa dell’Immacolata Concezione, la Comunità del Pontificio Collegio Messicano di Roma ha organizzato una festa solenne in onore della Madonna di Guadalupe.
Presso la parrocchia di Nostra Signora di Coromoto si è tenuta una celebrazione eucaristica, poi l’immagine della Vergine è stata portata in processione fino al vicino Collegio Messicano dove, dopo la benedizione, la serata è proseguita con uno spettacolo di danze e canti tipici, costumi e pietanze tradizionali.
La Santa Messa è stata presieduta da monsignor Jorge Carlos Patrón Wong, che di recente è stato nominato Segretario per i Seminari nella Congregazione per il Clero. Abbiamo avuto modo di chiedergli un commento.
“Oggi, a Strasburgo, l’Incontro Plenario di Moneyval (il “Comitato di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo” istituto dal Consiglio d’Europa) ha approvato il Progress Report della Santa Sede”.
Così recita un comunicato diffuso dalla Sala Stampa Vaticana nel tardo pomeriggio.
Si tratta di un passaggio importante nel contesto della volontà della Santa Sede di proseguire in totale trasparenza e cooperazione con gli organismi preposti a livello internazionale per prevenire e contrastare il riciclaggio del denaro e il finanziamento del terrorismo.
Moneyval ha confermato che “sono stati fatti progressi significativi” da parte della Santa Sede.
Cristiano Gentili scrive 4.000 mail per sensibilizzare il mondo sul dramma. Risponde solo Bergoglio che, dopo averlo incontrato di persona, registra un nastro per un progetto di beneficenza
Francesco ha concelebrato con il patriarca di Alessandria dei Copti cattolici, Ibrahim Isaac Sidrak. Riconoscere "il diritto per i cristiani di vivere serenamente là dove sono nati, nella patria che amano come cittadini da duemila anni, per contribuire come sempre al bene di tutti".
Il missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere ha svolto la sua missione fra i cariani della tribù dei Sokù, una delle più povere della Birmania pre-indipendenza. Arrestato dai britannici allo scoppio della II Guerra mondiale, dopo 4 anni di prigionia torna fra i monti dove organizza un orfanotrofio e un sanatorio. Insieme al giovane p. Galastri, continua la sua missione nonostante l'indipendenza della Birmania abbia scatenato una guerra fra ribelli di religioni diverse: viene trucidato dai battisti insieme al suo catechista, il birmano Isidoro Ngei.
Notizie sempre più drammatiche arrivano dalla Repubblica Centrafricana dove gli scontri tra i miliziani islamici e le squadre di autodifesa organizzate dai cristiani si sono intensificati di recente provocando in pochi giorni quasi 400 morti nella sola capitale Bangui. Il precipitare degli eventi dà ragione agli Stati Uniti che il 21 novembre avevano definito di “pre-genocidio” la situazione creatasi nel paese a otto mesi dal colpo di stato della Seleka, l’alleanza di movimenti armati antigovernativi che il 24 marzo scorso ha destituito il presidente François Bozize. A scontrarsi sono da un lato i combattenti Seleka – alcune decine di migliaia, in gran parte provenienti dai vicini Sudan e Ciad – che non hanno obbedito all’ordine di deporre le armi impartito dal loro leader Michel Djotodia, autoproclamatosi presidente ad aprile, e che da mesi infieriscono sulla popolazione prendendo di mira i cristiani e risparmiando invece i musulmani (una minoranza pari a circa il 15% degli abitanti, concentrata nel Nord): sono autori di saccheggi, stupri, torture, esecuzioni sommarie, distruzione di abitazioni e di edifici religiosi, inclusi scuole e ospedali.
Ci sarebbe molto da chiarire nell’appoggio politico e militare che l’Occidente e l’Italia accordano al governo e alle istituzioni libiche alle prese con milizie armate, secessionismo ed estremismo islamico dilaganti dopo la decisione del Parlamento di imporre la sharia nel Paese che per 42 anni, sotto il regime di Muammar Gheddafi era stato un esempio di laicismo politico, libertà religiosa e lotta all’estremismo islamico.
“Frequentemente, per ridicolizzare allegramente la difesa che la Chiesa fa delle vite dei nascituri, si fa in modo di presentare la sua posizione come qualcosa di ideologico, oscurantista e conservatore”. Così Papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium. È proprio ciò che sta avvenendo in queste ore al Parlamento europeo, riguardo alla relazione della deputata portoghese Edite Estrela, il cui voto finale in seduta plenaria è previsto per domani, martedì 10 dicembre. “Eppure questa difesa della vita nascente è intimamente legata alla difesa di qualsiasi diritto umano”, continua il Pontefice. Di fronte a questa evidenza, di fronte al fatto che la relazione Estrela voglia far passare per diritto umano ciò che ne è l’esatta negazione, tanta gente di buon senso, non solo cristiani, sta contattando gli eurodeputati, anche tramite una petizione online avviata da Citizen Go.